Biografie generali
James Joyce. Una vita
Edna O'Brien
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 184
Indiscutibilmente lo scrittore più influente del XX secolo, James Joyce continua ancora oggi a ispirare scrittori, lettori e pensatori. Edna O’Brien si avvicina al maestro come può farlo soltanto un’altra grande scrittrice che arriva dalla stessa terra. Dall’adolescenza di Joyce ai suoi viaggi all’estero, fino alla pubblicazione di “Ulisse”, gli scandali, i processi e oltre, O’Brien ripercorre l’arco di una straordinaria avventura esistenziale e letteraria. Ma raccontando il romanzo di una vita, O’Brien fa i conti anche con il proprio paese, la propria identità di donna, scrittrice e irlandese, regalando inaspettatamente al lettore uno dei suoi libri più intimi e personali. James Joyce, «il suo nome veniva dal latino e significava gioia, ma a volte anche lui dovette pensare che volesse dire il contrario: un ingenuo gesuita sdegnoso del corpo terreno di Cristo, un farfallone, un fastoso fratello cristiano», bardo e cantante, scrittore magnifico. Uomo dai gusti dissipati e dalle contraddizioni madornali, terrorizzato dai cani e dai tuoni ma capace di incutere paura e soggezione in quelli che incontrava, passava il tempo a maledire la società e la Chiesa che pure in qualche modo non poteva abbandonare mai davvero. Il bacio con la lingua di una prostituta, l'Ostia sulla lingua e la tenerezza della madre sarebbero sempre stati i tre simboli intenti a contendersi la sua anima. Edna O'Brien ricostruisce la vita di uno dei giganti letterari del Novecento, restituendogli, con la sua inconfondibile attenzione ai dettagli minuscoli che sempre rivelano le cose più importanti, una dimensione più accessibile, teneramente e meschinamente umana. A partire dall'infanzia, dai personaggi e dalle strade che la memoria rievocherà in “Gente di Dublino”, dalle tante case cambiate, dalla miseria sempre incombente, dal rapporto conflittuale con una madre odiata e amata e un padre umorale e violento ma così simile nel peccato. E poi la rottura con la religione, lui che tutti da bambino vedevano già prete, la gioventù turbolenta, i bordelli, che finiranno idealizzati nelle lunghe pagine dell'“Ulisse”, il periodo da bohémien a Parigi e il ritorno in Irlanda. E ancora la nascita dell'amore con Nora, compagna e moglie fino alla fine, il periodo triestino, la fama e le polemiche letterarie. La biografia di una vita smisurata che si intreccia con una produzione letteraria altrettanto sfrenata e irriducibile a qualsiasi vincolo formale.
Italo
Ernesto Ferrero
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 240
Ernesto Ferrero ci offre un ritratto di Italo Calvino dietro le quinte, nei tratti caratteriali meno noti, nei risvolti privati, lungo i vent'anni di vicinanza e lavoro comune in Einaudi. Chi era veramente Italo Calvino? «Non troverete nulla», rispondeva a chi cercava di scavare nella sua storia intima e biografica, fedele all'immagine dello scrittore appartato, del Barone rampante che vive sugli alberi: l'inafferrabile che voleva essere soltanto una mano che scrive. Eppure Ernesto Ferrero, con l'empatia del suo sguardo, con il suo approccio confidenziale, dimostra come si possano illuminare dall'interno gli intrecci segreti tra la vita e l'opera di uno dei grandi del Novecento, una delle figure piú amate della nostra letteratura.
Ballare sotto la pioggia. Famiglie, separazioni e rinascite
Grazia Ofelia Cesaro
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 192
In una tranquilla famiglia borghese degli anni settanta, la separazione dei genitori irrompe con l’effetto di una tempesta, sconvolgendo le vite di tre fratelli. Ma il colpo più duro arriva con la perdita della madre: Anna, Bruno e Tina si ritrovano soli, costretti a crescere in un mondo che sembra aver dimenticato di prendersi cura di loro. "Ballare sotto la pioggia" è il racconto di una famiglia spezzata, ma anche della capacità dei figli di ricostruire e trovare nuove forme di appartenenza. Grazia Ofelia Cesaro, avvocata specializzata in diritto di famiglia e tutela dei minori, intreccia narrazione autobiografica e riflessione giuridica, offrendo uno sguardo inedito su una questione tanto personale quanto collettiva: quali sono i vissuti autentici dei figli quando il nucleo familiare si disgrega? Attraverso il racconto della sua esperienza, Cesaro esplora il dolore dell’abbandono, le dinamiche di sopravvivenza emotiva dei figli e il ruolo delle istituzioni nel proteggere i più vulnerabili. Il libro si muove tra passato e presente, tra memoria e attualità, con richiami agli strumenti giuridici che oggi consentono ai minori di avere una voce nei conflitti familiari. Attraverso una scrittura vivida e autentica, "Ballare sotto la pioggia" ci ricorda che anche nelle tempeste più violente è possibile trovare nuovi equilibri, riconoscere il dolore e trasformarlo in una risorsa per il futuro.
Albert Speer. La sua battaglia con la verità
Gitta Sereny
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2025
pagine: 1029
Seduta nelle tribune dell’aula di Norimberga dove era in corso il processo contro gli «uomini di Hitler», Gitta Sereny era rimasta colpita dalla compostezza esemplare di uno degli imputati. Di quell’uomo che «ascoltava immobile e attento con il volto impassibile, a eccezione degli occhi scuri e intelligenti», sapeva solo che era Albert Speer, l’architetto e poi ministro degli Armamenti del Reich, nonché membro della cerchia più stretta del Führer. Trent’anni più tardi, dopo aver letto "In quelle tenebre" – il libro-intervista che Sereny aveva dedicato al caso del comandante di Treblinka Franz Stangl –, Speer decise di contattare l’autrice e di invitarla nella sua casa a Heidelberg per ripercorrere con lei la sua storia. All’epoca, lui aveva scontato una lunga detenzione nel carcere di Spandau, dove aveva scritto clandestinamente circa milleduecento pagine di riflessioni e memorie e aveva avviato, sotto la guida di un pastore calvinista ed ex membro della resistenza francese, l’ostinato e quasi maniacale tentativo di fare i conti con il proprio passato che lo avrebbe impegnato fino alla morte. Lei veniva da anni di indagini sugli orrori della Germania nazista e, incontrandolo di persona, percepì subito un’incongruenza tra il tono altezzoso, «autoritario e arrogante» dei mea culpa che fluivano «troppo prontamente» dalle labbra dello Speer pubblico, e quell’uomo timido, dotato di humour e fascino, abitato da una profonda tristezza, che le parlava «con una strana inflessione interrogativa nella voce». Catturata da un’ambivalenza tanto sconcertante, Sereny si prefisse lo scopo di «comprendere Albert Speer», costruendo questa memorabile inchiesta basata sulle lunghe conversazioni che per molti anni intrattenne con lui, e spingendosi tanto a fondo nell’interrogazione del suo conflitto interiore da determinare una vicinanza che le costò numerose critiche – fu lei stessa una volta a definirlo senza difficoltà «un uomo superiore», e si dovrebbe riflettere sul peso di questa affermazione, e su chi la pronuncia. Affiora così il ritratto – in cui pure restano zone d’ombra, e non potrebbe essere altrimenti – di un uomo che, dopo aver smesso i panni di ministro del Reich, non ha potuto far altro che tentare di elaborare, per il resto della vita, la sequenza fattuale ed emotiva della propria soggezione al carisma di Adolf Hitler.
Una donna a Berlino. Diario aprile-giugno 1945
Anonima
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 312
Il racconto lucido e coraggioso delle violenze e delle umiliazioni subite dalle donne berlinesi dopo la caduta del Terzo Reich. Il dramma di non poterlo gridare, della vergogna ma anche del senso di colpa e punizione di un popolo che scopriva gli orrori del nazismo. «Sì, la guerra avanza rombando verso Berlino. Ciò che ieri era ancora un brontolio lontano, oggi è un tambureggiare continuo... Viviamo dentro un cerchio di bocche di fuoco che si restringe di ora in ora». Si apre con queste immagini il diario tenuto a Berlino da una giovane donna tedesca nelle drammatiche settimane che videro la conclusione del conflitto, l’arrivo dell’Armata Rossa, la morte di Hitler e degli altri gerarchi nazisti e infine la lenta, faticosa ripresa della vita. L’autrice ha voluto restare anonima da quando il libro vide per la prima volta la luce negli anni Cinquanta e fu accolto, soprattutto in Germania, con un senso di fastidio, anzi, di esplicito rifiuto. Decise allora di vietarne ogni riedizione finché fosse rimasta in vita. Solo dopo la sua morte, avvenuta nel 2001, Hans M. Enzensberger ebbe l’autorizzazione a riproporlo. “Una donna a Berlino” ci mostra il destino – purtroppo ricorrente in ogni conflitto, anche ai giorni nostri – di migliaia di donne costrette a subire gli stupri da parte dei soldati e, senza autocommiserazione né revanchismo, conserva la capacità di discernere e di valutare su chi ricada in ultima istanza la responsabilità della tragedia tedesca. Prefazione di Anna Foa. Introduzione di Hans M. Enzensberger.
La musica per me
Corrado Augias
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 288
Condividere la magia creata dalla musica, trasmettere gli intensi sentimenti generati dall’ascolto di una sinfonia o di un’opera lirica, descrivere la bellezza umana e artistica di un mondo unico: è da molti anni che Corrado Augias ci invita ad ascoltare con lui «la più seducente delle arti, la più impalpabile tra le creazioni». Da Beethoven, «il massimo esempio di musicista», a Bach, da Mozart a Chopin, da Rossini a Verdi, Puccini e Gershwin, “La musica per me” è insieme l’autobiografia di un musicofilo appassionato e una dichiarazione d’amore per la sfuggente, affascinante arte dei suoni. Per sua natura sfuggente e ineffabile, la musica suscita in noi emozioni profonde. Il suo linguaggio è universale e tuttavia difficile da tradurre in parole. Per spiegarne il mistero ricorriamo talvolta a metafore e similitudini, ma la verità è che la sua bellezza, il suo fascino e la sua forza trascendono il nostro linguaggio. Riuscire a trasmettere la gioia della musica, la sua capacità di generare sentimenti tanto intensi, è stata per anni la scommessa umana e professionale di uno scrittore e giornalista come Corrado Augias. Un lungo corteggiamento lega la vita di Augias al mondo musicale. Fin dall’adolescenza, quando i suoi genitori lo portarono a un’esecuzione estiva della “Pastorale” di Beethoven nella Basilica di Massenzio, l’autore sentì che era «di fronte a qualcosa d’immenso e straordinariamente bello». Non solo: pensò che il compositore «ci stava raccontando una storia». Quella storia Augias ha continuato a inseguirla per tutta la vita, con il rammarico di non aver mai praticato la musica dall’interno, studiandola in modo più sistematico, e imparando davvero a suonare uno strumento. Attraverso una passione da autodidatta, non per questo meno intensa, e attraverso il suo lavoro di giornalista alla Rai – le molte trasmissioni sulla musica che ha condotto, i grandi direttori e strumentisti che ha avuto la fortuna di conoscere –, Augias riesce a «entrare nella musica, conoscere i musicisti, sapere chi erano, se e in che modo il periodo storico in cui erano vissuti aveva influenzato le loro composizioni, se dalla loro esistenza era possibile dedurre qualcosa sulla qualità, sul tono delle loro opere». Riesce a restituirci la musica e i suoi protagonisti in tutta la loro bellezza umana e artistica in un libro ricchissimo di storie, atmosfere e personaggi indimenticabili.
Il prezzo della libertà. 40 vite spezzate dal fascismo (1919-1945)
Marcello Flores, Mimmo Franzinelli
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2025
pagine: 320
40 vittime del fascismo. Donne e uomini, spesso molto giovani, che hanno sacrificato la propria vita per combattere il totalitarismo fascista, dalla nascita dei Fasci di combattimento, nel 1919, alla caduta della Repubblica sociale nel 1945. Dal racconto di coloro che hanno scelto la libertà e rifiutato di sottomettersi alla dittatura, emerge il variegato arcipelago di un’opposizione che non si è mai arresa, nemmeno negli anni più bui, quando parte significativa della società inneggiava al duce, e ha poi trovato nella Resistenza (armata e civile, maschile e femminile, contadina e cittadina) l’esperienza collettiva che ha segnato il riscatto del popolo italiano. L’opposizione ha coinvolto tutte le generazioni, ha trovato volontari in ogni ceto e regione: il racconto di chi ha sacrificato la propria vita in questa lunga battaglia è una sorta di staffetta durata ventisei anni, in cui il testimone della libertà è stato raccolto da chi subentrava alle vittime con nuovo slancio e ne onorava l’esempio. Dall’operaia ventenne Teresa Galli, la prima vittima dello squadrismo il 15 aprile 1919 a Milano, fino a Roberto Lepetit, morto nel Lager di Ebensee il 4 maggio 1945: 40 itinerari di donne e uomini che ci raccontano cos’è stato il fascismo e come lo hanno contrastato minoranze indomite. Una scelta di libertà per noi tutti, da conoscere e onorare a ottant’anni dalla Liberazione.
La voce delle donne. Pioniere e ispiratrici del giornalismo italiano
Valeria Palumbo
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2025
pagine: 240
Già prima dell’Unità, per tutto l’Ottocento e sempre di più poi nel Novecento, furono numerose le italiane che vollero essere giornaliste, a tutti gli effetti e correndone tutti i pericoli, affrontando gli ostacoli di una misoginia ostinata e feroce. In questo la monarchia cosiddetta liberale e il fascismo si passarono il testimone e perfino la Repubblica, in barba alla sua Costituzione, fece fatica a cambiare passo. Di questo racconta questo libro: della scalata per appropriarsi di una voce pubblica, ma anche della libertà di movimento, del potere contrattuale, dell’autorevolezza che il giornalismo impone. L’esempio veniva dall’estero, da nomi grandissimi come George Sand e Nellie Bly. Ma, benché in Italia gli ostacoli furono spesso ceppi, molte furono anche da noi le protagoniste di un’epopea che è incredibilmente ricca di figure, alcune delle quali molto note: da Matilde Serao a Flavia Steno, da Olga Ossani a Oriana Fallaci. Era ora di raccontare questa storia e chiedersi se la parità di genere è stata raggiunta e grazie a quali battaglie.
Il capitalista riluttante. Confessioni dal cuore del potere
Francesco Micheli
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2025
pagine: 240
Braccio destro di Eugenio Cefis, sodale e rivale di Enrico Cuccia, a stretto contatto con Carlo De Benedetti e Raul Gardini, commensale di Roberto Calvi, in barca con Gianni Agnelli e Marco Tronchetti, socio dissociato di Armani. Francesco Micheli è sempre stato nel cuore del potere economico italiano. Eppure, si è sempre mostrato schivo al riguardo: un capitalista riluttante, forse perché il suo percorso viene da lontano. Parte da Parma, da un padre pianista e docente, da una madre molto attenta alla scelta della scuola migliore. Oggi, passati gli ottant’anni, Micheli ripercorre nel suo primo libro questo viaggio che lo ha reso unico nel panorama della nostra finanza: innamorato del mare, del volo, fine musicista, raffinato collezionista d’arte, tutto sempre mantenendo quella spontaneità e curiosità nei confronti del mondo che lo ha animato sin da bambino, quella capacità di divertirsi, sullo sfondo delle note del jazz. Un memoir formidabile che racconta un nomade della cultura e della vita che continua a cercare il bel suono, un visionario che ripercorre una vita vissuta da esploratore, col vento in faccia, per assaporarne ogni attimo e scoprire che è prezioso. Molto più del denaro.
Cosa ho visto ad Auschwitz
Alter Fajnzylberg
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 288
I diari mai pubblicati di Alter Fajnzylberg, un ebreo polacco sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti, costituiscono un contributo straordinario alla ricostruzione storica della Shoah. Deportato ad Auschwitz-Birkenau con il primo convoglio partito dalla Francia nel marzo 1942, Alter subì uno degli orrori più terribili del nazismo: fu costretto a entrare nel “Sonderkommando”, il gruppo di prigionieri ebrei a cui toccava lavorare a contatto con le camere a gas e i forni crematori. Si tratta quindi di un documento di una potenza unica, probabilmente una delle ultime voci che arriveranno dall’orrore dei lager, che ci permette di fare luce su aspetti inediti della pagina più nera del Novecento. Fajnzylberg rievoca infatti in queste pagine la lotta interna al campo e il ruolo che lui stesso ebbe nella resistenza sotterranea, e ancora adesso perlopiù ignota, portata avanti dai “Sonderkommandos”: vere e proprie rivolte e azioni di guerriglia per sabotare la macchina della morte nazista. L’eccezionalità del suo ricordo è data non solo dall’essere stato uno dei pochi sopravvissuti tra i prigionieri addetti al compito più tremendo di tutti, ma anche dall’aver fatto parte del gruppo di internati che riuscirono a scattare le famose e sconvolgenti fotografie che ritraggono i recessi dei forni crematori. Una tra le testimonianze più importanti del Ventesimo secolo che, proprio come le parole di Fajnzylberg, nell’esibire l’oblio a cui sono state strappate, mostrano tutta la violenza messa in atto da chi aveva immaginato di annientare la memoria di quegli eventi e quegli uomini; la violenza di chi aveva programmato la cancellazione completa delle loro esistenze dalla Storia. «Durante il mio internamento nel campo sono stato picchiato e preso a calci. Sono sopravvissuto a questo orribile campo di morte, all’inferno hitleriano. Appartengo a un ristretto numero di individui che alla morte sono sfuggiti. Mi sono salvato per miracolo. Delle 1118 persone che sono state deportate da Compiègne, ne sono sopravvissute appena 25. Ho trascorso 5 anni nelle prigioni polacche al tempo di Rydz, Beck, Koc e simili tirapiedi. Ho trascorso oltre 2 anni nei campi di Saint-Cyprien, Gurs e Argelès. Ho passato 4 mesi in un altro campo [a Drancy], 3 mesi e mezzo a Compiègne e 3 anni ad Auschwitz e Birkenau. Lì sono diventato un vero «musulmano», ma il mio amico Szymon e l’infermiere Mietek, che lavorava al “Krankenbau”, mi hanno aiutato a uscirne, così come Jakub, che mi gettava del pane nella cella e, cosa ancora più importante, talvolta anche delle sigarette. Infine, sono sopravvissuto grazie alla nostra organizzazione clandestina. Ciascuno aiutava l’altro come poteva. Nei campi ci si organizzava la vita per combattere contro l’oppressore. Stringendo i denti e confidando nella vittoria della giustizia sulla barbarie chiamata nazionalsocialismo, siamo diventati uomini duri e animati da ideali per i quali più d’uno tra noi ha sacrificato ciò che aveva di più prezioso, cioè la propria vita. Che coloro che non ebbero l’onore di attraversare il paradiso hitleriano di Auschwitz, possano conoscere ancora un po’ di verità».
Non si è mai ex deportati. Una biografia di Lidia Beccaria Rolfi
Bruno Maida
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 280
«Voglio vivere per tornare, per ricordare, per mangiare, per vestirmi, per darmi il rossetto e per raccontare forte, per gridare a tutti che sulla terra esiste l'inferno» (Lidia Beccaria Rolfi). Maestra elementare, staffetta partigiana, deportata a Ravensbrück, autrice di due importanti volumi sulla deportazione, Lidia Beccaria Rolfi è stata una figura fondamentale sia per la sua caparbia volontà di costruire una testimonianza femminile dell’esperienza concentrazionaria sia per la sua ribellione rispetto ai ruoli, alle convenzioni e al conformismo, all’esclusione. E questa biografia di Bruno Maida, che ne ripercorre l’intera esistenza, senza limitarsi alla vicenda concentrazionaria, dimostra l’eccezionalità di una delle grandi voci dell’orrore del Lager. Una «grande disturbatrice» che, al suo ritorno, ha rotto il muro di silenzio crea to attorno ai deportati dall’indifferenza di chi avrebbe dovuto ascoltare. Un saggio appassionato e appassionante che ci restituisce l’immagine di una donna forte e fragile al tempo stesso, che ha saputo elaborare senza pietismo e vittimismo la propria terribile esperienza e ha reso quel dolore una chiave per leggere il mondo.
Svegliarsi adulti. Vita di Sandro Delmastro, partigiano e amico di Primo Levi
Roberta Mori
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 328
Chi era Sandro Delmastro? Certamente un amico stretto di Primo Levi. Ma anche un capo partigiano, ucciso dai fascisti. E poi, un alpinista. Ma Sandro è impresso nelle menti dei lettori anche e soprattutto come l'indimenticabile protagonista del racconto "Ferro" nel "Sistema periodico" di Levi. Chi era quindi la persona in carne e ossa dietro il personaggio? I documenti d'archivio, le lettere, le fotografie e gli scritti inediti lasciano emergere il ritratto di un giovane straordinario e inafferrabile. Ufficiale di Marina e appassionato di montagna, intellettuale e uomo d'azione, dopo l'8 settembre 1943 Delmastro fu tra i capi della Resistenza a Torino. Se nel "Sistema periodico" Primo Levi aveva preso una persona reale e le aveva dato dignità letteraria, qui il personaggio letterario è riportato alla realtà. Questa oscillazione tra il Sandro letterario e il Sandro reale dà una tridimensionalità stupefacente alla sua storia, inducendo chi legge a pensare che un così perfetto equilibrio tra finzione e realtà sia l'unica forma possibile per una biografia.