Libri di Sergio Givone
Metafisica della peste. Colpa e destino
Sergio Givone
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2012
pagine: 206
Questo libro parla di quasi niente. Di un quasi-niente che riguarda ogni essere umano e che, aduso com'è al (diabolico?) camuffamento, ci giunge qui celato sotto la doppia maschera del morbo più celebre della storia e della finzione letteraria, che di quel morbo fa metafora, canto, fabula. Le voci antiche e recentissime (da McCarthy a Lucrezio, a Camus, a Poe, a Leopardi...) che si susseguono e si richiamano "in eco" da queste pagine sono altrettante declinazioni di un'unica domanda, che è poi il quesito fondamentale di ogni filosofia: perché? Perché siamo al mondo, se dobbiamo morire? Specie se la morte può arrivare nella forma di una catastrofica, immotivata e noncurante malattia che appare e scompare senza senso alcuno. Una malattia che uccide, ma che può far di peggio, lasciando le sue vittime "solo" vive, nude e private di qualunque parvenza di civile umanità. Perché anche l'umanità può rivelarsi una maschera. Siamo qui per scontare una colpa? Magari solo quella di essere? È un'ipotesi amara, che però lascia spazio alla speranza, alla scintilla divina che scopre un senso possibile nel cuore stesso del non-senso. Oppure non c'è alcun destino e nessuna colpa? La natura è una macchina demente, il cielo è vuoto, e il niente la vince sul quasi-niente.
Storia del nulla
Sergio Givone
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2003
pagine: 229
Ordinario di estetica all'Università di Firenze, Sergio Givone ricostruisce in questo volume, proposto qui in edizione economica, la storia del "nulla" mostrando quale varietà e ricchezza di risposte i filosofi abbiano dato nei secoli alla domanda "Che si può dire e pensare del nulla"? L'autore ripercorre così la storia della filosofia, da Parmenide a Heidegger, da Pascal a Leopardi, dai tragici ai mistici.
Lo sperdimento e altro. 2019-2024
Luigi Fontanella
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2025
pagine: 104
«… Il viaggio, qualsiasi viaggio, non è pensabile se non attraverso categorie spazio-temporali. Anche inoltrarsi nell’ignoto è un viaggio, così come lo è penetrare in una dimensione estranea o aliena. Ma se questo è vero, che viaggio potrà mai essere quello in cui tempo e spazio si comprimono, si dilatano, esplodono, lasciandoci preda di confusione e smarrimento, anzi, di sperdimento? Un viaggio che non è un viaggio, semmai un precipitare in confusione. Eppure c’è confusione e confusione. C’è smarrimento e smarrimento. C’è la perdita del contatto con il reale, che comporta incoscienza e cecità, e c’è il perdersi nello sconfinato, che prelude a un’accensione dello sguardo e lascia aperte tutte le domande…» (Dalla prefazione di Sergio Givone) «… Il libro di Luigi Fontanella è la riproposizione coraggiosa della scrittura come forma di confessione, a se stessi e al mondo, del fallimento dell’Essere, della sua incapacità a mostrarsi per Ciò che È. La realtà nascosta stenta ad emergere anche nella pratica della scrittura: “tutto l’ammasso di carta / immenso e statico di cui ti sei circondato”. Le immagini della vita si accumulano come i fotogrammi di un film e niente ci è dato veramente di sapere». (Dalla postfazione di Sebastiano Aglieco)
La ragionevole speranza. Come i filosofi hanno pensato l'aldilà
Sergio Givone
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2025
pagine: 208
È ragionevole credere nell’aldilà? Non solo non è una questione oziosa, ma c’è anzi un’illustre tradizione filosofica in proposito. Kant si chiedeva «in che cosa possiamo ragionevolmente sperare?» e sosteneva che la vita eterna è una faccenda che riguarda la filosofia prima ancora che la religione. Jaspers parlava della necessità di una «fede filosofica» in grado di fare un po’ di luce sulla questione del nulla e anche di quelle potenze oscure che abitano le profondità dell’umano. D’altra parte la riflessione sull’immortalità dell’anima è stata da Socrate consegnata a Platone, da questi a Plotino e poi al neoplatonismo, fino alla mistica speculativa, all’idealismo e infine all’ontologia. Oggi, di questo tema, sembrano essersi perse le tracce. Partendo da quello che hanno scritto questi e altri grandi pensatori, Givone sposta ben presto il discorso all’oggi, per chiedersi come una questione apparentemente sorpassata – l’aldilà, la vita dopo la morte – incredibilmente resti attuale: in molti continuano infatti a strizzarle l’occhio, come non rassegnandosi all’idea di archiviarla del tutto. E così, raccontando anche il momento del commiato a Sergio Staino, cui molti amici dichiaratamente atei auguravano in Palazzo Vecchio a Firenze «buon viaggio», Givone ci consegna un libro che tratta il grande tema della vita dopo la morte restando però saldamente ancorato alla vita stessa, proprio quella che ci tocca vivere in un’epoca disincantata e ignara di qualsiasi trascendenza.
Sulla divinoumanità e altri scritti
Vladimir Sergeevic Solov'ëv
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2017
pagine: XXIII-226
Il libro raccoglie tre opere giovanili del filosofo russo, a cui si aggiungono i «versi scherzosi» d'apertura del poema intitolato "Tre appuntamenti", che, scritto in tarda età, funge, secondo le parole dello stesso autore, da «piccola autobiografia» di un'esperienza mistica che lo segnò in gioventù. Seguono i "Principi filosofici del sapere integrale", in cui viene indagata quella forma di «sapere integrale» che il filosofo cercherà per tutta la vita, e il ciclo di lezioni Sulla "Divinoumanità", dove l'autore si interroga sulla crisi religiosa della cultura europea del suo tempo e analizza il nesso divino-umano nell'evoluzione del mondo, con particolare attenzione al rapporto tra mentalità occidentale e orientale. In chiusura, i capitoli finali de La critica dei principi astratti - opera rimasta incompiuta -, che offrono l'analisi del caos intellettuale di fine '800, correlata alla parzialità dei processi conoscitivi dell'uomo, nel quale si compenetrano elementi contraddittori e dispersi, che trovano la possibilità di essere ripristinati nella figura di Cristo. Prefazione di Vincenzo Rizzo. Introduzione di Sergio Givone.
Eredità e ascesa. La filosofia di Antoine de Saint-Éxupery
Francesco Marino
Libro: Libro in brossura
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2024
pagine: 386
A ottantuno anni dalla pubblicazione, Antoine de Saint-Exupéry (1900-1944) è mondialmente noto come autore de Il Piccolo Principe, di cui è stata, nei decenni, ampiamente scavata la valenza filosofica, spesso anche prescindendo dalle reali intenzioni di chi lo scrisse. Eppure, quel libro è solo una piccola isola nell'arcipelago di pensieri che riempiono le pagine saint-exupériane. Il presente volume costituisce una sorta di mappa di un pensiero complesso, variegato, anche bisognoso di sviluppi, ponendosi il compito di riportarne in superficie i diversi temi, i quali si inseriscono a pieno titolo nel contesto della discussione filosofica contemporanea. Prefazione di Sergio Givone.
Con parole remote
Giancarlo Pontiggia
Libro: Libro in brossura
editore: Vallecchi Firenze
anno edizione: 2024
pagine: 152
«Pubblicata nel 1998 e insignita del Premio Montale, la prima raccolta poetica di Giancarlo Pontiggia, "Con parole remote", esce in questa nuova edizione con un racconto dell'autore. Dire però che si tratta della prima raccolta è improprio e riduttivo. Il volume già al suo apparire ha rappresentato non solo un esordio, ma un vero e proprio nuovo inizio. Per due ragioni: una estrinseca e una intrinseca. Quella estrinseca rinvia alla temperie poetica di quegli anni controversi. Invece quella intrinseca riguarda l'idea stessa di ciò che la poesia vuole essere. Testo inaugurale che è ben più di un debutto, perché è ripresa e ricominciamento, "Con parole remote" è abitato da una voce antica che lo intona e ne costituisce il basso continuo. Voce che precede ogni dire successivo. L'evocazione-invocazione attraversa, scandisce, ritma l'intera raccolta. Come per magia il silenzio è fatto risuonare di una verità sepolta, dimenticata, ma presente. Non altro il compito della poesia. Pontiggia è perfettamente consapevole che tutto il suo lavoro poetico "sottintende un dialogo segreto con delle forze, dei numi silenziosi e tutelari". Numi amichevoli, benefici, e dotati di una loro capacità salvifica, sono le metafore e le figure di senso che la poesia produce in modo nient'affatto arbitrario e che appartengono alla realtà, abitano le profondità dell'essere. La poesia non le inventa, semmai le riscopre e le accoglie. Compito della poesia, afferma Pontiggia, è "ricostruire una nuova sintassi, dialogica, leggibile, capace di custodire il senso del mistero, o almeno di non disperderlo, di serbare il suo nocciolo sacro, impronunciabile"» (dall'introduzione di Sergio Givone)
I presocratici. Ritorno alle origini
Sergio Givone
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2022
pagine: 144
Non già gli dei hanno rivelato ogni cosa fin dall'inizio, bensì gli uomini, col tempo, facendosi domande trovano il meglio. Senofane Pensatori dell'inizio, i presocratici riflettono sul «principio» e al tempo stesso inaugurano un nuovo modo di pensare, la filosofia. Ma i presocratici appaiono anche come pensatori della fine, intesa come questione filosofica ma anche come disgregarsi della religiosità arcaica. Ultimi eredi di una cultura in cui logos e mito erano strettamente intrecciati, essi non esiteranno a sciogliere quel legame, pur continuando ad appartenere a quel mondo. Questo libro è un viaggio alle origini, dove la riflessione sul vivente e la meditazione sull'uomo s'incontrano. Due momenti originariamente uniti, ma destinati a separarsi, nella cosmologia e poi nelle scienze della natura da un lato, e nell'etica e poi nelle scienze umane dall'altro. Un pensiero dell'identità e della differenza, dell'essere e del nulla, della realtà dispiegata non meno che inquietante e sfuggente; come immaginare un'avventura più attraente di questa?
Fra terra e cielo. La vera storia della cupola di Brunelleschi
Sergio Givone
Libro: Libro rilegato
editore: Solferino
anno edizione: 2020
pagine: 170
Un capolavoro architettonico ammirato in tutto il mondo. Una città, Firenze, al culmine della sua fortuna storica e artistica sotto i Medici. E un genio tormentato, Filippo Brunelleschi, destinato a lasciare un'impronta indelebile nella storia. Sergio Givone tesse in queste pagine la trama che portò alla nascita della cupola del Duomo di Santa Maria del Fiore, simbolo indiscusso del Rinascimento, ripercorrendo i giorni di una città colpita dalla peste, il magico incrocio degli artisti dell'epoca, da Masaccio a Donatello, da Arnolfo di Cambio a Lorenzo Ghiberti, le rivalità, le delusioni e i drammi di un'impresa temeraria. A seicento anni dall'inizio dei lavori di costruzione, riviviamo le voci, i gesti, i personaggi e i retroscena di una saga drammatica ed eroica, scopriamo il sogno di un artista visionario che sfidò le leggi della fisica e lo scetticismo dei contemporanei, ma anche il suo rapporto col figlio tanto profondo quanto contrastato. Nel romanzo della cupola s'intrecciano ricostruzione degli eventi e filosofia, scienza e biografia, svelando arcano e realtà di un'opera tra le più rilevanti della nostra civiltà.