CLEAN: DIALOGHI
Dialoghi sull'antico. Conversazioni con Alberto Ustarroz e Manuel Iñiguez, Josè Ignacio Linazasoro, Luigi Franciosini
Rachele Lomurno
Libro: Libro in brossura
editore: CLEAN
anno edizione: 2024
pagine: 60
Questa pubblicazione raccoglie tre interviste svolte dall’autrice nel 2020. Come dichiarato dal titolo del volume, i temi trattati riguardano la relazione tra progetto di architettura e antico, inteso nella sua forma specifica di rovina archeologica. Si tratta di un tema centrale nel dibattito architettonico contemporaneo, dato il carattere fortemente stratificato connaturato alle città europee e, soprattutto, mediterranee. È in questo contesto geografico che operano gli architetti intervistati, conosciuti a livello internazionale e considerati da molte generazioni dei “maestri”. Da diversi anni il confronto con l’antico e i paesaggi stratificati, sia nella ricerca che nel campo della professione, rappresenta una costante nel loro lavoro che è in grado di disvelare un pensiero teorico profondo capace di interrogarsi su quale sia il valore delle rovine nel nostro tempo, oltre che sui modi con cui permetterne la trasmissione alle generazioni future.
Gropius. Pathos logos ethos
Alberto Cuomo
Libro: Libro in brossura
editore: CLEAN
anno edizione: 2023
pagine: 96
A partire dal noto saggio di Argan su Gropius, in cui si metteva in relazione l’opera dell’architetto con la fenomenologia, questo testo scava nelle asserite affinità onde rilevare il senso della sua “razionalità”, sia nell’attività di docente che nella pratica operativa. Formatosi presso l’Umanistische Gymnasium, il calvinismo materno influenzerà l’inclinazione all’ascetismo, ovvero la tensione alla prosciugata astrazione dal particolare, che gli ispira l’idea di una formatività sintetica delle diverse istanze che concorrono alla costruzione, in un metodo di scarnificazione delle variabili in gioco onde pervenire alla loro composizione. Sebbene a Gropius non sia ascrivibile la frequentazione del pensiero di Husserl, il calvinismo ugonotto appreso dalla madre e comune al filosofo, lo dispone all’approssimazione allo spirito mediante la rarefazione della vita pratica, proprio come è nella riduzione fenomenologica, di cui è forse informato dal professor Rolf Hoffmann, committente del progetto per la Sede per l’Accademia di filosofia di Erlangen. Anche la combinatorietà per elementi semplici manifesta la ricerca di una essenzialità che comprende la vocazione a un costruire rivolto, oltre l’uso pratico, all’assoluto. I due moventi, dell’impulso sensitivo e della calma logica, attribuiti dalla storiografia alla discontinuità tra il Gropius espressionista del Werkbund e dell’Arbeisrat für Kunst e quello successivo, sembrano in lui, in realtà, convivere essendo la loro compresenza propria al tedesco che, tra l’istanza razionale dell’Illuminismo incompiuta e la spinta passionale con cui tenta di rompere i rigidi schemi del mondo tramandati dalla storia, inclina a un annichilimento sino al cedimento americano.
Dialoghi partigiani. Giancarlo Carnevale e il tempo del progetto
Esther Giani
Libro: Libro in brossura
editore: CLEAN
anno edizione: 2021
pagine: 88
In questa intervista-dialogo gli argomenti vanno dalle riflessioni sull’insegnamento alle trasformazioni prodottesi nella cultura e nella pratica architettonica, dalle ricerche condotte insieme - tanto applicate quanto teoriche - fino alla microstoria dello IUAV, di cui Carnevale è stato preside per alcuni anni, e alle politiche culturali esperite nel corso della esperienza didattica e istituzionale svolta dall’architetto Giancarlo Carnevale (Napoli, 1942). Attraverso domande e risposte emergono anche elementi di novità, soprattutto nella considerazione del sapere esperienziale, accantonato e stigmatizzato proprio dalla generazione cui appartiene Carnevale (gli anni del ‘68) e ora rivalutato come antidoto agli eccessi che l’avvento del digitale sta producendo. Viene ribadita e argomentata la tesi che non si stia soltanto trasformando lo statuto disciplinare del “Progetto”, ma che piuttosto stia nascendo una “nuova disciplina”, e la necessità di tornare al disegno come sola pratica per far emergere un pensiero progettuale (il pensiero della mano).
Alberto Cecchetto. Dialoghi circolari e progetti di luoghi
Esther Giani
Libro: Libro in brossura
editore: CLEAN
anno edizione: 2021
pagine: 88
Esther Giani intervista Alberto Cecchetto, architetto veneziano, che svolge attività didattica e di ricerca presso la Facoltà di Architettura di Venezia IUAV, dove è professore ordinario di Progettazione Urbana e docente al Laboratorio Internazionale di Architettura e Urban Design, ILAUD di Giancarlo De Carlo. Cecchetto esplora la complessità del progetto urbano su temi e scale differenti redigendo piani e progetti urbani per varie città italiane, tra i quali il Piano Regolatore di Assisi, del Centro Urbano di Trieste, il Masterplan di Addis Abeba e delle Isole Maltesi. I piani attuativi di Porto Vecchio a Trieste, del water front di Riva del Garda e il nuovo Piano Territoriale dell’Alto Garda Trentino. Nella progettazione architettonica esplora le complesse relazioni con i luoghi nei diversi contesti. Redige più di cento progetti dal 1980 in poi. Nel 2008 riceve menzione al Premio per l’ Urbanistica e la Pianificazione Territoriale Luigi Piccinato, nel 2010 il premio Festival delle città impresa, riconoscimento alla carriera oltre al premio Us Award per gli uffici e laboratori del CNR all’ Arsenale di Venezia. Nel 2012 vince il Primo premio Internazionale Ischia di Architettura - PIDA, per l’Hotel Lido Palace.
Uomini e boschi. Il bosco e le aree interne nella questione meridionale
Alfonso De Nardo
Libro: Copertina morbida
editore: CLEAN
anno edizione: 2018
pagine: 155
Dopo secoli di sovrappopolamento della montagna meridionale e di diboscamenti forsennati le foreste sono tornate da tempo a espandersi stabilmente sui versanti, anche se in condizioni prevalenti di abbandono e inselvatichimento provocate da fattori riconducibili principalmente alle difficili condizioni orografiche, al costo della manodopera, alla complessità del quadro normativo e vincolistico nazionale e regionale, alla scarsa organizzazione della filiera e alle variazioni del mercato. All'abbandono e all'inselvatichimento del bosco va contrapposto un uso corretto della risorsa forestale esercitato come forma essenziale di manutenzione continua e programmata del territorio, nel rispetto delle indicazioni normative e delle direttive tecniche fornite dalla pianificazione idrogeologica di bacino e dalla pianificazione delle utilizzazioni boschive. Tuttavia la cultura e la politica di settore stentano ancora a comprendere appieno valenza e implicazioni delle trasformazioni epocali che hanno riguardato negli ultimi decenni il patrimonio forestale e l'economia montana. Prendendo le mosse dall'analisi del complesso rapporto generatosi nel tempo tra le popolazioni della montagna meridionale e il bosco, l'autore indaga sull'evoluzione dell'approccio scientifico e legislativo alla problematica forestale, sostenendo la necessità di un uso consapevole del territorio montano e dei boschi, che coniughi l'interesse imprenditoriale al prelievo e alla trasformazione delle risorse rinnovabili con la necessità di conservare e migliorare la copertura vegetazionale come fattore insostituibile di stabilità idrogeologica ed elemento primario di valorizzazione dell'ambiente e del paesaggio.