Libri di Andrea Rabbito
Pictorial Trump. Il ruolo politico delle nuove immagini
Andrea Rabbito
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 180
Il secondo ingresso alla Casa Bianca da parte di Donald J. Trump sta dando vita a un capovolgimento radicale non solo della politica ma anche dell’impianto culturale dell’Occidente. Un fenomeno innescato anche grazie all’idea trumpiana di comunicazione costante e aggressiva resa attraverso l’uso di immagini che danno risonanza ai messaggi del nuovo governo statunitense e impongono la sua visione del mondo. Questo studio si concentra sulla centralità della picture per il neopresidente degli USA, descrivendo e analizzando il “turn” – una svolta immaginale e visuale, il pictorial Trump – che ha preso forma. Viene così condotta un’analisi di varie immagini diffuse da Trump, a partire dai suoi esordi come imprenditore fino ai primi cento giorni di politica durante il suo secondo insediamento alla presidenza degli Stati Uniti. Un percorso d’indagine che approfondisce la strategia dell’uomo più potente del mondo e la sua abilità nello sfruttare il potere delle immagini per il raggiungimento dei suoi fini. Il volume è aperto dall’introduzione di Ruggero Eugeni e chiuso dalla postfazione di Roberto Revello.
Visual culture studies. Rivista semestrale di cultura visuale. Volume Vol. 6-7
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 344
Più che un progetto editoriale, VCS possiede una strategia. Questa strategia è basata su tre assunti. Primo: le culture visuali si sono dimostrate oggetti complessi, capaci di resistere a possibili riduzionismi (per esempio da parte dei cultural studies). VCS si pone come un’area di dialogo tra discipline diverse, impegnate a riflettere ciascuna per proprio conto sul visivo, sul visuale e sull’iconico, senza alcun intento di appiattire i risultati di ciascuna di esse. “Dentro” VCS trovano casa storici e teorici dell’arte, estetologi e filosofi dell’immagine, semiotici, sociologi della cultura e antropologi, studiosi di cinema e immagini in movimento, storici e archeologi delle arti e dei media, specialisti di grafica e design, economisti, data scientists, e molti altri. Secondo: la cultura accademica che pensa l’immagine difficilmente è “accademica”, ossia astratta dai dibattiti sociali e culturali; spesso, essa illumina quei dibattiti con intuizioni e argomenti capaci di evitare pressapochismi, ingenuità, volgarità. VCS nasce da studiosi che lavorano in Università e non hanno alcun timore di confrontarsi con i problemi estetici, etici, politici del nostro tempo. Terzo: la cultura italiana ha dato e può dare molto al dibattito internazionale sui visual studies e le culture visuali – anche e soprattutto grazie a quella moltiplicazione e integrazione di sguardi espressa al primo punto –. VCS nasce da un gruppo di studiosi italiani, ma possiede una vocazione internazionale e ospita interventi e curatele di studiosi internazionali. VCS pubblica due numeri all’anno ciascuno dei quali è dedicato a un tema specifico. Il primo numero è basato su call for papers e promuove nuove ricerche e lavori di giovani studiosi. Il secondo numero è a inviti e fa il punto su una tematica “calda” con l’aiuto di studiosi affermati.
La meno-quasi e più-realtà. Genealogia delle nuove immagini e indagini dalla prospettiva dei visual culture studies
Andrea Rabbito
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 362
Il doppio offerto dalle immagini tecniche, o nuove immagini – come vengono definite in questo volume – si dimostra frutto di una ricerca nel campo della rappresentazione che pone le sue basi nelle prime espressioni dell’Homo sapiens e trova nel Barocco un momento fondamentale di svolta. Verrà così analizzato questo millenario percorso compiuto dall’immagine e il motivo per cui l’arte e il pensiero del Seicento si dimostrino un momento di importante svolta per la nascita di quelle forme di rappresentazione che nascono con la fotografia e proseguono, nel corso dei secoli, fino a giungere alle recenti proposte, maggiormente immersive, della realtà virtuale. Si metterà così in luce come le nuove immagini diano vita a quei fenomeni di neoarcaismo teorizzato da Morin, attivando, in nuova veste, atteggiamenti irrazionali, primitivi, infantili che caratterizzano la sfera dell’Homo demens e che da sempre hanno contraddistinto il rapporto dell’uomo con le differenti forme di rappresentazione. E si prenderà in analisi come questo atteggiamento neoarcaico dell’uomo contemporaneo scaturisca dall’offerta non di una quasi-realtà, recuperando il pensiero di Sartre, ma di una meno-quasi e più-realtà che le nuove immagini realizzano, determinando un’inedita modalità di interazione con il mondo iconico e, conseguentemente, con il fattuale; un aspetto, quest’ultimo, che sarà oggetto di studio nella seconda parte del libro, attraverso il recupero della prospettiva dei visual culture studies.
La cultura del falso. Inganni, illusioni e fake news
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2020
pagine: 572
La gravità delle fake news, nelle loro diverse articolazioni, ha assunto delle dimensioni così rilevanti da farle divenire oggetto di discussione ricorrente nei vari ambienti scientifici, culturali e politici. A queste si aggiungono post-truth, bullshits, deepfake che compongono un quadro particolarmente complesso in cui emerge chiaro l’imporsi sempre più deciso della “cultura del falso” all’interno della nostra contemporaneità. Uno degli intenti di questo volume è quello di offrire, attraverso la prospettiva interdisciplinare dei visual culture studies, strumenti accurati e mirati per contrastare i caratteri più nefasti di tale cultura. Ma non solo. Le indagini qui proposte intendono mettere in luce anche i caratteri positivi e la genealogia della “cultura del falso”, individuando importanti suggestioni provenienti dal mondo di cinema, teatro, videoarte e letteratura. I saggi dei trenta studiosi coinvolti e le opere dell’artista Benedetto Poma danno vita a un caleidoscopio di analisi, ricerche e riflessioni in cui le parole si intrecciano con le immagini per far immergere lo spettatore all’interno di una disamina ampia ed esaustiva di uno dei fenomeni culturali più rilevanti della nostra epoca.
La cultura visuale nel ventunesimo secolo. Cinema, teatro e new media
Andrea Rabbito
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2018
pagine: 243
Questo volume si offre come contributo alla ricerca dei visual studies e si pone l'obiettivo, riprendendo le parole di Mitchell, di "squarciare il velo di familiarità e di autoevidenza che ammanta l'esperienza del vedere, e trasformarla in un problema da analizzare, in un mistero da svelare". E, in particolare, tale obiettivo lo si intende raggiungere mediante il coinvolgimento di studiosi appartenenti al settore di studi di cinema, teatro ed estetica. Gli autori che firmano i diversi saggi presenti in questo volume - Vito Zagarrio, Ruggero Eugeni, Roberto Tessari, Carla Bino, Salvatore Tedesco, Elio Ugenti, Denis Bratto, Michele Guerra, Andrea Rabbito, Simone Arcagni, Stefania Rimini, Dario Tomasello, Giulia Raciti, Francesco Parisi, Rino Schembri - indagano alcuni dei punti fondamentali riguardanti il problema della rappresentazione visiva, non solo attuale ma anche del passato, per evidenziare come il visuale sia un tema cruciale della nostra cultura e per promuovere quella necessaria critica e analisi della nostra condizione all'interno del fenomeno della svolta iconica. Il volume, curato da Andrea Rabbito, è corredato dalle opere artistiche di Giovanni Zoda.
Lo spirito del tempo
Edgar Morin
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2017
pagine: 339
Questo classico degli studi sulla cultura di massa, ancora profondamente attuale e capace di analizzare e prevedere lo spirito dei nostri tempi, si dimostra un punto di riferimento essenziale per gli studi recenti riguardanti la sfera del visuale. Lo studio di Morin, infatti, attento a descrivere le caratteristiche della cultura di massa, rivolge particolarmente la sua attenzione verso la produzione audiovisiva - cinema e televisione, più precisamente - attraverso un metodo di indagine che risulta anticipare i visual culture studies e che si offre come un importante modello per la comprensione profonda di ciò che i mass media e i new media mettono in atto. Proprio per questi motivi il volume viene pubblicato dalla Meltemi all'interno della sua nuova collana "Estetica e culture visuali" e viene accompagnato e completato da tre nuovi saggi appositamente realizzati: "I media o l'uomo post-immaginario" di Ruggero Eugeni, la nota di Vinti e Boschi sulla complessità della traduzione del pensiero e del linguaggio di Morin e, a conclusione del volume, il saggio Morin e la cultura visuale contemporanea del curatore di quest'edizione, Andrea Rabbito.
Cinema is a dream. New images and the principles of modernity
Andrea Rabbito
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis International
anno edizione: 2017
pagine: 230
La nascita e la diffusione delle nuove immagini - fotografia, cinema, televisione-e video - hanno realizzato un'importante rivoluzione epistemologica: hanno orientato l'uomo contemporaneo ad assumere un atteggiamento fiducioso non solo nei riguardi dell'immagine ma anche nei riguardi del reale. Il sapere moderno che fece deflagrare le certezze dell'uomo in centinaia di verità relative è stato rimosso; il perfetto doppio del reale offerto dai nuovi media ha silenziosamente cancellato il dubbio verso la fedele restituzione della realtà in immagine, e, di riflesso, verso le manifestazioni del mondo esterno; è subentrato così un atteggiamento disponibile ad accogliere la supposta verità delle apparenze, offerta sia attraverso le immagini sia attraverso i fenomeni del reale. Questo atteggiamento fa sì che le potenzialità delle nuove immagini conducano lo spettatore a vivere un inganno estatico, che si realizza non solo nell'ambito della comunicazione, ma anche nell'ambito artistico. Per contrastare questa credulità, questa degradazione mentale, così definita da Joseph Conrad, diffusasi nella società contemporanea, necessiterà recuperare i principi e le tematiche del pensiero moderno nato nel Seicento. Un recupero, questo, che servirà non solo ad opporsi alle illusioni e agli inganni, ma anche per comprendere meglio la natura delle nuove immagini, le quali si dimostrano figlie delle modernità.
L'onda mediale. Le nuove immagini nell'epoca della società visuale
Andrea Rabbito
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 466
Questo volume segna la tappa conclusiva di una tetralogia dedicata alle illusioni e agli inganni che vengono prodotti dalle nuove immagini fotografia, cinema, televisione e video - le quali recuperano, riformulano e innovano quelli resi dalle forme classiche di rappresentazione. Studiando le origini della "farsa" dell'immagine, riprendendo il termine usato da Ortega y Gasset, rivolgendo in particolare l'attenzione al Barocco, periodo fecondo di teorizzazioni e pratiche di illusioni e svelamenti, per poi confrontarsi con Mario Missiroli per un raffronto tra le teorie estetiche indagate e la pratica artistica di uno dei più importanti registi italiani del Novecento, si è giunti, in questa quarta fase, all'analisi di ciò che riescono a produrre i mass media e i new media. Così, pur riconoscendo i legami che sussistono tra le due tipologie di immagini, quelle nuove e quelle classiche, si sono messe in evidenza le differenze che le separano, e sono state analizzate le peculiarità dei nuovi mezzi di rappresentazione che, grazie al susseguirsi delle innovazioni tecnologiche, riescono a produrre la sensazione sempre più suggestiva di una presentazione della realtà e di un'onda mediale che travolge lo spettatore e lo trasporta in uno spaesante perfetto doppio del reale. E contro tale fenomeno, ancora una volta, il pensiero e l'arte della modernità risulteranno le armi più efficaci per non soggiacere e per far rimanere vigile la nostra coscienza critica.
Il moderno e la crepa. Dialogo con Mario Missiroli
Andrea Rabbito
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2012
pagine: 278
Gli spettacoli di Mario Missiroli si sono sempre contraddistinti per la forza dissacrante e innovativa, la profondità di pensiero e lo spirito critico. Vivo è, infatti, in Missiroli l'intento di creare delle crepe nella cultura dominate, è sempre presente il desiderio di destabilizzare e urtare, senza per questo risultare mai elitario e fine a se stesso: nei suoi spettacoli infatti la forza dissacrante si coniuga con la riflessione, la provocazione con la funzione sociale. Il regista lombardo si insedia nel sistema dello spettacolo per promuovere il pensiero moderno, e per far deflagrare così, al suo interno, le concezioni e le consuetudini rassicuranti e vigenti. Su questa prassi e visione dell'arte si discute nei sette incontri avuti con il regista lombardo: riprendendo e dialogando su alcuni dei suoi più celebri spettacoli si conduce un viaggio lungo lo sviluppo della cultura moderna nelle sue differenti espressioni artistiche: dal teatro al cinema, dalla letteratura all'arte figurativa, si tracciano le tappe più rilevanti di un'idea dell'arte che trova il suo punto di approdo nelle riflessioni di Brecht, autore con il quale Missiroli condivide principalmente l'intento di innovare, rinnovare e far riflettere, senza produrre strappi e rotture ma durature e decise crepe.
Il dramma della straniera. Medea e le variazioni novecentesche del mito
Fabio La Mantia, Salvatore Ferlita, Andrea Rabbito
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 160
La più controversa tra le tragedie greche, Medea, è anche la più moderna nella sua autentica disperazione e nella sua perenne vitalità; proprio per questo, tale dramma si offre a inedite letture e nuove forme di rappresentazione, facendosi carico di esprimere le patologie della civiltà contemporanea. Il volume propone una panoramica novecentesca del mito euripideo di Medea, soffermandosi su contingenze espressive diverse, passando dal teatro alla letteratura, al cinema. Le "Medee Nere" riscrivono il motivo classico in un contesto coloniale e oppressivo, mostrando Medea come vittima che si ribella e vince le costrizioni dell'apartheid e le contraddizioni etniche e razziali. In "Medea e l'elefantessa: Corrado Alvaro e la lunga notte del mito", l'eroina di Euripide dismette le sue vesti terribili per aprirsi a una disarmata e straziate umanità, in un'opera in cui grecità e modernità perfettamente convivono. Ne "La violenza del sacro e il disordine del dolore. Il mito di Medea secondo Pasolini" si analizza la trasposizione cinematografica della tragedia, realizzata dal poliedrico intellettuale, nella quale vengono messe in luce le ragioni oscure di un sapere lontano.
Il cinema è un sogno. Le nuove immagini e i principi della modernità
Andrea Rabbito
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2012
pagine: 236
La nascita e la diffusione delle nuove immagini - fotografia, cinema, televisione-e video - hanno realizzato un'importante rivoluzione epistemologica: hanno orientato l'uomo contemporaneo ad assumere un atteggiamento fiducioso non solo nei riguardi dell'immagine ma anche nei riguardi del reale. Il sapere moderno che fece deflagrare le certezze dell'uomo in centinaia di verità relative è stato rimosso; il perfetto doppio del reale offerto dai nuovi media ha silenziosamente cancellato il dubbio verso la fedele restituzione della realtà in immagine, e, di riflesso, verso le manifestazioni del mondo esterno; è subentrato così un atteggiamento disponibile ad accogliere la supposta verità delle apparenze, offerta sia attraverso le immagini sia attraverso i fenomeni del reale. Questo atteggiamento fa sì che le potenzialità delle nuove immagini conducano lo spettatore a vivere un inganno estatico, che si realizza non solo nell'ambito della comunicazione, ma anche nell'ambito artistico. Per contrastare questa credulità, questa degradazione mentale, così definita da Joseph Conrad, diffusasi nella società contemporanea, necessiterà recuperare i principi e le tematiche del pensiero moderno nato nel Seicento. Un recupero, questo, che servirà non solo ad opporsi alle illusioni e agli inganni, ma anche per comprendere meglio la natura delle nuove immagini, le quali si dimostrano figlie delle modernità.
L'illusione e l'inganno. Dal Barocco al cinema
Andrea Rabbito
Libro: Libro rilegato
editore: Bonanno
anno edizione: 2010
pagine: 200
Il successo e lo sviluppo del cinema 3D pongono con particolare evidenza una caratteristica del linguaggio filmico: quello di proporsi come forma artistica che intende ingannare ludicamente la percezione degli spettatori. Questa tendenza verso il futuro svela le radici antiche del cinema che affondano nella cultura della rappresentazione barocca. A partire dal Seicento, infatti, si rafforza nel campo delle arti l'intento di far immergere lo spettatore all'interno di un mondo di apparenze che ingannano e confondono. Un intento che prima la fotografia poi il cinema faranno proprio portando avanti una ricerca indirizzata verso la realizzazione dell'illusione totale e del perfetto inganno.