Libri di Gabriele Nissim
Storie dei Giusti dello sport
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 448
Nei Giardini dei Giusti per ogni Giusto viene piantato un albero per ricordare le storie di donne e uomini che hanno coraggiosamente salvato le vite degli altri, spesso sacrificando la propria. Nello sport ci sono stati molti esempi di coraggio e generosità, di lealtà, senso di sacrificio e altruismo. Perché anche nello sport, come nella vita di tutti i giorni, è possibile reagire alla prepotenza e al razzismo. Questo libro racconta storie di atlete e atleti che hanno infranto il luogo comune secondo cui lo sport debba essere un mondo che basta a se stesso e chi lo pratica debba restare indifferente a tutto quello che lo circonda. Da Matthias Sindelar a Bruno Neri, da Gino Bartali a Peter Norman, da Arthur Ashe a Billie Jean King, da Sócrates a Colin Kaepernick, dal La Plata Rugby Club al FC St. Pauli, fino alle atlete afghane in fuga dal regime dei talebani, trentatré storie di chi, attraverso lo sport, ha detto no all’ingiustizia e alla violenza. Contributi di Giulia Arturi, Oscar Buonamano, Paolo Camedda, Francesco M. Cataluccio, Giovanni A. Cerutti, Gino Cervi, Giacomo Corbellini, Joshua Evangelista, Riccardo Michelucci, Gianni Mura, Fabio Poletti, Bianca Senatore, Alberto Toscano.
La bontà insensata. Il segreto degli uomini giusti
Gabriele Nissim
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2012
pagine: 264
Gabriele Nissim ha dialogato a lungo con Moshe Bejski, scampato alla deportazione grazie all'aiuto di Oskar Schindler e fondatore del Giardino dei Giusti, a Gerusalemme, nel quale ogni albero ricorda la vita di un uomo che ha salvato almeno un ebreo dalla persecuzione nazista durante la Shoah. E in queste pagine guida il lettore lungo un itinerario del tutto particolare: rilegge i grandi pensatori del Novecento - da Hannah Arendt a Vasilij Grossman, da Etty Hillesum a Vàclav Havel - che si sono interrogati sul bene possibile nelle situazioni estreme, e individua quale sia stata di volta in volta la molla che ha spinto i protagonisti a gesti di bontà apparentemente insensata. La speranza è che questo esercizio della memoria possa dare l'avvio a una sorta di staffetta della responsabilità morale che si tramandi ai giovani, affinché possa formarsi una generazione che cresca nell'idea della tolleranza e del rispetto reciproco.
Il tribunale del bene. La storia di Moshe Bejski, l'uomo che creò il Giardino dei giusti
Gabriele Nissim
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 288
Esiste a Gerusalemme un luogo chiamato Giardino dei Giusti, dove ogni albero ricorda un uomo che ha salvato almeno un ebreo dalla persecuzione nazista. Alla sua nascita ha contribuito in modo decisivo Moshe Bejski, ebreo polacco scampato alla deportazione grazie a Oskar Schindler. Dopo il conflitto Bejski ha condotto una campagna per onorare il suo salvatore e tutti i «gentili» che aiutarono gli ebrei, per quanto imperfetti e contraddittori, affrontando una dura opposizione ideologica. Alla fine è riuscito a far riconoscere il valore della «memoria del bene», a mostrare le possibilità di rigenerazione morale anche nei momenti estremi.
La memoria del bene e l'educazione alla responsabilità personale
Gabriele Nissim
Libro: Copertina morbida
editore: La Compagnia della Stampa
anno edizione: 2013
pagine: 80
La lettera a Hitler. Storia di Armin T. Wegner, combattente solitario contro i genocidi del Novecento
Gabriele Nissim
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: 304
Un giorno nel 1965 Johanna, una studentessa universitaria tedesca in cerca di un'occupazione a Roma, legge sul "Messaggero" un'inserzione: "Poeta tedesco ricerca segretaria tedesca". Poco dopo essere stata assunta, il sedicente poeta le detta una lunga lettera in difesa degli ebrei che sostiene di aver scritto e spedito a Hitler nel 1933, e le chiede di inviarla a centinaia di indirizzi tedeschi, fra cui quelli di alcuni giornali. Johanna è convinta di avere di fronte un millantatore, ma dovrà ricredersi quando, tornata in Germania, si metterà a indagare sul suo datore di lavoro, ripercorrendo così passo passo la vita di Armin T. Wegner, scrittore e strenuo difensore dei diritti umani, riconosciuto dagli armeni come "giusto" per essere stato uno dei primi a denunciare il dramma del loro popolo: il genocidio del 1915-16. Quello stesso riconoscimento Armin lo aveva ricevuto nel 1967 anche in Israele, con un albero nel giardino dei giusti di Yad Vashem, proprio per la lettera al Führer e la denuncia delle leggi antisemite. Gabriele Nissim ne ha ricostruito la straordinaria vita, anche sulla base delle tante lettere custodite negli archivi di famiglia. Dopo aver servito nell'esercito tedesco, alleato dei Giovani Turchi, come ufficiale medico durante la Prima guerra mondiale - e aver assistito come testimone diretto al genocidio degli armeni (sono sue le uniche fotografie esistenti dello sterminio) -, a metà degli anni Venti Wegner diventa comunista...
Il bene possibile. Essere giusti nel proprio tempo
Gabriele Nissim
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: UTET
anno edizione: 2018
pagine: 178
Nel flusso incessante di crimini e ingiustizie che ogni giorno ci raggiunge attraverso mass media e social network, ci capita spesso di aderire a passeggeri moti di indignazione collettivi; in fondo è facile, e non ci costa nulla. Ben più diffficile sembra invece schierarsi davvero, prendere posizione con il rischio di rimetterci in prima persona, riconoscere le scelte e le azioni giuste da opporre agli abusi che vengono compiuti davanti ai nostri occhi. Che cosa può fare, allora, chi vuole concretamente cambiare le cose? Secondo il Talmud ogni generazione conosce trentasei zaddiqim nistarim, i "giusti nascosti" che impediscono la distruzione del mondo. Con la memoria dei fatti del Novecento e lo sguardo rivolto al nostro presente, possiamo dire che per fortuna sono molti di più: non solo chi si oppose all'Olocausto, ma anche il colonnello sovietico Stanislav Petrov, che scongiurò una guerra atomica con gli Stati Uniti a costo di inimicarsi il suo stesso paese, o Hamadi ben Abdesslem, la guida tunisina che nel 2015, durante un attacco terroristico, ha scortato verso l'uscita del Museo del Bardo quarantacinque turisti italiani. Gabriele Nissim ci racconta queste e molte altre storie esemplari, con sapienza affabulatoria e persino una punta di ironia: «Perché i santi e gli eroi esistono solo nella nostra fantasia, mentre è stimolante scoprire che uomini normali, con gli stessi nostri difetti, sono stati capaci di compiere atti di coraggio in modo sorprendente e inaspettato». Alternando alle storie gli insegnamenti di Socrate, Marco Aurelio, Hannah Arendt, Etty Hillesum, Willliam Shakespeare o Baruch Spinoza, "Il bene possibile" ci mostra come l'esercizio del pensiero, della capacità critica e dell'empatia siano condizioni necessarie e sufficienti non soltanto per dirci umani, ma per restarlo nei momenti più difficili. E che la scelta non è tra un presunto Bene superiore e le piccole convenienze personali, né tra l'eroismo e l'accettazione passiva degli eventi. In verità, il giusto è semplicemente chi agisce per salvare una vita, anche se non ha nessuna possibilità di salvare il mondo intero. Lo fa comunque, perché è giusto farlo. Con ebook scaricabile fino al 30/06/2018.
L'uomo che fermò Hitler. La storia di Dimitar Pesev che salvò gli ebrei di una nazione intera
Gabriele Nissim
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2019
pagine: 288
Nel corso dell'Olocausto, l'avvenimento più oscuro e drammatico della storia del Novecento, ci fu un uomo che osò sfidare Hitler, fermando i treni diretti ad Auschwitz per salvare la vita di 48.000 ebrei. Questo eroe, sconosciuto ai più, si chiamava Dimitar Pesev, ed era il vicepresidente del parlamento bulgaro. Accusato, processato e poi dimenticato da tutti, Pesev, viene oggi ricordato da un noto giornalista che ne ricostruisce la straordinaria vicenda.
Il pioniere
Tatjana Dordević Simić
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2021
pagine: 128
Boško è al suo primo giorno di scuola, quando fa giuramento al Presidente Tito, morto da anni, diventando così un suo pioniere. Ancora non sa quanto questo momento segnerà la sua vita. È poco più che adolescente quando scoppia la guerra in Jugoslavia. La situazione lo costringe a trasferirsi in Italia, lasciandosi tutto alle spalle. Boško è uno straniero alla ricerca della propria identità: da sradicato osserva le ingiustizie e le contraddizioni di un Paese, il suo, che oramai non esiste più. Quello che fatica a scomparire è l’odio che si annida tra i popoli che lo costituivano, un odio atavico e cieco che guarda con sospetto persino l’amore. Un romanzo in cui, grazie allo sguardo del protagonista, lucido e impietoso, si ritrova la bellezza sopita e mai perduta di un Paese sfregiato dalla guerra ma alla costante ricerca del proprio riscatto. Introduzione di Gabriele Nissim. Postfazione di Davide Rossi.
Auschwitz non finisce mai. La memoria della Shoah e i nuovi genocidi
Gabriele Nissim
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2022
pagine: 272
Il ricordo della Shoah è uno degli elementi sui quali abbiamo costruito la nostra identità culturale a partire dalla seconda metà del secolo scorso. La memoria di quell’orrore ha permesso di affrontare a viso aperto la battaglia contro l’antisemitismo. Alcuni ritengono che se venisse meno quella memoria si aprirebbe un nuovo spazio per la circolazione di idee mai del tutto sconfitte. Eppure, come ci ricorda Gabriele Nissim, quel «salvagente cui aggrapparsi» per combattere il riaffiorare delle ideologie più barbare del Novecento «può diventare una pericolosa scorciatoia»: «invece di affrontare direttamente i pregiudizi contemporanei si usa lo scandalo del passato, che alla fine mette tutti d’accordo ma senza toccare le aporie del presente». Ecco allora che «il discorso per certi versi “sacro” sull’unicità della Shoah, espressione di un male assoluto che ha colpito soltanto gli ebrei in tutta la storia dell’umanità», rischia di alimentare una percezione sbagliata: una gerarchia dell’orrore che sembra sminuire o relativizzare le tragedie toccate a molti altri popoli nel corso della storia. Gabriele Nissim – fondatore e presidente della fondazione Gariwo, nata per riconoscere i Giusti che si sono opposti a ogni genocidio – sostiene invece che la memoria della Shoah debba trasformarsi in una lente di ingrandimento, attraverso la quale riconoscere l’orrore ovunque esso si manifesti. Considerando le riflessioni e gli interrogativi di figure fondamentali quali Primo Levi, Simone Veil, Hannah Arendt, Yehuda Bauer e Raphael Lemkin, questo libro ci guida a indagare il meccanismo che porta alle atrocità di massa. E ci ricorda che non esiste un male soprannaturale: l’orrore nasce da una precisa volontà e da decisioni concrete, che conducono gli uomini a sterminare altri uomini per interesse, pregiudizio o accecamento ideologico. Per prevenire nuovi genocidi occorre dunque un’alleanza fra tutti gli esseri umani, fondata su un comandamento morale che ispiri l’azione dei singoli Stati come di organismi sovranazionali: mai più, a nessuno.
Il tribunale del bene. La storia di Moshe Bejski, l'uomo che creò il Giardino dei giusti
Gabriele Nissim
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2003
pagine: 336
Il gesto eroico di Oskar Schindler, che salvò centinaia di ebrei dalla Shoa, venne riconosciuto e commemorato con un albero nel Giardino dei giusti solo alcuni anni fa. Ma la storia dell'imprenditore tedesco e della sua famosa lista non è altro che una delle molte vicende di piccoli eroismi quotidiani che durante l'ultima guerra hanno salvato la vita a migliaia di persone. Un uomo, di nome Moshe Bejski, uno dei tanti che fece parte della "lista di Schindler", giunto in Israele alla fine della guerra, ha dedicato la sua vita per ritrovare e commemorare i "giusti" di ogni parte del mondo, perché di essi non fosse persa la memoria e perché per sempre il popolo ebraico potesse essere loro grato. Questo libro ricostruisce la sua vicenda.
Ebrei invisibili. I sopravvissuti dell'Europa orientale dal comunismo a oggi
Gabriele Eschenazi, Gabriele Nissim
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2004
pagine: 539
Come spiegare la recente recrudescenza dell'antisemitismo nei paesi dell'Europa orientale? Perché gli ebrei vengono accusati di essere i principali responsabili della dittatura comunista? Per rispondere a questi interrogativi Nissim ed Eschenazi hanno condotto un'ampia e capillare inchiesta, iniziata nel 1989, tra Ungheria, Polonia, Bulgaria, Romania, Cecoslovacchia e Germania orientale: territori in cui, fino alla Seconda guerra mondiale, vivevano circa dieci milioni di ebrei. Questo volume ricostruisce quindi la vicenda degli ebrei sopravvissuti alla Shoà e rimasti nei paesi comunisti dimostrando come in ciascuna nazione l'antisemitismo sia stato condizionato dalle diverse esperienze storiche e culturali.
Storie di uomini giusti nel Gulag
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2004
pagine: 374
Chi sono i Giusti del Gulag? Possiamo definire una categoria di questo tipo e renderla viva e attuale accanto a quella ormai nota dei Giusti della Shoah? Questo libro ripercorre la vita e le opere di personaggi come Anna Achmatova, Alexsandr Solzenicyn, Vasilij Grossman, Lev Razgon, Varlam Salamov, Andrej Sacharov, Gustaw Herling, perché a partire da esse si può avviare una riflessione sui meccanismi specifici della resistenza morale al totalitarismo e stimolare la ricerca negli archivi, tramite le testimonianze individuali di quanti, senza essere personaggi noti, cercarono di porre un argine alla persecuzione dell'uomo nell'ex Unione Sovietica.