Libri di Samuel Beckett
L'innominabile
Samuel Beckett
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 176
«Si tratta di ripetere ad arte e replicare infine alla seconda potenza l'ingresso di ciascuno di noi da straniero nel linguaggio, ma solo per esserne espulsi, secondo la parabola già tracciata col suo tedesco da Kafka, che non a caso chiamò i suoi personaggi romanzeschi solo K., così come Beckett, finita la stagione dei Murphy, Molloy e altri Malone, anzi M-alone, li avrebbe volentieri chiamati solo M (con o senza punto). Come tocca difatti per ben sette pagine nel manoscritto dell'"Innommable" a colui che diverrà infine Mahood. La questione è seria perché, esaurita la girandola di nomi con cui la borghesia si è dissolta nel presunto sistema a classe unica della guerra e dei totalitarismi, a voler trovare ancora un senso al sistema uno-a-uno su cui si basa la narrazione letteraria, a fronte della ricezione collettiva con cui s'impose quella audiovisiva, si tratta di stanare dal personaggio il lettore, e viceversa, e non d'intrappolarlo in qualcosa che lo estranei per l'ennesima volta alla sua stessa estraneità. E se per davvero occorre mettere l'uno sull'altro, o l'uno contro l'altro, Joyce, Proust e Kafka per poter comprendere la svolta epocale compiuta da Beckett non con Molloy e Malone muore, ma proprio con l'opera che avete fra le mani, siate però sicuri che per poter essere l'"innominabile", così come a ciascuno di noi viene richiesto, non occorre nient'altro che la disponibilità a rimanere una volta per tutte quello che siamo nell'atto stesso di leggere questo libro. Nessun'opera, siatene certi, vi chiederà di meno per darvi di più.» (dalla prefazione di Gabriele Frasca)
Teatro
Samuel Beckett
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 400
Il volume raccoglie una scelta dei testi più importanti di Samuel Beckett in una nuova cura, con introduzione di Paolo Bertinetti e traduzioni curate da Carlo Fruttero e firmate dallo stesso Fruttero, da Floriana Bossi, John Francis Lane, Franco Lucentini. Queste le opere raccolte: Aspettando Godot, Finale di partita, Tutti quelli che cadono, L'ultimo nastro di Krapp, Giorni felici, Parole e musica, Commedia, Di' Joe, Respiro, Non io, Quella volta, Dondolo.
L'ultimo nastro di Krapp-Ceneri
Samuel Beckett
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: IX-32
Krapp, il protagonista, riascolta al registratore momenti e voci della sua vita. Il testo di Beckett è un esempio lucido della concezione moderna della tragedia: una tragedia nella quale gli dei sono la voce metallica di un registratore, il cono di luce che spiove da una lampada, l'ombra assillante che circonda ed imprigiona Krapp, questo fratello ideale degli altri derelitti personaggi di Beckett. Krapp è un rottame, un essere squassato dall'esistenza, un uomo che ha scoperto la sua solitudine. La lotta è qui tra Krapp e la sua voce, fra Krapp e il fantasma di se stesso, questo fantasma fatto di suoni e di pensieri invecchiati.
Quann’ uno aspett’ a Dodò. Una tragicommedia in due atti. Testo napoletano a fronte
Samuel Beckett
Libro: Libro in brossura
editore: Cronopio
anno edizione: 2024
pagine: 230
Anche se di traduzioni a stampa di “Godot” in napoletano non pare ce ne siano state sinora, c’era davvero bisogno di un ulteriore intervento traduttivo? La risposta è assolutamente no e assolutamente sì. Assolutamente no, perché il testo ha raggiunto una diffusione talmente capillare da poter essere considerato ormai translinguistico e transculturale, in linea con la fisionomia culturale del suo autore. Assolutamente sì, perché Beckett ha coltivato e dato prova di una competenza transculturale che sollecita al confronto con un testo ‘aperto’ (cioè le presupposizioni culturali sono ridotte all’osso) le potenzialità di una lingua/dialetto come il napoletano, anch’esso virtualmente ‘aperto’ ma quasi sempre resosi disponibile, di fatto, a un repertorio per così dire domestico, familiare, un repertorio da intra moenia che ha nondimeno attraversato confini e barriere culturali inimmaginabili per altre lingue/dialetti altrettanto domestici e familiari. Questa edizione di “Aspettando Godot “, con testo italiano a fronte, è ispirata liberamente alle lingue di partenza delle edizioni francese, inglese e italiana, e nasce dal tentativo di verificare le potenzialità espressive dei quattro personaggi della pièce (Pozzo, Lucky, Estragone e Vladimiro, qui chiamati rispettivamente Popó, Lulù, Gogó e Didì, mentre Godot diventa Dodó) e le trovate ‘filosofiche’ delle tre lingue di partenza in quelle del napoletano.
Stirrings still (Ultimi sussulti)
Samuel Beckett
Libro: Libro in brossura
editore: SugarCo
anno edizione: 1999
Quaderni di regia e testi riveduti. Testi brevi
Samuel Beckett
Libro: Libro in brossura
editore: Cue Press
anno edizione: 2024
pagine: 528
Dalla metà degli anni Sessanta, Samuel Beckett diresse in prima persona le sue opere teatrali più importanti. Per la maggior parte di queste produzioni preparò meticolosi quaderni di regia dove annotò tutti gli elementi utili per risolvere i problemi pratici della messinscena, incorporando numerose modifiche, correzioni, aggiunte e tagli rispetto ai testi drammaturgici già editi e conosciuti al grande pubblico. Nel volume sono riprodotti, oltre ai copioni riveduti dei cosiddetti Testi brevi (Commedia, Va e vieni, Vero, Joe, Passi, Quella volta, Non io), anche le anastatiche e le trascrizioni dei quaderni annotati dall’autore irlandese degli spettacoli, preziosi materiali che offrono una notevole testimonianza del processo creativo di Beckett e del suo coinvolgimento nella regia dei suoi testi.
Romanzi, teatro e televisione
Samuel Beckett
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2023
pagine: 1940
Nonostante le sue opere siano considerate tra i caposaldi della letteratura novecentesca, questo volume - curato e tradotto integralmente da Gabriele Frasca - costituisce la prima edizione commentata delle opere di Samuel Beckett. Con la sola eccezione delle poesie, sono qui raccolti i principali testi narrativi e quasi tutte le pièce teatrali, oltre agli scritti per la radio e televisione, testimoni della continua attenzione dell'autore verso le nuove istanze della modernità e della sua inesausta sperimentazione. Una scelta ragionata, dunque, che permette di riscoprire questo autore, per certi versi divenuto un'icona pop, sotto molteplici punti di vista, non ultima la questione del suo equiliguismo che connota la vicenda compositiva e la vita stessa di molti suoi scritti.
Quaderni di regia e testi riveduti. L'ultimo nastro di Krapp
Samuel Beckett
Libro: Libro in brossura
editore: Cue Press
anno edizione: 2022
pagine: 304
Nel 1969, allo Schiller Theater Werkstatt di Berlino, Samuel Beckett assume per la prima volta la regia di L'ultimo nastro di Krapp, piéce che aveva scritto nel 1958 e che aveva debuttato lo stesso anno al Royal Court Theatre di Londra con la regia di Donald McWhinnie. La direzione in prima persona della messa in scena diviene per Beckett l'occasione di rinnovare e modificare il testo alla luce delle sue esigenze registiche: attraverso il suo quaderno di regia, qui tradotto e pubblicato per la prima volta in Italia, emerge infatti un minuzioso lavoro di cesellatura che restituisce agli occhi del lettore il processo creativo di Beckett e la sua visione della regia teatrale. Il volume comprende la versione 'finale' del testo di L'ultimo nastro di Krapp, riveduto e approvato da Beckett, e il quaderno di regia, integralmente riprodotto in copia anastatica.
Quaderni di regia e testi riveduti. Finale di partita
Samuel Beckett
Libro: Libro in brossura
editore: Cue Press
anno edizione: 2022
pagine: 288
Nel 1967, a dieci anni dal debutto di Finale di partita al Royal Court Theatre di Londra, sotto la direzione di Roger Blin, Samuel Beckett decide di assumere in prima persona le redini della regia, portando in scena il testo allo Schiller Theater di Berlino, replicando tale esperienza, più tardi, nel 1980, ai Riverside Studios di Londra. Questi due episodi divengono per Beckett le occasioni per ritornare sul testo di Finale di partita e rinnovarne molti punti alla luce della messa in scena: attraverso i suoi quaderni di regia, qui tradotti e pubblicati per la prima volta in Italia, emerge infatti un minuzioso lavoro di cesellatura che restituisce agli occhi del lettore il processo creativo di Beckett e la sua visione della regia teatrale. Il volume comprende la versione ‘finale’ del testo di Finale di partita, riveduto e approvato da Beckett, e i quaderni di regia, integralmente riprodotti in copia anastatica.
Proust
Samuel Beckett
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2022
pagine: 136
Quando si legge il saggio scritto nel 1931 da Beckett su Proust, non si può fare a meno di notare quanto profonda sia stata l’impronta lasciata nello spirito di Beckett dall’opera proustiana. Si è molto parlato di una derivazione joyciana per l’opera di Beckett, ma l’affinità con Proust appare molto più sorprendente, anche se è allo stesso tempo più sottile e latente, e non si può certamente rilevare nello stile scarno di Beckett […]. Beckett si mostra, piuttosto, ossessionato dalla concezione che Proust ha della letteratura, dalla sua concezione del tempo e dello spazio, dei personaggi e delle cose, dalla sua ricerca dell’essenza di una realtà illusoria e fuggevole. […] È stato detto che nell’opera di Proust non è presente l’assurdo o l’irrazionale. E, in un certo senso, questo è vero, se confrontiamo l’opera di Proust con quella di Kafka o dello stesso Beckett, dove l’assurdo avvolge e impregna ogni pagina dei due scrittori. […] Tuttavia, anche in Proust si ha la sensazione dell’irrazionale, del deforme, dell’assurdo. È vero che egli, come scrittore che si sforza di dipingere «il reale», si è deliberatamente rifiutato di cedere alla tentazione di lasciare la porta della sua opera spalancata alla irruzione dell’irrazionale, ma la tentazione è lì, in numerosi passaggi. Come dice egli stesso, si asterrà dal «far cantare dolcemente la pioggia dentro la stanza e diluviare nel cortile la nostra tisana in ebollizione». Continuerà a «mettere dei lineamenti nel viso di una passante, mentre al posto del naso, delle gote e del mento, non dovrebbe esserci che uno spazio vuoto su cui potrebbe tutt’al più giocare il riflesso dei nostri desideri». […] Non preparerà «le cento maschere che conviene attaccare a uno stesso volto, se non altro secondo gli occhi che lo vedono e il senso in cui ne leggono i tratti». Non proverà a «rappresentare certe persone non al di fuori ma all’interno di noi, dove le loro minime azioni possono indurre turbamenti mortali». Ma, almeno, non mancherà di «descrivere l’uomo non secondo l’estensione del suo corpo ma secondo quella dei suoi anni, come se dovesse – compito sempre più enorme e che finì per vincerlo – trascinarli con sé quando si sposta». Creerà il suo libro «come un mondo, senza lasciare da parte quei misteri che probabilmente hanno la loro spiegazione soltanto in altri mondi e il cui presentimento è ciò che ci commuove di più nella vita e nell’arte». (Dallo scritto di Margherita S. Frankel)
Quaderni di regia e testi riveduti. Aspettando Godot
Samuel Beckett
Libro: Libro in brossura
editore: Cue Press
anno edizione: 2021
pagine: 454
"Nel 1975, a ventidue anni dalla prima assoluta parigina di 'En attendant Godot', Samuel Beckett ritorna sul testo che lo ha reso famoso, per realizzare una sua regia in lingua tedesca, allo Schiller Theater di Berlino. Con oltre un ventennio di esperienza alle spalle, Beckett decide di 'dare forma alla confusione' del testo originale. Inizia una profonda revisione drammaturgica e un percorso registico, minuziosamente documentati nel testo riveduto e nel quaderno di regia, qui tradotti e pubblicati per la prima volta in Italia. Ne emerge il quadro di un processo creativo intensissimo, in cui il sapere e l’istinto di teatrante puro di Beckett producono, da una parte, una drammaturgia visiva potente e coerente e, dall'altra, una versione di 'Aspettando Godot' qualitativamente diversa dall’originale francese. Il quaderno di regia è integralmente riprodotto in copia anastatica all’interno del volume."