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Letteratura: storia e critica

Lezioni sul «Don Chisciotte»

Lezioni sul «Don Chisciotte»

Vladimir Nabokov

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2025

pagine: 306

Nel 1952 Nabokov viene invitato a tenere a Harvard la seconda parte di un corso di storia della letteratura, che doveva di necessità prendere avvio dal Don Chisciotte. Docente ormai sperimentato, ma sempre anomalo e temerario, Nabokov si premura anzitutto di spiazzare il suo uditorio: liquida in fretta, non senza guizzi beffardi, quelle coordinate storico-letterarie e geografiche che qualsiasi probo universitario riterrebbe essenziali; ridimensiona l’importanza del Don Chisciotte, ascrivibile ai suoi occhi solo al protagonista, che «spicca così magnificamente sulla linea dell’orizzonte letterario»; e, ligio al suo compito di «guida ciarliera dai piedi stanchi», pilota imperiosamente i seicento studenti-turisti verso il clou della visita. Vale a dire la fabbrica del romanzo, la sua architettura, indagata attraverso gli «espedienti strutturali» – dal riuso di vecchi romances ai vividi dialoghi, dal tema cavalleresco alle novelle interpolate – che ne garantiscono la coesione. Con la feroce, minuziosa passione del detective e del filologo, Nabokov si spinge fino a schedare i quaranta episodi in cui Don Chisciotte appare nelle vesti di cavaliere errante per calcolare il numero di vittorie e di sconfitte: esercizio tutt’altro che ozioso, visto che dal risultato – venti e venti, equilibrio perfetto – affiora il «senso segreto della scrittura». Nient’altro, del resto, conta nelle questioni letterarie, nient’altro il buon lettore deve cogliere, se non «il misterioso fremito dell’arte».
25,00

Le fiabe non servono a niente

Le fiabe non servono a niente

Paola Zannoner

Libro: Libro in brossura

editore: Laterza

anno edizione: 2025

pagine: 128

Molti genitori e molti insegnanti si chiedono: «a cosa servono oggi le fiabe? non riproducono ruoli superati? non tendono a modellare la realtà attraverso stereotipi?». Ci si immagina che nel mondo nuovo, dove la tecnologia domina il nostro immaginario, sia necessario ripensare totalmente anche il mondo fantastico in cui introduciamo i nostri bambini nei primi anni della loro vita. Paola Zannoner, studiosa della fiaba, romanziera e formatrice nel campo della letteratura giovanile, prova a rispondere a queste domande, sfatando pregiudizi e luoghi comuni. Il ‘C’era una volta…’ è sempre stato per i bambini una molla dell’immaginazione che produce una mente aperta in tutte le direzioni del possibile. La fiaba è senza tempo e senza spazio, è astratta eppure molto concreta nella rappresentazione di emozioni profonde e inespresse, di sentimenti contrastanti, incarnati non da eroi ma da figure umane, semplici, spesso bambine e bambini che devono affrontare prove e avventure ignote. Nella sua varietà e multiculturalità, la fiaba rappresenta un’educazione sentimentale di bambini e adolescenti alla complessità della vita e soprattutto prevede la condivisione della lettura creando una indispensabile ‘relazione del racconto’ in famiglia e a scuola.
15,00

Una possibilità indefinita del discorso. Le scritture di Italo Calvino

Una possibilità indefinita del discorso. Le scritture di Italo Calvino

Roberto Deidier

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2025

pagine: 256

Molteplici, come suggerisce uno dei memos consegnati al nostro millennio; esposte alle sollecitazioni e alle suggestioni più varie, nel tentativo, costante e coerente, di testimoniare il complesso rapporto tra Mondo e Libro, le scritture di Italo Calvino hanno attraversato quattro decenni fondamentali del Novecento. In questo arco relativamente ristretto, ma denso di eventi, l'autore che più di ogni altro si è impegnato a dirimere i nodi del realismo è riuscito a trasmetterci un'opera vastissima, dove il confine tra narrazione e saggio si fa talvolta labile e il pensiero della letteratura, sulla letteratura, è il vettore che guida anche noi lettori verso il centro di una vera e propria rete concettuale. Qui Calvino ancora ci attende, provocando visioni plurime, aporie, brusche inversioni di marcia: la sua è stata davvero, con Foucault, «una possibilità indefinita del discorso», ovvero un'indagine sempre aperta sulla dimensione della parola, fino a superare i consueti confini del linguaggio per sperimentare nuovi modi di esprimere i contrasti della modernità, che trascinano dietro di sé quelli della Storia. L'etica e l'ampiezza di sguardo dello scrittore ligure ci impongono, a quarant'anni dalla sua scomparsa, di volgerci al lavoro letterario come a quel luogo in cui la coscienza si allena a restare vigile e nuove consapevolezze, anche amare, si conquistano. Scritti di: Perle Abbrugiati, Francesca Bernardini Napoletano, Marco Carmello, Roberto Deidier, Donatella La Monaca, Antonio Lavieri, Tommaso Mozzati, Marina Pagano, Silvio Perrella, Silvia Quasimodo, Vincenzo Salerno, Fabrizio Scrivano, Gianluigi Simonetti, Lavinia Spalanca, Daniela Tononi, Giona Tuccini, Sandro Volpe.
20,00

Il padre sulle spalle. Debolezza del patriarcato in letteratura

Il padre sulle spalle. Debolezza del patriarcato in letteratura

Giorgio Ficara

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 208

Le varie specie delittuose o nevrotiche dei padri letterari sono tutte rintracciabili e vagliabili. Ma colpisce una ricorrenza contraria, nel nostro stesso canone: questo «padre forte» è spesso alla prova e quasi allo specchio di un altro padre, appena sfocato e malinconico, essenzialmente indeciso: nuovo padre possibile, interprete debole, discontinuo, della legge paterna e talvolta bloccato a metà strada tra un primordiale esperimento di dolcezza e, al contrario, l’incremento patrilineare dei valori e degli obblighi maschili del profitto, della gloria marziale, della forza. Quando muore Anchise, invece di piangere, Enea protesta: come può un padre andarsene, di punto in bianco, lasciando il «caro figlio» solo, sulla terra? Il peso portato da Enea sulle spalle, tra mille peripezie, era in effetti, dice Virgilio, levamen, cioè sollievo, e la sua improvvisa sottrazione è una pena troppo severa, anche per un eroe. In questo libro, benché la «legge del padre», cioè la forza e l'arbitrio del dominio maschile, goda tutt'oggi discreta salute, compaiono i casi contrari di padri che hanno perduto, o sono sul punto di perdere, quota patriarcale. Accanto a quelli spaventosi e fraudolenti, come il principe padre (a cui, scrive Manzoni, «non regge il cuore di dare il titolo di padre»), troviamo padri perplessi o deboli o magari sentimentali: Ettore, guerriero "massacratore" che alle porte Scee, per un istante, è colpito dalla grazia e dal sogno di una nuova vita. Monaldo Leopardi, creduto retrogrado e piccolo, invece benigno e attento a Giacomo come una vecchia balia. Carlo Sbarbaro, con il suo «cuore fanciullo»: il migliore «tra tutti quanti gli uomini»... Alcuni padri letterari, per ragioni diverse, si sono dileguati, altri sono morti lasciando i figli soli, ma assolutamente liberi. E guardando ai trovatelli piú in vista del romanzo occidentale, tutti meno malinconici di Enea, da Lazarillo a Tom Jones a Tom Sawyer, si direbbe innanzitutto che l'assenza paterna sia stata, per loro, piú che vantaggiosa. Naturalmente, sopra tutti i padri, anzi unico Padre, è «quello che è nei cieli» (Matteo 23, 9). Un Padre che tuona e detta la legge, nel tempo mitico dei profeti. Poi misericordioso e "materno", secondo l'evangelista Luca. Padre fuggito via, un certo giorno, come Zeus, Era ed Efesto, lasciando quel cielo vuoto che spaventava Pascal. Padre silenzioso, perlomeno, cui non sarà sconveniente porre la domanda sottile e innocente di Karl Rahner: «Perché taci, e perché vuoi che ti parli se poi sembra che tu non mi ascolti?».
17,00

Scritti su Machiavelli

Scritti su Machiavelli

Federico Chabod

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 464

Il volume, pubblicato la prima volta nella «Biblioteca di cultura storica» nel 1964, raccoglie in tutti gli scritti di Chabod dedicati a Machiavelli. Quello su Machiavelli è un pensiero che Chabod porta avanti nel corso di tutta la sua traiettoria intellettuale, a partire dalle origini, dall’interesse per la storia delle signorie italiane, quando nel 1924 poco più che ventenne, incoraggiato dal suo maestro Piero Egidi, cura una prima introduzione al “Principe”. Scrive poi un saggio comparso a puntate sulla «Nuova Rivista Storica» nel 1925, dalle cui pagine emerge un Machiavelli teorico dell’autonomia e della necessità della politica. Sarà un filone della sua ricerca storiografica destinato a non esaurirsi mai. In un panorama di studi che spaziava dal Rinascimento all’impero di Carlo V, dal concetto di nazione alle linee motrici della politica estera italiana, Chabod si occupa della voce «Machiavelli» per l’“Enciclopedia” italiana nel 1934 e impernia le sue lezioni romane del 1952-53 sulla figura del Segretario fiorentino. Si tratta di una lunga riflessione che ha influenzato generazioni di storici successivi e che non smette di parlare e di rivelare sempre qualcosa di nuovo agli studiosi dei giorni nostri.
26,00

In difesa dell'umano. Pasolini tra passione e ideologia

In difesa dell'umano. Pasolini tra passione e ideologia

Paolo Desogus

Libro: Libro in brossura

editore: La nave di Teseo

anno edizione: 2025

pagine: 496

Cuore antico e spirito moderno, disperatamente moderno, Pasolini è l’autore che più di ogni altro ha interrogato il mondo e le sue trasformazioni attraverso uno sguardo duplice, contrastato, sempre controcorrente. Sia la sua produzione poetica che la sua attività intellettuale si muovono lungo le coordinate di “passione e ideologia” per misurare la tensione e i conflitti tra il tempo dell’umano, del suo sentire e del suo vivere, e il tempo della storia che, dopo la fine delle speranze rivoluzionarie, promette libertà mentre genera omologazione e dominio. Seguendo la particolare bussola della contraddizione, questo libro ripercorre le tappe poetiche, politiche e intellettuali del lavoro pasoliniano. Attraverso alcune significative scoperte d’archivio e numerosi confronti – da Dante a Dostoevskij, da Leopardi a Fortini, da Gramsci a de Martino sino a Horkheimer e Adorno – queste pagine cercano nell’intreccio di parole e immagini quella trama che lega il suo lascito al nostro presente, le sue inquietudini alle nostre domande.
24,00

Letteratura e mito

Letteratura e mito

Furio Jesi

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 272

Questa nuova edizione include un saggio inedito di Furio Jesi: Il mito «padrone di sempre». Nel 1968, incoraggiato da un lettore come Italo Calvino, Jesi consegnava alle stampe quello che possiamo oggi definire un vero classico della letteratura saggistica. Un’idea mitologica, diceva Kerényi, somiglia al bocciolo di un fiore: capace di schiudersi e svilupparsi, racchiude anche e forma in sé un mondo. Letteratura e mito contiene non solo i primi studi jesiani su Rilke, o anticipa, nelle pagine sulla dimensione collettiva delle mitologie, il tema politico di Spartakus, ma custodisce già nel titolo l’espressione compiuta di un’inimitabile maniera compositiva. Inserendo direttamente gli «elementi mitici fra il materiale letterario», Jesi riunisce in un nucleo coeso e organico le figure di Cesare Pavese, di Novalis e Hoffmann, o di Ezra Pound, colto nel suo contegno parodico di fronte al mito; scrivendo infine il suo capolavoro, offre nel saggio sul romanzo di Apuleio la cifra abbreviata e luminosa della sua stessa opera.
22,00

Una lingua per cantare. Gli scrittori italiani e la musica leggera

Una lingua per cantare. Gli scrittori italiani e la musica leggera

Giulio Carlo Pantalei

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 320

C’era aria di rivoluzione in Italia, tra il secondo dopoguerra e gli anni Settanta, e gli scrittori, come spesso è accaduto, l’avevano avvertita prima del tempo e prima degli altri. Pasolini, Calvino, Caproni, Fortini, Roversi, Flaiano, Parise, Arbasino, Moravia, Eco: alcuni dei nostri massimi autori del Novecento hanno realizzato versi d’autore per musica contribuendo in maniera decisiva alla nascita del cantautorato e della canzone impegnata in Italia. Non solo. Questa vicenda è anche la dimostrazione che per oltre un ventennio l’intellighenzia letteraria nostrana ha saputo rappresentare un punto di riferimento decisivo, intellettuale e politico, per la sperimentazione entro l’intero spettro del sistema delle arti, rivolgendosi a tutti gli strati sociali ed emanando una potente influenza sulle nuove generazioni, che in quegli anni erano quelle dei giovani De André, Guccini, Dalla, Tenco, Endrigo, Marini, De Gregori, Margot Galante Garrone, Gaber, Vanoni, Jannacci, Battiato, Branduardi, Pietrangeli, solo per citare alcuni dei nomi più noti e brillanti qui presenti. Una storia sottovalutata da entrambe le parti nei decenni come fosse «letteratura leggera» per musica leggera, a volerla racchiudere in una formula; una storia su cui ancora si è detto poco e spesso male. È forse arrivato il momento di metterla bene a fuoco e raccontarla.
24,00

Storia della letteratura tedesca. Dal Tardo Illuminismo all’età delle Avanguardie

Storia della letteratura tedesca. Dal Tardo Illuminismo all’età delle Avanguardie

Elena Agazzi, Guglielmo Gabbiadini

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2024

pagine: 544

Questo volume, prima parte di un progetto di storia della letteratura tedesca moderna e contemporanea, prende le mosse da quello che si può definire il «laboratorio di un nuovo umanesimo della cultura europea», sviluppandosi dal Tardo Illuminismo agli anni Venti del XX secolo. Si rivolge a studenti e a studiosi, così come a chi voglia approfondire la straordinaria fioritura letteraria dei Paesi di lingua tedesca in età moderna, capaci di offrire alla cultura mondiale, tra i tanti altri, autori del calibro di Goethe, Schiller, Herder, Hölderlin, Kleist, Lichtenberg, Hoffmann, Stifter, Hesse, Walser, Kafka, Musil e i fratelli Mann. Ogni periodo è introdotto da un ampio inquadramento generale, che ricostruisce il contesto storico-culturale e considera l’intreccio delle opere letterarie e poetiche con il pensiero critico, i fenomeni artistici e le scoperte scientifiche del tempo. I singoli movimenti e autori sono sempre analizzati in modo da cogliere una caratteristica saliente di cui sono espressione. Un breve riassunto delle opere più rappresentative delle varie fasi letterarie integra l’excursus sulla vita e sulle attività dei protagonisti, che contempla i generi, i temi e i motivi in cui si sono distinti.
33,00

Omero e l'Iliade

Omero e l'Iliade

Robin Lane Fox

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2024

pagine: 616

In questo libro, frutto di una consuetudine e di un amore per l’“Iliade” che vanno avanti da una vita intera, Robin Lane Fox, uno dei maggiori classicisti del nostro tempo, ci accompagna verso dopo verso in un percorso costellato di dèi iracondi o magnanimi e di esseri umani coraggiosi e fragili. E nel raccontare un mondo distante millenni eppure così vicino prova a dare una risposta anche a molte questioni rimaste irrisolte: come, quando e dove fu composto questo maestoso poema? E soprattutto da chi? È veramente esistito un uomo chiamato Omero che è stato in grado di scrivere parole tanto alte da diventare immortali? L’“Iliade” è il più grande poema epico della letteratura globale. Nonostante abbia più di 2600 anni rimane un’opera irraggiungibile, che ancora ci meraviglia, ci fa ridere e piangere. Dopo averla letta è impossibile tornare alla vita quotidiana e non guardare il mondo con occhi diversi. Robin Lane Fox, analizzandone i versi con la passione del lettore rapito e innamorato e la precisione dello studioso, ci mostra perché un testo tanto al di fuori della portata umana può sembrarci così immediato, così coinvolgente. Ci mostra come dalle pagine di Omero sgorghi la fonte prima di una delle idee più persistenti della letteratura occidentale: quella secondo cui la vita stessa ha una trama determinata da una serie di regole narrative relativamente fisse e chiare. Regole che apprendiamo nell’immaginario e ritroviamo nell’esperienza, lasciandoci educare alla condizione umana. Gli eroi dell’“Iliade” per quanto maestosi, intrepidi e distanti possano apparire sono come noi mortali, spaventati, ignari del destino che li attende. E noi come loro ci possiamo dibattere, possiamo protestare e lottare, ma alla fine siamo costretti ad arrenderci alla realtà.
36,00

Mishima o la visione del vuoto

Mishima o la visione del vuoto

Marguerite Yourcenar

Libro: Libro in brossura

editore: Bompiani

anno edizione: 2024

pagine: 112

Yukio Mishima si tolse la vita a quarantacinque anni, il giorno in cui terminò l'ultimo romanzo della tetralogia Il mare della fertilità, capolavoro e testamento di un'opera letteraria vasta, policroma, spesso sconvolgente, che gli aveva meritato una fama mondiale. Mishima si diede una morte terribile, che punto per punto eseguiva il seppuku, il suicidio rituale della tradizione. Una morte appagante: tramite essa i "quattro fiumi" della sua esistenza - la scrittura, il teatro, il corpo, l'azione - rifluivano insieme in quel "vuoto metafisico" che da sempre lo attraeva. All'atto supremo del suicidio si riferisce Marguerite Yourcenar per rivelare il senso dell'avventura umana di Mishima. E come la sua creazione letteraria le appare tutta votata alla morte, così quella morte volontaria le appare l'ultima delle sue opere. Una grande scrittrice d'occidente smonta i meccanismi della psicologia di un grande scrittore d'oriente, illuminandone le ambizioni, i trionfi, le debolezze, i disastri interiori e infine il disperato coraggio.
12,00

Estasi e terrore. Dai greci a Mad Men

Estasi e terrore. Dai greci a Mad Men

Daniel Mendelsohn

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2024

pagine: 408

Il critico serio – sostiene l’autore di “Un’Odissea” – non si limita a imporre il suo «mi piace» o «non mi piace», ma dà al lettore gli strumenti per farsi una sua idea. Dalla lirica di Saffo ai film di Pedro Almodóvar, dalla persistenza del mito del “Titanic” nella cultura contemporanea alla serie televisiva “Mad Men”, Daniel Mendelsohn ha sempre qualcosa di nuovo da insegnarci, e riesce a trovare un significato profondo e sorprendente laddove forse non avevamo mai pensato di cercarlo. «Sorrido sempre quando qualcuno intervistandomi mi chiede se le recensioni siano un modo per sbarcare il lunario (a differenza dei libri, che sarebbero, si sottintende, la “cosa vera”). Per me le recensioni sono il pezzo forte». Così si legge nel “Manifesto di un critico”, un saggio che è una vera, illuminante dichiarazione di poetica. Il critico serio, sostiene Mendelsohn in quelle pagine, non si limita a imporre il suo «mi piace» o «non mi piace» (come malauguratamente i social media ci abituano a fare), ma dà «a te lettore gli strumenti per farti una tua idea», condividendo la sua conoscenza, esplicitando le ragioni su cui si fonda il suo giudizio, e soprattutto cercando di trarre un senso dall’opera di cui si sta parlando. Ed è esattamente ciò che questo critico serio non manca di fare negli scritti raccolti in ognuna delle tre sezioni tematiche di cui si compone “Estasi e terrore”: «Miti di ieri», dedicata a testi antichi e alla vita dei loro autori, «Miti in technicolor», su film e serie televisive, e «Miti d’oggi», che accoglie temi contemporanei e di stampo autobiografico. Che si tratti del rapporto fra teatro tragico e spazio pubblico nell’antica Atene o della parabola artistica di Almodóvar dagli esordi fino a “Volver”, della persistenza del mito del “Titanic” nella cultura contemporanea o di una relazione epistolare intrattenuta per un decennio con la scrittrice Mary Renault, o di qualunque altro tema, Mendelsohn ha sempre qualcosa di nuovo da insegnarci, e riesce a trovare un significato profondo e sorprendente laddove forse non avevamo mai pensato di cercarlo. E allora questi scritti, che si potrebbero anche leggere come frammenti di un’eclettica e proteiforme autobiografia intellettuale, si impongono soprattutto come luminosi esempi di quello che andrebbe considerato un genere letterario a sé stante: la recensione seria, ovvero quella scritta da chi, ogni volta che entra in un cinema o in un teatro, ogni volta che apre un libro o ascolta un brano musicale, sente che «c’è in gioco qualcosa di straordinariamente importante».
22,00

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