Libri di Yves Bonnefoy
Edward Hopper. La fotosintesi dell'essere
Yves Bonnefoy
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2024
pagine: 96
"Non vi è cosa più vana del domandarsi chi siano quegli esseri che Edward Hopper mette in scena, o cosa accade tra loro e cosa sta per accadere occorre piuttosto rivivere con lui la sensazione che nessuno può comprendere nessuno, e osservare che se ha fissato sulla tela una situazione e non un'altra, è solo perché ha creduto di riconoscere nell'uno o nell'altro dei suoi protagonisti lo stesso senso di solitudine e di isolamento che egli prova, e insieme un'aspirazione, un brusco turbamento dell'anima che spesso non lo dubitiamo - angosciano lui stesso." (Y. Bonnefoy)
L'ora presente
Yves Bonnefoy
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2013
pagine: 183
Un grande poeta, una delle voci in assoluto maggiori della poesia del Novecento e contemporanea, giunto al traguardo dei novantanni, prosegue la sua straordinaria avventura intellettuale con un nuovo libro che apre alla meditazione, che coinvolge una serie impressionante di immagini, brandelli di immagini e simboli, che lavora con intatto vigore sulla realtà cangiante della forma e sull'essenzialità di una parola sempre più asciutta e potente, in un tono al tempo stesso solenne e discreto, controllatissimo. Yves Bonnefoy, in "L'ora presente", compone un testo articolato in una serie di componimenti in versi (con prevalenza di sonetti) e di prose poetiche (o veri e propri microracconti lirici) nelle quali sembra veder riaffiorare - o voler recuperare - quelle impressioni o quei bagliori misteriosi, onirici (e rivelatori), che la mente reprime o allontana nel normale tempo di veglia. Il pensiero del poeta si muove liberamente in un intrico di visioni, oscillanti tra ricordo e invenzione, o contemplazione, poiché infatti "la memoria non la smette di rialzarsi", e dove il problema e l'equivoco dell'essere e del non-essere, del senso e del non-senso, che assalgono la nostra epoca, risulta sempre più pervasivo e stringente. Bonnefoy introduce le figure di Amore e Psiche, di Eros e della morte, che diviene, quest'ultima, un'ombra ricorrente, un'immagine di strenua vigilanza, più che di minaccia, che si rinnova quasi di pagina in pagina.
Alberto Giacometti
Yves Bonnefoy
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2024
pagine: 112
«Il periodo surrealista di Alberto Giacometti, durante il quale parve conformarsi ai princìpi della creazione del proprio tempo, non rappresentò che un momento nella sua esistenza, un’epoca di formazione da cui uscì con una maggior coscienza di quel che si giocava in fondo al proprio essere e che in seguito avrebbe giocato un ruolo decisivo. E, infatti, non tardò a dedicarsi anima e corpo a una ricerca decisamente in rottura con tutto quel che si faceva attorno a lui – una ricerca che, inoltre, non mancò a lungo di sorprendere. La reazione fu inizialmente di stupore senza simpatia, quando Alberto annunciò ai suoi amici che avrebbe smesso di interessarsi a quegli oggetti che a loro tanto piacevano, l’ultimo dei quali era L’objet invisible, per dedicarsi esclusivamente all’osservazione del volto dell’uomo. Disegnare “teste”, per André Breton e i suoi amici, era una cosa “reazionaria”, e Giacometti fu dunque escluso dal loro gruppo, ma essendo stato nuovamente colto dal fascino che lo spingeva a guardare fissamente questa o quella persona nella metropolitana, non poteva che obbedirgli, foss’anche a costo della solitudine: solitudine che fu la sua sorte negli anni che seguirono».
Morandi Giacometti e Holland
Yves Bonnefoy
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2023
pagine: 80
"Un saggio sui rapporti tra Morandi e Hollan, un altro su quelli tra il pittore bolognese e Giacometti. Se questi accostamenti sono fondati, si può dunque pensare che Giacometti e Hollan ebbero assilli, percezioni, modi di dipingere assimilabili. E se si avvicinano a Morandi per diversi aspetti del suo lavoro, devono dunque incontrarsi in questo o quel punto della loro comune frequentazione della sua grande opera. Opera peraltro così singolare, e così omogenea, che non si vede come si potrebbe interessarsi a essa senza averla dinanzi agli occhi nella sua interezza e reagire a essa senza un coinvolgimento totale del proprio essere".
L'esitazione di Amleto. Scritti su William Shakespeare
Yves Bonnefoy
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2023
pagine: 192
“L’esitazione di Amleto” è l’incontro, intimo e serrato, tra due dei massimi poeti di tutti i tempi: il confronto di Yves Bonnefoy con l’opera e la lingua di William Shakespeare, la grande ossessione letteraria della sua vita. Il legame tra Bonnefoy e Shakespeare è difficile da isolare in una singola descrizione. Il Bardo è stato oggetto di studio e approfondimento costanti da parte del primo, ed è d’altronde proprio traducendolo che i versi del poeta francese hanno trovato nuova linfa e nuovo smalto. Da un tale dialogo tra i secoli sono nati questi scritti, nei quali Bonnefoy ha riversato il proprio sguardo e le proprie intuizioni. È soprattutto Amleto – inteso sia come testo teatrale che come protagonista – a occupare le sue riflessioni, in quanto esemplificazione dei pericoli corsi da un’umanità e una parola poetica incapaci di aprirsi alla verità concreta dell’esistenza, schiacciate come sono dall’astrattezza dei concetti e dell’ideologia. Un'indagine che ha il suo culmine nella «Lettera a Shakespeare», nella quale Bonnefoy immagina di incontrare il drammaturgo inglese mentre è intento ad allestire una messinscena e di chiedergli di accedere al suo mistero. “L’esitazione di Amleto” è un esempio sorprendente di «critica poetica»: in queste pagine la prosa densa di Bonnefoy sposta i confini della scrittura saggistica, facendo emergere il fascino eterno e indiscutibile di Shakespeare, la sua natura di testimone dell'abisso, la speranza racchiusa nelle sue parole, che ancora oggi riescono a illuminare le tenebre che avvolgono il nostro presente.
Racconti in sogno
Yves Bonnefoy
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2022
pagine: 160
«Sono felice ma anche turbato nel vedere questi racconti pubblicati in Italia, nella bella traduzione di Cesare Greppi» scrive Bonnefoy nella premessa alla prima edizione italiana, apparsa nel 1992, di Récits en rêve. «Perché l’Italia è il luogo dove queste immaginazioni hanno preso forma. Tutte, o quasi tutte, sono effettivamente dei racconti “in sogno”, vale a dire modi di intravedere il volto del mondo, oppure momenti della vita, ma deformata dal flusso delle condensazioni, dislocazioni, simbolizzazioni, insistenti o furtive, che produce l’attività onirica. E in Italia appunto ho imparato, non a sognare – questo viene a noi insieme con il linguaggio –, ma ad attendermi altro dal sogno. […] Il sogno italiano, privandomi del mondo, me lo restituiva; e in ciò assomigliava a quei momenti in cui il bambino, ancora ignaro dei luoghi e delle cose che lo circondano, può vedere dal seno di questo ignoto proiettarsi su di lui i raggi di un altrove che egli avverte come qualcosa di più alto e pieno, misteriosamente affrancato da ogni determinazione del mondo ordinario».
Insieme ancora
Yves Bonnefoy
Libro: Libro rilegato
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2022
pagine: 248
Esiste una poesia come arte del dialogo universale, come dimostrazione della vita vociferante delle cose e desiderio di ascoltare la parola della natura. Questa poesia è incarnata dall’opera di Yves Bonnefoy e, in particolare, dal suo testamento in versi, “Insieme ancora”, proposto in questa edizione per la prima volta al pubblico italiano. Ciascuno dei testi raccolti nella silloge riflette l’esigenza di rivolgersi a qualcosa o a qualcuno: una luce, un amico, una donna amata, un luogo custode di ricordi, il cielo stellato. Ma il dire che il poeta sperimenta non si riduce a una ricostruzione di sensazioni o memorie, non costituisce un mero significato; Bonnefoy rintraccia innanzitutto un suono, un ritmo, una dimensione in cui il senso profondo della sua stessa esistenza, del suo lavoro, divenga armonico e, in accordo con l’universo, si faccia musica. Una musica che, nonostante la mortalità a cui ogni cosa è soggetta, non si estingue e continua ancora a farsi legame e «lascito», come sottolinea Fabio Scotto nell’Introduzione, per le future generazioni dell’umanità.
Nell'inganno della soglia
Yves Bonnefoy
Libro: Copertina rigida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2021
pagine: 184
Ogni poesia scalfisce una resistenza, eleva il linguaggio, ripudia la banalità, si misura con la vita. È questo l'insegnamento di "Nell'inganno della soglia", raccolta che ha segnato la poesia del Novecento e un capitolo straordinario della vicenda artistica di Yves Bonnefoy, il quale qui più che mai piega il linguaggio e si getta nella materia che lo nutre: l'esperienza sempre tesa del vivere. Nell'inganno della soglia è una riflessione sulla natura, sulla memoria e sullo scorrere del tempo: la parola di Bonnefoy non può esistere senza un accordo con il paesaggio, con gli umani e gli oggetti che lo abitano, e fa i conti con la condanna della nostra mortalità. Pubblicato per la prima volta nel 1975 e qui presentato in nuova traduzione, "Nell'inganno della soglia" raccoglie il frutto di decenni di sperimentazione poetica e conserva ancora tutta la sua potenza, mostrando, come scrive Fabio Scotto nell'introduzione, che «scrivere è varcare una soglia, quella dell'indicibile, scontrarsi a una porta coriacea, ingannevole, chiusa».
La sciarpa rossa
Yves Bonnefoy
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2021
pagine: 224
A partire da un centinaio di versi scritti di getto nel 1964, Yves Bonnefoy elabora in questo libro, apparso pochi mesi prima della scomparsa, la sua autobiografia, il suo lascito letterario e intellettuale, frutto di un lavoro di oltre cinquant’anni. Nei versi enigmatici di "La sciarpa rossa", che rappresenta il “legame di sangue” con la famiglia, affiorano le figure dei genitori, emerse dalla memoria di un mondo rurale di cultura occitana colto nella sua singolarità storica e linguistica. Un rapporto decisivo che il poeta, ripercorrendo la propria storia, comprende essere alla base della sua idea di poesia, nella quale avverte l’esigenza di dar voce al sofferto silenzio del padre. Dalla trepidante stagione surrealista, attraverso vertiginosi sconfinamenti nell’arte (Max Ernst) e nella critica letteraria (Pierre Jean Jouve), Bonnefoy rincorre in queste pagine la “verginità metafisica” dell’infanzia, interminabile fonte di “presenza” e di poesia nella percezione dell’unità del reale. Il teatro del mondo di Bonnefoy, nelle Due scene e Note annesse in appendice, vede nell’Italia, e specie in Genova, il luogo di una “scena primaria” dove rinascere, l’estremo approdo di un viaggio che possa “riparare il danno che il linguaggio reca alla vita”.
Luoghi e destini dell'immagine. Un corso di poetica al Collège de France 1981-1993
Yves Bonnefoy
Libro: Libro in brossura
editore: Rosenberg & Sellier
anno edizione: 2018
pagine: 262
Yves Bonnefoy propone in questo libro i riassunti delle lezioni tenute dal 1981 al 1993 presso la cattedra di "Études comparées de la Fonction poétique" al prestigioso Collège de France. Già dalla lezione inaugurale "La presenza e l'immagine" si delinea il vasto e suggestivo itinerario di pensiero che lo conduce, attraverso un costante confronto fra la poesia, l'arte e la filosofia, da Giacometti a Shakespeare, da Carracci e Caravaggio a Laforgue, da Baudelaire a Mallarmé. Ne risulta un percorso illuminante capace di levare uno sguardo lucido e acutissimo sulle questioni nodali della poesia in rapporto all'immagine e agli inganni della rappresentazione, alla ricerca di quel «vero luogo», che è la terra, e della «verità di parola» cui è legato il senso stesso della «presenza» come unico modo di vivere pienamente l'essere nel mondo e la relazione con la natura e con gli altri esseri. Lezione di un grande maestro, da meditare e sempre rivivificare nel tempo.
Il secolo di Baudelaire. Poe, Baudelaire, Mallarmé, Rimbaud, Laforgue, Valéry, Hofmannsthal
Yves Bonnefoy
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2016
pagine: 235
"Nel XIX secolo nasce la poesia della modernità e Yves Bonnefoy ne traccia in questo libro il profilo. Lo delinea dialogando con i testi poetici di alcuni tra gli autori più significativi dell'Ottocento: da Poe a Baudelaire, da Mallarmé a Rimbaud, da Laforgue a Valéry, fino a Hofmannsthal. La grande innovazione di questi poeti consiste nell'aver compreso che la scomparsa del divino dai significati e dalle figure della struttura linguistica non può determinare che vada anche perduto il senso della trascendenza. Ecco perché nei loro testi mantengono vivi entrambi questi aspetti conferendo alla poesia una natura completamente nuova, assolutamente inedita: una natura in grado di connettere l'infinitezza all'esistenza ordinaria. Il compito al quale questi poeti non si sottraggono è di percepire nelle più semplici parole un residuo dell'originaria atemporalità, dell'infanzia del mondo, quando l'invisibile era ancora visibile. 'Quant'è difficile' esclama Bonnefoy 'condurre questa battaglia!'. E non si può non concordare con lui osservando come nel XX secolo la poesia dell'Ottocento non abbia avuto molti eredi, avendo preferito strade meno ardue, più familiari. L'invito è chiaro: torniamo a fare attenzione a ciò che hanno scritto autori come Baudelaire e Rimbaud. 'È in gioco la poesia' avverte Bonnefoy." (dalla postfazione di Flavio Ermini)
Il digamma. Testo francese a fronte
Yves Bonnefoy
Libro: Libro in brossura
editore: ES
anno edizione: 2015
pagine: 136
"L'opera di Yves Bonnefoy (1923) si è affermata, nell'arco di oltre un sessantennio, come una delle più ricche e vitali del catalogo novecentesco per una serie di ragioni che ormai appaiono evidenti, e che sono riconducibili a una sostanziale capacità d'innovazione nella tradizione, oltre che per l'ampiezza d'interessi e di scritture (dalla poesia alla prosa, dalla critica alla traduzione), nella stretta sinergia fra creazione e pensiero. [...] La storia poetica di Bonnefoy, che ha caratterizzato tutto il secondo Novecento ed è ancor oggi un baluardo di coerenza e attaccamento ai valori dell'uomo e della cultura in un'epoca che sempre più la minaccia, percorre dal Dopoguerra l'evoluzione della lirica contemporanea approdando a una poetica della presenza. [...] 'Il digamma' si colloca in un lavoro di scrittura pienamente 'di poesia', che ama ultimamente affidarsi a raccolte snelle di testi in prosa, nei quali si può vedere per lo più la naturale evoluzione, sempre vitalissima, dei récits en rêve di Bonnefoy, testi che egli concepisce come il frutto del sogno 'da svegli', ovvero dell'azione di un immaginario vigile, proprio per distinguerli dai récits de rêve, le trascrizioni dei sogni notturni dei surrealisti, più preda della pulsionalità libidinale onirica, nella quale egli vede un pericoloso rischio di concettualizzazione dell'immaginario poetico." (dall'Introduzione di Fabio Scotto)