Diogene Edizioni: Quaderni di Logos
Pensieri al limite. Sostanza, funzione e idealizzazione in Cassirer e Husserl
Giacomo Borbone
Libro
editore: Diogene Edizioni
anno edizione: 2019
Con questo lavoro si intende evidenziare, attraverso una puntuale ricognizione storico-teorica e precisi riferimenti testuali, l'importanza del lavoro pioneristico svolto da Ernst Cassirer ed Edmund Husserl sul ruolo delle idealizzazioni nella scienza. I cosiddetti Grenzbegriffe (concetti-limite) rappresentano infatti uno dei tratti essenziali non soltanto della scienza moderna, ma anche del relativo dibattito sviluppatosi a seguito degli agguerriti scontri avvenuti in seno alle filosofie positiviste e post-positiviste della scienza. Tanto l'originale neo-kantismo di Cassirer, quanto la fenomenologia husserliana – pur nelle loro insuperabili differenze – trovano un loro punto di incontro e intersezione proprio nell'importanza delle idealizzazioni, da entrambi considerate alla base del processo di formazione dei concetti (Begriffsbildung).
Vico e Hobbes
Emilio Sergio
Libro
editore: Diogene Edizioni
anno edizione: 2018
Come l'autore avverte nell'incipit del testo, il volume è l'esito di un percorso di ricerca di lunga durata, inaugurato in occasione del primo incontro anglo-italiano tenutosi a York nel 2006 per le cure della Società Italiana di Studi sul Secolo XVIII e della British Society for the Eighteenth-Century Studies. Gli studi sull'affaire Hobbes-Vico qui raccolti si sono arricchiti nel corso del tempo di nuovi spunti di ricerca legati al pensiero politico, all'antropologia e alla filosofia linguistica dei due pensatori. L'arma segreta del libro consiste nella sua unicità. L'autore non ha perso occasione di inserire «cose nuove e sconosciute» legate - da una parte - al problema della ricezione del pensiero di Hobbes nella Napoli secentesca e in quella del primo Settecento e - dall'altra - all'esegesi del pensiero politico e antropologico del filosofo di Malmesbury e dell'autore delle "Scienze nuove". Liberando l'affaire Hobbes-Vico da «ogni comparazione estrinseca o di maniera» che possa cadere nell'errore di trasformare Hobbes in una sorta di "precursore" del filosofo napoletano, la monografia «concentra soprattutto l'attenzione del lettore sugli aspetti cruciali dell'antropologia dei due pensatori nella loro autonoma e individuale configurazione» - scelta interpretativa strategica, «nel segno di un interesse teorico e storiografico aggiornato sul "nuovo corso" degli studi. In proposito [...] Sergio non rinuncia alla tipologia dell'analisi del "Vico e...", assai frequentata negli anni del maturo Novecento [...], ma la trasforma a suo modo, avvicinando Hobbes a Vico più che Vico a Hobbes. E lo fa intervenendo su motivi specifici e molto circostanziati».
De nostri temporis studiorum ratione
Giambattista Vico
Libro: Libro in brossura
editore: Diogene Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 250
De antiquissima italorum sapientia. Testo latino a fronte
Giambattista Vico
Libro: Copertina morbida
editore: Diogene Edizioni
anno edizione: 2013
pagine: 366
Il testo a stampa del "De Antiquissima" (1710) è qui riproposto in edizione anastatica e nella traduzione italiana a fronte, per contribuire ai lavori preparatori dell'edizione critica dell'opera, nonché alle iniziative scientifiche della Fondazione "Pietro Piovani per gli studi vichiani" di Napoli e del Consorzio interuniversitario "Civiltà del Mediterraneo" (Premio "G. Vico"). L'esemplare originale in legatura coeva (pergamena) ed è prezioso per le significative correzioni autografe (a penna) segnalate dal curatore in Appendice alla sua Introduzione. Rispetto alla precedente edizione (Napoli, 2011) questa si segnala per la trascrizione di un corpus di testi che comprendono gli articoli-recensioni del "Giornale de' Letterati d'Italia" e le due Risposte del Vico che ebbero pubblicazione autonoma nel 1711 e nel 1712
Vita scritta da se medesimo
Giambattista Vico
Libro: Libro in brossura
editore: Diogene Edizioni
anno edizione: 2012
pagine: 286
Tra gli otto letterati napoletani invitati Vico fu l'unico ad aderire al Progetto ai letterati d'Italia per scrivere le loro Vite, del signor Co. Giovannartico di Porcìa. Quando, intorno al 1723, inviava il manoscritto dell'autobiografia (per noi perduto), il filosofo napoletano era già noto ai letterati italiani e citato in un interessante carteggio del Porcìa con Ludovico Antonio Muratori e Antonio Vallisnieri. Ad essere coinvolto fu anche l'abate Antonio Conti che manifestò grande interesse per la ristampa veneziana della Scienza nuova, così suscitando l'attenzione di Vico che in lui vide uno studioso di fama europea in grado di diffondere l'opera fuori dei confini nazionali. La proposta di scrivere un'autobiografia giungeva propizia, perché, negli anni della stesura della Scienza nuova prima, alla sua consacrazione intellettuale giovava il poter ripercorrere le tappe della formazione filosofica. Il taglio del racconto autobiografico è storico-filosofico, aggettivi che Vico utilizza come sostantivi in contesti distinti ma in una coerente dimensione di confronto e di polemica con Cartesio e il cartesianesimo meridionale del suo tempo.