Libri di Ida Campeggiani
Montale: «La primavera hitleriana»
Ida Campeggiani
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2023
pagine: 112
"La primavera hitleriana" è una delle liriche montaliane più note, il cui valore epocale è per ogni lettore inscindibile dall'evento storico di cui parla: la visita di Hitler a Firenze il 9 maggio 1938. È dunque una poesia storica e politica, a tratti oratoria nel suo stile sublime; ma insieme è anche oscura, cifrata, diretta a una destinataria. Questo libro la esamina al microscopio spingendosi nell'interpretazione fin dove è possibile (e proponendo in parallelo una riflessione sull'istituto della parafrasi e sui diritti del commentatore); e inoltre la colloca nel contesto di tutta l'opera montaliana, confrontandola con altre liriche e con le circostanze biografiche attraversate dal poeta e dalla sua ispiratrice, Irma Brandeis, della quale si considerano i diari. Si tenta così la piena riscoperta delle fonti e dei significati del testo, mentre si approda a una nuova prospettiva generale sul rapporto tra verità poetica e verità biografica.
Sulla poesia
Eugenio Montale
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2023
pagine: 696
Sempre più netta appare nel tempo la sorprendente identità di classico di "Sulla poesia". Duplice il suo valore: da un lato, infatti, questo libro permette di accostare in modo nuovo e approfondito numerosi autori di varie letterature, dall'altro offre la possibilità di entrare nel vivo e nel dettaglio dell'opera stessa di Eugenio Montale. "Sulla poesia", apparso per la prima volta nel 1976, è infatti un libro composito e internamente articolato in nove capitoli, nei quali il poeta è presente con discorsi (ad esempio quello scritto in occasione del Nobel), autocommenti e interviste, ma soprattutto ragiona su figure di epoche e culture diverse. Eccoci allora, in questi interventi per lo più usciti su riviste e giornali come il «Corriere della Sera», di fronte a nomi di grandi poeti molto lontani tra loro: da figure centrali dell'Ottocento a Valéry, Eliot, Pound, Auden, oppure Saint-John Perse, Char, ma anche Jiménez, Kavafis, Majakovskij, Pasternak, fino ai nostri D'Annunzio, Pascoli, Gozzano, Campana, Sbarbaro, arrivando ad autori di generazioni successive, come Bertolucci, Sereni, Zanzotto. Le riflessioni di Montale spaziano, sul piano teorico, dalla diffusa tendenza a una poesia oscura a quella della poesia in prosa, indagando momenti e orientamenti spesso decisivi nella ricerca espressiva del secolo scorso. Nella scrittura, come ha opportunamente rilevato Ida Campeggiani nel suo ampio e denso saggio introduttivo, Montale impone «una particolare aura di leggerezza», fortemente comunicativa pur nello scavo in profondo della sua analisi, mostrandosi «ironico e fulminante nei modi», offrendo spazio a humour e paradosso, utilizzando «metafore rapide, come brevi accensioni», giocando su un lessico colloquiale per esprimere concetti in realtà tutt'altro che ovvi.
Alla fine della grande guerra: percorsi nella letteratura italiana. Inediti di Montale e di Zanzotto
Libro: Libro in brossura
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2018
pagine: 364
A cento anni da Vittorio Veneto la distanza dagli eventi della prima guerra mondiale, con la consapevolezza dei successivi risultati storici e politici di quello scontro, rende possibile tracciare un bilancio degli effetti del conflitto in Italia anche dal punto di vista letterario: effetti rilevantissimi, se pensiamo alla poesia, al romanzo, alla memorialistica. L’«inutile strage» fu un evento enormemente traumatico che mutò radicalmente l’ottica di molti intellettuali, interventisti e non, in un senso e nell’altro. Proprio da questo punto di vista i saggi che costituiscono la sezione commemorativa di «Italianistica» (oltre alle altre sezioni usuali della rivista e alla pubblicazione di due inediti di Montale e di Zanzotto) analizzano le opere di importanti autori che rivelano istanze a volte opposte fra loro: da Lussu a De Roberto, da Paolo Monelli a Benedetto Croce.
L'ultimo Ariosto. Dalle Satire ai Frammenti autografi
Ida Campeggiani
Libro
editore: Scuola Normale Superiore
anno edizione: 2017
pagine: 498
Ariosto partecipe della storia del suo tempo o tessitore di favole? Umanista dedito all'arte o affannato governatore della Garfagnana? A lungo queste interpretazioni sono parse inconciliabili. In questo libro, prendendo le mosse dalle Satire e da alcuni luoghi inaspettatamente polemici del poema e delle Rime, si mettono sotto esame i Cinque canti, avanzando una nuova soluzione del problema cronologico e interpretativo. Si approda poi alle commedie in versi e alle giunte del Furioso, i cui frammenti autografi sono oggetto di un'indagine approfondita. Ne scaturisce una ricostruzione a largo raggio, che prova a guardare in maniera innovativa aspetti stilistici e problemi filologici, e tenta di ridisegnare il percorso, accidentato e malinconico, dell'ultimo Ariosto, mostrando come finzione e realtà non si escludano, tanto nella semantica profonda dei testi quanto nella loro veste espressiva.
Le varianti nella poesia di Michelangelo. Scrivere per via di porre
Ida Campeggiani
Libro
editore: Maria Pacini Fazzi Editore
anno edizione: 2012
pagine: 280
Varianti e riscritture sono connaturate al processo creativo di Michelangelo poeta. Cesare Guasti aveva riunito i manoscritti delle Rime e con la sua edizione contribuiva a ricreare l'immagine di una scrittura affidata, per più di due secoli, alle cure di Michelangelo il Giovane, ossia a lezioni che questi aveva stabilito in modo univoco e distorto. Riapparivano testi con segmenti affastellati e alternativi, attraversati da indecisioni, mutamenti, persino contrasti di concetti e stili, interrotti in uno stato di incompiutezza certamente intenzionale. Da allora a oggi hanno preso corpo alcune domande. Come leggere una poesia 'in divenire'? Qual è il legame, se esiste, tra la sua natura sospesa, molteplice e la sua destinazione? È una destinazione semiprivata? Una risposta in chiave stilistica permette di prendere le distanze dal mito dell'artista e dal confronto con la sua opera figurativa, spesso fatale per la poesia, e di affrontare complessi problemi testuali e interpretativi. Il non-finito poetico mette alla prova il quadro teorico e critico della filologia d'autore, mentre fornisce indizi su come ricucire frammenti, classificare riscritture, conoscere e accettare una creatività anomala e i suoi prodotti, tra cui la silloge nota come 'canzoniere'.