Libri di Max Frisch
L'uomo nell'Olocene
Max Frisch
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2012
pagine: 108
Un'alluvione in una valle sperduta, una frana, un uomo solo fra problemi di minima e massima sopravvivenza. Scritto nel 1979 e ambientato fra le montagne del Canton Ticino (dove l'autore viveva gran parte dell'anno), "L'uomo nell'Olocene" è un romanzo incentrato sul vecchio signor Geiser che sta perdendo la memoria. Le notizie del maltempo, il paese isolato, senza elettricità, le difficoltà nel reperire cibo, tutto questo è alternato nel romanzo all'insieme delle conoscenze che Geiser cerca di fermare dalla dissoluzione: dalla formula della sezione aurea alla periodizzazione delle ere geologiche. In un'atmosfera da fine del mondo, Geiser, con molta pacatezza, mette insieme quantità di materiali, segni, tracce disparate: l'enciclopedia di un mondo in pezzi, le ossessioni di un uomo che pure sta andando in pezzi.
Homo faber. Ein Bericht. Per il Liceo classico
Max Frisch
Libro
editore: SUHRKAMP
anno edizione: 1977
Omobono e gli incendiari-Andorra
Max Frisch
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 276
"Omobono e gli incendiari", scritto per la radio nel 1953 e adattato per la tv e il teatro cinque anni dopo, è una dark comedy che mette in scena un mondo distorto, nel quale folli piromani si presentano nelle case fingendosi venditori porta a porta e chiedono ospitalità, per poi dare tutto alle fiamme. Con la complicità inconsapevole dell'ingenuo – ma non del tutto innocente – proprietario. "Andorra" (1961) è incentrato sulle vicende del bambino adottato dal "maestro", il giovane Andri che tutti credono ebreo, ed è perciò vittima del diffuso sentimento antisemita in un immaginario stato di Andorra, minacciato dall'invasione dei Neri. Tra le opere teatrali più popolari di Frisch, i due testi riecheggiano da un lato le modalità tipiche della tragedia antica, immergendole in un contesto storico tipicamente novecentesco, dall'altro sono debitori a maestri quali Ionesco e Brecht. Muovendosi tra "teatro epico" e "teatro dell'assurdo", infatti, Frisch chiama direttamente in causa lo spettatore spingendolo a riflettere sul pregiudizio e l'ipocrisia delle nostre società e sull'ineludibile responsabilità dei singoli.
Sono, ovvero un viaggio a Pechino
Max Frisch
Libro
editore: Marcos y Marcos
anno edizione: 1998
pagine: 144
Si tratta di un romanzo breve e piuttosto importante, in cui sono bene espressi tutti i temi del primo Frisch. Il confronto fra sé e il mondo, l'alienazione del soggetto alla ricerca di un senso e di un'entità superiore. E sulla ricerca del senso questo romanzo si sofferma parecchio. Si tratta di un viaggio immaginario. Pechino è una sorta di meta ultima, qualcosa di invisibile e di irragiungibile. Raggiungere Pechino significa raggiungere la felicità. Sono e Io partono alla volta della Cina, dove dovranno mettere in scena un copione surreale, difficile, piuttosto pesante, di fronte a un pubblico di cui ovviamente non sanno nulla, neppura la lingua.
Fogli dal tascapane
Max Frisch
Libro: Libro in brossura
editore: Casagrande
anno edizione: 2000
pagine: 133
Una natura accogliente, il sentimento della patria, un esercito tutt'altro che eroico, l'attesa di un'invasore, il Fuhrer, che per fortuna non verrà. Fra il 1939 e il '40, il militare svizzero Max Frish vive in prima persona la minaccia nazista passando dalle esercitazioni alla solidarietà cameratesca, dalla coscienza della precarietà umana alle chiacchiere nelle osterie ticinesi.
Il silenzio. Un racconto dalla montagna
Max Frisch
Libro: Copertina morbida
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2013
pagine: 118
Balz Leuthold non ha mai voluto essere una persona ordinaria. Poco prima del suo trentesimo compleanno, però, si rende conto di non potersi neanche considerare davvero una persona straordinaria. Nella vita, fino a ora, non ha compiuto azioni degne di particolare nota, nessuna invenzione, nessuna creazione artistica o letteraria che lo elevino a persona speciale. Allora ha preso una decisione: scalerà quella montagna che da giovane guardava ergersi sulle sue passeggiate, che faceva ombra ai discorsi con il fratello "adulto". Compirà un atto eroico, e con questa azione "virile" darà un senso compiuto alla sua esistenza. È deciso: azione o morte. Ma giunto in montagna alla locanda dove sostava anche in gioventù, incontra una giovane straniera, che lo guarda e lo vede come nessuno fino ad allora lo ha mai guardato e visto. Chi è lei, da che vita proviene? Perché sembra non aver paura di nulla? E dall'incontro tra i due scaturiscono gli interrogativi, e la narrazione si sviluppa e trascina via il lettore proprio come un torrente montano scorre rumoreggiando tra i crepacci, e il vortice di pensieri e accadimenti lascia senza fiato, travolge come il senso di assoluto degli ambienti montani, dove il sorgere del giorno e il calare della notte sono eventi che penetrano le fibre dell'individuo tanto quanto fame, sonno e sete. E la domanda echeggia: cosa fa di una vita una vita veramente compiuta? Ha a che fare, questo, con la felicità?
Una difficile amicizia. Corrispondenza (1964-1983)
Max Frisch, Uwe Johnson
Libro: Libro in brossura
editore: Armando Dadò Editore
anno edizione: 2016
pagine: 312
Cercavamo braccia, sono arrivati uomini
Max Frisch
Libro: Libro in brossura
editore: Armando Dadò Editore
anno edizione: 2016
pagine: 344
C'è una specie di filo rosso che percorre quasi tutta l'opera di Max Frisch, dall'immediato dopoguerra fino ai tardi anni Ottanta: questo filo rosso è costituito dal rapporto di odio-amore che lo stesso Frisch intrattenne con la patria elevetica. A poco più di un secolo dalla nascita del grande scrittore zurighese, questo rapporto merita di essere considerato e inquadrato all'interno di una nuova prospettiva, con la giusta distanza critica e soprattutto senza abbellimenti o ipocrisie di sorta. I duri rimproveri che il patriota critico Frisch ha mosso a quella che egli stesso aveva definito la "Svizzera senza utopie", ai miti nazionali e a molti aspetti della società e della mentalità elvetica offrono lo spunto per capire taluni risvolti della Svizzera degli ultimi decenni, per interpretare il suo presente e magari anche per immaginare il suo futuro. Questo volume propone un'ampia scelta degli scritti di Frisch sulla Svizzera, dal 1946 al 1986, con l'aggiunta della sceneggiatura cinematografica "Transito di Zurigo" e del radiodramma "Rip van Winkle", due testi nei quali Frisch ha ripreso e svolto in maniera molto suggestiva ed originale il tema - già presente nelle sue opere maggiori - dell'identità e dell'alienazione dell'individuo nella società contemporanea.
Cento passi di distanza. Lettere tra amici
Alfred Andersch, Max Frisch
Libro: Libro in brossura
editore: Armando Dadò Editore
anno edizione: 2016
pagine: 192
Homo faber
Max Frisch
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2017
pagine: 219
Il "resoconto" di Walter Faber inizia con un atterraggio d'emergenza nel deserto di Tamaulipas, in Messico. È il 1957. Faber è un uomo di mezz'età, un ingegnere meccanico svizzero al servizio dell'Unesco. Fra i passeggeri imbarcati sul Super Constellation partito da New York c'è anche Herbert Hencke, il fratello del suo vecchio amico Joachim, che si è sposato con Hanna, l'amore giovanile di Faber. Trascorrono cinque notti e quattro giorni fra le sabbie del deserto prima dell'arrivo dei soccorsi. Insieme vanno poi alla ricerca del fratello scomparso di Herbert, nella selva guatemalteca. Prima e dopo il deserto di Tamaulipas, il "resoconto" tocca molti luoghi: Caracas, Houston, Parigi e un lungo viaggio attraverso l'Europa, dall'Italia alla Grecia. Nel ripercorrere la sua storia, Walter Faber cerca di capire in quale momento la sua vita ha cambiato direzione. Quando ne ha perso il controllo. Ed ecco allora che con la memoria torna alla nave da crociera che lo porta verso il vecchio continente, dove incontra per la prima volta Sabeth, una ragazza giovane e bella, che sconvolgerà per sempre la sua esistenza.