Libri di Giovanna Baldissin Molli
Donatello a Padova: l'attività nella basilica di Sant'Antonio. Le registrazioni contabili dell'Archivio dell'Arca
Giovanna Baldissin Molli
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Antoniani
anno edizione: 2023
pagine: 142
Il soggiorno di Donatello a Padova, alla metà del Quattrocento, ha lasciato nella basilica di Sant'Antonio di Padova opere di importanza primaria: il Crocifisso in bronzo, già collocato sul tramezzo che separava la navata maggio re da presbiterio e l'altare maggiore. Le opere erano state commissionate dall'Arca del Santo, l'ente composto da cittadini padovani e da frati, che amministrava le offerte dei fedeli e dei pellegrini e provvedeva alle diverse necessità della chiesa e del convento dei frati. L'altare maggiore di Donatello fu demolito intorno alla fine del Quattrocento e non abbiamo documentazioni precise sulla sua forma. Sono invece pervenute le sette statue in bronzo (la Vergine con il bambino, i Santi Antonio, Prosdocimo, Giustina, Daniele, Francesco, Ludovico), quattro rilievi in bronzo raffiguranti altrettanti miracoli di sant'Antonio, i quattro simboli degli evangelisti e uno splendido Vir dolorum, ugualmente in bronzo. Esse, insieme a una dolorosa Deposizione nel sepolcro in pietra, sono ora montate sull'attuale altare maggiore messo in opera alla fine dell'Ottocento. L'archivio dell'Arca di S. Antonio conserva i documenti contabili relativi alla costruzione dell'altare maggiore. La loro tra scrizione integrale permette ora di capire meglio come fosse organizzato il cantiere. La fusione delle sculture in bronzo fu la prima ad essere affrontata da Donatello e dai suoi aiuti fiorentini; in un secondo momento si lavorò alla costruzione dell'altare in pietra. Può essere che dapprima Donatello sia stato incaricato dell'esecuzione di una pala scolpita per l'altare maggiore già esistente; l'avanzare dei lavori rese evidente che l'innovazione rinascimentale del maestro fiorentino richiedeva nuove strutture: forse non solo l'altare ma anche lo spazio del presbiterio fu ripensato e reso più adatto ad accogliere l'opera di Donatello, anche se i lavori per la recinzione del presbiterio si protrassero fino alla fine del Quattrocento.
Blu paonazzo. Furti, amori e crimini sotto le cupole del Santo al tempo di Donatello a Padova
Giovanna Baldissin Molli
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2017
pagine: 184
Donatello arrivò a Padova, da Firenze, alla fine del 1443. Il doge di Venezia Francesco Foscari, il signore di Firenze Cosimo de’ Medici, la famiglia di Erasmo da Narni, avevano richiesto il suo intervento per eseguire una tomba nella basilica di Sant’Antonio di Padova, destinata ad accogliere il corpo di Erasmo, capitano generale delle armate veneziane. Nella città, sottomessa a Venezia da circa quarant’anni, lo scontento della nobiltà contro la dominatrice lagunare serpeggiava e nella basilica di Sant’Antonio, divenuta luogo di frequentazione abituale per Donatello, un furto sacrilego scosse l’animo della comunità dei frati e dei padovani tutti, legatissimi a quella chiesa. Chiacchiere, sospetti, altri furti sacrileghi contribuirono a creare un clima di sospetti e ricatti, che coinvolsero anche Donatello. Solo nel 1453 la trama contorta trovò soluzione, ma a pagare un prezzo pesante non furono solo i colpevoli.
La sacrestia del santo e il suo tesoro nell'inventario del 1396. Artigianati d'arte al tempo dei Carraresi
Giovanna Baldissin Molli
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2002
pagine: 112
Il poeta e il marangone. L'artigianato padovano al servizio di Petrarca e del letterato umanista
Giovanna Baldissin Molli
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2004
pagine: 144
Conegliano. Perla del Veneto
Giovanna Baldissin Molli, Dario Canzian, Antonio Calò
Libro: Libro in brossura
editore: Biblos
anno edizione: 2009
pagine: 80
Erasmo da Narni, Gattamelata, e Donatello. Storia di una statua equestre. Con l'edizione dell'inventario dei beni di Giovanni Antonio Gattamelata (1476)
Giovanna Baldissin Molli
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Antoniani
anno edizione: 2011
pagine: 251
Nel volume è ricostruita la storia di Erasmo da Narni, detto Gattamelata (1370-1447) titolare del celeberrimo monumento equestre innalzato da Donatello nella piazza del Santo a Padova. Erasmo da Narni, di cui da tempo è nota la vicenda quale capitano generale dell'esercito della Serenissima, fu al centro di una rete di relazioni familiari e amicali che coinvolsero nomi illustri dell'Umanesimo veneto e insieme uomo legato ai poteri veneziano e fiorentino. Della casa padovana dove abitò Gattamelata furono frequentatori docenti universitari, francescani del Santo, nobili veneziani. Questa cerchia di frequentazioni, e insieme i forti legami familiari della cerchia dei Gattamelata con i Lion padovani, rendono ragione dell'arrivo di Donatello a Padova, incaricato di eseguire il monumento. La rilettura dei documenti, anche in relazione con l'esecuzione contemporanea dell'altare maggiore nella basilica del Santo, ha permesso di evidenziare talune dinamiche chiarendone alcuni aspetti e rilevando la problematicità di altri. Il testo contiene il documento con l'inventario dei beni del condottiero padovano stilato nel 1467, pubblicato per la prima volta.
Cipriano Cipriani. Abate olivetano veronese del Rinascimento
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2017
pagine: 256
La lettura della presente pubblicazione, dedicata a Cipriano Cipriani (1482-1548), ci immerge da subito – grazie al rigoroso lavoro di ricerca e all’esposizione appassionante dei suoi autori e curatori – nella vita e l’opera dell’abate di Santa Maria in Organo e dell’effervescente ambiente culturale e artistico della Verona sul finire del xv secolo, un periodo che a ragione sarà denominato il “Rinascimento veronese”. Committenti, artisti e abili artigiani hanno concorso nel produrre il bello e cose belle, che ancora oggi conquistano i visitatori ed esaltano l’unicità della città di Verona. Vale la pena di soffermarsi sulla chiesa di Santa Maria in Organo, affidata nel 1444 all’Ordine olivetano. L’abate Cipriani la resse per cinque mandati, a partire dal 1515, fino alla sua morte, profondendovi passione e dimostrando di saper coniugare decoro artistico e qualità della vita spirituale dei suoi monaci. Durante questo periodo, l’abbazia fu cantiere di lavoro, tra gli altri, di fra Giovanni da Verona, che vi realizzò le uniche e preziose tarsie del coro e quelle sulla spalliera della sacrestia.
Panis caritatis. La carità di sant’Antonio
Luciano Bertazzo, Giovanna Baldissin Molli, Mariella Magliani, Giulia Foladore
Libro
editore: EMP - Edizioni Messaggero Padova
anno edizione: 2018
pagine: 40
Piccola guida che permette di contestualizzare spiritualmente e storicamente la carità di sant’Antonio di Padova, sintetizzandola nel binomio: panis eucharisticus e panis caritatis, il pane dell’eucarestia e quello della carità.
La tavola di Andrea da Murano (1486) nel Santuario Antoniano di Camposampiero. Storia, committenza, restauro
Giovanna Baldissin Molli, Elda Martellozzo Forin, Nicola Galiazzo
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Antoniani
anno edizione: 2023
pagine: 51
Si presentano i tre contributi relativi alla Tavola dipinta da Andrea da Murano (1486) conservata nel santuario antoniano di Camposampiero nella cosiddetta ''Cella della Visione''. La Tavola, dopo il restauro di cui si dà relazione tecnica (cf. Giorgio Socrate-Arte e Restauro), è stata esposta dal mese di giugno fino al 9 ottobre 2022 nella Cappella delle reliquie della Basilica del Santo (cf. Nicola Galiazzo). Il 9 giugno è stata presentata ufficialmente a Padova e il 22 ottobre a Camposampiero in occasione del suo rientro nel luogo originario. Una relazione (cf. Giovanna Baldissin Molli) ricostruisce l'attività del pittore Andrea da Murano, attivo a Venezia negli anni a metà del Quattrocento, per poi scomparire per una decina d'anni, ritrovandolo attivo in area dalmata, salvo poi a ritrovarlo presente nell'area veneta ricevendo la committenza di varie pale d'altare. La sua opera è riconducibile alle modulazioni iconografiche care all'Osservanza francescana in un momento di grande vivacità di questa, comprendendo il suo ruolo nel convento di Camposampiero, dove l'Osservanza si era insediata negli anni venti del Quattrocento. Si tenta anche di ricostruire la possibile committenza (cf. Elda Martellozzo Forin) indagando sull'ambiente devoto ed economico del territorio. Ne emergerebbe una committenza proveniente da una classe media, non priva di mezzi economici, legata al mondo devoto dell'Osservanza francescana.
Pregare in casa. Oggetti e documenti della pratica religiosa tra Medioevo e Rinascimento
Libro
editore: Viella
anno edizione: 2018
pagine: 330
Nel corso degli ultimi decenni numerosi studi sono stati dedicati alla devozione domestica, intesa come insieme di pratiche, oggetti, spazi attraverso i quali i fedeli sperimentavano una religiosità intima e personale, vissuta entro i confini privati delle proprie dimore. Questo volume si pone in continuità con le ricerche pubblicate finora, e tuttavia amplia la prospettiva d’indagine verso contesti geografici o cronologici in precedenza trascurati, o in direzione di prodotti artistici generalmente negletti, come maioliche di piccole dimensioni, oppure oggetti di più comune uso liturgico come i reliquiari. I protagonisti delle vicende qui indagate compongono un mosaico che rispecchia l’intero tessuto sociale dell’epoca, spaziando da famiglie di nobile stirpe come i Carraresi e i Pallavicino, a ricchi borghesi come Enrico Scrovegni, a personaggi di più umile origine; numerose figure femminili, committenti, fruitrici, proprietarie di opere, emergono inoltre dall’oscurità, come devote ferventi e come responsabili dell’educazione religiosa dei figli.