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Libri di Vincenzo Caputo

Il «colpo d'occhio meraviglioso». Percorsi dell'ecfrasi nella Napoli dell'Otto e del Novecento

Il «colpo d'occhio meraviglioso». Percorsi dell'ecfrasi nella Napoli dell'Otto e del Novecento

Vincenzo Caputo

Libro

editore: Editoriale Scientifica

anno edizione: 2024

pagine: 231

Al centro degli otto contributi di questo volume ci sono le strategie ecfrastiche sia di letterati di primo piano della cultura partenopea dell’Otto e del Novecento (da Francesco De Sanctis a Luigi Settembrini, da Matilde Serao a Pasquale Villari e, per le arti figurative, da Gioacchino Toma a Domenico Morelli) sia di scrittori e artisti dal ruolo meno protagonistico (da Domenico Romanelli a Scipione Volpicella, fino ad arrivare a Camillo Miola): le loro pagine tentano, secondo una formula estremamente evocativa, di tradurre in modi diversi e sempre sdrucciolevoli il «colpo d’occhio meraviglioso» che si palesa loro, quando da scrittori si trasformano nello specifico in osservatori (e narratori) di immagini.
14,00

La «virtù eccellentissima». Eroe e antieroe nella letteratura italiana da Boccaccio a Tasso

La «virtù eccellentissima». Eroe e antieroe nella letteratura italiana da Boccaccio a Tasso

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 176

Nel "Dialogo dell'onore" di Giovanni Battista Possevini, edito per la prima volta nel 1553, la 'virtù eroica' si configura – in opposizione al 'vizio' e alla 'bestialità' – come 'eccellentissima'. A essa è concessa la prerogativa di 'conservare' il mondo. Da tale prospettiva, questa 'virtù eroica' assume una valenza pienamente 'civile'. Essa, infatti, sembra avere il compito di garantire l'humanitas in contrapposizione alla ferinitas, di esaltare i valori di una codificata e condivisa società a svantaggio di pericolosi gesti e comportamenti anomici. I contributi, qui raccolti, rappresentano un sondaggio critico sulle poliedriche immagini che eroi e antieroi possono acquisire all'interno della letteratura italiana lungo un arco cronologico che va da Giovanni Boccaccio a Torquato Tasso, passando per Matteo Maria Boiardo, Ludovico Ariosto e Giovanni Andrea dell'Anguillara. Emerge una galleria di personaggi d'arme (Teseo, Alessandro Magno, Rodomonte, Achille) e no (Alvida, Filemone e Bauci, cardinali e vedove), i quali sono una sorta di materializzazione di ben determinate 'virtù' e di ben determinati 'vizi'. È un gioco di opposti, che talvolta finiscono paradossalmente per risultare complementari: la «virtù eccellentissima», appunto, e il «vizio bestiale», l'umanità e la ferinità, il bene e il male.
22,00

Interazione fondazione terreno. Modelli matematici e metodi numerici

Interazione fondazione terreno. Modelli matematici e metodi numerici

Vincenzo Caputo

Libro: Libro in brossura

editore: Hevelius

anno edizione: 2002

pagine: 120

L'interazione fra terreno e struttura ha costituito un tema di ricerca classico in un’area di studio al confine fra l'Ingegneria Geotecnica e l'Ingegneria Strutturale. Uno dei tanti effetti dell'avvento dei metodi numerici, resi possibili dalla diffusa disponibilità di elaboratori elettronici sempre più potenti e maneggevoli, è stato l’inaridirsi improvviso di questi studi. Non è più necessario, infatti, cercare di rappresentare la complessità dei fenomeni con modelli sempre più ingegnosi ma sempre abbastanza semplici da consentire l'analisi; oggi queste difficoltà vengono completamente rimosse dall'impiego di algoritmi di calcolo sempre più complessi e raffinati e sempre più disponibili in pacchetti elegantemente confezionati. Ma l'uso dei metodi numerici oggi così di moda deve andare di pari passo con una chiara visione dei fondamenti su cui essi sono basati.
15,00

Carlo Bagnaresi. L'eroe della San Marco

Carlo Bagnaresi. L'eroe della San Marco

Vincenzo Caputo

Libro

editore: Grafica Ma.Ro.

anno edizione: 2007

pagine: 108

20,00

La «bella maniera di scrivere vita»

La «bella maniera di scrivere vita»

Vincenzo Caputo

Libro

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2009

pagine: 292

Realmente vissuto significa fissare nella scrittura le peculiari manifestazioni storiche di quella specifica esistenza. Accade, però, che scrivere una vita possa nello stesso tempo equivalere a seguire un ricettario letterario con obbligate tappe narrative. Se negli ultimi decenni si è avviato un discorso critico sul genere biografico, la questione è sicuramente destinata a complicarsi nel momento in cui si passa, in modo specifico, all'ambito cinquecentesco anche in considerazione di quanta fortuna abbiano riscontrato in sede critica, rispetto alla biografia, altri e altrettanto fondativi generi letterari del XVI secolo (la forma dialogica, ad esempio, quella novellistica e quella autobiografica). E proprio nel corso del secondo Cinquecento che il genere biografico diviene oggetto di una serie di riflessioni teoriche, che coinvolgono letterati come Francesco Patrizi, Giovanni Antonio Viperano e Torquato Malaspina. Ripercorrendo la tradizione precedente, questi trattatisti contribuiscono, in maniera decisiva, allo stabilizzarsi di un preciso paradigma scrittorio, una ("maniera" di scrivere vite, alla quale il letterato decide o meno di aderire.
40,00

Belluno. Uno sguardo a centoquindici chiese

Belluno. Uno sguardo a centoquindici chiese

Vincenzo Caputo, Roberto Reolon

Libro: Copertina morbida

editore: Ist. Bellunese Ricerche Soc.

anno edizione: 2012

pagine: 204

Il volume contiene immagine e la descrizione sintetica, storica e architettonica, dei manufatti religiosi esistenti nel comune di Belluno.
18,00

I volti di Partenope. La drammaturgia napoletana del Novecento da Bracco a De Simone
10,00

La comunità di Castellabate durante la seconda guerra mondiale

La comunità di Castellabate durante la seconda guerra mondiale

Gerardo Severino, Vincenzo Caputo

Libro: Copertina morbida

editore: Centro Promoz. Cultur. Cilento

anno edizione: 2014

pagine: 160

Le vicende degli abitanti di un comune del Cilento, Castellabate, nella seconda guerra mondiale. Bombardamenti, vittime, eroi.
15,00

Dar spirto a' marmi, a i color fiato e vita. Giorgio Vasari scrittore

Dar spirto a' marmi, a i color fiato e vita. Giorgio Vasari scrittore

Vincenzo Caputo

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2015

pagine: 178

Se si volesse cercare una formula, che riassuma il senso di questa indagine sulla scrittura del pittore Giorgio Vasari, essa potrebbe sicuramente essere individuata sul piano poetico. Nei versi di un sonetto di accompagnamento alle Vite risiede, infatti, il significato profondo della produzione letteraria vasariana. In esso (Questo si dona a voi, donna gradita) la raccolta biografica e, in generale, la scrittura dell'artista si configurano efficacemente come un mezzo per "dar spirto a' marmi, a i color fiato e vita". Non è solo la riproposizione del principio classicista della scrittura che vince la morte, al quale pure si allude ('dare vita' nel senso di permettere alle opere di esistere nel tempo), ma è anche l'idea di una funzione più ampia da affidare alla 'penna' rispetto al 'pennello'. Il libro delle vite e la produzione letteraria finiscono per vivificare le creazioni artistiche, per originare in loro il principio immateriale della vita, che le eleva su un gradino più alto rispetto al piano della pura materialità. L'atto della scrittura, che si configura sostanzialmente come atto di narrazione e di descrizione relativo a immagini dipinte o scolpite, diviene l'unico in grado di fornire il soffio vitale a opere che potrebbero ai più apparire morte, di accendere e, quindi, di generare il moto in immagini che potrebbero ai più apparire statiche.
24,00

«Il barlume che vacilla». La felicità nella letteratura italiana dal Quattro al Novecento

«Il barlume che vacilla». La felicità nella letteratura italiana dal Quattro al Novecento

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2016

pagine: 164

I saggi, qui raccolti, rappresentano un sondaggio critico sui poliedrici significati che il termine 'felicità' assume all'interno della letteratura italiana. In un ampio arco cronologico, che va dal Quattro al Novecento, sono stati analizzati autori e testi della nostra tradizione, al fine di verificare le modalità retoriche e narrative attraverso le quali è avvenuto il 'racconto' di tale stato d'animo. Da Giovanni Pontano e Bernardino Baldi a Natalia Ginzburg e Giancarlo Buzzi, da Carlo Goldoni e Alessandro Manzoni fino a Luigi Pirandello la scrittura si mostra particolarmente attenta alla registrazione della variegata polisemia legata al termine 'felicità'. Raccontare questo sentimento, infatti, significa nel contempo riflettere sul suo opposto, porre attenzione al lungo percorso di ricerca che lo preannuncia, verificarne il carattere effimero e nostalgico. In queste indagini risulta evidente l'esistenza di un rapporto strettissimo tra il lessico della 'felicità', con tutte le sue varianti sinonimiche e contrastive, e il lessico narratologico, legato al tempo del racconto. Più che descritta nell'hic et nunc, la 'felicità' è spesso immaginata nella mente della voce narrante come un sentimento strettamente connesso a un passato mitico e irripetibile o a un futuro incerto e difficilmente realizzabile.
23,00

L'io felice. Tra filosofia e letteratura

L'io felice. Tra filosofia e letteratura

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 228

Nel saggio d'apertura di questo volume, punto d'arrivo di una più ampia ricerca che ha coinvolto in modo sinergico studiosi di filosofia e di letteratura, Giuseppe Cacciatore si chiede quale significato possa essere associato oggi al termine “felicità”: «È un'idea, un concetto, una costruzione mentale, un archetipo, una finalità, un godimento estetico, l'effetto di un desiderio, l'esplicarsi di una passione, un'utopia, un sogno, un valore?». A partire dalle riflessioni di Socrate, registrate nella forma dialogica da Platone, i contributi disegnano, attorno a questi e ad altri quesiti, un percorso organico, che va dal Trecento al Novecento (l'averroismo bolognese, Ficino, Fracastoro, Baldi e Tasso, la mistica secentesca, Vico, Manzoni, Dossi, Niccodemi, Pavese, Ricci). Emerge, in maniera evidente, il carattere fortemente polisemico di un “sentimento”, che finisce per coinvolgere filosofia e politica, religione e arte, economia e antropologia, medicina e psicologia, sociologia e letteratura. Scritti di: Giuseppe Cacciatore, Vincenzo Caputo, Annalisa Castellitti, Noemi Corcione, Daniela De Liso, Domenico Giorgio, Sara Laudiero, Fabrizio Lomonaco, Anna Motta, Marcello Sabbatino, Giuseppina Scognamiglio, Fabio Seller, Valeria Sorge.
29,00

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