Libri di Paolo Grillo
I giganti silenziosi. Il Medioevo in dieci alberi
Paolo Grillo
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 240
L'immagine oggi più diffusa - e al tempo stesso più stereotipata - dell'alto Medioevo racconta di «un mondo di foreste buie e popolate da cinghiali e da qualche barbaro, tra le quali si ergevano mesti i ruderi monumentali di un mondo che fu». Ma questa rappresentazione, come molte altre, non corrisponde per niente alla realtà. Il Medioevo, infatti, è ben diverso e più complesso di come la storiografia e la letteratura, soprattutto quella cavalleresca, l'hanno spesso dipinto. Attraverso dieci alberi che hanno rivestito un ruolo di primo piano nella vita sociale ed economica dell'epoca, Paolo Grillo ripercorre quei secoli restituendo all'elemento vegetale la giusta importanza quale inedita chiave di lettura per comprendere meglio tutto il mondo dell'Europa medievale. Il risultato è un ritratto originale e affascinante, che riesce a «far udire la voce degli alberi, far sì che siano essi stessi a parlarci della loro vita, attraverso i loro tronchi e i segni che il tempo e gli esseri umani vi hanno lasciato». Dall'olmo, sotto le cui fronde si tenevano le assemblee dei comuni urbani e rurali, al castagno, detto anche «albero del pane»; dall'ulivo e dalla palma, due simboli centrali della religione cristiana e islamica, fino alla quercia che, oltre alle ghiande per il nutrimento di uomini e animali, forniva il legname per la costruzione delle imponenti cattedrali di tutta Europa: ogni albero rivela un pezzo di storia e racconta in un modo nuovo la complessa convivenza tra uomini e piante. Gli alberi medievali escono finalmente dall'astrattezza di mosaici, editti, affreschi e trattati dell'epoca, per restituire una vivida immagine dell'Età di Mezzo, sottolineando il ruolo fondamentale della presenza vegetale che, in un clima che cambia, è bene ricordare anche oggi.
Legittimazione e credito tra Medioevo e Ottocento. Notai e ceto notarile tra ruoli pubblici e vita privata
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 274
Se la documentazione notarile è stata oggetto di numerosi convegni e studi e l'attività professionale del notaio ha attirato l'attenzione di non pochi storici del diritto, quello che non è ancora stato debitamente indagato nella storiografia italiana è un approccio alla figura del notaio capace di coglierne le molteplici attività e i suoi svariati ruoli in quanto figura in cui convergono funzioni di mediazione sociale ed economica; in breve di svelarne la centralità sociale, tanto nelle comunità rurali che in quelle urbane. Tra i soggetti e le questioni affrontate in questo volume hanno trovato spazio: la partecipazione dei notai alla vita politica locale e regionale e il loro ruolo di mediazione e difesa di interessi particolaristici; i processi formativi e le traiettorie professionali dei notai all'interno delle dinamiche della mobilità sociale; le interazioni tra i processi di legittimazione professionale e di riconoscimento sociale; le dinamiche riproduttive del “ceto notarile” e le sue strategie economiche. Attraverso l'indagine di questi temi, si è proposto di mettere a confronto e far dialogare le ricerche condotte su alcune realtà “italiane” con la storiografia di altri Stati europei, che al tema hanno dedicato maggiore attenzione, in particolar modo quella francese.
Monaci e città. Comuni urbani e abbazie cistercensi nell'Italia nord-occidentale (secoli XII-XIV)
Paolo Grillo
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca Francescana
anno edizione: 2008
pagine: 362
L'esperienza del monachesimo riformato dei Cistercensi ebbe un grande successo nell'Italia settentrionale dei secoli XII e XIII. Le fondazioni dei monaci bianchi trovarono l'entusiastico supporto così delle famiglie signorili come dei membri del popolo urbano, oltre che dei vescovi e delle autorità comunali. Al di là delle teoriche proibizioni degli statuti dell'Ordine, le città divennero presto il principale punto di riferimento per le abbazie della regione. I monaci e le monache seppero mettersi in dialogo con le realtà urbane, accogliendo nel seno delle loro comunità esponenti dei diversi gruppi sociali e costruendo anche efficaci rapporti politici con i regimi popolari che si affermarono nella seconda metà del Duecento.
Il praticante
Paolo Grillo
Libro: Copertina morbida
editore: Ass. Cult. Vera Canam
anno edizione: 2012
pagine: 153
Legnano 1176. Una battaglia per la libertà
Paolo Grillo
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: XVIII-242
Miti, leggende e fantasie letterarie hanno costruito l'immaginario della battaglia di Legnano che ha segnato la storia d'Italia e dell'intera Europa. I fatti però andarono diversamente. 29 maggio 1176: nelle campagne a nord-ovest di Milano, l'imperatore Federico Barbarossa affronta l'esercito delle città italiane raccolte nella Lega Lombarda con un esito che all'epoca pochi si sarebbero aspettati. Perché avvenne lo scontro, come si svolse la battaglia, quali furono le ragioni dei contendenti, quali eventi precedettero il conflitto? Quale disegno politico aveva Federico Barbarossa e cosa rivendicavano i Comuni? Con gli strumenti della storia militare, Paolo Grillo segue passo passo le fasi della battaglia, scende fra le linee dei combattenti e svela cosa c'è dietro quell'amara sconfitta: a Legnano si affrontarono in realtà due forme contrapposte di organizzazione militare. L'Impero, da una parte, con la sua struttura aristocratica, era ben rappresentato dalla celebre e quasi imbattibile cavalleria pesante teutonica. I Comuni, dall'altra, si incarnavano nella collettività in armi dei fanti, che combattevano fianco a fianco ai cavalieri, da uomini liberi, decisi a battersi per la difesa della patria comune. Due mondi diversi, uno prossimo alla fine, l'altro - quello dei cittadini d'Italia - solo all'inizio.
Obtorto collo ovvero della supina acquiescenza alla mondanità
Dario Coglitore, Paolo Grillo
Libro: Copertina morbida
editore: Ass. Cult. Vera Canam
anno edizione: 2013
pagine: 96
Milano guelfa (1302-1310)
Paolo Grillo
Libro: Copertina morbida
editore: Viella
anno edizione: 2013
pagine: 265
Il volume analizza la vita politica, istituzionale e sociale di Milano nell'arco di un decennio, dal giugno del 1302 al gennaio del 1311, quando in città, allontanati Matteo Visconti e i suoi principali seguaci, dominarono i popolari e la famiglia della Torre, che aderirono con decisione allo schieramento guelfo "radicale", allora capeggiato dai "neri" fiorentini. Si tratta di un arco di tempo limitato ma di grande interesse: Milano per alcuni anni propose un atteggiamento politico innovativo e differente da quello che avrebbe poi caratterizzato il successivo regime dei Visconti. Infatti il comune di popolo rinato nel 1302 puntò con decisione non alla creazione di un'area di dominio regionale, ma all'inserimento della città in una solida e vasta rete di alleanze che coinvolgeva tutta la penisola, che portò a un periodo di pace quasi decennale e permise una momentanea ma rigogliosa fioritura della vita economica. Il progetto fallì a causa delle ambizioni egemoniche di Guido della Torre, che fra il 1307 e il 1308, sfruttando la sua rete di clientele, prese il potere creando una signoria personale. Quando scese in Italia l'imperatore Enrico VII la popolazione, esasperata, gli aprì le porte, permettendo anche il ritorno dei Visconti. Fallì così anche la possibilità di creare un'"Italia guelfa", basata sull'asse Napoli-Firenze-Milano-Padova, che avrebbe potuto dare una dimensione nazionale alla politica e all'economia italiana fin dal Trecento.
Signorie italiane e modelli monarchici. Secoli XIII-XIV
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2013
pagine: 358
Una delle chiavi di lettura più fruttuose per analizzare l'avvento dei regimi signorili nelle città italiane è quella del contrasto fra il mandato popolare di cui molti domini inizialmente godevano e le ambizioni autocratiche di questi ultimi e delle loro famiglie, che li portarono spesso a travalicare gli originari limiti del loro potere in seno alle magistrature comunali. Spesso, per analizzare questo passaggio, si è fatto ricorso a categorie politiche contemporanee, senza considerare che i comuni italiani erano un'eccezione repubblicana in seno a un Occidente quasi uniformemente monarchico. La personalizzazione e la dinastizzazione dei domini signorili rappresentavano dunque una sorta di omologazione dell'Italia centro-settentrionale al più ampio quadro euromediterraneo. Attraverso l'analisi di una serie di esempi, questo volume vuole mettere in luce e approfondire proprio la perdurante influenza dei modelli e degli ideali monarchici nelle città italiane e l'uso che di questi modelli seppero fare i signori per consolidare e legittimare il loro governo.
L'Aquila e il giglio. 1266: la battaglia di Benevento
Paolo Grillo
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2015
pagine: 134
La battaglia di Benevento del 1266 è comunemente presentata come una sorta di malvagio scherzo del destino ai danni di Manfredi, il figlio dell'imperatore Federico II, che venne sconfitto dalle forze di Carlo d'Angiò, al quale riuscì in tal modo di impadronirsi del Regno di Sicilia. A partire dalla narrazione "guelfa" degli eventi, che spiegava la clamorosa quanto imprevista vittoria di Carlo con la sacralità della sua missione, voluta dal papa e benedetta da Dio, ha replicato una versione "ghibellina", appoggiata dall'autorità dantesca, con l'immagine del Manfredi "biondo, bello e di gentile aspetto", che vedeva nella corruzione e nel tradimento dei nobili il motivo della sconfitta dello svevo. Si tratta però di un'immagine deformata che queste pagine vogliono correggere, restituendo tutta la complessità di una vicenda impossibile da ridurre alle letture nazionaliste/regionaliste o clericali/anticlericali del secolo passato.
L'ordine della città. Controllo del territorio e repressione del crimine nell’Italia comunale (secoli XIII-XIV)
Paolo Grillo
Libro
editore: Viella
anno edizione: 2018
pagine: 148
La pattuglia di guardie che alla luce di una lanterna controlla di notte le strade delle città è un’immagine frequente nella novellistica del tardo Medioevo ed è stata resa mainstream da innumerevoli romanzi, film e fumetti. Essa, però, ha una data di nascita ben precisa: fu infatti tra la fine del Duecento e i primi decenni del Trecento che nei principali centri urbani italiani e europei si decise di creare vere e proprie forze di “polizia” alle dipendenze delle autorità pubbliche, che affiancassero il tradizionale sistema detto dell’Accorruomo, in base al quale erano gli abitanti delle contrade e delle parrocchie a dover intervenire in caso di violenze e di furti per cercare di catturare i colpevoli e assicurarli alla giustizia. Questo libro indaga il primo costituirsi di queste forze nell’Italia comunale, sia nei rapporti, spesso conflittuali, con le organizzazioni preesistenti, sia in quelli con i nuovi poteri – popolari o signorili – che intendevano imporre alle collettività una nuova e più stringente nozione di “ordine”.
Diritto penale dello sport
Renato Grillo, Paolo Grillo
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2024
pagine: XVII-527
L'ambito del diritto sportivo è molto ampio e comprende trasversalmente aspetti di diritto civile, amministrativo e penale. In particolare il diritto penale dello sport è un profilo relativamente nuovo ma sempre più rilevante: i legami tra il diritto sportivo e la normativa penale e processuale penale sono infatti sempre più stretti, così come sempre più numerose e importanti sono le questioni da affrontare nella pratica, alcune di estrema attualità, e tutte meritevoli di analisi specifiche. Questo volume approfondisce un grande numero di temi e argomenti che interessano l'aspetto “patologico” del diritto dello sport, connotati da un continuo raffronto con il diritto penale generale. Si spazia in particolare dalla responsabilità dei soggetti dell'ordinamento sportivo alla frode sportiva, dalla violenza nelle competizioni agonistiche al doping, fino al tema delle violazioni tributarie e societarie di stampo penalistico. Si esamina anche la responsabilità da reato degli enti sportivi e i c.d. “crimini d'odio” con un'ampia finestra sulla giustizia sportiva riguardata in parallelo rispetto al diritto penale sostanziale e processuale. Le numerose riforme normative intervenute in rapida successione in uno spazio temporale ristretto hanno suggerito di ampliare ulteriormente e significativamente i singoli argomenti di specifico interesse penalistico riferito allo sport.