Libri di Raimondo Cubeddu
La politica, il tempo e l'incertezza
Raimondo Cubeddu
Libro: Libro in brossura
editore: Cantagalli
anno edizione: 2025
pagine: 272
Per secoli l'uomo occidentale ha creduto di poter risolvere i propri problemi tramite la politica. Da qualche decennio, però, il mondo è soggetto ad un cambiamento incessante che mette in discussione tutto, accentuando uno stato di incertezza, di malessere e di sfiducia nel futuro. I mali della modernità sembrano prevalere sui suoi pregi e la politica, anziché promuovere il cambiamento, lo subisce. La religione, che per secoli e in simbiosi con la cultura umanistica aveva svolto in Occidente una funzione educatrice, sembra svanita e la politica si affanna a legittimarsi cercando di realizzare tramite leggi ogni desiderio. In un mondo in cui tutto cambia incessantemente solo l'incertezza rimane costante.
La natura della politica
Raimondo Cubeddu
Libro: Libro in brossura
editore: Cantagalli
anno edizione: 2016
pagine: 280
Il volume ha per oggetto l'incertezza, la natura e i limiti della politica. Problemi ai quali si stenta a dare risposte convincenti anche perché la politica, un'attività ricca di seduzioni che a causa della sua importanza suscita da sempre inesauste passioni, grandi aspettative e un'inarrestabile espansione, ha sempre offerto di sé uno spettacolo controverso se non deplorevole. Il tema del libro, prendendo atto del fallimento dei tentativi di renderla meno coercitiva ed invasiva, è quindi la possibilità di fare a meno della politica.
Tra Scuola austriaca e Popper. Sulla filosofia delle scienze sociali
Raimondo Cubeddu
Libro
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 1996
pagine: 462
Margini del liberalismo
Raimondo Cubeddu
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2003
pagine: 266
Attraverso un confronto con momenti, temi e personaggi della tradizione liberale, il volume intende delinearne tanto i confini ed i limiti, quanto gli importanti contributi dati alla filosofia delle scienze sociali tra Ottocento e Novecento. Il nucleo tematico è costituito dal rapporto tra conoscenza individuale e istituzioni sociali, ovvero dalla complessa ed imprevedibile relazione tra le aspettative di tempo degli individui e il tempo delle regole, nonché della difficoltà di fondare eticamente le teorie politiche ed economiche.
Lo spettro della competitività. Le radici istituzionali del declino italiano
Alberto Vannucci, Raimondo Cubeddu
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2006
pagine: 336
Quali sono le cause del declino competitivo del sistema economico italiano? Perché finora non è stata intrapresa alcuna coerente politica di intervento? Quali sono le riforme auspicabili? Perché oggi si aggira per l'Europa lo spettro della competitività? Questo volume cerca di dare risposte a tali domande. Le ragioni del declino competitivo italiano vengono ricondotte alle caratteristiche della sua cornice istituzionale, intesa come un insieme di regole formali e di vincoli informali che orienta la produzione di nuove conoscenze e la circolazione virtuosa di informazioni, condiziona l'efficienza dei meccanismi di regolazione e di protezione dei diritti di proprietà, e determina la vivacità dei processi concorrenziali e delle politiche di liberalizzazione.
Le istituzioni e la libertà
Raimondo Cubeddu
Libro: Libro rilegato
editore: Liberilibri
anno edizione: 2008
pagine: 312
Tra le righe. Leo Strauss su Cristianesimo e Liberalismo
Raimondo Cubeddu
Libro: Copertina morbida
editore: Marco
anno edizione: 2010
pagine: 192
La Chiesa e i Liberalismi
Raimondo Cubeddu
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2012
pagine: 138
Questo non è uno scritto 'scientifico' su un tema importante e complesso, ma una riflessione sulla difficile relazione tra la Dottrina sociale della Chiesa cattolica e la filosofia politico-economica liberale. Nell'epoca dell'innovazione continua, in cui la 'legge morale naturale' della Chiesa e i tentativi di subordinare la politica e l'economia alla religione e all'etica sono diventati oggetto di controversie perché hanno finito per trasformare vizi e peccati in crimini e reati, l'autore si chiede quali siano gli inconvenienti del vivere in una società liberale in cui ognuno potrebbe coltivare la propria fede rispettando, in condizione di reciprocità, le altre. Come quanti hanno creduto che la libertà individuale potesse mantenersi anche in una situazione di limitazione di quella economica, così la Chiesa si è illusa che in democrazia le scelte collettive non avrebbero avuto conseguenze sulla libertà di professare la propria religione e di vivere secondo i suoi princìpi.
Croce e l'ansia di un'altra città
Francesco Postorino
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 212
In questo lavoro si vuol giustificare la tesi secondo cui lo storicismo assoluto di Croce e gli indirizzi speculativi di Calogero, Bobbio, de Ruggiero, Calamandrei e Capitini condizionano le rispettive scelte etico-politiche. Il quadro (circolare) dello spiritualismo crociano influenza, infatti, la direzione idealistica del suo liberalismo politico e trascura in parte il problema sociale, relegandolo nell'alveare dello «pseudoconcetto»; mentre la variegata filosofia degli azionisti, che si sviluppa al confine ermeneutico tra lo storicismo puro (Tutto) e il pensiero nichilista (Nulla), propone di socializzare il liberalismo e di liberalizzare il socialismo interpretando la persona - e non l'«opera» o la storia - come centro assoluto di valori.
Scritti su religione e filosofia
Leo Strauss
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2017
pagine: 274
Questo volume presenta alcuni scritti di Leo Strauss sul problema teologico-politico, ovvero sull'alternativa fra Gerusalemme e Atene. La loro importanza risulta evidente alla luce del rilievo che Strauss ha attribuito alla contrapposizione tra filosofia e rivelazione e degli interrogativi sul suo personale rapporto con la religione. La raccolta permette "dunque di farsi un'idea più precisa sull'importanza della questione attraverso il confronto con i principali testi in cui Strauss affronta un problema che ritiene fondamentale. Pertanto, di fronte alla tendenza dei tempi di espellere la religione dalla sfera pubblica e da quella privata, ci si può legittimamente chiedere come mai il progetto di liberare l'uomo dal terrore della religione e quello dei Lumi di una ragione che illumina il mondo e lo modella si siano trasformati nel "sonno dell'incoscienza" e nei tanti nefasti miti del XX secolo. Strauss si chiede quale sia la posizione del filosofo rispettoso delle ragioni della religione e di quelle della filosofia e sembra ricavarne l'indicazione che occorra fare come Socrate il quale, nelle circostanze più avverse, continuò a porre problemi e a impegnare «tutte le sue forze per risvegliare dal sonno dell'incoscienza coloro che possono pensare. Non seguiremmo affatto il suo esempio se usassimo la sua autorità per metterci a dormire».