Lingua
Nessunə è normale
Vera Gheno
Libro: Libro in brossura
editore: UTET
anno edizione: 2025
pagine: 176
"«Tu non sei normale» è una frase che chiunque, una volta nella vita, si è sentito rivolgere – magari in mezzo a una furiosa litigata. In ogni caso, “normale” è una parola che sentiamo di continuo, poiché è il parametro con cui la società misura la soglia minima dell’accettabile. Ciò che è normale non sarà eccellente, ma almeno ha la decenza di attenersi a uno standard, di conformarsi: essere come tutti, comportarsi come tutti. Ma, a ben vedere, “tutti” chi? Ci voleva una sociolinguista combattiva come Vera Gheno per smontare la circolarità capziosa di questo aggettivo, che indicherebbe sia chi si attiene alla norma sia ciò che detta la norma, costringendo gli altri a seguirla. Un tempo, forse, questa arbitrarietà era meno evidente, quando la società era divisa in grandi gruppi abbastanza omogenei al loro interno. Ma oggi, in una società frammentata in gruppi sociali diversissimi, l’autoreferenzialità del concetto è esplosa: vengono spacciati per normali i corpi filiformi o muscolosi di modelle e attori, politici pluridivorziati discettano di famiglia tradizionale e di valori condivisi, e di contro i media e i social convincono ognuno di noi di essere (o dover essere) speciali, eccezionali – tutto fuorché appunto normali. Vista da vicino, allora, questa fantomatica norma si rivela per quello che è: uno strumento del gruppo dominante per esercitare potere su gruppi meno forti (donne, migranti, poveri, persone lgbtqia+...). Così che chi è bollato come “diverso” si ritrova espulso, oppure misericordiosamente riaccolto se si adegua e rientra nei ranghi. Una ragione in più per ricordarsi che, per fortuna, Nessunə è normale.
Il mago delle parole
Giuseppe Antonelli
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 208
«Le parole sono un fondamentale pezzo di mondo: a ogni parola in più che impariamo, il nostro mondo diventa un po’ più grande. Ogni nuova parola è una scoperta. Ogni nuova parola è una conquista. Ogni nuova parola è un passo nella strada che porta alla consapevolezza». Un saggio narrativo che spariglia le carte e ci fa cambiare sguardo sulla nostra lingua, accompagnandoci all’interno di un’aula scolastica dove l’ora di italiano diventa il momento più entusiasmante di tutta la giornata. Perché, come ci rivelerà pagina dopo pagina Giuseppe Antonelli, la grammatica non è affatto noiosa, polverosa o dogmatica. La grammatica è glamour. Cosa succede se il nuovo insegnante d'italiano è uno strano tipo tutto azzimato che ogni giorno se ne inventa una nuova? Appende cartelli, disegna cartine, improvvisa quiz, apparecchia la cattedra con un servizio da tè. Spiega la grammatica come una partita a scacchi, scrive alla lavagna formule etimologiche e le risolve a mo' di enigmi, trasforma le parole in racconti pieni di colpi di scena. Le incrocia, le manipola, le inventa, le traduce in suoni e colori, sapori e profumi. Insieme ai classici della letteratura, cita canzoni, fumetti, film e non smette mai di dialogare con tutti gli studenti: ascolta, commenta, ribatte, scherza, incoraggia. Un imprevedibile prof che ogni tanto si mette qualcosa in equilibrio sulla testa e rimane immobile finché non ritorna il silenzio; non dà mai voti e in pagella scrive solo consigli in forma di sonetto. Succede che imparare la lingua, le sue regole, la sua storia diventa un'avventura affascinante. La grammatica, in fondo, è solo l'arte di dire le cose nel modo giusto al momento giusto. E allora ecco l'Accademia d'arte grammatica: una società segreta in cui ragazzi e ragazze s'incontrano fuori da scuola per divertirsi a giocare con la lingua italiana. Succede che un'esperienza così può cambiarti la vita. E in effetti, alla persona che racconta questa storia - a distanza di anni, con immutata emozione e un po' di nostalgia - la vita l'ha cambiata.
La lingua che resta. Il tempo, la storia, il linguaggio
Giorgio Agamben
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 160
Tempo, lingua, storia: gli studi che compongono questo libro cercano, ciascuno nella sua prospettiva particolare, di indagare come, nella cultura dell'Occidente, questi tre concetti fondamentali si siano andati progressivamente stringendo in un nodo di cui non riusciamo più a venire a capo. È in questa prospettiva che il libro indaga di volta in volta l'importanza decisiva della cronologia, che non è una convenzione neutrale, ma il varco attraverso il quale la teologia è penetrata nella storia; il nesso fra storia ed escatologia nella dottrina dell'Anticristo e la vertiginosa abbreviazione in cui i morenti vedono sfilare davanti ai loro occhi tutta la loro vita; il mundus che nelle città romane nominava l'apertura che metteva in comunicazione il passato e il presente, il mondo dei vivi e quello dei morti e la differenza fra Chronos, il tempo che divora i suoi figli, e Kairos, l'istante dell'occasione afferrata una volta per tutte. E se, nelle parole di Hannah Arendt, quando tutto sembra aver perduto il suo senso, quello che alla fine resta e portiamo con noi è la lingua, che cos'è una lingua come resto?
L'arte del riassunto. Come liberarsi del superfluo
Filippo La Porta
Libro: Libro in brossura
editore: Treccani
anno edizione: 2024
pagine: 128
Sembra la cosa più facile, invece è la più difficile: riassumere. A scuola, fin da piccoli, ci insegnano a condensare in poche parole ciò che abbiamo letto e studiato; è la prima verifica del nostro livello di comprensione. Ma come si fa un buon riassunto? Sfrondare, arrivare al cuore delle cose ovvero all’essenziale è un’arte che si può affinare, perfezionare e praticare per tutta la vita e in ambiti differenti. Aiuta a orientarsi nel mare della conoscenza, a individuare ciò che davvero conta e a trasmetterlo efficacemente. Un breviario utile agli aspiranti recensori e a chiunque sia interessato a eliminare il superfluo.
Passione civile
Tullio De Mauro
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2024
pagine: 136
Nei testi raccolti in questo libro, i temi cari a Tullio De Mauro: uso dei dialetti e dell’italiano, il latino e l’eredità classica; la regola della chiarezza per quelli che devono trasferire ai cittadini conoscenze; la passione e l’impegno per la politica. E infine il ruolo essenziale della scuola.
Le guerre per la lingua. Piegare l'italiano per darsi ragione
Edoardo Lombardi Vallauri
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 144
Sono in corso diverse guerre per il controllo dell’italiano. Da sempre, chi riesce a controllare la lingua decide in buona parte ciò che penserà la gente. Oggi, nell’epoca dei social network, intervenire non è più il privilegio di pochi opinion leader, ma chiunque, anche da incompetente, può partecipare e vincere delle battaglie. Questo libro affronta il modo in cui gli italiani si pongono rispetto alla «difesa dell’italiano dall’inglese», e riguardo alle battaglie sul presunto sessismo del lessico e della grammatica. La sua tesi centrale è che per decidere su tali questioni non basti avere delle forti preferenze ideologiche, ma occorra una competenza non superficiale sul funzionamento della lingua, e perciò sui veri modi in cui essa influenza il nostro modo di pensare.
Grammamanti. Immaginare futuri con le parole
Vera Gheno
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 160
Le parole sono centrali nelle nostre vite e dischiudono infinite opportunità. Per questo dovremmo instaurare con loro una vera e propria relazione amorosa, sana, libera, matura. Perché le parole ci permettono di vivere meglio e ci danno la possibilità di cambiare il mondo. Chi può definirsi grammamante? Chi ama la lingua in modo non violento, la studia e così comprende di doverla lasciare libera di mutare a seconda delle evoluzioni della società, cioè degli usi che le persone ne fanno ogni giorno parlando. Essere grammarnazi significa difendere la lingua chiudendosi dentro a una fortezza di certezze tanto monolitiche quanto quasi sempre esili; chi decide di abbracciare la filosofia grammamante, invece, non ha paura di abbandonare il linguapiattismo, ossia la convinzione che le parole che usiamo siano sacre, immobili e immutabili. Perché per fortuna, malgrado la volontà violenta di chi le vorrebbe sempre uguali a loro stesse, le parole cambiano: alcune si modificano, altre muoiono, ma altre ancora, nel contempo, nascono. E tutto questo dipende da noi parlanti: non c’è nessuna Accademia che possa davvero prescrivere gli usi che possiamo farne; siamo noi a deciderlo e permettere il cambiamento. È tempo di smettere di essere grammarnazi e tornare ad amare la nostra lingua, apprezzandola per quello che davvero è: uno strumento potentissimo per conoscere sé stessi e costruire la società migliore che vorremmo.
Consigli a un giovane scrittore. Narrativa, cinema, teatro, radio
Vincenzo Cerami
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2023
pagine: 208
Partendo dalla propria lunga esperienza di romanziere, sceneggiatore, librettista e drammaturgo di successo, con un linguaggio semplice e chiaro Vincenzo Cerami introduce il lettore ai segreti della narrazione. Muovendosi tra materiali di lavoro, esercizi e attrezzi del mestiere, svela le leggi nascoste che danno naturalezza dell'emozione, studia i meccanismi con cui si crea la suspense, spiega le tecniche per costruire dialoghi convincenti, illustra i diversi effetti prodotti dal movimento della macchina da presa. «In maniera sinuosa e apparentemente leggera», puntualizza Claudia Durastanti nella nuova prefazione, «Cerami offre consigli a chi sta sulla soglia della scrittura, con l'invito ad attraversarla: non ha trucchi da offrire ma esperienze e sguardi. Alla pedanteria delle regole e delle istruzioni per l'uso, preferisce la duttilità del suggerimento, che è più giocoso e alla fine persuasivo.» Cerami passa così in rassegna le forme espressive più diverse – dal fumetto alla poesia, dal romanzo alla canzone – e gli artisti più vari – da Shakespeare a Hitchcock, da Tolstoj a Milo Manara – con la speranza che, una volta letto il libro, lo si dimentichi e si cominci a scrivere andandosene con disinvoltura per la propria strada. Perché le regole, nell'arte, vengono in un secondo momento, e si possono scoprire davvero solo dopo averle applicate.
Il grande libro delle storie non scritte
Mariella Cortés
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Electa
anno edizione: 2023
pagine: 272
Questo non è: un quaderno di scrittura creativa, una raccolta di storie, una lista di personaggi in cerca d’autore, una raccolta di citazioni pronte all’uso, un romanzo che ancora non esiste (ma potrebbe diventarlo). Questo è il grande libro delle storie non scritte. L’unico libro che aspetta proprio te per diventare qualcosa di meraviglioso! Perché ci piace tanto inventare e raccontare storie? E perché almeno una volta nella vita abbiamo detto, magari solo alla nostra mente, o a una persona che ci stava vicino, che avremmo voluto scrivere un libro con la nostra, di storia? E ancora, che cosa accadrebbe se tutte quelle idee, nate un po’ per gioco e un po’ per caso diventassero le guide per la realizzazione di mille altri progetti di scrittura? Questo libro nasce da una serie di spunti narrativi che vorrebbero diventare qualcosa di più. Sette sezioni tematiche illustrate (incipit, finali, frammenti, punti di svolta, dialoghi, personaggi scenari), due extra, (recensioni e idee di marketing) e uno spazio di pura creatività li raccolgono e invitano chi legge a mettersi in gioco e a costruire una storia mescolandoli, integrandoli, capovolgendoli. Ogni sezione contiene quattordici proposte da completare o mixare con le altre presenti nel testo. Sette moodboard fotografici diventano un’occasione per arricchire, stravolgere o dare nuovi spunti alla storia. “Il grande libro delle storie non scritte” è il primo activity book da collezionare, leggere e scrivere. Da soli o in gruppo, affidandosi alle domande suggerite dall’autrice o inventandone di nuove, seguendo un percorso lineare o completamente casuale, si possono costruire infinite combinazioni narrative, anche integrando quelle personali. Ogni copia del libro diventa così unica e personalizzata secondo i gusti letterari, le passioni e le inclinazioni artistiche di chi la utilizza.
Viva il greco. Alla scoperta della lingua madre
Nicola Gardini
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2022
pagine: 288
La Grecia antica è a un tempo inizio e punto d'arrivo. Nella sua lingua si sono elaborati i fondamenti stessi della nostra civiltà, all'insegna di altissimi ideali come la giustizia e l'amicizia. I racconti eroici di Omero hanno trasmesso un'etica dell'eccellenza; la lirica di Saffo ha rappresentato i travagli e le gioie dell'eros; quella di Pindaro ha esaltato le glorie della competizione atletica; le storie di Erodoto e Tucidide hanno indagato le differenze tra i popoli e i motivi dei conflitti; le tragedie di Eschilo, Sofocle ed Euripide hanno portato in scena il dramma della libertà individuale; le commedie di Aristofane hanno criticato le derive della democrazia e posto in primo piano la formazione dei giovani; i dialoghi di Platone hanno dato voce alle ambivalenze del reale; i discorsi di Demostene hanno insegnato a difendere la libertà dalle sopraffazioni più temibili… Dopo averci iniziato all'utile inutilità del latino, Nicola Gardini volge ora lo sguardo alla madre ideale di tutti noi e ci accompagna alla scoperta di una lingua di infinita ricchezza, fitta di contrasti e di parallelismi, costruita sul confronto e sull'antitesi, che ancora può aiutarci a interpretare la complessità dei nostri tempi, invitando a comporre i dissidi in convergenze.
Le ragioni del dubbio. L'arte di usare le parole
Vera Gheno
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 192
Guardiamoci intorno: quante sono le persone che intervengono nelle discussioni senza alcuna competenza specifica pensando di averla? Quanti criticano gli esperti con un «Io non credo che sia così» dall’alto di incrollabili certezze? Ci siamo abituati un po’ troppo a parlare e a scrivere senza fermarci prima un attimo a pensare, e rischiamo così di far sempre più danni. Perché le parole non sono mai solo parole, si portano dietro visioni differenti della realtà, tutte le nostre aspirazioni e le nostre certezze: ovvio che possano generare conflitti e fare male. Ma possono anche generare empatia e fare del bene, se impariamo a usarle meglio. Vera Gheno indaga i meccanismi della nostra meravigliosa lingua, e lo fa con la leggerezza calviniana di chi ammira il linguaggio senza peso perché conosce il peso del linguaggio. E in queste pagine, lievi ma dense, distilla un «metodo» per ricordarci la responsabilità che ognuno di noi ha in quanto parlante. Un metodo che si fonda innanzitutto sui dubbi, che ci devono sempre venire prima di esprimerci: potremmo, nella fretta, non aver compreso di cosa si sta davvero parlando, capita a tutti, anche ai più «intelligenti». Poi sulla riflessione, che deve accompagnarci ogni volta che formuliamo un concetto. E infine sul silenzio, perché talvolta può anche succedere, dopo aver dubitato e meditato, che si decida saggiamente di non avere nulla da dire.
Europa romanza. Sette storie linguistiche
Lorenzo Tomasin
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 238
Un viaggio alla ricerca delle radici linguistiche europee, tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'età moderna. Dal Mediterraneo all'Inghilterra, dalla penisola iberica al Mar Egeo, o lungo la porosa frontiera che corre a ovest e a sud del mondo germanico, questo libro propone sette storie di donne e di uomini, di ebrei e di cristiani, di mercanti viaggiatori e di persone stanziali che vivono a contatto di più lingue, dentro o sui confini della Romània. Nei documenti che li riguardano, di solito dedicati a vicende private e in genere liberi da qualsiasi preoccupazione letteraria, i volgari italiani, il francese, lo spagnolo, il catalano, il provenzale si mescolano tra loro, oppure incontrano il greco, l'arabo, l'ebraico, l'inglese o il tedesco. Manoscritti conservati in archivio, in molti casi dimenticati per secoli, aprono così una via d'accesso insolita alla filologia romanza, cioè alla storia dei testi e delle lingue discese dal latino che uniscono l'Europa: una storia che spesso si indaga quasi solo attraverso le testimonianze della letteratura, e che pure i documenti della vita quotidiana o del commercio illustrano nel modo più vivido. Le pagine di questo libro propongono così di spostarsi nel tempo e nello spazio, raggiungendo luoghi ed epoche in cui la pluralità usuale delle lingue e il contatto quotidiano fra culture diverse hanno posto le basi per nuovi scambi, nuovi incontri, nuove destinazioni. "Questa carta è come mia madre ricevette l'affitto di Padova dopo che mio padre morì". Non sappiamo esattamente quando e dove Guglielma de Niola, vedova di Stefano Venier, scrisse queste parole - e molti altri simili appunti - sulle pergamene, all'epoca ancora arrotolate e forse strette da nastri, che costituivano il suo cospicuo archivio familiare. Il contesto che possiamo immaginare è quello del laborioso riordino a cui la donna si dedicò a Venezia tra gli ultimi anni del Duecento e i primi del Trecento... In veneziano si svolsero certamente le conversazioni di Guglielma con il suo consulente (frate, notaio, o mercante che fosse): ma ancora in quegli scambi, l'anziana vedova Venier doveva forse tradire, nel modo di parlare e nell'accento, una debole traccia della lingua della sua infanzia, cioè il provenzale.