Libri di Vincenzo Vitiello
La voce riflessa. Logica ed etica della contraddizione
Vincenzo Vitiello
Libro: Copertina morbida
editore: Lanfranchi
anno edizione: 1994
pagine: 235
Perché la filosofia si interroga sull'"altro"? E cioè donde nasce il problema dell'altro? È l'interrogazione filosofica che fa dell'altro un problema o nell'esperienza pre-filosofica l'altro si presenta come problema? E ancora: l'altro - in filosofia, nell'esperienza - è uno dei problemi fra tanti o ha un posto eminente o è addirittura il problema? Il problema è di vedere in che modo è possibile parlare dell'Altro senza ridurlo al sé medesimo. E di interrogarsi sul modo in cui l'ego fa esperienza dell'incontro, ovvero l'esperienza dell'alter. Esemplificando: si tratta di comprendere in che modo l'ego distingue l'esperienza che fa dello sguardo altrui dall'esperienza del proprio sguardo allo specchio.
Dire Dio in segreto
Vincenzo Vitiello
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2005
pagine: 136
"È possibile parlare di Dio? E in che modo? Parlare non è forse definire, circoscrivere, de-limitare? Ma è concepibile che l'intelletto finito dell'uomo stabilisca limiti all'infinita essenza di Dio?": è l'interrogativo che guida l'autore nella sua ricerca. Contro la tendenza dominante del pensiero filosofico occidentale che segue la via negationis (di Dio è possibile parlare solo negativamente, dicendo ciò che non è), l'autore guarda al pensiero cristiano in cui non è la parola dell'uomo su Dio a rivelare ciò che Dio è, ma la Parola di Dio su se stesso.
Hegel in Italia. Dalla storia alla logica
Vincenzo Vitiello
Libro
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2005
pagine: 318
Tra la fine dell'800 e la prima metà del '900, il pensiero di Hegel ha suscitato non solo nuovi commenti e nuove interpretazioni, ma anche nuove filosofie, che, pur riconoscendo la loro derivazione hegeliana, si sono formate in alternativa al sistema filosofico tedesco. L'intento di questo volume è di valutare sin dove la filosofia italiana di ispirazione hegeliana di Croce, Paci, Gentile, Spirito, Calogero, Severino e Bertrando Spaventa sia riuscita a portarsi all'altezza del suo autore di riferimento.
Dialoghi sulla fede e la ricerca di Dio
Bruno Forte, Vincenzo Vitiello
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2005
pagine: 144
Le grandi domande sul senso della vita, sul bene e sul male, sul dolore e la morte, da sempre oggetto di riflessione dei filosofi come dell'uomo comune, presuppongono una domanda ancora più grande, su Dio. È l'interrogativo ultimo che, sia chi è in ricerca, sia chi dice di "aver già trovato", devono porsi perché il cercare non sia vano e possa approdare a una risposta, anche se mai definitiva. Ma come cercare Dio, con la ragione o con la fede? Quanto la fede è frutto del Suo intervento e quanto il risultato di una nostra ricerca? Che cosa vuol dire credere? Sono solo alcune delle domande che Ottavio Di Grazia, storico del cristianesimo, pone a Vincenzo Vitiello e Bruno Forte.
Nel silenzio del Padre. Cristianesimo e storia da Paolo a Gesù
Vincenzo Vitiello
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2023
pagine: 212
La crisi del nostro tempo è tanto profonda che neppure ne vediamo i confini. Né la filosofia, la scienza, la politica, e la religione appaiono capaci di frenare la corsa verso l’abisso del nulla – guerra, disuguaglianze, catastrofe climatica – se, piuttosto, contribuiscono ad essa. Lo stesso Cristianesimo, la religione del Dio che è morto sulla Croce per “salvare” l’uomo, è al centro di questa crisi. Per comprenderne la portata bisogna risalire all’origine della sua storia: a Paolo di Tarso, il persecutore dei cristiani, che divenne Apostolo di Cristo. In un serrato corpo a corpo con i testi della tradizione filosofica occidentale, l’autore mette in luce l’irriducibilità della predicazione paolina a quel cristianesimo storico che pure contribuì a fondare, da Agostino a Hegel. Emerge così il grido di dolore dell’uomo per la distanza incolmabile che lo separa da Dio. « Perché mi hai abbandonato? », chiede il Figlio di fronte al silenzio del Padre: ed è la domanda che dobbiamo porci oggi, quella che sola testimonia i limiti dell’uomo e della sua ambizione di potere tutto. Affinché, nella consapevolezza della propria finitezza, l’uomo scopra il primato del dovere morale sulla potenza, perché solo là dove è il male, è dato fare esperienza nel e del “possibile”, ovvero è possibile sperare.
L'immagine infranta. Linguaggio e modo da Vico a Pollock
Vincenzo Vitiello
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2014
pagine: 240
"L'immagine infranta" descrive la parabola del moderno attraverso una fitta trama di rapporti tra romanzieri e poeti (da Cervantes a Celan), filosofi (da Vico a Benjamin), pittori e scultori (da Manet a Fontana, a Pollock). Il filo conduttore è la crisi del linguaggio figurale: il mondo non offre più un'immagine stabile di sé, né il "pensiero" sembra capace di creare nuove immagini per dare ordine al mondo. La profondità di questa crisi, che ha raggiunto la stessa origine dell'esistenza umana, quell'"iconologia della mente" che ha segnato il passaggio da natura a storia, è testimoniata dalle decisioni estreme di due tra gli artisti più significativi del nostro tempo, Pollock e Celan, che non esitarono a "ripetere", per stanchezza, e disperazione, il gesto dell'Empedocle holderliniano - già compiuto, in altra forma, da Nietzsche. Tramonto o nuova alba? "L'immagine infranta" termina con questa domanda, che è anche una speranza: e se la crisi del linguaggio immaginale fosse il prezzo necessario per aprirsi alla possibilità di un linguaggio più umile, ma insieme più largo e profondo? Il linguaggio del corpo e della natura, il linguaggio che non "immagina", che non "fa-segno", ma è la cosa stessa: l'"essere-accanto" di uomini e cose, tra "pietre ed erbe".
Immanuel Kant. L'architetto della «Neuzeit». Dall’abisso della ragione il fondamento della morale e della religione
Vincenzo Vitiello
Libro: Libro rilegato
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2021
pagine: 415
La filosofia trascendentale di Kant segna una svolta radicale nella concezione tradizionale del mondo e dell’uomo: il passaggio dalla “necessità” dell’essere alla ‘libertà’ del dovere. Infatti, la dislocazione dello sguardo del filosofo dall’analisi dei concetti che dicono come “è” il mondo, alla operativa dimostrazione del modo in cui l’uomo dà forma al proprio mondo – e cioè: l’“operazione” che caratterizza la logica trascendentale, che Kant paragonò alla “rivoluzione copernicana” – non si arresta alla sfera ‘logica’, ma investe la prassi, il diritto e la morale, quindi l’esperienza religiosa.
L'Ora e l'attimo. Confronti vichiani
Vincenzo Vitiello
Libro: Copertina rigida
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2020
pagine: 256
"L'ora e l'attimo" narra - attraverso il confronto di Vico con Platone e Kant, Hegel e Nietzsche, Gadamer e, infine, Benjamin - la storia discontinua di un passaggio epocale nella concezione del mondo storico: il passaggio dal primato dell'orizzonte universale eterno, l'"Ora", in cui si inquadrano le diverse età della storia, al primato dell'"attimo", in cui sono parimenti possibili sia l'inizio di una "nuova Ora" che la fine della storia dell'uomo ad opera dell'uomo. In Vico questo "passaggio", variamente contrastato e sofferto, ma alla fine vincente, assume la figura del transito dalla mathesis universalis della storia alla visione morale del mondo umano.
Hegel in Italia. Itinerari: Dalla storia alla logica. Tra logica e fenomenologia
Vincenzo Vitiello
Libro: Libro in brossura
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2018
pagine: 463
Tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento la filosofia di Hegel ha suscitato in Italia, insieme con originali interpretazioni, nuovi indirizzi di pensiero che, pur richiamandosi al filosofo tedesco, si sono presentati come 'alternativi' ad esso. Hegel in Italia è la ricostruzione di questo periodo per molti versi significativo della storia della cultura filosofica non solo italiana, ma europea. Il libro, diviso in due parti, tratta, nella prima (edita nel 2003 e da tempo esaurita) del 'passaggio' dalla riflessione sulla storia — nella quale la 'lezione' di Marx ha giuocato un ruolo fondamentale — alla costruzione di una 'nuova' Logica, e nella seconda, aggiunta in questa edizione, del complesso, problematico rapporto tra "Fenomenologia" e "Logica". Se al centro della I Parte sono Croce e Gentile, nella II la scena è dominata da Bertrando Spaventa, l'interprete italiano insieme più fedele e più originale di Hegel. L'ultimo capitolo del libro è dedicato a Enzo Paci, figura eminente della filosofia italiana.
Dell'essere e del possibile
Emanuele Severino, Vincenzo Vitiello
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 156
Essere e possibile. Due concetti all'origine del pensiero occidentale che non hanno mai smesso di influenzarne la rotta. Questo volume condensa un dialogo che dura da oltre dieci anni tra Emanuele Severino e Vincenzo Vitiello, due dei più illustri esponenti della scuola filosofica italiana. A partire dal commento di alcune delle loro opere più apprezzate - "La struttura originaria", "Hegel in Italia", "Il Dio possibile" - questo scambio non teme di mettere in evidenza i punti di dissenso, le contrapposizioni di pensiero, il confronto costruttivo sui temi fondamentali di un sentiero filosofico condiviso.
Per lumi sparsi. Narrazioni d'arte e di filosofia
Vincenzo Vitiello
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2018
pagine: 197
Dal Canto di Orfeo alla Lira di Apollo, al sorgere della Città dell'uomo. Per lumi sparsi si costituisce come un intreccio di memoria e riflessione, di storia, poesia e mito, e di linguaggi diversi, dal dialogo al racconto, dall'esegesi alla filosofia, seguendo il libero movimento dell'immaginazione, che unisce nelle stesse "narrazioni" la pietà feroce di Giuditta e la sacra furia di Medea, la "celeste" pittura di Simone Martini e la "terrena" poesia di Mario Luzi. In questo intreccio lo spazio si fa tempo e il tempo spazio nella barocca, "corpulenta" scrittura di Vico, come nel puro concetto di Hegel; nella inquieta meditazione di Heidegger e nella sofferta poesia di Celan, come nella varietà dei racconti e delle poesie di Borges e nei plurali pensieri di Benjamin. Si estende, infine, lo spazio e si contrae il tempo nella rappresentazione kafkiana del "più grande teatro del Mondo", culmine e tramonto della Città dell'uomo, ove la moderna New York atlantica e l'antica Neapolis mediterranea sembrano riflettersi l'una nell'altra.