Aiep Editore: Melting Pot
La notte del Yacarè
Egidio Molinas Leiva
Libro
editore: Aiep Editore
anno edizione: 2004
pagine: 160
Anima batti le mani e canta
Paule Marshall
Libro
editore: Aiep Editore
anno edizione: 2004
pagine: 174
L'autrice indaga, attraverso la serie di racconti presentata in questo libro, il disagio dell'uomo e della donna, bianchi e neri, nei diversi contesti culturali delle regioni americane, dove il melting pot di razze e culture si presenta con una complessità ignota all'esperienza europea. Tema unificante è la crisi dei protagonisti maschili che intuiscono confusamente la propria realtà nel confronto sconvolgente con figure femminili epifaniche. Su questi uomini vecchi, giunti vuoti alla fase ultima della loro esistenza, pesano non solo il retaggio di razze che hanno vissuto l'emarginazione, ma anche i grandi mali che affliggono l'uomo moderno.
Un'estate africana
Mohammed Dib
Libro
editore: Aiep Editore
anno edizione: 2004
pagine: 164
Un'estate come tante, in Algeria: luce cruda, caldo opprimente. In diciassette capitoli si alternano scene e voci di ambienti e personaggi diversi: dalla tradizionale casa borghese a quella contadina, dalla apparente tranquillità di famiglie unite all'inquietudine di donne e uomini in crisi, dall'ansia di cambiamento alla rassegnazione. Ma dietro gesti e dialoghi di vita quotidiana c'è uno spazio misterioso di silenzi ed allusioni a quanto si sta preparando per una nuova storia del paese. Momenti di tragedia attraversano questa estate africana, guidando il lettore alla consapevolezza della "guerra di liberazione": c'è chi muore e chi ancora quasi non se accorge.
Donne senza uomini
Shahrnush Parsipur
Libro
editore: Aiep Editore
anno edizione: 2004
pagine: 128
Il lettore occidentale è introdotto dal titolo stesso di questo romanzo in una cultura dove la figura femminile acquista valore solo per la presenza autorevole dell'uomo al suo fianco. Le cinque protagoniste iraniane soffrono per l'impossibilità di decidere il proprio destino, in un mondo maschile che le sottrae alla società e alla natura. Varie vicende le portano a uscire dalla vita destinata per confluire tutte nella casa della ricca Farrokhlaqa. Ma sono esse vittime e complici, schiave delle norme sociali. La libertà, in questo carcere, diventa, più che conquista reale, una produzione surreale dell'immaginario, che si rispecchia nella metafora forte di Mahdokht, donna-albero che aderisce alla natura piantandosi nella terra come una pianta.