Libri di Giovanni Scirocco
Tre interventi per tre stagioni. Dall'azionismo al socialismo critico
Riccardo Lombardi
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2024
pagine: 146
Il volume raccoglie tre dei più significativi interventi di Riccardo Lombardi, ciascuno rappresentativo di una differente stagione politico-culturale italiana: Il Partito d’Azione. Cos’è e cosa vuole, opuscolo pubblicato clandestinamente nel dicembre 1943, presenta la novità dirompente e il programma del Partito d’Azione, forza antifascista, socialista liberale, democratica e repubblicana; Per una società diversamente ricca, orazione pronunciata a Torino il 1 maggio 1967, nel pieno dell’esperienza dell’unificazione PSI-PSDI, riafferma lo scopo principale dell’azione politica socialista: la costituzione di una «società più ricca perché diversamente ricca» in quanto fondata su consumi non indotti dalle esigenze del capitalismo; infine, nel marzo 1981, Il discorso di Piacenza raffigura da un lato il tentativo di Lombardi di posizionarsi rispetto al primo quinquennio di Bettino Craxi quale segretario del PSI, rilanciando «l’alternativa di sinistra»; al tempo stesso, coincide con uno sforzo per interpretare le trasformazioni intercorse nel quadro globale e i loro possibili impatti sul movimento socialista internazionale.
Manifesto degli intellettuali fascisti e antifascisti
Giovanni Gentile, Benedetto Croce
Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriscena
anno edizione: 2023
pagine: 224
Questo è il primo libro di una serie che dedicheremo al recupero di testi classici. L’idea sottostante è quella di liberarli dai recinti in cui sono spesso costretti e da quella sorvegliata distanza di sicurezza dall’attualità utile solo a disinnescarli. La storia non è cartografia del passato, non è pura erudizione per pochi. Non esistono analogie, non si possono sovrapporre storia e attualità, ma «l’incomprensione del presente cresce fatalmente dall’ignoranza del passato» (Marc Bloch). Il cuore di questo libro è il rapporto tra intellettuali e potere. Se c’è stata un’egemonia culturale della sinistra, raramente si sente parlare dell’egemonia culturale di destra che ha dominato il Paese nel ventennio fascista. I più grandi intellettuali di allora furono fascisti, non per paura del manganello o di ritorsioni ma per assoluta convinzione politica e morale, come si può leggere limpidamente in queste pagine. «Dobbiamo abbandonare una vecchia immagine del fascismo come fenomeno reazionario incapace di produrre cultura» scrive Alessandra Tarquini nell’introduzione al Manifesto degli intellettuali fascisti, sottoscritto tra gli altri da Ungaretti, Pirandello, Malaparte, Marinetti, e il cui autore, Giovanni Gentile (che resterà fascista fino alla morte, nel 1944, ucciso dai partigiani dei Gap), è uno dei massimi filosofi italiani del Novecento. All’egemonia culturale fascista risponderà con un testo speculare – il Manifesto degli intellettuali antifascisti – un gruppo guidato da Benedetto Croce e da Giovanni Amendola. Il loro antifascismo segue l’indirizzo del cosiddetto «Aventino» (il ritiro dell’opposizione parlamentare dopo l’omicidio Matteotti del 10 giugno 1924), porta alta la bandiera del liberalismo democratico e riconosce una clamorosa leggerezza (dopo la marcia su Roma, infatti, Croce aveva ritenuto il fascismo un fenomeno passeggero, e il 24 giugno 1924 aveva votato in Senato la fiducia al Duce). Rileggere le parole di allora (estremamente illuminanti ed evocative) è un’occasione per guardare da dove veniamo, per capire chi siamo stati e chi possiamo essere.
Mario Bendiscioli tra scuola e cultura nella Milano degli anni Trenta e Quaranta
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2022
pagine: 204
Storico della Chiesa, docente di filosofia e storia al liceo, intellettuale impegnato nel dibattito sulla scuola della nuova Italia democratica, promotore dello studio e della memoria della Resistenza al nazi-fascismo. Sono gli aspetti della vita di Mario Bendiscioli affrontati in questo volume, che ricostruisce l’ambiente scolastico in cui egli lavorò dal 1933 (il liceo classico G. Carducci di Milano) e il suo inserimento, in quegli stessi anni, nel panorama culturale europeo come studioso di alto profilo, che approfondì il rapporto tra Germania nazista e Chiese cristiane. Un percorso che, subito dopo la guerra, lo vedrà impegnato come Commissario della scuola per la Lombardia su incarico del Cln e come promotore dell’Istituto storico per la Resistenza in Lombardia. Vari aspetti di una vocazione per la scuola e l’educazione delle nuove generazioni, svolta attraverso un saldo ancoraggio alla realtà vissuta e letta con le lenti dello studioso raffinato.
Il fascismo giorno per giorno. Dalle origini alla marcia su Roma nelle parole dei suoi contemporanei
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2022
pagine: 352
È il marzo del 1919 quando “il prof. Mussolini” presiede a Milano alla fondazione dei fasci di combattimento. Nel giro di tre anni e mezzo quella che in un primo momento sembra un’accozzaglia di reduci delusi dalla fine della guerra e teste calde provenienti da altri partiti, desiderosa di continuare sotto altra forma l’esperienza bellica, diventerà una forza dirompente in grado di approfittare della crisi del paese e delle debolezze delle istituzioni per prendere il potere. Il modo migliore per capire come ciò sia stato possibile è quello di scoprire l’evoluzione del fascismo attraverso le parole dei testimoni di quel tempo: politici e uomini d’affari, intellettuali e giornalisti, prefetti e militari. In questo volume Giovanni Scirocco raccoglie le voci di coloro che, da punti di vista diversi ma sempre vicini al centro dell’azione, seguirono l’ascesa di Mussolini e dei suoi. Quello che si viene formando davanti agli occhi del lettore è un racconto in presa diretta che ci parla del fascismo, ma altrettanto del suo contesto, degli errori di valutazione di chi non comprese quel che si trovava di fronte o che, intuendolo, non ebbe il coraggio o il potere di intervenire per fermarlo. Come scrisse infatti Luigi Einaudi nell’agosto del 1922, “lo spettacolo di incapacità offerto dal parlamento e dal governo, le agitazioni continue, la guerriglia civile fra partiti ed organizzazioni armate hanno avuto, fra gli altri disgraziati effetti, quello di aver reso popolare in una parte notevole dell’opinione pubblica una parola: ‘dittatura’”. Prefazione di David Bidussa.
Il nostro silenzio avrà una voce. Piazzale Loreto: fatti e memoria
Elisabetta Colombo, Anna Modena, Giovanni Scirocco
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2021
pagine: 280
All'alba del 10 agosto 1944, a Milano, tra piazzale Loreto e via Andrea Doria, su ordine degli occupanti tedeschi, quindici prigionieri antifascisti sono fucilati. Per ore i loro corpi restano esposti al pubblico, e chi li vede non dimentica. Poeti e scrittori, attivi nella politica e nella Resistenza, come Alfonso Gatto e Padre Turoldo, o residenti nella zona, come i giovani Tadini e Loi, vivono l'episodio come culmine dell'offesa all'uomo attuata nella guerra civile. Sul fatto grava una lunga rimozione storica, soverchiata dalla ben più nota esibizione dei corpi di Mussolini e dei suoi gerarchi. Fatti e interpretazioni si ripropongono qui, attraverso fonti d'archivio anche inedite: il coraggio della resistenza, la pretestuosità della rappresaglia, le strategie degli occupanti e i ruoli dei collaborazionisti, l'esposizione della morte, l'elaborazione del credo e della liturgia per pensare la strage. Riappaiono così i due volti del Piazzale in un percorso tra storia, memoria e letteratura. Se un luogo dell'antifascismo e della collettività è diventato emblema della rimozione, malgrado le tragedie che rappresenta, se nessuno sa più dove fosse «quel» distributore di benzina, allora vale la pena di porsi degli interrogativi.
Il discorso di Livorno. Con tre articoli di Claudio Treves e il testo della mozione riformista
Filippo Turati
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2021
pagine: 92
«Il discorso che Filippo Turati fa a Livorno il 19 gennaio 1921 al XVII Congresso del PSI è una vera e propria riflessione sull’identità socialista; un discorso sulle ragioni del socialismo, fatto per la storia, che riguarda il presente e il futuro di un’idea e del movimento che la rappresenta, in un passaggio storico segnato dalla crisi italiana post-bellica e dagli eventi russi, che avranno come conseguenza in Italia la nascita del Partito Comunista d’Italia. [...] Al centro della riflessione sta la natura del socialismo, del suo percorso e dei suoi metodi e, quindi, il problema della violenza; tema, questo, che costituisce il cuore dell’intervento». (Dalla Presentazione di Paolo Bagnoli).
Rifare l'Italia! Con un articolo e un discorso di Claudio Treves
Filippo Turati
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2020
pagine: 126
«È passato un secolo dal discorso che Filippo Turati tenne alla Camera il 26 giugno 1920, comunemente conosciuto con il titolo "Rifare l’Italia!". Di esso, nel corso degli anni, sono state riproposte diverse edizioni. Si tratta di un intervento rilevante, praticamente un vero e proprio saggio sulla situazione dell’Italia a meno di due anni dalla fine della guerra; un testo che Turati aveva a lungo meditato e che espose alla Camera confermando di essere un grande oratore [...]. Spicca il richiamo che Turati fa alla funzione nazionale del socialismo. Esso, ora, viene concepito non solo quale forza di difesa e di organizzazione del proletariato, della sua lotta per l’emancipazione dei ceti più deboli e per il loro riscatto civile e sociale, ma quale forza di governo». (Dalla Presentazione di Paolo Bagnoli).
Una rivista per il socialismo. «Mondo Operaio» (1957-1969)
Giovanni Scirocco
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2019
pagine: 197
“Mondo Operaio” fu fondata nel dicembre 1948 da Pietro Nenni, inizialmente come rivista della corrente di sinistra del psi, per poi diventare, a partire dal 1951, la rivista ufficiale dello stesso partito. Nel periodo più duro della Guerra fredda la rivista si adeguò quindi ai dettami della politica frontista (antiamericanismo e mitizzazione del “socialismo reale” compresi), tuttavia, a partire dalla distensione, si fece gradualmente portavoce delle varie istanze del “socialismo di sinistra”, marxista, ma critico nei confronti dello Stato-guida, come testimoniato dagli articoli di Nenni pubblicati nel corso del 1956 e dai dibattiti che si svilupparono sulle sue pagine. Un periodo particolare nella storia della rivista fu poi quello della breve condirezione di Raniero Panzieri (1957-59), contrassegnato dai temi della ricerca dell’autonomia della classe operaia e dello studio del neocapitalismo. Molte questioni che ci troviamo ad affrontare ancora oggi, a partire da quelle fondamentali del governo dell’economia e del ruolo dello Stato, negli anni del primo centro-sinistra furono oggetto delle analisi di Panzieri, Nenni, Lombardi, Giolitti, De Martino, Guiducci, Arfè, che cercarono di dare una risposta, talvolta velleitaria, spesso generosa, quasi mai scontata, ai problemi che politicamente li assillavano, primo tra tutti quello della costruzione del socialismo in un paese dell’Occidente capitalistico con una radicata presenza comunista.
Né stalinisti né confessionali. Per una storia della FIAP
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2018
pagine: 230
«Noi non vogliamo che si arrivi a combattere il comunismo con il fascismo, non vogliamo che si arrivi ad assumere come strumento di una politica internazionale il nazismo. E siamo preoccupati di questa situazione politica, perché potrebbe avere come dati finali di evoluzione conclusioni di questo genere. È contro questa possibilità che noi dobbiamo protestare per richiamare seriamente l'attenzione anche fuori dell'Italia, perché ancora al fondo vi è quest'altra profonda convinzione che gli uomini della FIAP hanno ben chiara: e cioè che è degna di essere difesa, ed essi sono pronti sempre a difendere, in qualunque modo, in qualunque occasione, in qualunque momento, degna di essere difesa è una patria libera». Intervento di Ferruccio Parri nel corso del II Congresso nazionale della FIAP, Torino, 19 ottobre 1952.
«Politique d'abord». Il PSI, la guerra fredda e la politica internazionale (1948-1957)
Giovanni Scirocco
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2010
pagine: 274
La tradizione socialista ha, nel complesso, mostrato solo di rado un interesse spiccato nei confronti della politica internazionale, spesso giudicata prerogativa esclusiva delle classi dirigenti o strettamente legata ai possibili riflessi di politica interna. Anche Pietro Nenni, pur nel suo grande interesse per la politica internazionale, ha risentito fortemente delle conseguenze del nesso nazionale/internazionale, soprattutto nel periodo della guerra fredda, quando la sua politique d'abord si è trovata succube della logica dei blocchi. Il libro esamina, attraverso un'attenta analisi delle dinamiche interne al PSI, la visione del mondo che ne ebbero i suoi principali leaders (da Nenni a Morandi, da Lombardi a Basso, da Vecchietti a De Martino e Pertini), senza trascurare l'opinione dei militanti, in un arco temporale che va dalla sconfitta del 18 aprile agli eventi del 1956.
L'intellettuale nel labirinto. Norberto Bobbio e la «guerra giusta»
Giovanni Scirocco
Libro: Copertina morbida
editore: Biblion
anno edizione: 2012
pagine: 123
Questo lavoro è una delle prime ricerche storiche sull'opera di Norberto Bobbio che si avvale delle carte del suo archivio personale conservate presso il Centro Studi Piero Gobetti di Torino. Argomento è il giudizio sulla guerra giusta nelle varie fasi dell'itinerario politico e culturale del filosofo a partire dal 1961, quando Bobbio in colloquio con Günther Anders matura la convinzione che di fronte alla guerra nucleare siamo tutti potenzialmente obiettori di coscienza, fino alle posizioni da lui assunte di fronte alla Guerra del Golfo nel 1991 e alla guerra "umanitaria" con la Serbia nel 1999. Il lettore può dunque seguire lo svolgersi nel tempo delle argomentazioni di Bobbio, illustrate con documenti d'archivio e corroborate da una scelta intelligente e felice di brani tratti dai principali saggi bobbiani sulla pace e la guerra. Prefazione di Pietro Polito.