Aracne: Quaderni della Fondazione Luigi Salvator
Il (Super) Reich prussiano e luterano di Droysen tra Macht e Friedensplitik
Francesco Guerra
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2014
pagine: 96
Restituendo i concetti fondamentali del pensiero storico e politico di Johann Gustav Droysen, quali quello di unità e libertà, da una parte, e dall'altra quelli di stato di potenza e stato di pace, senza dimenticare il decisivo apporto della religione luterana declinata in senso politico (luteranesimo politico), l'autore intende ricostruire l'itinerario biografico e intellettuale del professore pomerano, prendendo le mosse dall'esperienza da questi vissuta a Kiel (1840/1851) sotto la pressione della schleswig-holsteinische Frage, proseguita nella Paulskirche di Francoforte (1848/1849), fino alla fondazione del Reich bismarckiano nel 1871. Unificazione, che, in continuità, pur se solo parziale, con la riflessione svolta da Droysen nella "Geschichte der preussischen Politik" (1855/1886) e in altri fondamentali lavori dedicati alla politica prussiana, sembrò essere stata raggiunta sacrificando la libertà ed esaltando l'elemento della Macht a sua volta posto in assonanza con quello di Staat.
Ispi, primo think tank italiano di politica internazionale
Federico Giona
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2014
pagine: 72
Intransigenti e collaborazionisti. Serrati e Treves davanti alla grande guerra
Giovanna Savant
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2013
pagine: 92
Quando scoppia la Prima guerra mondiale, il Psi, a differenza dei principali partiti socialisti europei, sceglie la linea della neutralità assoluta che, con l'ingresso dell'Italia nel conflitto, trasforma nella formula assai più ambigua del "né aderire, né sabotare". L'isolamento politico e i continui attacchi dei gruppi interventisti spingono i dirigenti a salvaguardare l'unità del partito, ma i contrasti, anche aspri, tuttavia permangono. L'analisi degli scritti di Serrati e Treves rivela la diversa concezione che le due anime del Psi hanno della guerra: per i rivoluzionari, essa accelera lo sviluppo del sistema capitalistico e i marxisti, pur mantenendo un atteggiamento intransigente, devono riconoscerne la necessità storica, in quanto pregiudiziale all'avvento del socialismo. Per i riformisti, la guerra è il prodotto del militarismo proprio dei regimi autocratici, mentre nelle democrazie, il capitalismo si espande pacificamente. Essi negano l'esistenza di un rapporto necessitante tra sviluppo capitalistico e guerra e sostengono la collaborazione con i gruppi borghesi meno propensi al conflitto.
Mezzogiorno 1943. Esercito e società
Mario De Prospo
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2013
pagine: 64
L'8 settembre del 1943 è una data che ha segnato un decisivo spartiacque nelle vicende della storia italiana. A qualche settimana dal crollo del ventennale regime fascista, il gruppo dirigente monarchico-militare, a cui sono state affidate le sorti del paese, gestisce con titubanza e indecisione l'uscita dalla guerra. Il risultato è una catastrofe che fa disgregare nel giro di poche ore le forze armate e buona parte dell'apparato istituzionale. Peculiari, ma studiate solo in parte, sono le vicende dei reparti del Regio Esercito che al momento della resa, si trovano nel Mezzogiorno continentale della penisola, stretti tra gli sbarchi alleati e l'accanita resistenza della Wehrmacht in ritirata. A partire dalla ricostruzione di alcuni dei molteplici destini toccati in sorte agli uomini in grigio-verde dislocati nell'area, in questo saggio viene impostato un percorso di ricerca che ha l'obiettivo di analizzare il rapporto tra la società delle regioni meridionali e le pubbliche autorità, nel corso dei critici mesi tra 1943 e 1944, durante i quali le vicende belliche e politiche mettono in discussione l'esistenza di uno stato unitario, almeno così come è esistito fino a quel momento.
Neofemminismo e legislazione del lavoro negli anni Settanta. Verso la costruzione di una democrazia partecipativa
Chiara Meta
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2012
pagine: 160
Il pensiero femminista degli anni Sessanta e Settanta ribalta l'assunto di fondo della tradizione emancipazionista di cui è pur figlio: non chiede uguaglianza, ma diritto di esistenza. Rifiutando tutele e garanzie, che con la scusa di rendere le donne uguali agli uomini segnano nei fatti una nuova disuguaglianza, il neofemminismo vuole dare legittimità alla differenza sessuale. Nella sua attenta rilettura del neofemminismo, il presente volume si interroga su questa differenza - che anziché essere un di meno in termini di libertà, felicità, opportunità, è invece un di più - ricostruendo le cause di quella che a tutti gli effetti sembrerebbe un'anomalia del decennio Settanta, ovvero dell'epoca in cui la spinta all'uguaglianza fra i sessi e alla tutela delle donne si manifesta al massimo grado e in cui il pensiero femminista entra in rotta di collisione con la filosofia delle pari opportunità.
Nel regno della fame. Il mondo contadino italiano fra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta
Niccolò Mignemi
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2010
pagine: 192
Reprimere le idee, abusare del potere. La milizia e l'instaurazione del regime fascista
Camilla Poesio
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2010
pagine: 104
La Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale è stata un esempio evidente della compenetrazione tra il partito fascista e lo Stato. La ricostruzione delle ragioni che portarono alla sua costituzione e l'esame dei difficili rapporti con le altre forze dell'ordine mettono in luce la stretta correlazione tra la Milizia e il consolidamento del regime. La MVSN si occupò di irreggimentare gli italiani, giovani e adulti, contribuendo alla progressiva militarizzazione dello Stato; al contempo costituì un ingranaggio importante del complesso apparato propagandistico fascista. Fu, però, all'interno della macchina repressiva che questa organizzazione svolse un ruolo fondamentale: uomini della Milizia furono i giudici del tribunale speciale, mentre altri andarono a formare e a dirigere i reparti usati nelle isole adibite a confino politico per sorvegliare gli avversari del regime fascista. La ricostruzione di alcuni episodi di violenza di cui la MVSN si macchiò al confino portano alla luce una delle pagine più buie del regime di Mussolini.

