Libri di Gian Piero Brunetta
Cinema italiano. Una storia grande 1905-2023
Gian Piero Brunetta
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 624
A vent'anni di distanza dalla prima edizione (Guida alla storia del cinema italiano, 2002), il fortunato libro di Gian Piero Brunetta si presenta in una nuova edizione notevolmente revisionata e ampliata. Nato con l’intenzione di offrire ai molti studenti di cinema un primo sguardo d’insieme e suggerire nuove strade di ricerca, il libro aspira anche a conquistare il lettore comune, invitandolo a godere delle enormi e fino a pochi anni fa inimmaginabili possibilità di immersione nel cinema italiano del passato, tornato a vivere in tutte le sue forme grazie ai restauri, alla rete, alle piattaforme digitali. La nuova parte di Cinema italiano copre i due primi decenni del nuovo millennio, un sesto della storia complessiva. È un periodo che conosce un cambiamento profondo di tutti i paesaggi produttivi, autoriali, tecnologici e di consumo. Grazie all’avvento del digitale e alla scomparsa di pellicola, cineprese e moviole, si è affermato in questi anni un nuovo modo di raccontare dai confini sempre piú vasti e in continua espansione. In questo contesto il cinema italiano continua a dare prova di grande vitalità, reinterpretando i generi principali della sua tradizione, dal film di impegno civile o di rivisitazione della storia recente, dal film drammatico al crime, a quelli di scavo psicologico alla commedia e al comico. Così accanto ai grandi nomi dei classici, il lettore incontrerà, in una prospettiva sempre attenta a raccontare la storia del cinema italiano nella più ampia storia sociale dell’Italia, la produzione più recente dei registi dalla fama ormai consolidata (da Avati a Bellocchio, da Olmi a Moretti, da Verdone a Mazzacurati, da Giordana a Tornatore), ma anche le voci più nuove e in molti casi prestigiose: Sorrentino, Garrone, Martone, Virzí, Archibugi, Comencini, Rubini, Soldini, Özpetek, Andò…
Guida alla storia del cinema italiano (1905-2003)
Gian Piero Brunetta
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2003
pagine: XXV-501
La storia del cinema italiano è una storia di storie che, in più momenti, ha orientato e modificato il corso del cinema mondiale e che oggi va studiata collocandola all'interno di un campo di forze internazionali. Una storia che ha cambiato in maniera profonda i modi narrativi, stilistici, espressivi e produttivi di molte cinematografie e da affrontare in una nuova ottica comparatistica, potendo contare su fonti filmiche e sulla loro facile accessibilità in una misura inimmaginabile solo qualche anno fa. Il percorso del volume di Brunetta tiene conto della micro e macrostoria, delle riscoperte e dell'opera di restauro e valorizzazione del patrimonio del cinema muto e di quello tra le due guerre.
Il cinema italiano di regime. Da «La canzone dell'amore» a «Ossessione». 1929-1945
Gian Piero Brunetta
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2009
pagine: XI-436
All'inizio degli anni Trenta diversi fattori si intrecciano e danno vita in Italia alla rinascita di una cinematografia giunta a toccare quota zero: una legge che incoraggia la ripresa della produzione autarchica e ostacola la marcia trionfale delle Majors americane, l'avvento del sonoro e un vero e proprio ricambio generazionale, che vede entrare in scena un gruppo di giovani guidati da Alessandro Blasetti e ispirati dalle teorie e pratiche del cinema sovietico. Dai primi anni Trenta alla caduta del regime la parola d'ordine, comune a tutte le voci - fasciste e antifasciste - del cinema italiano è aprire gli occhi sul Paese, fino a quel momento assente dal grande schermo. La fame di realtà unisce e accomuna una serie di film che, da "Gli uomini che mascalzoni" di Camerini, attraversano l'intero periodo fino ad approdare a "Ossessione" di Visconti, il momento più alto nella realizzazione di un nuovo modo di fare cinema. Da parte sua il fascismo mantiene verso l'industria del grande schermo un atteggiamento più tollerante che verso altri settori della vita sociale e culturale. Una volta assicuratosi il controllo dell'informazione con i cinegiornali Luce, il Duce non chiede mai esplicitamente a registi e produttori di piegarsi alle esigenze della propaganda e i pochi tentativi in tal senso ("Scipione l'africano" su tutti) risultano ben poca cosa.
La Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia 1932-2022
Gian Piero Brunetta
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio
anno edizione: 2022
pagine: 1328
Le singole edizioni della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia succedutesi nei novant’anni intercorsi dalla sua nascita rivivono nella loro varietà e novità in un’accurata e affascinante cronistoria. Gian Piero Brunetta, il decano della storia e critica cinematografica, punto di riferimento imprescindibile per gli studi sulla storia del cinema italiano, racconta l’avvicendamento «di condottieri e capitani coraggiosi, di combattenti, esploratori, scopritori, traghettatori, negoziatori, funzionari rispettosi, grands commis de l’État, direttori pontefici, direttori ombra e di passaggio, nonché di giurie competenti, equilibrate, coraggiose, incompetenti, imprevedibili, distratte, conformiste, eterodirette e ammaestrate». Intrecciando e annodando più fili, in modo da includere il ruolo dei presidenti, l’operato e le strategie dei direttori e le caratteristiche salienti delle diverse edizioni, l’autore disegna un arazzo variopinto e descrive con i «toni alti dell’epopea» l’alternanza di gusti, mode, polemiche e ideologie che sono lo specchio morale ed estetico di un secolo di vita italiana. Dando costante risalto all’interazione fra critica, pubblico e politica – e con un occhio di riguardo ai registi e ai film che più di altri le hanno dato lustro – la Mostra diventa l’occasione per raccontare un secolo di storia del cinema e di civiltà della visione.
Il cinema che ho visto. Frammenti di un’autobiografia
Gian Piero Brunetta
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2021
pagine: 232
Il cinema visto, rivisto e non visto lungo una vita; il cinema vissuto, amato, studiato; il cinema scoperto, il cinema ritrovato, il pre-cinema e il processo di formazione di una lingua comune delle immagini, lo spettatore e le nuove modalità di visione… ma soprattutto il cinema come luogo dentro cui ha abitato fisicamente, culturalmente ed emotivamente una parte importante della nostra vita. Gian Piero Brunetta ripercorre le tappe del suo rapporto con la settima arte attraverso nove itinerari che hanno contribuito a formare la sua attività di ricercatore e studioso, e segnato il suo immaginario di spettatore.
Le muse al cinema. Memoria, mito, metamorfosi
Gian Piero Brunetta
Libro: Libro in brossura
editore: Algra
anno edizione: 2020
pagine: 320
«Mito, scienza, memoria, presenze e metamorfosi del pensiero classico e delle sue forme nell’iconosfera mediatica novecentesca, influenza delle Muse sul cinema, sono i motivi guida, i fili soggiacenti che uniscono i saggi di questo volume scritti dalla fine degli anni Sessanta ad oggi. Spinto dalle mie propensioni a inventare progetti "oversizing" e dai miei interessi per i rapporti tra cinema e letteratura, più volte avrei voluto affrontare il territorio della confluenza, traduzione, ricambio e metamorfizzazione della letteratura del mondo classico sullo schermo – proprio quella che dall’"Iliade" e "Odissea" di Omero va fino al "De rerum natura" di Lucrezio, da Apollodoro e Virgilio a Seneca, da Epicuro a Ovidio, ma include anche Eschilo, Euripide, Plauto e Terenzio, Senofonte, Erodoto, Catone il censore, Tito Livio, Svetonio, la Palliata, i "Carmina Priapea" e la loro presenza nel cinema dei Pierini, ecc. – per vedere come l’anima fluttuante, lo spirito e la lettera degli autori del mondo greco e latino possano ancor oggi rivivere sullo schermo nelle forme più diverse». (Dall’Introduzione dell’Autore)
L'Italia sullo schermo. Come il cinema ha raccontato l'identità nazionale
Gian Piero Brunetta
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2020
pagine: 367
Il cinema italiano ha manifestato in misura maggiore di altre cinematografie la vocazione a divenire luogo necessario di memoria della storia nazionale. La Grande storia ha fatto irruzione dal primo film, ne è diventata elemento costitutivo, assieme alla piccola storia quotidiana e ai cromosomi letterari, teatrali, melodrammatici, che ne hanno composto il patrimonio genetico. Delle tante dimensioni caratterizzanti la cinematografia nazionale, la ricostruzione di momenti, figure ed eventi, dalla nascita dello Stato unitario in poi, è stata molto legata a intenzioni d’uso pubblico e ha in ogni occasione respirato e trasmesso i segni del clima ideologico e culturale del tempo in cui è stata realizzata. Nei capitoli del libro si vuole raccontare come sullo schermo si succedano momenti e temi cruciali della storia italiana contemporanea e delle loro connessioni e interferenze e con fenomeni e modi analoghi del cinema di altri paesi. E si cerca anche di capire come il cinema ha rivissuto e interpretato fasi importanti, critiche, tragiche, vitali e di rinascita della storia dell’Italia unita a partire dalle diverse rappresentazioni del Risorgimento, passando per vari momenti, bellici, di ricostruzione e sviluppo del paese.
Pino Mercanti. Un regista siciliano tra realtà e utopia
Mauro Genovese, Nino Genovese
Libro: Libro in brossura
editore: Algra
anno edizione: 2019
pagine: 272
Pino Mercanti (Palermo, 1911-Roma, 1986) è stato un regista, soggettista e sceneggiatore, ricordato fino a ora soprattutto per aver diretto numerosi film commerciali e “di genere”. Ma il suo grande sogno era un altro: dare vita a Palermo a una sorta di “Hollywood siciliana”, per poter girare film di carattere realista, ispirati prevalentemente alle opere di Verga. A tale scopo, egli fornirà un contributo determinante alla costituzione della Società di produzione «O.F.S. Organizzazione Filmistica Siciliana», con la quale, però, riuscirà a realizzare solo poche pellicole. Tutti i film girati, i documentari, i progetti non realizzati, le collaborazioni, i sogni e i rimpianti del regista vengono qui analizzati e ricostruiti attraverso una nutrita e assolutamente inedita documentazione. Il tutto applicando criteri rigorosamente scientifici a una storia accattivante, che poi – prima ancora che storia di un abile “artigiano” del cinema – è la storia di un sognatore tout court, di uno di quei “folli” che, attraverso la settima arte, ha provato a regalare alla sua terra quel riscatto sociale ed economico rivelatosi a oggi pura “utopia”.
Cinema e montagna. Luis Trenker tra nuvole e rocce
Maudi De March
Libro: Libro in brossura
editore: Cierre edizioni
anno edizione: 2017
Luis Trenker (Ortisei 1892-Bolzano 1990), il primo grande regista di montagna nella storia del cinema, ha lasciato pellicole divenute altrettante pietre miliari della cinematografia alpinistica come «Der Kampf ums Matterhorn» (1928), «Berge in Flammen» (1931) o «Der Berg ruft» (1938). Il volume è la rielaborazione della tesi di laurea discussa nel 2003 all'Università di Padova da Maudi De March, alpinista, giornalista, studioso buzzatiano. Rivisto e corredato della prefazione del suo relatore di allora, Gian Piero Brunetta, gìà ordinario di Storia e critica del cinema all'ateneo patavino, il testo rappresenta una rilettura particolarmente nuova e opportuna della figura del regista. La pubblicazione è corredata di una ricca iconografia: locandine, immagini di scena, programmi di sala e cartoline, che testimoniano la diffusione e la capillarità della fama di Trenker tra la fine degli anni Venti e il secondo dopoguerra, al di qua e al di là delle Alpi.
Attrazione fatale. Letterati italiani e letteratura dalla pagina allo schermo. Una storia culturale
Gian Piero Brunetta
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 391
La letteratura è iscritta nel DNA del cinema italiano, ne costituisce una struttura portante e gli scrittori e letterati ne sono i vettori privilegiati. Alcuni si prestano subito a offrire il corpo e il sangue della propria opera (Gozzano, D’Annunzio, Bracco), altri manterranno a lungo un atteggiamento di sospetto e presa di distanza (Verga, Pirandello). Non pochi subiscono lo sguardo ipnotico del cinema e decidono presto di effettuare il passaggio di campo, o concedendo i diritti delle opere, o ideando soggetti e collaborando a sceneggiature originali, o dedotte da opere letterarie. Alcuni riescono a far coesistere l'attività letteraria con quella cinematografica (Soldati, Pasolini), altri abbandonano ogni pretesa letteraria senza guardarsi indietro (Amidei), altri rimangono in mezzo al guado, altri ancora contribuiscono a porre le basi d'una nuova poetica, quella del neorealismo (Zavattini), o a inventare una lingua per il cinema capace d'avere importanti ricadute nella vita reale. Tutti insieme concorrono a porre le basi per una lingua comune agli italiani, che nel dopoguerra ancora utilizzano a maggioranza i dialetti. L'autore cerca di raccontare la complessità e varietà dei rapporti tra letterati, letteratura e cinema italiano lungo tutta la sua storia prendendo in considerazione ventitré casi specifici che puntano a ricomporre una sta culturale che attraversa tutto il Novecento.
L'isola che non c'è. Viaggi nel cinema italiano che non vedremo mai
Gian Piero Brunetta
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Cineteca di Bologna
anno edizione: 2015
pagine: 354
"I Sei personaggi" che Pirandello cerca invano di portare sullo schermo come ultimo atto d'amore per Marta Abba, il sequel manzoniano che prende forma nella sceneggiatura dei "Promessi sposi" firmata da Pasolini e De Concini, "Il sergente nella neve" di Rigoni Stern e Olmi disperso tra ottusità politiche e volatili capitali internazionali... Gian Piero Brunetta, autore della "Storia del cinema italiano", affida a questo volume anni di ricerche e riflessioni intorno al tema del cinema italiano mai realizzato, agli innumerevoli film che dopo essere stati sognati, pensati, scritti da registi e sceneggiatori, non sono riusciti ad esistere. Il cinema che non c'è configura un territorio sommerso, un'isola immaginaria la cui mappa resterà sempre un mistero, percorsa da una costante interrogazione: perché questi film non hanno visto la luce? Per motivi di denaro, di censura, di avverse circostanze storiche, ma anche per intrinseca debolezza, per scarsa motivazione, per selezione darwiniana, per sopraggiunta disaffezione d'un regista; o magari, come nel caso più enigmatico ed emblematico di tutti, l'eternamente rimandato "Mastorna" di Fellini, per essere diventati uno specchio troppo intimo, e troppo spaventoso, delle fantasie dell'autore. II racconto di Brunetta procede per avvicinamenti progressivi: da una panoramica sui grandi film mancati del cinema mondiale a un campo lungo sull'intera storia del cinema italiano.
Il ruggito del Leone. Hollywood alla conquista dell'impero dei sogni nell'Italia di Mussolini
Gian Piero Brunetta
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 314
Grazie al cinema, dall'indomani della prima guerra mondiale si compie il prodigio di trasformare il popolo americano- sconosciuto, selvaggio e stravagante, non nell'invasore barbarico, ma nel "prossimo tuo" da accogliere e amare come te stesso. E di creare una dipendenza diffusa dal sogno americano. Il libro esplora, insieme, le strategie pubblicitarie e le reazioni individuali e collettive alla "Marcia su Roma" delle Majors hollywoodiane dai primi anni venti. In generale viene descritta la parabola delle tecniche di advertising con cui Hollywood ha puntato a impadronirsi dei gangli emotivi e desideranti dello spettatore universale. Nello specifico si stabilisce un contatto ravvicinato con le strategie adottate in Italia e con lo spettatore italiano tra il 1922 e il 1938, dalle Majors e, in particolare, dalla Metro Goldwyn Mayer. "Il ruggito del Leone" ci fa rivivere le percezioni di mondi possibili per lo spettatore italiano tra le due guerre, in cui accanto ai profumi delle divinità hollywoodiane era possibile respirare anche i profumi della libertà.