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CLEAN: Architettura/Teoria

Integratezza architettonica e come riconoscerla. Quando simultaneamente adeguatezza, integrazione e giustapposizione creano solide unioni

Integratezza architettonica e come riconoscerla. Quando simultaneamente adeguatezza, integrazione e giustapposizione creano solide unioni

Massimiliano Bellinzoni

Libro: Libro in brossura

editore: CLEAN

anno edizione: 2023

pagine: 156

Le riflessioni contenute in questo testo entrano direttamente nel DNA dell’architettura individuando l’essenza della creazione, il motivo della genesi di un’opera compositiva dal primo gesto fino al fatto compiuto. Il libro muove dalla consapevolezza di motivare la rinascita di un’architettura che torna ad essere oggettiva in tutte le sue accezioni fino all’acclamazione come atto in grado di suscitare forti emozioni. Il fine ultimo dell’integratezza è infatti l’emozione ma no fine a sé stessa ma come riconoscibilità indiscussa del risultato e del suo successo. Sarà mostrato un percorso che partirà dall’archè come origine di ogni cosa per approdare, oggi, verso una technè immaginifica ma in altro modo convenzionale. Le immagini delle opere contenute con le loro dimostrazioni, inviteranno il lettore a porsi nuove riflessioni su ciò che ci circonda e che ogni giorno osserviamo, a volte senza capire. Gli esempi appartengono alla storia dell’architettura, dai tempi più remoti fino al contemporaneo più attuale, e in tutto ciò che illustra il panorama mondiale sociale e culturale in cui viviamo. Vedremo i caratteri distintivi delle architetture appartenenti ai più importanti architetti del passato e del presente così come gli emergenti che faranno il futuro. Solo per citare alcuni esempi: L.B. Alberti, Palladio, Sverre Fehn, D. Pikionis, Le Corbusier, Mies van der Rohe, Gunnar Asplund, Louis Kahn, Aldo Rossi, Santiago Calatrava, Renzo Piano, Jean Nouvel, Herzog & de Meuron, Norman Foster, Auer Weber, OMA, Dorte Mandrup, Peter Eisenmann, Kazuyo Sejima, Gabetti e Isola, Luigi Cosenza, Toyo Ito, Rafael Moneo, OV-A, V. Olgiati, Barozzi Veiga e tanti altri vi mostreranno come si arriva all’integratezza architettonica, in ogni angolo del nostro meraviglioso pianeta.
28,00

Architettura e Mediterraneo. Premio Luigi Cosenza «under 40». Edizione speciale per Procida Capitale Italiana della Cultura 2022

Architettura e Mediterraneo. Premio Luigi Cosenza «under 40». Edizione speciale per Procida Capitale Italiana della Cultura 2022

Libro: Libro rilegato

editore: CLEAN

anno edizione: 2023

pagine: 108

Nell’anno di Procida Capitale della Cultura 2022 si è deciso con la Fondazione Annali dell’Architettura e delle Città di fare un’edizione speciale del Premio Luigi Cosenza “under 40”, nato nel 1990 da un’idea della CLEAN e dell’architetto Benedetto Gravagnuolo con l’intento di mettere in campo un evento che fosse una ribalta per la nuova generazione e un’occasione di promuovere la buona architettura. In questo catalogo sono raccolti i progetti vincitori e tutti i progetti partecipanti al Premio. È stata anche un’occasione, anche se parziale, per capire in che direzione si muove l’architettura di architetti e ingegneri italiani della nuova generazione. Edizione speciale del Premio di Architettura Luigi Cosenza. Giovani architetti italiani under 40 si sono confrontati in onore di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022.
30,00

Loos. Trotzdem

Loos. Trotzdem

Alberto Cuomo

Libro: Libro in brossura

editore: CLEAN

anno edizione: 2023

pagine: 128

Il pregiudizio critico circa un Loos inteso agente di un pragmatico raziocinio, ascrive l’architetto a un «protorazionalismo» evolvente verso la matura classicità del Moderno. Probabilmente, sebbene spinga l’opposizione al «tatuaggio» degli oggetti d’uso, alla artisticizzazione dei prodotti industriali operante nelle proposte del Werkbund e di Muthesius, fino al totale diniego della artisticità in architettura, riconosciuta solo nel simbolismo del monumento e dell’opera funeraria, in un indiretto rifiuto del vitalismo espressionista dell’amico Kokoschka, Loos, come Schönberg, in continuità con l’espressionismo, lascia convivere nella sua opera tutte le accidentalità delle cose e gli stessi elementi della singolarità riflessi nelle movimentate articolazioni spaziali dei suoi chiusi interni, con l’aspirazione alla loro chiarificazione negli equilibri di una costruttività logica, onde determinare un sistema normativo complesso in cui muoversi liberamente. Il «pragmatismo» loosiano, attento ai modi storici del costruire, all’artigianale confronto con i materiali in cui allestisce l’abitare, traduce l’idea semperiana, presente altresì negli espressionisti, del condursi della costruzione in uno «Stile» dettato kantianamente dalle forme categoriali,ur-motiven, che improntano il tekton. L’esser fedele ai modi artigiani, la dimensione della sua appartenenza a una tecnica, un linguaggio, non si pone nei termini di un cieco seguire la regola, ma come scelta, un imperativo morale secondo cui proprio l’adesione alla conoscenza della techne, lasci insorgere tyche, il lampo del nuovo, essendo solo la custodia e la cura della tradizione, del suo morire, a esporre ciò che dura, in una monumentalità o, se si vuole, una nuova classicità.
15,00

Mies. Nicht mehr ist

Mies. Nicht mehr ist

Alberto Cuomo

Libro: Libro in brossura

editore: CLEAN

anno edizione: 2023

pagine: 116

A differenza dell’amico Hilberseimer che, influenzato dal testo sulla Nascita della tragedia, ritiene la natura dionisiaca dell’arte induca una hybris dell’ordine; Mies, lettore dello Zarathustra di Nietzsche, del noto passo sull’oltrepassamento della grande città, sa che le definizioni dell’architettura sono vuote maschere, incapaci di determinare identità urbane essendo la metropoli manifestazione di una potenza da superare oltre ogni volontà di ordinarla. Emerge qui la distanza tra l’ordnung di Hilberseimer rivolto all’esattezza e quello di Mies che, dalla lettura dell’aquinate, comprende il caso, essendo il disordine stesso un ordine misconosciuto cui attende con le ricerche espressive-espressioniste. È altresì la coniugazione guardiniana di Platone e Nietzsche, dell’ideale e della vita, secondo cui l’essenza delle cose è immedesimata nella loro esistenza, a trovare riscontro nel credo miesiano nell’idea che sia nella concreta esperienza artigiana della materia a trasmigrare l’arché, nei dettagli a scendere il buon Dio, sì che la volontà d’ordine, il rovello di riportare il caos della metropoli al kósmos, come è nel linguaggio platonico-agostiniano testimoniato a Chicago, o la frequentata «follia» degli artisti, non possono essere letti alla luce di alcuna ragione o istinto, quanto nel quadro dell’intenzione ad acquisire l’essere inconnotato che anima gli enti e la stessa tecnica. Ed è la ricerca teologica del Guardini, secondo cui è la rinuncia del sé a esaurire ogni approssimazione alle cose, a essere testimoniata dal motto «less is more», che non vuole indurre un nuovo stile come è nell’interpretazione americana, quanto un modo d’essere, essendo la cattiva traduzione di «nicht mehr ist», «il nulla è più», la frase di Buddha in cui si imbatte il teologo nella lettura del Dighmkaya svolta nell’Essenza del Cristianesimo, i cui contenuti sono noti a Mies, riflessi nelle sue opere in cui la forma tende a negare persino sé stessa.
15,00

Le mie lezioni di architettura, arti e design un documento della «Scuola di Napoli» a Palazzo Gravina

Le mie lezioni di architettura, arti e design un documento della «Scuola di Napoli» a Palazzo Gravina

Renato De Fusco

Libro: Libro in brossura

editore: CLEAN

anno edizione: 2023

pagine: 92

«Non ci sono che due possibilità di apprendimento: quella della specializzazione empirica e quella che tenta di imparare “dove mettere le mani”: la metodologia aperta». Così De Fusco riassume le intenzioni di questo suo «metodo dei metodi», coraggiosa rivendicazione del valore della cultura generale, e insieme guida pratica per imparare a studiare riducendo a metodologia unitaria, trasversale, le sintesi prodotte da tante diverse discipline. Una «riduzione» culturale che rifugge la banalizzazione. Uno stimolo al ragionamento «difficile» che porta al di-scorso «semplice». Il contenuto del libro rischia di essere eclettico, ma questo comporta il vantaggio di menzionare molta materia, temi e problemi.
15,00

In limine

In limine

Libro: Libro in brossura

editore: CLEAN

anno edizione: 2021

pagine: 200

Architettura e Psicoanalisi, al di là delle evidenti differenze, riconoscono un legame già dagli inizi dell’Ottocento, comprovato dal fatto che il concetto freudiano di “perturbante”, come metafora di uno stato di labilità nel vissuto tra persone oggetti e spazi, sia sempre più parte anche degli strumenti linguistici del progettista e in particolare nella fase ideativa del lavoro. In modo più o meno consapevole è un dato di fatto come molte espressioni dell’architettura contemporanea, senza necessariamente riferirsi al manierismo tecnologico imperante, riflettano questo stato di spaesamento e di difficoltà di relazioni. Difficoltà di sentirsi a casa ma anche necessità di ridefinire i propri confini armonici. Il testo, raccogliendo i contributi di 8 architetti e 8 psicoanalisti, tenta una forma di dialogo a distanza e sulla traccia metaforica del limite, considerato non come barriera ma come luogo dell’attraversamento, tenta di sollecitare punti di riflessione, linee di ricerca, piani di consapevolezza. Nel confronto emerge come l’interesse comune si manifesti attraverso la narrazione in un transito emozionale tra segnali sparsi di progetti accettati come futuro ma affondati nel passato. Con scritti di Antonio Angelillo, Andrea Califano, Vito Cappiello, Marta Capuano, Paolo Cotrufo, Virginia De Micco, Paola Galante, Sara Marini, Vincenzo Maria Mattanò, Enrico Pinna, Marco Sarno, Cosimo Schinaia, Sarantis Thanopulos, Sisto Vecchio.
25,00

Borghi collinari italiani

Borghi collinari italiani

Norman F. Carver jr.

Libro: Libro in brossura

editore: CLEAN

anno edizione: 2017

pagine: 228

Il volume "Borghi collinari italiani", tradotto e pubblicato in italiano per la prima volta, è tra le opere più importanti di Norman F. Carver, Jr. Le città collinari che hanno incantato viaggiatori, architetti e pittori per secoli costituiscono ancora un metro ideale con cui il mondo odierno deve misurarsi. Il volume illustra tutte le regioni italiane con particolare enfasi su luoghi misconosciuti dove è ancora possibile cogliere un modo di vita e un'atmosfera rimasta immutata nel corso dei secoli. Queste fotografie sono forse le ultime testimonianze di questo lungo e importante periodo di storia urbana. Attingendo ai suoi ricordi in altri paesi nel mondo, l'autore esamina il significato dell'architettura popolare in generale e le sue implicazioni per un mondo modernamente urbanizzato, mentre esplora l'integrazione fra architettura, uomo e paesaggio nei borghi italiani. "Borghi collinari italiani" è un importante volume di un architetto e fotografo i cui libri sull'architettura vernacolare sono considerati un esempio ormai classico in questo campo. La pubblicazione assume un particolare significato di testimonianza dopo il disastroso terremoto che ha colpito le regioni centrali d'Italia nell'agosto 2016.
25,00

Una vita da irriducibile irrequieto

Una vita da irriducibile irrequieto

Gerardo Mazziotti

Libro

editore: CLEAN

anno edizione: 2015

pagine: 208

Architetto, classe 1923, napoletano doc, collaboratore di importanti architetti napoletani, quali Carlo Cocchia e Giulio De Luca, docente universitario, ha svolto negli ultimi decenni un ruolo fondamentale di polemista inflessibile sui principali temi urbanistico-architettonici napoletani e ha progettato poche, ma molto significative opere di architettura a Napoli e dintorni. Aldo Masullo ha scritto di lui: "La "irrequietezza" è l'intelligenza sciolta nel corpo, la ricerca dell'incontro e dello scontro con gli altri: inarrestabile moto della ricerca avventurosa, agitare l'aria, smuovere le acque, spostare le pietre, suscitare venti e correnti, frescure e tempeste, non lasciar che le cose restino come erano, incidere qualche sia pur piccolo ma visibile segno sulla pelle del mondo. Il perfetto "irrequieto" è Gerardo. Nella sua "irrequietezza" non vivono solo le ruvide virtù di un carattere irriducibile al conformismo delle convenienze, ma anche la sensibilità raffinata dell'esteta. Egli non mortifica le fondamentali valenze tecniche, intrinseche all'operare architettonico. Ma, in questa epoca in cui costruire è segnato da ricorrenti funzionalismi e oppresso da brutali condizionamenti economicistici, dinanzi all'umiliato dileguarsi delle forme e al rifiuto sprezzante degli stili, Gerardo ha l'audacia di rivendicare il primato classico della "forma" e di assumere quale principio religioso del suo lavoro di architetto il monito del grande Le Corbusier...
15,00

1914/2014. Cent'anni di architettura futurista

1914/2014. Cent'anni di architettura futurista

Libro: Copertina morbida

editore: CLEAN

anno edizione: 2015

pagine: 159

Sono passati poco più di cent'anni da quell'11 luglio del 1914, quando la pubblicazione del celebre Manifesto santeliano gettava le basi di un'avventura, quella dell'architettura futurista, che si può considerare oggi ancora non conclusa. Le influenze esercitate dai manifesti e dall'iconografìa futurista sull'architettura contemporanea sono infatti plurime e possono essere lette a vari livelli e da diversi punti di vista. È quello che si è cercato di fare in questo volume, cui hanno contribuito storici dell'arte e dell'architettura - tra i quali alcuni dei massimi studiosi di futurismo italiani - oltre a critici e progettisti, tutti chiamati a fare un resoconto dei "vaticini" contenuti negli scritti e nelle opere dei futuristi e a individuare quelle valenze inespresse che, legittimate dal punto di vista contemporaneo, possono essere definite delle vere e proprie "profezie". Le folgorazioni futuriste reperibili in testi, disegni, dipinti, sculture, infatti, se poste accanto agli attuali indirizzi architettonici, rendono evidente quanto ci sia in comune tra momenti così distanti nel tempo, ma vicini in termini di provocazioni, atteggiamenti e stimoli. All'interno del volume trova spazio, inoltre, un approfondimento dedicato al rapporto tra futurismo e architettura mediterranea e, in particolare, quella caprese.
20,00

Scritti di architettura 1987-2012

Scritti di architettura 1987-2012

Pietro Barucci

Libro: Copertina morbida

editore: CLEAN

anno edizione: 2012

pagine: 151

Pietro Barucci è uno dei sedici architetti che, secondo il fortunato libro di Diego Lama, Cemento Romano, CLEAN Napoli 2010, hanno più di altri contribuito a cambiare il volto delle nostre città o, come dice Franco Purini, a trasformarle in metropoli. Questa raccolta di scritti, iniziata venticinque anni fa in pieno post-modern, oltre a esprimere confessione e denuncia, indignazione e rammarico di un protagonista, registra i vari aspetti di questa crisi che oggi ci opprime, nata nel craxismo e giunta adesso alle strette finali. I rivolgimenti sono stati vissuti e visti dall'autore attraverso una lente particolare, quella dell'edilizia pubblica, campo in cui egli ha operato a lungo, che però è stato anche veicolo di conoscenza e meditazione sui mutamenti di una società complessa e conturbante.
15,00

Luigi Cosenza. Lezioni di architettura 1955-1956

Luigi Cosenza. Lezioni di architettura 1955-1956

Libro: Libro in brossura

editore: CLEAN

anno edizione: 2012

pagine: 251

Questa pubblicazione documenta l'attività didattica, sinora inedita, svolta da Luigi Cosenza presso la Facoltà di ingegneria di Napoli nell'insegnamento della composizione architettonica negli anni compresi fra il 1945 ed il 1958. Alcuni di questi documenti sono stati ordinati con sistematicità dallo stesso Cosenza e, oltre a confermare l'impegno che egli dedicava all'insegnamento, fanno intravedere il progetto di pubblicare un testo sulla Progettazione architettonica specificamente dedicato ai suoi studenti. Oltre ai testi delle lezioni e ai repertori delle proiezioni delle immagini d'architettura, sono qui raccolti anche i materiali che integravano le lezioni teoriche: i disegni e le immagini dei propri edifici che esemplificavano gli argomenti trattati, le ricerche sviluppate con i docenti e gli allievi. Questo libro, dunque, si propone di documentare non solo "cosa" Cosenza insegnava ai suoi studenti, ma anche "come" insegnava la progettazione, adottando un metodo del tutto personale e poco tradizionale nel quale un ruolo importante era riservato alla discussione con gli allievi della propria esperienza di artista e intellettuale.
20,00

Architecturminimum. Le basi dello storicismo, strutturalismo, semiotica, ermeneutica & altre teorie

Architecturminimum. Le basi dello storicismo, strutturalismo, semiotica, ermeneutica & altre teorie

Renato De Fusco

Libro

editore: CLEAN

anno edizione: 2010

pagine: 120

Nella pratica progettuale e nei discorsi critici sull'architettura ricorrono parole quali "storicismo", "strutturalismo", "semiotica"," ermeneutica" e altre, per indicare i principi fondamentali dell'arte del costruire. In questo saggio breve e sintetico, tali principi sono individuati e descritti nel modo più chiaro possibile, ovvero alla portata di tutti, dal docente universitario allo studente, dal professionista al tecnico di cantiere, dallo storico al letterato. Le teorie servono, non solo per dare maggiore dignità culturale alla disciplina, ma anche ai fini strettamente pratici, perché senza teoria non si realizza alcuna pratica, specie in un momento di incertezza e confusione come quello attuale. Di solito a ciascuno dei suddetti principî è dedicato un saggio monografico, qui, al contrario, sono studiati ed esposti tutti insieme in modo da consentire differenze e confronti; ne deriva un manuale teorico-pratico adatto a essere consultato voce per voce o letto nel suo insieme. In breve, l'obiettivo dell'autore è quello di dare il maggior numero di informazioni nel minor numero di pagine e soprattutto di contribuire alla formazione di una generale idea di architettura.
16,00

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