Scienze umane
Filosofie dell'età moderna. Dal rinascimento a Hegel
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 688
Questo libro, frutto della collaborazione di un affiatato gruppo di specialisti, racconta la storia della filosofia moderna, dalle istanze che ne ispirano le origini umanistico-rinascimentali fino alle idee che animano i progetti speculativi dell’idealismo tedesco. Il canone, presentato con linearità e rigore, fa emergere dai grandi classici le principali questioni che, a distanza di secoli, ancora determinano il nostro modo di ragionare: a partire dalla relazione fra identità e autonomia del soggetto, dal riconoscimento dell’alterità e, in qualche misura, dalla stessa costruzione dell’alterità come problema. Indagare oggi gli aspetti antropologici, metafisici, epistemologici ed etico-politici della tradizione da cui proveniamo significa così ripensare un sapere che, come mai prima d’ora, si rivela complesso e attraversato da crisi, dialettiche e contraddizioni. Il volume si concentra sui testi principali del pensiero moderno, posti in un dialogo che favorisce lo sguardo genetico sulle grandi questioni filosofiche in gioco. Al centro della narrazione sono dunque le opere, presentate nei loro snodi teorici fondamentali.
Lo spirito del Novecento. Una storia dei protagonisti del pensiero cristiano
Enzo Bianchi
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2025
pagine: 384
Quanto può contare la fede in un mondo come il nostro, in corsa verso il futuro, scosso da rapide trasformazioni, crisi morali e domande sull’esistenza? È un interrogativo che ha attraversato la storia della riflessione religiosa recente. Nel «Secolo breve», segnato dalle guerre mondiali, il pensiero cristiano ha compiuto passi rilevanti sul piano teologico, filosofico e sociale: in queste pagine curate da Enzo Bianchi e Marco Vergottini s’intrecciano i ritratti di quaranta figure chiave del secolo scorso che hanno lasciato un segno profondo, dimostrando come la fede cristiana – nelle sue diverse confessioni – abbia continuato a dialogare con i diversi ambiti del sapere, in Europa e nel mondo. Un mosaico di uomini e donne che hanno interpretato lo «spirito del Novecento». Teologi come Karl Rahner, Hans Urs von Balthasar e Dietrich Bonhoeffer; biblisti come Luis Alonso Schökel e Paul Beauchamp; ecclesiastici quali Pedro Arrupe e Óscar Romero; filosofi come Emmanuel Lévinas, Simone Weil, Etty Hillesum e Paul Ricoeur; letterati come Giovanni Pozzi e Flannery O’Connor. E ancora, testimoni di vita, quali Madre Teresa di Calcutta, Nelson Mandela, Julius Nyerere, Martin Luther King. Ogni personalità rivive nelle parole di numerosi studiosi e autori di oggi, da Gianfranco Ravasi a Laura Boella, da Luigi Ciotti a Gian Antonio Stella, da Andrea Grillo a Giulio Albanese.
Filosof(ia)
Matteo Giarrizzo
Libro: Libro in brossura
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2025
pagine: 256
Questo libro nasce da un inedito esperimento sul campo, frutto del dialogo maieutico e dell’incontro diretto, autentico e dinamico tra un essere umano e un’intelligenza artificiale generativa. La macchina diventa così interlocutrice, nel tentativo di comprendere il modo in cui la tecnologia influenza e modella i nostri schemi psicologici, sociologici e culturali. Non un semplice saggio teorico quindi, ma un vero e proprio viaggio filosofico attraverso i secoli, per proporre una ricerca in evoluzione, fatta di tanti dubbi, stimoli, stupori. Dal dialogo tra uomo e IA nascono prospettive nuove e sorprendenti: le idee millenarie dei grandi filosofi – dalla téchne dei greci al potere invisibile degli algoritmi – entrano in dialogo con la realtà del nostro presente iperreale, dove tecnologia e pensiero si intrecciano e sfidano, mostrando come la prima riesca a ridefinire il significato stesso di «essere umani». Anche quando in questo dialogo ci ritroviamo senza risposte definitive, abbiamo il conforto di riscoprire e approfondire la domanda che l’uomo si pone da sempre: stiamo usando la téchne per avvicinarci al Bene o per allontanarci da noi stessi? Concepito e scritto come un brano a quattro mani con l’intelligenza artificiale, "Filosofia" ci spinge a considerare l’IA non più come un mero strumento, ma come qualcuno con cui dialogare, per espandere i nostri orizzonti, passati e futuri.
Il Dio della vita
Romano Guardini
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2025
pagine: 224
I testi qui raccolti, composti tra il 1930 e il 1944, sarebbero dovuti confluire in un volume, rimasto finora inedito, a cui l'autore lavorò fino a pochi mesi prima di morire. Attraverso sei meditazioni e sei commenti ai salmi, Romano Guardini avvicina le Scritture a partire dalle domande che sorgono dall'esperienza di vita dell'uomo contemporaneo. Gli scritti sono attraversati in filigrana da un interrogativo comune: come può l'uomo conoscere Dio e relazionarsi con Lui? Egli è inconoscibile, delicato come «il sussurro di una brezza leggera», disposto ad andare alla ricerca di chi si allontana; ci conosce fino al più intimo pensiero e traccia per noi una via misteriosa. Queste pagine sul Dio della vita, «scritte in anni di violenza, di guerra, di ingiustizia», sono «testimonianza di fede e invito alla fiducia». Parole di speranza che, allora come oggi, aiutano ad affrontare alla luce del messaggio cristiano le difficoltà della vita e le vicende tragiche della storia.
Le parole della tecnica. Concetti, ideologie, prospettive
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 368
La parola «tecnica» evoca scenari del fare e del pensare umano che paiono oggi trasparenti, inconfutabili; in essi l'uomo come soggetto cosciente è attore rispetto sia alla storia sia alla natura. Indubbiamente mai come oggi la terra è avvolta in una rete di attività tecniche, al punto che non vi è più luogo che non porti il segno della trasformazione umana. Eppure mai come oggi l'umanità nel suo complesso appare incapace di dirigere verso una meta la propria azione: il disastro ambientale, il diffondersi delle guerre, le ingiustizie economiche si impongono a livello planetario e qualsiasi soluzione da parte dell'uomo – proprio nella sua dimensione di progettazione tecnica – pare in grado solo di accelerare l'apocalisse incombente. Al momento vince la rappresentazione secondo cui non vi sia alternativa al tipo di mortifera relazione tecnica imposta dal neoliberismo; eppure essa è falsa perché rimuove la dialettica della tecnica occidentale, che non è fatta solo di dominio e di illimitata crescita economica, ma va concepita anche come emancipazione, come costruzione di un rapporto libero tra uomo e natura, e perfino come convivialità e “poiesis”. Il sillabario filosofico qui proposto si propone di ridare senso a parole soffocate nelle fantasmagorie del capitalismo globale. Riaffermare e immaginare il significato tecnico dell'agire e del pensare dell'essere umano risponde alla necessità teoretica e politica di trasformare la nostra storia riattizzando la «scintilla della speranza» racchiusa nella sua essenza.
L'America in 18 quadri. Dalle piantagioni a Silicon Valley
Fabrizio Tonello
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2025
pagine: 208
A New York c’è un luogo magnifico: è il Whitney Museum. Nelle sue collezioni ci sono opere che raccontano la storia americana, con dettagli che diventano visibili solo a chi le interroga con attenzione e sensibilità. Così partiremo da 18 quadri qui conservati per raccontare una storia diversa e sorprendente degli USA, dalle idee di uguaglianza e libertà scolpite nella Dichiarazione di Indipendenza del 1776 fino al governo dei miliardari dell’amministrazione Trump nel 2025. Perché proprio dei quadri? Perché la pittura ispeziona, indaga, svela. La pittura ha la capacità di rappresentare l’invisibile e ciò che è accaduto negli ultimi due secoli e mezzo in America è stato spesso invisibile, o dimenticato. Questi dipinti, quasi del tutto ignoti al pubblico italiano, assieme alla storia di chi li ha realizzati e di chi li ha commissionati e posseduti, ci porteranno a contatto diretto con momenti fondamentali e poco studiati della storia degli Stati Uniti: l’impero del cotone nel Sud e le lotte per l’emancipazione; i conflitti tra lavoratori e plutocrati a fine Ottocento, spesso armi alla mano; il sorprendente rapporto tra whisky e lotta di classe; i profughi climatici creati dai tornado che devastarono le grandi praterie negli anni Trenta; l’isteria collettiva per il timore dello spionaggio russo negli anni Cinquanta; le conseguenze dei test nucleari nell’atmosfera. Non mancano storie curiose e divertenti, come quella della flotta di baleniere del Massachusetts preda della marina sudista durante la guerra di Secessione, con grande beneficio dei cetacei.
Spettri di Marx. Stato del debito, lavoro del lutto e nuova Internazionale
Jacques Derrida
Libro: Libro in brossura
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2025
pagine: 288
Nel 1993, quattro anni dopo la caduta del Muro di Berlino e nel bel mezzo del trionfo della democrazia liberale, Derrida scrisse un libro precursore sull’eredità di Marx. Non si tratta di un tardivo allineamento al marxismo, ma di un ritorno di Marx e di tutti coloro che lo hanno abitato come spettri del nuovo ordine mondiale. È una decostruzione fedele allo spirito del marxismo; o almeno a uno di essi, perché ce n’è più di uno. La riconciliazione è possibile tra un’idea divenuta spettrale e l’imparare finalmente a vivere, tra un tempo disgiunto e un tempo dalla lunga durata. Per vegliare sul futuro e pensare a ciò che potrebbe ancora accadere, è necessario lasciare o ridare parola ai fantasmi; ci richiameranno sempre alla nostra responsabilità. Presa di posizione, gesto politico, dichiarazione di resistenza allo Stato globale, decostruzione del diritto internazionale, c’è tutto. Leggere Spettri di Marx a trent’anni dalla sua pubblicazione significa anche dialogare con gli spettri di Derrida, cogliere l’idea di una possibile rivoluzione a venire. Questa nuova edizione include un dibattito inedito con Étienne Balibar, tenutosi il 1º febbraio 1994 presso il Collège international de Philosophie, correzioni infratestuali dello stesso Derrida ed estratti di corrispondenza.
Tecnosofia. Tecnologia e umanesimo per una scienza nuova
Maurizio Ferraris, Guido Saracco
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2025
pagine: 192
Quanto più la tecnologia e l’umanesimo sapranno interagire, tanto più l’umanità solcherà positivamente la strada del progresso. È questa l’idea che ispira questo libro, frutto della collaborazione tra un filosofo e un tecnologo. Entrambi, infatti, promuovono un giudizio positivo sulla tecnologia perché, se è vero – seguendo l’etimo greco di pharmakon – che è insieme un veleno e un rimedio, è innegabile che la capacità tecnologica appartiene all’umanità sin dalle sue origini. E risiede in essa la capacità di conservare e moltiplicare il valore dei suoi beni materiali e culturali a beneficio delle generazioni future.
Il bello tra le crepe. Manuale di riparazione della vita quotidiana
Simonetta Tassinari
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 256
Se qualcosa non va per il verso giusto sembra destinato a sparire: un oggetto rotto, una relazione in crisi, un lavoro che non ci soddisfa. La soluzione immediata, infatti, ci sembra spesso quella di abbandonare, di buttare via, come se nulla potesse essere recuperato. Questa mentalità “usa e getta” non solo alimenta le discariche, ma logora il nostro modo di amare e di costruire rapporti, il nostro approccio alla vita. Quando le cose non corrispondono al nostro ideale, è naturale sentirsi sopraffatti e pensare che l’unica via d’uscita sia rivoluzionare tutto. Ma questi stravolgimenti portano a un miglioramento effettivo e duraturo? A volte il coraggio e l’efficacia non stanno nel radere al suolo l’esistente, ma nel fermarsi e cercare di capire se e come qualcosa possa essere riparato, come agire per farlo rifiorire. Sentimenti, legami e persino vecchi sogni possono ritrovare vigore con piccoli gesti e rinnovate attenzioni. Non si tratta di minimizzare le difficoltà, ma di affrontarle con un altro sguardo: viste da una diversa prospettiva, le crepe possono essere trasformate in punti di forza. I filosofi come Popper, che hanno scelto di riparare piuttosto che distruggere, ci ricordano che non tutto ciò che sembra imperfetto va scartato, che la rivoluzione a volte riesce meglio se si fa a piccoli passi. Prendersi cura dell’esistente può rivelarsi una soluzione migliore del buttare tutto all’aria nella convinzione illusoria che solo il nuovo possa corrispondere ai nostri desideri.
Fare filosofia con Wittgenstein. Cinque lezioni
Silvana Borutti
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 240
Wittgenstein era noto a Cambridge perché non insegnava, ma pensava con gli studenti. Questo libro cerca di indagare alcuni modi per pensare con Wittgenstein. Non è un'introduzione nel senso di ricostruzione dello sviluppo lineare del pensiero del filosofo, un pensiero complesso e antilineare per eccellenza. Dell'introduzione, tuttavia, ha l'esaustività e la compattezza: è un accompagnamento a comprendere i mondi filosofici in cui Wittgenstein ha esercitato il carattere rivoluzionario del suo pensiero. L'inerenza del silenzio alla parola; il linguaggio come gioco pubblico; il fare filosofia come esercizio di cambiamento dello sguardo; l'io e le menti nello spazio intercorporeo; il relativismo alla prova della traduzione interculturale sono così altrettante vie d'accesso per esplorare in tutta la sua ricchezza, e nel suo carattere multiverso, lo spazio teorico e concettuale aperto da Wittgenstein. I cinque percorsi trovano un terreno comune nel metodo della “chiarificazione filosofica”: esercizio e “viatico” in senso letterale, come Wittgenstein scrive nella celebre frase: «Qual è il tuo scopo in filosofia? - Indicare alla mosca la via d'uscita dalla trappola». Senza dimenticare che queste prospettive sul pensiero di Wittgenstein si riverberano su questioni al centro del dibattito culturale e sociopolitico contemporaneo, come il rispetto della parola, il pluralismo, il riconoscimento delle differenze e dell'alterità.
Icone della legge
Massimo Cacciari
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2025
pagine: 361
Mentre da ogni parte vengono a cadere – o per lo meno oscillano pericolosamente – i presupposti di ogni legge, il pensiero tende sempre più a concentrarsi, in ogni ambito, sulla Legge stessa. È questa una condizione al tempo stesso originaria e cronica del Moderno: qualcosa che sembra sempre succedere per l'ultima volta - e invece continua a succedere ogni giorno. Massimo Cacciari ha posto al centro di questo libro tale situazione paradossale e sfuggente, all'interno della quale tuttora viviamo. E, all'interno del nostro secolo, ha isolato, negli ambiti più diversi – dalla riflessione matematica (Brouwer) a quella giuridica (Schmitt), dalla pratica letteraria (Kafka) a quella pittorica (Malevic, Mondrian, Klee), dal pensiero artistico (Florenskij sull'icona) a quello religioso (Rosenzweig) –, alcuni casi esemplari di quell'ostinato cozzare contro la stessa parola: Legge. Ma non si tratta qui di scoprire influenze nascoste o contatti. L'ambizione è ben più radicale: ogni volta si individuano sconcertanti isomorfismi fra gesti di pensiero che appartengono a regioni lontane. E così anche repliche e opposizioni trasversali. Si comincerà dal contrasto irriducibile fra il Nomos di Carl Schmitt, legato a un territorio e radicato in esso, e la Legge di Franz Rosenzweig, che impone un perpetuo esodo ed esilio da tutto ciò che è ancorato a una terra. In quel contrasto si danno già i termini che risuoneranno poi in tutto il libro. Ma il centro non può che essere Kafka. E qui, sottoponendo a un'analisi serratissima i testi (e soprattutto l'impianto stesso del Processo e del Castello), Cacciari è riuscito in un'impresa davvero improbabile: dire qualcosa di nuovo su Kafka. Da questo centro si irraggiano le fila di altri capitoli, tesi ogni volta a mostrare di quali ordini, di quali straordinarie decisioni sia capace una condizione, come quella nostra, sottratta a ogni presenza e affermabilità della Legge. Questo libro segna l'ingresso in una regione dai confini oscuri dove il principio del terzo escluso perde la sua sovranità e, in forme e opere, si delinea «l'idea di un universo come rete, composta da fibre infinite, innervata da una trama di rapporti impercettibilmente prossimi l'un l'altro, da nessuno intessuta, universale modello senza Creatore e senza Legislatore o Mente che lo regoli, ma organismo che opera secondo un ordine proprio, da nessuno impartito».
Storia confidenziale dell'editoria italiana
Gian Arturo Ferrari
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 368
Chi racconta questa storia di scrittori e editori, stampatori e mecenati, talenti e miserie è stato un protagonista dell’editoria italiana del Novecento. Ha lavorato in case editrici medie e grandissime, si è occupato di patrie lettere e letterature straniere, soprattutto ha incontrato persone e cose, attraversato epoche, inventato collane, assunto e licenziato. Chi racconta somiglia abbastanza all’editoria italiana, elegante e iraconda, generosa e umbratile, colta e commerciale. Perché l’editoria, si legge in queste pagine, è figlia dell’intellettualità e del commercio, non appartenendo in fondo a nessuno dei due. E poi, annosa questione, sono gli editori capitani d’azienda? Esistono ancora come i primi trent’anni del Novecento ce li hanno consegnati? Chi racconta ricostruisce con passione e puntualità una storia che si suppone magmatica, casuale, con accelerazioni improvvise e sacche, costellata di invidie e affetti, rabbie e riconciliazioni, amori e antipatie. Chi racconta sa che attraverso l’editoria si può raccontare la storia d’Italia, quella tra le due guerre e quella degli anni di piombo, quella dei magnifici anni Ottanta e la più recente, quando i protagonisti sono forse meno eroici ma più inattesi. Con tono epico e comico, affettuoso e tagliente, con occhi distanti e nel contempo vicinissimi, Gian Arturo Ferrari ci accompagna nelle avventure umane e culturali degli uomini e delle donne che si sono occupati di scegliere come, quando e quali libri pubblicare in un paese in cui tutti scrivono e pochi leggono.