Aliberti: Claudio Sabelli Fioretti intervista
Di lotta e di governo
Claudio Sabelli Fioretti, Luigi De Magistris
Libro: Libro in brossura
editore: Aliberti
anno edizione: 2011
pagine: 192
"Amm' scassat'!" Così, il 30 maggio 2011, il neosindaco di Napoli Luigi De Magistris si rivolgeva esultante ai suoi elettori. "È 'o sindaco nostro!" gli faceva eco la gente in festa da piazza Municipio. Ed è vero: De Magistris ha scassato. Ha fatto il miracolo, meglio di san Gennaro. Quello che molti speravano avvenisse, ma su cui nessuno sarebbe stato pronto a giurare: superare Lettieri al primo turno e sconfiggerlo definitivamente al ballottaggio. Da quando, messo in difficoltà dopo la chiusura delle inchieste da lui aperte in Calabria, ha deciso di abbandonare la magistratura e di entrare nell'Italia dei valori di Di Pietro, l'ascesa politica di Luigi De Magistris è stata rapida e intensa. Già parlamentare europeo - "quello più seguito su facebook" - ha collezionato una serie di successi culminati con l'elezione a sindaco della sua città. "Perché il popolo è dalla mia parte" afferma lui. In questa intervista Claudio Sabelli Fioretti lo mette alla prova attraverso domande incalzanti, precise e mai banali: l'ostracismo di Beppe Grillo, la sinistra di Vendola e quella dei movimenti; il rapporto con il "fratello maggiore" Antonio Di Pietro, con il Csm e con Magistratura democratica, infine quello con i rivali più acerrimi - Berlusconi, Alfano, Bondi, Daniela Santanchè - ma anche con il fascino che sa bene di esercitare.
Onorevoli risate
Libro
editore: Aliberti
anno edizione: 2011
pagine: 204
Per tutti i sette mesi in cui è andata in onda, dai microfoni di Rai Radio 2, la trasmissione "Un giorno da pecora", i conduttori Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro hanno chiuso la puntata con una barzelletta raccontata da un politico. "A volte l'ascoltavamo e sbattevamo la testa contro il vetro della regia. Ma a volte ridevamo di cuore". Era quasi doveroso, alla fine, raccogliere tutte queste perle e perline di comicità in un volume. Prima di tutto perché un libro di barzellette può sempre essere utile, per risollevare il morale di una serata fra amici o in alternativa all'ultimo giallo scandinavo. Ma un libro di barzellette raccontate dai politici italiani - di tutti gli schieramenti, si badi bene - ha una valenza in più. In fondo sociologica o addirittura socio-politica. Da quando un certo protagonista della vita nazionale degli ultimi sedici anni ci ha abituato a non chiudere mai un intervento politico senza una barzelletta del suo smisurato repertorio, questo antico genere di letteratura orale e popolare sembra essere diventato un must della comunicazione politica stessa. C'è chi sostiene che la dittatura della barzelletta non sia altro che l'ennesima tappa del fatidico percorso di avvicinamento del politico alla "gente". Gli autori, alla fine di questa kermesse bagaglinesca di lazzi e frizzi, sembrano pensarla proprio così.
Perché Dio non esiste
Piergiorgio Odifreddi, Claudio Sabelli Fioretti
Libro: Libro rilegato
editore: Aliberti
anno edizione: 2010
pagine: 140
L'ho incontrato la prima volta sul "cannino de Santiago". Insieme, abbiamo fatto sette giorni di pellegrinaggio. Entrambi non credenti. Gli chiesi subito: "Ma perché?" Rispose: "È colpa di Valzania. È stato lui a trascinarmi. Lui sosteneva che un mio saggio contro la religione, "Perché non possiamo essere cristiani", in realtà era un libro di preghiere. Diceva che per poter scrivere questo testo avevo dovuto leggere le Sacre Scritture, quindi ero alla ricerca di spiritualità. E che dunque dovevo andare con lui a fare il pellegrinaggio di Santiago di Compostela". Sergio Valzania, allora, era direttore di Radio3. Credente. Camminavamo tutta la giornata, chi più veloce chi più dolcemente. C'erano anche Franco Cardini, Dario Vergassola, Davide Riondino. Alla sera io e Odifreddi ci sistemavamo in una saletta dell'albergo e registravamo. "Ma tu eri alla ricerca di spiritualità? Di religiosità?" gli chiesi, "lo non credo in tutta questa religiosità su questo cammino" rispose Odifreddi. "A parte il fatto che ci sono delle chiese. Ma dove non ci sono chiese in Europa? Il cammino per me è una lunga passeggiata. Camminare in mezzo ai campi ti mette in sintonia con te stesso, ti fa meditare, ma meditare non in senso religioso. Ti crea del silenzio intorno, perché poi ognuno trova il proprio passo. Ciascuno fa ore di cammino durante la giornata ed è solo. E pensa. Questa, se vuoi, puoi considerarla, in una maniera molto generica, spiritualità".
Novissime picconate
Claudio Sabelli Fioretti, Francesco Cossiga
Libro: Libro rilegato
editore: Aliberti
anno edizione: 2009
pagine: 173
"Novissime picconate" è, a suo modo, un instant book. Nel senso più nobile del ternane. L'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga (secondo la sua stessa, paradossale definizione "il peggiore presidente della storia repubblicana") torna a "picconare", menando fendenti a destra e a sinistra. Lo fa nella forma compiuta e già rodata dell'intervista-dialogo con Claudio Sabelli Fioretti, ormai suo interlocutore di fiducia, l'unico che riesca a tenere testa alle sue "mattane" (altra autodefinizione) senza scomporsi, e anzi rilanciando ogni volta. L'uomo di Stato più eterodosso che la storia dell'Italia repubblicana possa annoverare entra "a gamba tesa" sul quadro politico degli ultimi mesi, delle ultime settimane. Alternando il piccone al fioretto, come suo solito, l'ironia amara e feroce di Cossiga non risparmia nessuno. Ce n'è per tutti, naturalmente: a partire da Obama, passando per Berlusconi (e per la figlia Barbara), per Veltroni e D'Alema (senza nascondere la sua notoria simpatia per quest'ultimo), per Di Pietro (senza fare mistero della sua risaputa antipatia per l'ex pm).
Il rompiballe. Un anno dopo
Marco Travaglio, Claudio Sabelli Fioretti
Libro: Libro in brossura
editore: Aliberti
anno edizione: 2009
pagine: 167
O lo ami, o lo vorresti al muro. Questo è Marco Travaglio. Il giornalista più puntuto e più querelato d'Italia. Si dice che con i suoi libri abbia venduto più di un milione e mezzo di copie senza avere praticamente avuto una sola recensione su un qualsiasi giornale nazionale. Si dice che, sommando tutte le cause che gli hanno intentato in questi anni, le richieste di risarcimento si contino in milioni e milioni di euro. Ma i querelanti, finora, hanno quasi sempre perso. In questo libro - libero dal vincolo di una "scaletta" prefissata, incalzato da un giornalista non meno scomodo di lui come Claudio Sabelli Fioretti - Marco Travaglio va finalmente a ruota libera. Più libera che mai. È come se tu lo incontrassi al tavolino di un bar. E gli offrissi un caffè. E gli dicessi: "Marco, scusa: raccontami un po' come vedi l'Italia del dopo-elezioni. Come sono, veramente, i politici che hanno vinto e quelli che hanno perso. Che cosa, davvero, dobbiamo aspettarci da loro". Credete che si auto-censurerebbe, nel rispondervi, uno come Marco Travaglio? Non lo ha mai fatto, nemmeno ad Annozero, nemmeno da Luttazzi. Nemmeno di fronte alle minacce di risarcimenti milionari: e forse ad altre minacce, che non sappiamo. Credete che lo farebbe parlandovi a quattrocchi? Questo libro è, appunto, una conversazione a quattrocchi.
Se ci fosse ancora lui
Claudio Sabelli Fioretti, Alessandra Mussolini
Libro: Libro in brossura
editore: Aliberti
anno edizione: 2009
pagine: 123
Monicelli, Scola, Risi. Quando faceva l'attrice, tutti volevano farle cambiare cognome. «Risi voleva chiamarmi Alessandra Zero. Scola voleva proprio eliminarlo. Voleva chiamarmi solo Alessandra. lo non volevo cambiarlo. Ci tenevo a chiamarmi Mussolini». L'antesignana delle attrici-showgirl confluite nel mondo della politica è senza dubbio Alessandra Mussolini. Energica, dirompente, vulcanica; bionda con la gonna, donna di passioni e di battaglie, condotte sempre "ad alta voce". La Mussolini spazia, in questo agile libro-intervista con Claudio Sabelli Fioretti, dai ricordi infantili di Villa Carpena - con Donna Rachele protagonista assoluta-agli esordi non proprio facili nel mondo dello spettacolo, gravati dalla doppia eredità mussoliniana e della zia Sophia Loren. Passando per un "famigerato" servizio su «Playboy» degli anni Ottanta, che le costò molti più problemi che vantaggi, il dialogo sul filo dei ricordi con Sabelli Fioretti approda così alla stagione politica. E qui la Mussolini è più che mai un fiume in piena. I litigi con i colonnelli missini, il rapporto di amore-odio con Gianfranco Fini, quello di amore con Berlusconi, il sogno sfumato di diventare sindaco di Napoli. E l'indimenticabile "fischio alla pecorara" della sua prima seduta alla Camera, che le è rimasto addosso come un marchio del quale va orgogliosa.
Il mio amico Lucio Battisti
Mogol, Claudio Sabelli Fioretti, Giorgio Lauro
Libro
editore: Aliberti
anno edizione: 2008
pagine: 236
A dieci anni dalla morte di Battisti, Mogol, settantuno anni e smalto inossidabile, racconta aneddoti e ricordi del loro lungo sodalizio artistico, dal quale sono nati successi immortali come "Fiori rosa, fiori di pesco", "Emozioni", "Pensieri e parole". Racconta il Battisti più intimo e sconosciuto, il volto familiare del ragazzo timido che calcava il palco nascondendosi dietro abiti colorati e capelli molto lunghi e molto ricci. Racconta la genesi delle canzoni e la loro analisi logica, lo struggimento e la commozione, le risate e le follie, l'edito e l'inedito.
Il rompiballe
Claudio Sabelli Fioretti, Marco Travaglio
Libro
editore: Aliberti
anno edizione: 2008
pagine: 180
"Se Marco Travaglio fosse nato negli Stati Uniti, e avesse fatto il giornalista da quelle parti, avrebbe vinto il premio Pulitzer e avrebbe conquistato le copertine di Time e di Newsweek. Invece purtroppo per lui (ma per nostra fortuna) vive in Italia e lotta insieme a noi. Marco è il giornalista più odiato e più amato d'Italia. È un fenomeno editoriale che ha conquistato il successo nell'ostracismo generale, senza che praticamente nessuno recensisse i suoi libri. È il terrore della destra berlusconiana che lo querela in continuazione chiedendogli milioni di euro di danni. È la coda di paglia della sinistra inciucista: all'Unità non passa giorno che qualche democratico ex comunista non chieda il suo licenziamento. Ad Annozero non voleva andare nessun leader importante per paura delle sue accuse, della sua memoria e delle sue prese in giro. L'ho intervistato in molte occasioni. In molte altre ho presentato i suoi libri. L'ultima volta siamo stati un giorno insieme, nella sua casa di Torino, a scambiarci domande e risposte. Ne è uscito questo libro, frutto della voglia di entrambi di non smetterla di indignarci."