Libri di Arthur Rimbaud
L'ultimo viaggio
Arthur Rimbaud, Isabelle Rimbaud
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 192
Le lettere di Arthur Rimbaud disegnano la mappa dei viaggi dell’ultimo decennio di vita del poeta nelle inospitali terre d’Arabia e d’Africa bagnate dal Mar Rosso, raccontano la sua vera “stagione all’inferno”. Lasciata la Francia per una promettente attività commerciale per quanto esposta ai fallimenti, questo “negoziante” (così Rimbaud diceva di sé), che misteriosamente aveva scelto il silenzio dopo una dissoluta giovinezza marcata da una folgorante produzione poetica, andrà incontro a uno straziante destino. Sfuggito ai pericoli che sempre minacciarono gli europei inoltratisi in territori spesso ignoti e ostili, l’infaticabile camminatore che fu Rimbaud sarà colpito da una grave malattia a una gamba. Tornato in Francia, a nulla valse l’amputazione dell’arto. Il dolore che nessun medicinale riuscì a lenire ci mostra un Rimbaud che fa dimenticare l’arrogante giovane poeta delle notti parigine. Gli scritti della sorella Isabelle sono l’accorata testimonianza dell’ultimo viaggio di questo enigmatico personaggio. L’immagine dell’avventuriero è frantumata dalle lettere di Arthur e dal racconto della sorella. Per ricostruire il volto autentico di un uomo che proprio con la disperazione dei suoi ultimi giorni mostra i limiti umani del suo mito. Anche per questo la vita di Rimbaud non cesserà di affascinarci.
Il battello ebbro
Arthur Rimbaud
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2019
pagine: 80
Il componimento di Arthur Rimbaud preferito da Verlaine, il poème de la mer che avrebbe dovuto aprire al giovanissimo poeta le porte dell'ambiente letterario parigino: Le Bateau ivre (Il battello ebbro) è una vorticosa giostra di visioni, una traversata straordinaria in cui scompare ogni similitudine e l'imbarcazione diventa la personificazione dell'io lirico. Allegoria a più livelli, Le Bateau ivre è stato proposto in oltre 30 traduzioni italiane: l'esplorazione delle dieci qui presentate, attraverso un arco cronologico di quasi un secolo, costituisce un viaggio fra poetiche diverse, approcci traduttivi, tendenze ed evoluzioni lessicali; un modo nuovo di avvicinarsi o di addentrarsi nell'opera del poeta veggente.
Opere. Testo francese a fronte
Arthur Rimbaud
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2019
pagine: 856
Punto di riferimento della poesia moderna, Rimbaud ha percorso in soli cinque anni tutte le tappe della sua attività poetica, dai primi versi scritti all’età di quindici anni fino alle ultime prose, terminate quando non aveva ancora raggiunto i vent’anni. Le sue intuizioni e la sua tecnica strabiliante hanno aperto alla letteratura nuovi mondi e prospettive inaudite, dando un impulso e un potere senza pari alla parola poetica. Discostandosi dai modelli del suo tempo, ha espresso desideri e disgusti, speranze e illusioni propri dell’adolescenza; ebbro di libertà, si è immerso in un mare di immagini facendo di sé un “veggente” intento a carpire l’ignoto per “cambiare la vita”. La sua relazione con Verlaine, finita tragicamente con due colpi di rivoltella, lo portò a scrivere un unico libro: "Una stagione all’inferno", testimonianza chiave della crisi dei valori occidentali nonché lucidissima autocritica; tralasciando i versi, si dedicò infine alla poesia in prosa, creando con le Illuminazioni un universo in movimento, istantaneo, vero caleidoscopio di immagini e di lampi di memoria. Per la sua forza espressiva e il fascino della sua autonomia, l’opera di Rimbaud ha suscitato scompiglio e ammirazione; per le sue straordinarie qualità visionarie, è diventata uno dei modelli fondanti della nostra modernità.
Una stagione all'inferno. Testo francese a fronte
Arthur Rimbaud
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2020
pagine: 200
"La letteratura che ha privilegiato fino a oggi Rimbaud è sterminata, le traduzioni innumerevoli. L'interesse rivolto alla sua poesia e alla sua vita pare non avere fine. Quando la poesia — è questo il caso — entra nella leggenda e diventa mito, il mito, si sa, ha confini sfumati e indeterminati. Arriva ovunque ed è senza tempo. Studiando Rimbaud, mi sono reso conto che la sua anima cammina ancora tra noi, perché non si è mai fermata. E non sembra voler giungere al termine del suo lungo viaggio. La sua voce, per nostra fortuna, continua a echeggiare nelle luminose stanze della grande poesia. Da qui l'idea di questo libro dedicato a Una stagione all'inferno, un testo sulfureo ed enigmatico, brutale e trascinante, dove l'urgenza di spingersi fino all'Ignoto, e non a un altrove qualunque, è una cosa sola con la sete di assoluto. Per condividere con altri il piacere di questa lettura, ho chiesto ad alcuni fra i maggiori o più rappresentativi poeti italiani di essere miei compagni d'avventura e di fare dono di una loro testimonianza sul poeta francese. Gli amici che hanno subito aderito, e che qui ringrazio, sono: Sebastiano Aglieco, Alessandro Ceni, Giuseppe Conte, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Flavio Ermini, Marco Ercolani, Gabriela Fantato, Elio Grasso, Gilberto Isella, Tomaso Kemeny, Marica Larocchi, Angelo Lumelli, Michele Miniello, Roberto Mussapi, Giampiero Neri, Elio Pecora, Renzo Paris, Giancarlo Pontiggia, Alessandro Rivali, Davide Rondoni, Tiziano Rossi, Paolo Ruffilli e Gian Mario Villalta." (Carmelo Pistillo)
Opera in versi. Testo francese a fronte
Arthur Rimbaud
Libro: Copertina morbida
editore: Pazzini
anno edizione: 2020
pagine: 366
«Arthur Rimbaud sgorga nel 1871 da un mondo agonizzante che ignora l'agonia e si mistifica, perché si ostina a rivestire il suo crepuscolo con le tinte dell'alba dell'età dell'oro... Ogni movimento della sua opera e ogni momento della sua vita partecipano a una impresa che si direbbe condotta alla perfezione da Apollo e da Plutone: la rivelazione poetica, la rivelazione meno velata che, in quanto legge, ci sfugge ma che, sotto il nome di fenomeno nobile, ci abita con familiarità. Siamo avvertiti: fuori dalla poesia, tra il nostro piede e la pietra calpestata, tra il nostro sguardo e il nostro percorso, il mondo è nullo. La vera vita, il colosso inconfutabile, si forma unicamente nei lati della poesia. Tuttavia l'uomo non ha (o non più, oppure non ancora) la sovranità di disporre di questa vera vita, di attingervi la propria fertilità, se non per brevi lampi...». (Critico: René Char)
I piedi nei gladioli. Testo francese a fronte
Arthur Rimbaud
Libro: Libro in brossura
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2020
pagine: 72
I grandi classici della poesia. I piedi nei gladioli, dorme. Sorridendo come sorriderebbe un bambino malato, fa un sonno: Natura, cullalo caldamente: ha freddo. I profumi non fanno fremere le sue narici. Dorme nel sole, la mano sul suo petto tranquillo. Ha due fori rossi sul fianco destro.
Illuminazioni. Testo francese a fronte
Arthur Rimbaud
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2021
pagine: 128
“Con Rimbaud la poesia ha cessato di essere un genere letterario, una competizione. Prima di lui Eraclito e un pittore, Georges de La Tour, avevano costruito e mostrato quale Casa fra tutte l’uomo dovesse abitare: al tempo stesso dimora per l’ispirazione e per la meditazione. Baudelaire è il genio più umano di tutta la civiltà cristiana. Il suo canto la incarna nella sua propria coscienza, gloria, rimorso, maledizione, nell’istante della sua propria decollazione, detestazione, apocalisse. «I poeti», scrive Hölderlin, «si rivelano per lo più all’inizio o alla fine di un’età. È cantando che i popoli abbandonano il cielo della loro infanzia per entrare nella vita attiva, nel regno della civiltà. È cantando che essi ritornano alla vita primitiva. L’arte è la transizione dalla natura alla civiltà, e dalla civiltà alla natura». Rimbaud è il primo poeta di una civiltà non ancora comparsa, civiltà i cui orizzonti e le cui pareti non sono che fuochi di paglia. Parafrasando Maurice Blanchot, siamo di fronte a una esperienza della totalità, fondata sul futuro, espiata nel presente, la quale non ha altra autorità che la propria.” (Dallo scritto di René Char)
Una stagione all'inferno
Arthur Rimbaud
Libro: Copertina rigida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2021
pagine: 104
Arthur Rimbaud è un mito nero e eterno: passato, presente e futuro del mondo a rovescio. A diciott'anni ha trascorso Una stagione all'inferno, nel baratro del proprio essere, nell'abisso dell'esistenza, dove nessuno mai ha osato tanto. In lui sono la follia e il genio del maledetto, del punk, di tutto ciò che la norma rifiutava ieri, calpesta oggi e disprezza domani; in lui si è riconosciuta una rivoluzionaria come Patti Smith, che qui introduce la Stagione e ne porta alla luce la forza negli anni mai sopita, mostrando quanto l'arte sia sempre stata, e sempre sarà, qualcosa che scuote dalle profondità della terra la pace posticcia della superficie. Edgardo Franzosini traduce ex novo il testo, scrivendo una versione conclusiva che ci invita a cercare Rimbaud non in cielo con gli occhi puntati verso l'alto, ma giù, nel fango, dove scavando con le unghie possiamo rinvenire la gemma ardente della sua poesia. Introduzione di Patti Smith.
Una stagione all'inferno
Arthur Rimbaud
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2019
pagine: 96
«Una sera ho preso la Bellezza sulle mie ginocchia. – E l’ho trovata amara. – E l’ho ingiuriata.» Arthur Rimbaud ha solo diciannove anni quando, nel 1873, pubblica Una stagione all’inferno, e grazie alla sua personalità fuori dagli schemi riesce a imporsi come uno degli autori-simbolo del suo tempo. Spirito ribelle e inquieto, esempio di “genio e sregolatezza”, in questo capolavoro dà voce al tormento di chi senza pace indaga l’oscurità dell’animo umano, alla ricerca di un riscatto: e lo fa con uno stile rivoluzionario, originalissimo e immortale, che lo ha consacrato alla storia come il più amato dei “poeti maledetti”.
La lettera del veggente a Paul Demeny. Testo francese a fronte
Arthur Rimbaud
Libro: Libro in brossura
editore: Oligo
anno edizione: 2021
pagine: 48
Questa lettera all’amico poeta Paul Demeny è un vero e proprio manifesto della poetica sviluppata dal giovane Rimbaud. All’interno del veloce scritto troviamo liriche che accompagnano passi in prosa che esplicitano la nuova concezione di poesia dell’autore, fatta di stravolgimenti dei canoni estetici ancora in voga nella Francia del XIX secolo. Come nota Bregola nella sua introduzione critica, Rimbaud si definisce un “ladro di fuoco”, asserendo come l’artista debba rubare la sacra ispirazione al modo di Prometeo. Difficile non notare un’antitesi tra il poeta rivoluzionario e idealista da un lato e l’uomo senza scrupoli dall’altro, il quale dopo grandi capolavori come "Una stagione all’inferno", per il resto dei suoi giorni sarà venditore d’armi e (secondo alcuni) negriero in Africa. In questa nuova traduzione, Bregola rispetta il testo francese con una attenzione alle singole parole fin qui inedita, restituendoci così un piccolo capolavoro della letteratura mondiale.
Scritti africani
Arthur Rimbaud
Libro: Libro in brossura
editore: Diana edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 167
Le pagine redatte da Rimbaud durante il periodo africano rivelano aspetti inediti della sua personalità. Con l'Europa Rimbaud abbandona la poesia per un nuovo linguaggio, una letteratura odeporica ed epistolare, tutta sua: resoconti pionieristici e reportages di viaggio, da "inviato speciale", coi quali descrive le tradizioni, la cultura, i costumi dei popoli esplorati. E poi la corrispondenza: le lettere alla madre, alla sorella, agli amici, in cui le impressioni e le osservazioni personali danno il polso della sensibilità, dell'emotività, degli interessi, del carattere dell'uomo; fino alla descrizione più tragica: l'amputazione della gamba e i giorni della fine. Questa edizione, con una traduzione e uno studio critico del tutto nuovi, presenta gli Scritti africani come la "Terza Opera" di Rimbaud dopo le "Illuminazioni" e "Una Stagione all'inferno", offrendo al lettore una chiave interpretativa dell'intera produzione del poeta francese. Arthur Rimbaud (1854-1891), emblematica figura di scrittore ribelle e spregiudicato, poeta decadente e "maledetto" per antonomasia. Il suo mito non ha mai cessato di affascinare generazioni di lettori, artisti e letterati. Fu coinvolto negli scandali dovuti alla sua turbolenta amicizia con Paul Verlaine. In seguito abbandonò progressivamente la poesia; nel 1873 esce Una Stagione all'inferno e nel 1886 le Illuminazioni, "prose poetiche" pubblicate da Verlaine. Dal 1874 al 1879 vagabondò per l'Europa e nel 1880 partì come agente commerciale: ad Aden (Yemen) a Gibuti e ad Harar (Etiopia). Un decennio di esplorazioni e viaggi alla ricerca della ricchezza con ogni sorta di traffici. Poi la malattia, il ritorno a Marsiglia nel giugno del 1891, l'amputazione di una gamba e, poco dopo, la morte. Gabriel-Aldo Bertozzi, artista e accademico, teorico dell'arte e della letteratura, fondatore dell'Inismo (Parigi, 1980), condirettore della rivista Bérénice. È tra i massimi conoscitori dell'opera e della figura di Arthur Rimbaud.