Affiori: Poesia
Nugae
Ilaria Alfano
Libro: Libro in brossura
editore: Affiori
anno edizione: 2025
pagine: 70
Conservando il modello d’ispirazione classica nel titolo e non solo, la raccolta "Nugae" descrive le piccolezze, le fragilità, i frammenti poetici di uno specchio rotto, che viene restituito ai lettori perché possano appropriarsene. "Nugae" è la storia poetica di una donna travagliata dall’amore tanto passionale quanto malsano: attraversando il dolore prende ciò che rimane di sé stessa per rimettere insieme i pezzi e costruire di nuovo. Le poesie non hanno un ordine imposto e non hanno titolo, proprio tenendo fede alle inezie. Nascono come note su un cellulare e si trasferiscono su carta in un processo di labor limae, di trasformazione e revisione necessaria.
I cani neri possono aspettare
Annarita Di Palma
Libro: Libro in brossura
editore: Affiori
anno edizione: 2025
pagine: 88
I cani neri possono aspettare è una raccolta di poesie divisa in quattro sezioni, le quali rispecchiano i temi fondamentali d’ispirazione all’autrice: l’ipocondria, la femminilità inesplorata, la fascinosa insidia della morte, l’amore non corri- sposto, il legame misterioso tra mente e corpo, carne e ragione. Nonostante la serietà dei temi, anche le ferite più profonde rifuggono la staticità atrofica del dolore, grazie all’assunzione di una prospettiva ironica e irriverente, capace di depotenziare il male e guardarlo per quello che è: un’immagine, una proiezione mentale, uno scorbutico compagno di vecchia data. Se nelle prime tre sezioni i temi dell’inadeguatezza e delle paure esistenziali vengono esplorati in chiave ora colloquiale, ora surreale, ora sorprendentemente tenera, l’ultima sezione, che dà il titolo all’intera raccolta, rappresenta l’ultimo tassello di una favola personale in cui non esistono più malvagi antagonisti pronti all’annienta- mento, ma soltanto un “io”, solitario e universale, che accetta di deporre le armi davanti all’obliquità luminosa e sfaccettata dell’esistenza umana.
Selvatico invisibile
Maddalena Ceglia
Libro: Libro in brossura
editore: Affiori
anno edizione: 2025
pagine: 86
È nell’incolto delle nostre vite che si fa sempre ritorno, in quel solco che sembra separarci da noi stessi; eppure, anche lì noi siamo, nelle pozze profonde abitate da quel che ancora non si conosce – prima che la parola ci doni lo svelamento delle cose. Camminando per i sentieri delle parole si arriva così al cuore della selvatichezza, quella parte incontaminata che ci portiamo dentro e che, come un vento forte, ci scuote. Le poesie di Selvatico invisibile sono come piccoli incantesimi, s’innestano nell’incompiuto e nelle trame invisibili del destino, nella grazia che accompagna i giorni, nei frammenti di silenzio che invitano all’ascolto, nel viaggio di un ritornare che mette radici nel presente, nelle parole che ci abitano, nelle zone oscure che ci portiamo dentro, nei piccoli attimi capaci di deviare il corso delle nostre esistenze e nella memoria che ci porta a ieri mai dimenticati, ben consapevoli che nel presente è racchiusa la meraviglia del fiorire. Ci invitano a posare lo sguardo sulle piccole cose, osservare la natura e rispecchiarci, entrare nella ferita di un dolore e riempirla d’inchiostro.
Ricordo che c’erano fiori
Gemma Patscot
Libro: Libro in brossura
editore: Affiori
anno edizione: 2025
pagine: 70
Ricordo che c’erano fiori è una raccolta di poesie scritte tra dicembre 2023 e giugno 2024, tra solstizio e solstizio. È una sequenza, come passi di un percorso non lineare, con strappi, saliscendi, con onde che portano via o che riportano a casa. Eppure, come tutti i percorsi, anche queste poesie mirano in qualche modo ad andare avanti, a raggiungere la vetta e cercare il sole, a uscire, finalmente, dal proprio labirinto.
Dolore invalidato
Gioia Saitta
Libro: Libro in brossura
editore: Affiori
anno edizione: 2024
pagine: 64
Una raccolta di poesie che indagano la validazione del dolore, richiamando tematiche quali la ricerca della felicità, la nostalgia dei ricordi, i rituali di aggregazione. Un omaggio alla sofferenza negata, un punto di raccordo con la vita che avviene quando si riesce a dare voce alla propria condizione umana. Scritti che si prefiggono lo scopo di scrutare l’abisso per poi volgere lo sguardo altrove, nella strenua ricerca di una nuova serenità, diventata possibile nell’unione con l’altro, in un rito collettivo che esorcizzi la paura dell’invisibilità.