Libri di Mattia Feltri
Un padre su misura
Laura Gaetini
Libro: Libro in brossura
editore: Araba Fenice
anno edizione: 2022
pagine: 160
"Da Solimano il Magnifico a Gandhi, da Stalin a Pasolini, da Coco Chanel a Peppino Impastato, dai Pontefici rinascimentali - che senza neppure tutto lo scaldalo che oggi potremmo immaginare, erano anche padri - a Einstein. Paternità vissute e manifestate in molteplici forme, che ritroviamo in ogni singola biografia, declinate secondo le caratteristiche dei loro protagonisti. Dieci storie dal passato più una, contemporanea, a suo modo straordinaria. Una storia di oggi, dell'Italia in cui viviamo. Una storia che dà speranza, che ci mostra come essere padri e figli sia ancora qualcosa di inesplicabile, ma che, soprattutto, si può imparare. Sempre. Quasi tutte le vicende raccontate nel libro sono una testimonianza della difficoltà di essere padri e figli. Lo sguardo - per vedere il loro faro piantato da qualche parte nel tempo e nello spazio, e nei casi migliori ancora ci illumina - è lungo e troppo ampio per passare dal buco di una serratura. A meno che, spinti dalla curiosità che suscitano proprio in quanto persone fuori dall'ordinario (nel bene e nel male) o dalla difficoltà di afferrarle nello specifico della loro fama, non si voglia vederle più da vicino." (Dalla prefazione di Mattia Feltri)
Novantatré. L'anno del terrore di Mani pulite
Mattia Feltri
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2022
pagine: 320
Quando scoppia Mani pulite, Mattia Feltri è un giovane cronista. Curioso e appassionato, segue quelle vicende e ne scrive sulle pagine del quotidiano per cui lavora. Dieci anni dopo, nel 2003, è al Foglio. Lì prende corpo un progetto: raccontare quei dodici mesi che hanno stravolto l’Italia, attraverso un gusto letterario e uno stile comunicativo in grado di sottolineare le atrocità di quei giorni, che con un’iperbole paragona al Terrore della Rivoluzione francese. Quella che sembrava un’epoca di catarsi e rinascita si è rivelata, infatti, un periodo cupo, meschino, di furori e paure, di follia collettiva, in cui una cultura politica era stata spazzata via in modo dissennato. Per colpa della politica stessa e per mano di una magistratura che si sentiva a capo di un moto rivoluzionario. Il libro, frutto di quella lunga controinchiesta, restituisce intatta l’atmosfera di quei giorni con un resoconto puntuale e spietato: dai grandi ai piccoli eventi, dai grandi ai piccoli personaggi. Rivivono tutte le contraddizioni di una fase cruciale della nostra storia, con un vantaggio sulla contemporaneità: evidenziare ipocrisie e meschinità. «L’occhio – scrive Giuliano Ferrara nella Prefazione – ha vagato tra i documenti, le testimonianze, lo sviluppo al presente storico degli avvenimenti, e il giovane che aveva creduto tutto senza vedere niente si è ritrovato a smascherare, nel suo magnifico futuro anteriore di italiano diffidente, questo marcescente idolo del vero giuridico, che era un sordido fatto politico». Prefazione di Giuliano Ferrara.
Apertis verbis. Il devoto della giustizia penale
Lorenzo Ziletti
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 100
Qualcuno ha detto che le caricature spietate rivelano molto. Per averne conferma, potrà giovare la lettura di questo atipico vocabolario, semiserio sin dal sottotitolo, intenzionalmente allusivo all'opera di ben più famoso autore. Le quattrocento voci che lo compongono non risparmiano alcuno dei protagonisti che si muovono dentro o attorno al mondo della giustizia penale: magistrati, avvocati, giornalisti, accademici, politici, ecc. Dissacrano le categorie dogmatiche, ironizzano sugli istituti, sbeffeggiano mentalità e paludamenti, disvelano imposture. Talvolta la cifra muta, lasciando spazio a doverosi tributi per le poche persone o azioni che ancora elevano la materia. Anticipato in embrione (soltanto ventuno lemmi) nel precedente lavoro dell'autore uscito in questa collana, Apertis verbis è impreziosito da dieci illustrazioni "d'ambiente" di Lapo Gramigni e dagli scritti introduttivi di Vittorio Coletti, linguista e Accademico della Crusca, e del giornalista Mattia Feltri.
In nome dei pubblici ministeri. Dalla Costituente a tangentopoli: storia di leggi sbagliate
Giuseppe Gargani
Libro: Libro in brossura
editore: Lastaria Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 332
Giuseppe Gargani è stato un politico di lungo corso, uno dei protagonisti delle vicende politiche istituzionali che hanno attraversato l’Italia nella seconda metà del secolo scorso. In nome dei pubblici ministeri è un libro scritto più di dieci anni fa – e qui riedito con alcune note introduttive aggiuntive –, ma incredibilmente attuale, sia perché le questioni giudiziarie occupano sempre più spesso le prime pagine dei giornali, sia perché a distanza di quasi trent’anni dall’inizio della stagione di Tangentopoli risulta interessante ritornare su alcuni temi cruciali di quella storia. In questo libro-intervista che copre oltre cinquant’anni di storia, Gargani non usa mezzi termini per criticare aspramente quello che chiama “il partito istituzionale dei PM”, una casta che, più di quella politica, si avvale di strumenti di autoelezione e di privilegi garantiti da leggi che i vari governi non hanno mai avuto il coraggio di cambiare. Ai ragionamenti di carattere costituzionale che avevano già impegnato i protagonisti della stesura della costituente, seguono riflessioni puntuali sui passaggi cruciali di una “rivoluzione della giustizia” che ha visto via via crescere il potere dei giudici a discapito degli altri due poteri esecutivo e legislativo. La stagione di Mani Pulite, perno del volume di Gargani, ha segnato la definitiva resa della classe dirigente di fronte a una magistratura che svolgeva più inchieste che indagini, che ricorreva alla carcerazione preventiva e a testimoni come metodo per scardinare un sistema e non per punire i veri colpevoli. "In nome dei pubblici ministeri" è un libro-verità su un passato per molti aspetti ingombrante e tuttora irrisolto che ci aiuta anche a riflettere sulle storture oggi presenti in Italia, come l’abuso di intercettazioni, le violazioni costanti del segreto istruttorio, le inchieste capaci di sovvertire governi e di condizionare la vita democratica del paese senza garantire il processo sulle numerose indagini spesso infondate o strumentalizzate. Un libro scomodo che getta una luce inquietante sul presente e il futuro del nostro Paese. Prefazione di Mattia Feltri.
Il libro dei giorni migliori. Ritratto di un Paese ad altezza d'uomo
Mattia Feltri
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2020
pagine: 304
Giorno dopo giorno, pagina dopo pagina, ripercorrere i racconti del nostro presente che quotidianamente Mattia Feltri con il suo Buongiorno dispone come tessere di un mosaico o elementi di un affresco è come sfogliare un romanzo popolare a puntate, in cui piccoli e grandi personaggi si alternano senza soluzione di continuità a storie minime o eventi straordinari. Dalla politica all'antipolitica, dal giustizialismo al sempiterno dibattito sulla memoria condivisa del Novecento, dallo spettacolo della nostra cultura millenaria alla cultura dello spettacolo di Tv e social media, fino ad arrivare a fenomeni epocali come l'emigrazione di massa e il femminismo, Feltri prende spunto da episodi di cronaca che fanno eco agli stessi, eterni vizi degli italiani, ed è capace di rileggerli con sguardo diverso e leggero, fornendo ogni volta una chiave di lettura spiazzante. E lo fa sempre con lo stesso obiettivo: spingere il lettore a riflettere, senza incattivirsi o scadere nell'indignazione fine a se stessa, e produrre così un moto di cambiamento innanzitutto individuale e, in seconda battuta, collettivo. A caccia di particolari sempre nuovi e rivelatori della nostra identità, questo libro è un viaggio avvincente attraverso le contraddizioni di un Paese in cui tutto si trasforma in un Italian derby, e ogni giorno può capitare di chiedersi: «Si può essere tifosi del Toro e di buonumore anche dopo il solito derby perso?». Ma soprattutto: «Era rigore o no?».
La verità è inutile
Paolo Pizzolante
Libro: Libro in brossura
editore: Gruppo Albatros Il Filo
anno edizione: 2019
pagine: 215
Chi oggi si stupisca della proliferazione delle fake news e di un certo tipo di antipolitica si stupirà ancor di più venendo a sapere quanto queste piante infestanti abbiano radici profonde nella nostra cultura nazionale. Paolo Pizzolante svela i meccanismi che da oltre 40 anni contagiano di superficialità e mancanza di senso critico la macchina burocratica e culturale italiana. Ciò che oggi emerge, infatti, è il manifestarsi di una patologia dalla lunga latenza, il frutto coltivato da decenni di un disinteresse quasi totale nei confronti della verità e della giustizia. L'autore ripercorre la storia giudiziaria italiana, dalle vicende di mafia alla cronaca nera, mostrando con sorprendente lucidità quanto i nostri giudizi, come singoli e come cittadini, siano stati spesso affrettati, quanto facilmente condizionati e quanto ci abbiano resi inermi oggi verso una dialettica politica tutta spostata sulla comunicazione ma che ha rinunciato alla ricerca della verità. Prefazione di Mattia Feltri.
Novantatré. L'anno del terrore di Mani pulite
Mattia Feltri
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2016
pagine: 316
Quando scoppia Mani pulite, Mattia Feltri è un giovane cronista. Curioso e appassionato, segue quelle vicende e ne scrive sulle pagine del quotidiano per cui lavora. Dieci anni dopo, nel 2003, è al "Foglio". Lì prende corpo un progetto: raccontare quei dodici mesi che hanno stravolto l'Italia, ma con una lente diversa, attraverso un gusto letterario e uno stile comunicativo in grado di sottolineare le atrocità di quei giorni, che con un'iperbole paragona al Terrore della Rivoluzione Francese. Quella che sembrava un 'epoca di catarsi e rinascita si è rivelata, infatti, un periodo cupo, meschino, di furori e paure, di follia collettiva, in cui una cultura politica era stata spazzata via in modo dissennato. Per colpa della politica stessa e per mano di una magistratura che si sentiva a capo di un moto rivoluzionario. Il libro è frutto di quella lunga controinchiesta durata un anno e, come un diario, restituisce intatta l'atmosfera di quei giorni con un resoconto puntuale e spietato: dai grandi ai piccoli eventi, dai grandi ai piccoli personaggi. Rivivono tutte le contraddizioni di una fase cruciale della nostra storia, con un vantaggio sulla contemporaneità: evidenziare ipocrisie e meschinità. "L'occhio - scrive Giuliano Ferrara nella prefazione - ha vagato tra i documenti, le testimonianze, lo sviluppo al presente storico degli avvenimenti, tra ladri ambigui e guardie di una fissità paranoide..."
Il prigioniero. Storia breve di Adriano Sofri
Mattia Feltri
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 2002
pagine: 119
Adriano Sofri sconta una pena detentiva a ventidue anni nel carcere Don Bosco di Pisa. È stato condannato - dopo una vicenda giudiziaria che ha diviso il paese - come mandante dell'omicidio del commissario Calabresi. Mattia Feltri lo ha incontrato per alcuni pomeriggi, in una stanza di cinque metri per tre, dove vive Sofri. In quuella sala con le pareti bianche, Feltri ascolta Sofri che racconta la vita quotidiana nell'universo alieno della prigione: le accanite partite di calcio, le indecifrabili proibizioni, le storie, i pensieri, i desideri dei reclusi, le ore passate a leggere e a scrivere.