Dupress: Critica letteraria
Strategie mitopoietiche. Racconti di Sheila Watson
Rossella Resta
Libro
editore: Dupress
anno edizione: 2003
pagine: 136
Antigone, Edipo, Dedalo accompagnati da una brigata di eroi, dèi e semidei, appaiono nei racconti di questa scrittrice canadese del Novecento che già con un suo famoso romanzo, "Il Doppio Amo", aveva tentato di naturalizzare nel mondo moderno il mondo mitologico degli antichi greci insieme con quello, a lei più vicino, dei primitivi abitatori della sua terra, gli indiani della Colombia Britannica. In questi racconti di Sheila Watson i personaggi del mito abitano la sua terra, impegnati in imprese che sono tipicamente attuali, visti con ininterrotte allusioni alla opulenta società della grande provincia nordamericana, ai suoi ideali, alle sue frustrazioni. In realtà il lettore, mentre assiste alla incomprensione del mondo d'oggi per l'assolutezza morale di Antigone, alla dissacrazione del grande mito edipico distrutto da valori il denaro, l'indifferenza - cresciuti con la società capitalistica, alla sconfitta di Dedalo nella creazione di un mondo mitico nuovo con il povero materiale immaginario disponibile nella società attuale, il lettore prende a poco a poco coscienza che, rappresentando l'anti-mito, i racconti offrono un'immagine della crisi che coinvolge tutto il mondo moderno. Tanto più che i grandi personaggi del mito si scoprono ospiti di una casa di cura per le malattie mentali, e quindi offrono la misura della parodia, del rovesciamento, dell'impossibilità di leggere il mito nella sua significazione simbolica originale.
Le ragioni di Venere. Lettura del «Venus and Adonis» di William Shakespeare
Biancamaria Rizzardi Perutelli
Libro
editore: Dupress
anno edizione: 2001
pagine: 113
Un mutamento profondo nella concezione dell'arte della parola si produce nell'ultimo decennio del Cinquecento inglese. S'instaura e si sviluppa un genere di poema che riprende in superficie i modi e i temi della narrazione classica, quali si trovano nelle Metamorfosi ovidiane, con la mediazione del poemetto mitologico italiano. Al centro di questo rinnovamento si pone l'epyllion che raggiunge la fase culminante nella teorizzazione dell'amore naturale, che William Shakespeare sviluppa nel Venus and Adonis per bocca di Venere. In una luce d'alba limpidissima, il mondo accoglie la visione mitologica della dea dell'Amore, se ne veste rifulgendo dei suoi colori accesi e puri, esibisce, nelle forme quotidiane, i lineamenti di una umanità nuova. Dinanzi alle strofe del poemetto shakespeariano, che risplendono come scrigni preziosi per celebrare la passione nella sua condizione elementare, il ricordo della ricchezza del Tiziano sembra di più di una semplice suggestione.