Libri di Claudio Groff
I miei flop preferiti e altre idee a disposizione delle generazioni future
Hans Magnus Enzensberger
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2012
pagine: 233
Dopo la pubblicazione nel 1957 di "Verteidigung der Wólfe" ("Difesa dei lupi"), la sua prima raccolta di poesie, Hans Magnus Enzensberger divenne ben presto un punto di riferimento per numerosissimi lettori, dapprima in Germania e poi via via in molti altri paesi. Anche perché Enzensberger non si è mai sentito solo " poeta": come dimenticare le raccolte di saggi sui temi più disparati (politica, antropologia, sociologia, scienze), i libri per ragazzi, i romanzi, le traduzioni, le riviste ("Kursbuch" oltre che un successo commerciale, fu la rivista forse più importante del '68 tedesco ed europeo), l'attività di editore, le installazioni poetiche. Inevitabile che in oltre cinquant'anni di poliedrica attività qualcosa non sia andato per il verso giusto: riviste concepite e mai pubblicate, altre andate in edicola ma dalla vita assai breve (forse perché troppo innovative per il gusto dei lettori), promettenti iniziative editoriali abbandonate per l'intervento degli avvocati, opere liriche, drammi e commedie, sceneggiature cinematografiche, libri per ragazzi, fontane creatrici di poesia. Ai "tonfi" - ora non privi di una loro intima grandezza, ora più dimessi e silenziosi - e ai progetti mai usciti dal loro stato embrionale, Enzensberger dedica questa affettuosa e ironica retrospettiva: perché a differenza dei trionfi, gli insuccessi favoriscono in vari modi l'intelligenza, aiutandoci anche a capire come funziona il complesso universo dell'industria culturale.
Dall'India. Annotazioni, diari, poesie, considerazioni e racconti
Hermann Hesse
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 396
"Mi è rimasta l'esperienza di un ritorno alle mitiche condizioni di fanciullezza dell'umanità e un profondo rispetto per lo spirito dell'Oriente." Gli appunti di viaggio dell'autore di "Siddharta" e del "Giuoco delle perle di vetro" nel mistico paese descritto in tante sue opere.
Lettera al padre
Franz Kafka
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2024
pagine: 96
"Nel carattere di Kafka è curioso il suo profondissimo desiderio che il padre lo comprendesse e accettasse la sua attività «infantile», la lettura e più tardi la letteratura, che il padre non lo respingesse fuori dalla società degli adulti, la sola indistruttibile; ciò egli confuse fin dall’infanzia con l’essenza, con la particolarità del suo essere. Suo padre era per lui l’uomo dell’autorità, i cui interessi erano limitati ai valori dell’azione efficace. Suo padre rappresentava la priorità di uno scopo cui veniva subordinata la vita presente, scopo al quale si attiene la maggior parte degli adulti. In modo puerile Kafka viveva, come ogni scrittore autentico, sotto l’opposta priorità del desiderio attuale [...]. Il padre rispondeva evidentemente con la dura incomprensione del mondo del lavoro [...]. Kafka voleva intitolare tutta la sua opera: «Tentazioni di evasione dalla sfera paterna». Non dobbiamo ingannarci su questo punto: Kafka non volle mai evadere veramente. Egli voleva piuttosto vivere nella sfera, come un escluso. Sapeva in partenza di essere estromesso. Non si può dire che egli fosse estromesso dagli altri, non si può dire che egli si estromettesse da sé. Si comportava semplicemente in modo da rendersi insopportabile all’ambiente dell’attività utilitaria, industriale e commerciale; voleva restare nell’infantilità del sogno." (Dallo scritto di Georges Bataille)
Atlante di un uomo irrequieto
Christoph Ransmayr
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2019
pagine: 361
"Ho visto...": così iniziano tutti i settanta episodi di questa narrazione; lo sguardo partecipe e al tempo stesso distaccato di Ransmayr guida il lettore attraverso continenti, epoche, paesaggi del nostro pianeta vicini e lontanissimi, dai vulcani di Giava ai ghiacci del Polo Nord, dalle rapide del Mekong alla corrente del Danubio, dai passi dell'Himalaya all'isola degli ammutinati del Bounty. La concatenazione dei racconti crea una nuova geografia mentale del mondo, che in un susseguirsi di immagini vertiginose fotografa la vita, la morte e il destino dell'uomo sotto tutte le latitudini.
La notte della Morava
Peter Handke
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2024
pagine: 336
Primavera, un battello sul fiume Morava, fermo tra il paese di Porodin e la città di Velika Plana, nella Serbia centrale. Il battelliere è uno scrittore che ha deciso di ritirarsi dalla scena letteraria e ha eletto il battello a sua dimora temporanea. Una sera chiama a raccolta amici, colleghi, compagni di gioco – sette di loro – che si mettono in viaggio immediatamente per raggiungerlo. Non si sa perché sia approdato proprio su quel tratto di fiume, forse perché lì c'è sempre stato «se non un tempo di guerra, un ‘tempo tra le guerre'», forse solo per poter guardare lo scorrere delle acque o forse per la posizione al centro del Paese. I sette arrivano al battello sul far della notte e con grande stupore trovano ad accoglierli anche una donna. Nessuno infatti aveva mai visto lo scrittore in compagnia di una donna. Sarà un'amante? Un'amica? Man mano che la notte procede, l'autore racconta di un lungo viaggio in Europa occidentale, che dall'isola di Krk, l'ha portato in Spagna, in Galizia, e poi in Germania e in Austria, e di una donna che l'ha inseguito ovunque per ucciderlo, e che forse è proprio la stessa che sta aspettando l'alba con loro...
Il Cenacolo di Leonardo
Johann Wolfgang Goethe
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2024
pagine: 112
«Dai suoi scritti, vediamo come il temperamento dolce e tranquillo del nostro Leonardo fosse incline ad accogliere in sé le manifestazioni più diverse e più turbolente. La sua dottrina insiste dapprima su forme generalmente belle, ma poi al contempo anche sulla precisa attenzione a ogni anomalia, fino all'orribile. Si consideri l'Ultima Cena, dove Leonardo ha raffigurato tredici personaggi, dall'adolescente al vegliardo: uno pacatamente rassegnato, uno spaventato, undici eccitati e turbati dal pensiero di un tradimento in seno alla famiglia. Qui si osserva l'atteggiamento più mite e più composto fino alla esternazione delle più violente passioni. Se tutto questo doveva essere preso dalla natura, quale fu l'attenzione alle occasioni, quale il tempo richiesto per scovare tanti particolari e rielaborarli nell'insieme! Perciò non è affatto inverosimile che Leonardo abbia atteso all'opera per sedici anni, senza giungere a conclusione né col traditore né col Dio fatto uomo, e proprio perché entrambi sono soltanto concetti, che non si vedono con gli occhi». Con uno scritto di Marco Carminati.
La montagna volante
Christoph Ransmayr
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 320
Due fratelli, Liam e l’io narrante, lasciano la natia Irlanda per “colmare una lacuna sulla carta geografica”: rintracciare una vetta altissima, di cui aveva dato frammentarie notizie un pilota durante l’ultima guerra, e della cui esistenza parlano solo le leggende dei popoli nomadi. Liam, ex tecnico informatico che vive su un’isola “quasi disabitata e irraggiungibile”, nelle notti solitarie, quando non contempla le stelle con il telescopio, naviga ossessivamente in rete alla ricerca di notizie sul Phur-ri, la “montagna volante”, più alta dell’Everest ma assente da qualsiasi mappa. Inizia allora il viaggio: i due varcano i confini con il Tibet e con la regione, preclusa agli occidentali, dove presumono si trovi la montagna e, arrivati a Lhasa, si uniscono a un clan di nomadi che pascolano una mandria di yak. Mentre Liam – “malato di nostalgia”, febbrile e irrequieto – confligge con i ritmi di vita dei nomadi, il fratello è subito catturato dall’amore totale per una di loro, Nyema, tanto da superare le barriere di lingua e civiltà. È dopo un tentativo solitario di Liam che i due partono insieme, decisi a scalare il Phur-ri. Articolato in strofe, come una sorta di poema epico, il romanzo cresce e si intensifica strada facendo: scandaglia il tema del ritorno, della nostalgia, del desiderio bruciante per un oggetto d’amore sconosciuto, della morte, del limite da valicare – qui originalmente associati alla più immediata modernità.
Ritratto d'artista
Egon Schiele
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2023
"Prima o poi nascerà una fede nei miei quadri, nei miei scritti, nei concetti che esprimo con parsimonia, ma nella forma più pregnante. I quadri che ho realizzato finora saranno forse solo dei preamboli, non lo so. Ne sono così insoddisfatto, se li passo in rassegna. Hanno torto quanti pensano che dipingere sia meglio di niente. Dipingere è una capacità. Io penso all'accostamento dei colori più caldi, che sfumano, che si liquefanno, rifrangono, stanno in rilievo, carica terra di Siena grumosa con verdi o grigi, e accanto una stella di un azzurro freddo, bianca, biancoazzurra. Sono diventato esperto e ho fatto i calcoli rapidamente, ho osservato ogni cifra e ho cercato di desumere. Il pittore può anche guardare. Ma vedere è qualcosa di più. Stabilire un contatto con un'immagine che ci riguarda, è molto. La volontà di un artista?". Con uno scritto di Rudolf Leopold.
Poesie erotiche. Testo tedesco a fronte
Johann Wolfgang Goethe
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2023
pagine: 160
“Per tre volte Goethe si dedica alla letteratura erotica (verso il 1775, 1790, 1810). Ogni volta la scelta dei temi è forse dovuta anche a crisi produttive di una certa lunghezza. Ogni volta la scrittura erotica rappresenta uno stimolo per il poeta stesso e al contempo per la totalità delle sue composizioni. Sembra quasi che per lui la scrittura erotica come segno del desiderio tocchi anzitutto l’essenza della lingua. […] Ma se il carattere determinante dei segni consiste nel loro definire una carenza di realtà, allora i segni del piacere come segni del desiderio sono segni assoluti. Per il poeta classico il corpo dell’amata diventa, «sottomano», il corpus dei suoi scritti. Quando la mano vuol essere tenera, eccola registrare sul corpo della donna il metro dell’arte poetica: «Spesso ho composto poesie proprio tra le sue braccia, / scandendo con dita leggere l’esametro sul dorso di lei». A tal punto eccitata è la scrittura del classicismo tedesco. L’amante del poeta ha anche la funzione – in senso letterale – di essere la materia-base della sua opera. […] Goethe non è comunque da mettere sullo stesso piano del libertino a lui contemporaneo. La sua poesia erotica parla sì continuamente della sconcertante indeterminatezza tra piacere e letteratura e del venir meno della differenza tra scrittura e desiderio; ma il poeta poetato da Goethe ha fantasie diverse da Valmont, l’eroe di Choderlos de Laclos, il quale fa coincidere scrittura e sessualità in una complessa costruzione. […] Goethe non è un poeta che si sprechi in tal modo nel piacere: mette in scena l’intrigo solo per amore della propria arte. Se si vuol prestar fede all’opera goethiana – specie agli scritti del periodo postitaliano – il poeta classico ha amato per riversare se stesso nella sua poesia. Per il poeta la donna è un afrodisiaco della scrittura.” (Dallo scritto di Andreas Ammer)
Su Rodin
Rainer Maria Rilke
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2023
pagine: 160
Quando Rilke incontra Rodin – sulla cui opera sta scrivendo una monografia – è ancora alla ricerca di una sua più autentica vocazione; a lui si rivolge con queste parole nel 1902, prima di raggiungerlo a Parigi: «Onorato Maestro, l’occasione di scrivere sulla vostra opera rappresenta per me una vocazione interiore, una festa, una gioia, un grande e nobile compito a cui sono tesi tutto il mio zelo e tutto il mio amore». Non diversamente da ogni altro apprendistato, anche quello di Rilke presso Rodin (di cui nel 1905 era divenuto segretario, trasferendosi nella villa di Meudon) ha come meta l’autonomia interiore. E la rottura con Rodin, avvenuta nel 1906, è un chiaro segno della volontà emancipativa del poeta, che sottraendosi all’influenza troppo oppressiva del Maestro potrà ritrovare se stesso e infine riconciliarsi con lui, nel 1907. Questo profondo, contraddittorio rapporto è scandito dai magistrali scritti di Rilke e dalle sue lettere qui raccolte. Nessuno ha saputo penetrare come Rilke nella creazione e nella vita di Rodin, nessuno come lui ha saputo coglierne la profondità spirituale, la potenza rivoluzionaria dello stile.
La massa come ornamento
Siegfried Kracauer
Libro: Libro in brossura
editore: Cue Press
anno edizione: 2023
pagine: 222
Dallo studio della fotografia, passando ad acute analisi sociologiche del rapporto tra spettatore e grande schermo, fino a profili intellettuali di artisti e pensatori come Benjamin, Kafka e Simmel, il volume raccoglie numerosi saggi scritti da Kracauer negli anni Venti. L’interesse del grande pensatore tedesco si focalizza sul comportamento dei diversi gruppi sociali, in particolare la tendenza della modernità verso il «culto del divertimento» che nel corso del Novecento, nella futura età del consumo, modificherà lo statuto della massa, atomizzandola in una collettività di individui.
Cemento
Thomas Bernhard
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2023
pagine: 192
Per scrivere il suo studio su Mendelssohn Bartholdy, il narratore, Rudolf, ha bisogno di essere a casa propria, in campagna. Ha dunque atteso con impazienza la partenza della sorella, venuta a trascorrere qualche giorno con lui. Ma non era stato forse lui a invitarla, proprio perché non riusciva a mettersi al lavoro? Così, dopo la sua partenza, Rudolf non riesce ugualmente a scrivere. Avverte dovunque la presenza invadente di lei, sente il suo discorso protettivo, ironico, provocatorio... Ancora una volta Thomas Bernhard ha costruito una macchina che funziona alla perfezione, l’implacabile radiografia di un’ossessione: impossibilità di essere solo e di non esserlo, impossibilità di scrivere e di rinunciare a scrivere. Rudolf, tuttavia, penserà di sfuggirle intraprendendo un viaggio. Ma il suo soggiorno a Palma, in un hotel che conosce bene, non farà che rianimare in lui il ricordo di un dramma di cui è stato testimone anni prima: un suicidio, un fatto di cronaca di desolante banalità, cioè di atrocità quotidiana. È raro, nell’opera di Bernhard, vedere il racconto oltrepassare i limiti di un mondo chiuso per aprirsi all’esterno. Ma l’apertura non è che illusione, poiché non fa che rimandare colui che aveva creduto nella possibilità della fuga alla sua angoscia più profonda.