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Dupress: Nemo. Confrontarsi con l'antico

Medea. Un canto attraverso i secoli

Medea. Un canto attraverso i secoli

Elena Liverani

Libro

editore: Dupress

anno edizione: 2016

pagine: 147

Nella contemporaneità, Medea ha il volto di Maria Callas, volto che le è stato attribuito grazie alla sua interpretazione dell'opera lirica cherubiniana. Medea è quindi diventata figura iconica della ferocia femminile. Non tutti sanno però che per lungo tempo Medea è stata sinonimo di un'altra impareggiabile cantante lirica: Leyla Gencer. Pur partendo dallo stesso spartito e interpretando lo stesso libretto il risultato interpretativo è diametralmente opposto. Nel presente lavoro, attraverso uno studio attento delle tecniche vocali liriche, si cerca di evidenziare come modulando la voce in maniera differente le due cantanti abbiano tratteggiato due Maghe della Colchide animate da sentimenti e pulsioni diverse, e cerca di indagare come l'approccio allo studio delle opere antiche abbia influito o meno sull'interpretazione finale. Prendendo in esame, nota per nota, gli spartiti delle varie arie e confrontando continuamente le due interpretazioni l'autrice evidenzia come anche la 'coloratura' differente di una stessa parola del testo del brano porti come conseguenza la caratterizzazione di una Medea completamente diversa.
21,00

Omero mediatico. Aspetti della ricezione omerica nella civiltà contemporanea

Omero mediatico. Aspetti della ricezione omerica nella civiltà contemporanea

Libro: Copertina morbida

editore: Dupress

anno edizione: 2010

pagine: 292

La poesia epica greca nasce ben prima di Omero: essa affonda le proprie radici nell'età micenea, come suggeriscono alcuni significativi passi degli stessi poemi omerici, e come la ricerca archeologica conferma. Nell'Iliade (9, 186-191) è presente un aedo d'eccezione, Achille, che "canta glorie di eroi" di fronte allo sguardo vigile di Patroclo, mentre l'Odissea conosce già cantori di professione quali Demodoco e Femio. L'epica omerica, nel sentire comune, è tuttavia percepita come "archetipo" della cultura occidentale. Fin dall'antichità, Omero è stato oggetto di innumerevoli imitazioni da parte di poeti e letterati, nonché di trasposizioni visuali ad opera di artisti figurativi; la materia dei suoi poemi è stata più volte sottoposta a riscritture, manipolazioni e alterazioni talvolta spregiudicate. D'altra parte, Omero stesso non si era fatto scrupolo di "correggere" la tradizione mitica preesistente, o quanto meno di accoglierne le versioni più confacenti alle proprie esigenze narrative. L'idea che l'antichità ci trasmette dell'epica omerica è dunque quella di un'"opera aperta", continuamente suscettibile di riletture, reinterpretazioni, trasformazioni: una sorta di work in progress, destinato a perpetuarsi nei secoli fino ad avvalersi dei nuovi, sofisticati media messi a disposizione dalla moderna civiltà tecnologica.
32,00

Da Eschilo ai Virgin Steele. Il mito degli Atridi nella musica contemporanea

Da Eschilo ai Virgin Steele. Il mito degli Atridi nella musica contemporanea

Elena Liverani

Libro: Copertina morbida

editore: Dupress

anno edizione: 2009

pagine: 176

Questo lavoro di riflessione sulla ricezione della cultura antica, si occupa della rivisitazione del mito degli Atridi a opera di uno di questi autori, appartenenti a una delle subculture più bistrattate e meno riconosciute, vale a dire la musica metal. David DeFeis, questo è il suo nome, ha trasferito la materia mitica in ambito musicale, creando due concept-album interamente dedicati alla tragica vicenda della stirpe di Agamennone. Il suo pubblico di riferimento, composto in prevalenza da ragazzi di giovanissima età, molto esigente in termini di qualità e rispetto dei dettami di questo genere musicale, è rimasto affascinato dall'ottimo lavoro svolto, tanto da trasformarlo in un cult dell'epic metal. Attraverso lo studio attento dell'opera eschilea e l'analisi precisa di ogni passo scritto e musicato da DeFeis, il volume intende dimostrare che nel momento in cui si è dedicato alla sua versione dell'Orestea, DeFeis ha letto quanto fu scritto da Eschilo. Nella sua rilettura del testo eschileo, non ha sempre citato direttamente le parole del grande tragediografo, come ogni autore che scelga un modello ma voglia rimeditarlo in modo originale, ma piuttosto ha tradotto i frutti delle sue letture in una serie di brevi rimandi, che possono passare inosservati a un occhio non attento.
28,00

I tiranni e le acque. Infrastrutture idrauliche e potere nella Grecia del tardo arcaismo

I tiranni e le acque. Infrastrutture idrauliche e potere nella Grecia del tardo arcaismo

Nikolaos Arvanitis

Libro: Copertina morbida

editore: Dupress

anno edizione: 2008

pagine: 272

Qual è il rapporto tra opere pubbliche e potere politico nella Grecia antica? Questo libro riprende in esame questo tema focalizzando l'attenzione sui grandi lavori idraulici promossi dalle tirannidi di età arcaica. L'autore rivisita il dossier archeologico e storico sull'argomento indagando sui processi di legittimazione del potere, l'instaurazione, l'accettazione del dominio, la sua diffusione in modo capillare nei gangli più profondi della mentalità collettiva, e, soprattutto, il suo rapporto con un paesaggio umano concreto: la "spazialità" del potere. Una "psicogeografia" del potere quindi, tramite lo studio di precise leggi e di specifici effetti dell'ambiente naturale e umano, in un contesto politico determinato. Il rapporto tra acque e potere appariva promettente quindi non solo per la domanda macro-sistemica di partenza ma anche per colmare un aspetto della tirannide arcaica, studiato solo en passant, rispetto ad altri elementi connotanti di tali regimi, come i templi monumentali e la politica religiosa.
28,00

I greci al cinema. Dal peplum «d'autore» alla grafica computerizzata

I greci al cinema. Dal peplum «d'autore» alla grafica computerizzata

Libro

editore: Dupress

anno edizione: 2005

pagine: 110

La recente riscoperta, ad opera del cinema hollywoodiano, del filone storicomitologico deve il suo successo in parte alla presenza di cast eccezionali, ma anche al largo impiego della computer graphics, che sostituisce le miriadi di comparse dei vecchi kolossal, consentendo al tempo stesso l'elaborazione di immagini di straordinaria efficacia spettacolare. Registi esperti e case di produzione agguerrite sfidano il giudizio non solo di critica e pubblico, ma, finalmente, anche quello di storici e archeologi: le cui ricostruzioni virtuali di antichi siti e monumenti appaiono ormai, a loro volta, sorprendentemente simili agli effetti speciali di un film. Il presente volume sviluppa e approfondisce i temi trattati nel corso del Convegno "I Greci al cinema: dal peplum 'd'autore' alla grafica computerizzata", tenutosi a Ravenna il 29 e il 30 novembre 2004, e organizzato dalla Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell'Università di Bologna (sede di Ravenna), in collaborazione con il Dipartimento di Storie e Metodi per la Conservazione dei Beni Culturali, con la Fondazione Flaminia e con il Comune di Ravenna.
16,00

Parmenide

Parmenide

Platone

Libro

editore: Dupress

anno edizione: 2003

pagine: 206

È noto come per la cronologia dei dialoghi platonici si sia abbastanza d'accordo su una divisione in gruppi ordinati in base alle cesure dei viaggi in Sicilia, mentre all'interno di queste partizioni sussistono ancora difficoltà e oscillazioni sulla successione dei singoli dialoghi. Avremmo così la sequenza Parmenide - Teeteto a concludere la serie fra il primo e il secondo viaggio, e il Sofista che sarebbe il primo della serie scritta tra il secondo e il terzo. Il Diès conserva questo ordine basandosi sui dati della cornice narrativa: a) nel Teeteto Socrate accenna ad un incontro avuto da giovane, con Parmenide, dunque il Teeteto presupporrebbe il Parmenide; b) il Sofista è la continuazione del Teeteto, dunque il Teeteto è seguito dal Sofista: in conclusione il Teeteto presuppone il Parmenide e annuncia il Sofista. È probabile però che, se si considerano i contenuti, sia preferibile la sequenza Teeteto - Parmenide - Sofista in cui appare con sufficiente chiarezza il significato strategico del nostro dialogo. Platone è qui infatti ad una svolta importante del suo pensiero: si tratta di porre ordine nel logos, come a dire di fondare la logica sulla quale si baserà tutta la speculazione successiva; ed è quello che farà nel Sofista. Ma per arrivarci, deve prima fare i conti, da una parte, col mobilismo eracliteo e col relativismo-sensismo di Protagora [Teeteto], dall'altra, con la logica eristica degli Eleati e dei Megarici [Parmenide].
26,50

Letteratura greca

Letteratura greca

Aldo Bruscaglioni

Libro

editore: Dupress

anno edizione: 2003

Questo manuale di storia letteraria, sintetico ma accurato quanto a documentazione e soprattutto ben impostato dal punto di vista didattico, viene riproposto nella convinzione di una sua concreta utilità. Ad una padronanza della materia, che presuppone approfondita conoscenza sia degli aspetti più propriamente storico-letterari, sia di quelli linguistici, questa opera associa un non comune senso della sintesi ed una esposizione semplice ed elegante. Dal punto di vista della storia della lingua, l'autore sottolinea il rapporto che storicamente si istituisce tra le diverse forme dialettali e i singoli "generi" letterari. Fondamentale il concetto secondo cui la lingua dei poeti greci è una Kunstsprache, ossia «linguaggio d'arte, più o meno distante dalla parlata dell'uso», e che ogni genere letterario tende a mantenere la propria veste linguistica al di là della distanza spazio-temporale, cosicché il «linguaggio epico-ionico di Omero fu sempre usato da chi, in ogni parte del mondo greco, in ogni epoca anche tarda scrisse poemi epici». Le note integrative, necessarie all'aggiornamento del testo, si incentrano sulle numerose acquisizioni papiracee degli ultimi decenni, sulle ultime scoperte archeologiche, nonché su alcuni significativi dibattiti aperti recentemente da radicali ripensamenti sulla tradizione.
14,00

Gli uccelli (da Aristofane)

Gli uccelli (da Aristofane)

Walter Braunfels

Libro

editore: Dupress

anno edizione: 2003

pagine: 94

Significativo esempio di persistenza di temi classici nella cultura europea della prima metà del XX secolo, l'opera lirico-fantastica "Gli Uccelli", del compositore tedesco Walter Braunfels, occupa una posizione del tutto peculiare nella storia della musica e dello spettacolo di quel periodo. Mentre i movimenti d'avanguardia rappresentano impietosamente alienazione e nevrosi dell'uomo moderno, travolto dal ritmo vorticoso e straniante della società industrializzata, l'autore de "Gli Uccelli" si rifugia nel sogno, nell'utopia. Braunfels accompagna i suoi spettatori in una visionaria avventura il cui diretto precedente risale addirittura al V secolo avanti Cristo: il libretto dell'opera è infatti un adattamento della commedia "Gli Uccelli" di Aristofane, in cui la potenza fantastica e lo scintillante estro creativo del poeta greco attingono uno dei risultati più felici. Al fascino di questo mondo sospeso fra terra e cielo non si sottrae la cultura moderna: ma se già nel 1780 W. Goerhe proponeva al pubblico di Weimar un parziale adattamento della commedia aristofanea, è solo nella fase conclusiva dell'età romantica che si assiste, per opera di Braunfels appunto, ad un effettivo recupero del modello antico. Sul confronto tra il lavoro del musicista tedesco e la pièce aristofanea si incentra il presente studio, che fra l'altro comprende la prima traduzione italiana del libretto originale.
16,00

La parola e l'azione. I frammenti simposiali di Crizia

La parola e l'azione. I frammenti simposiali di Crizia

Alessandro Iannucci

Libro

editore: Dupress

anno edizione: 2002

pagine: 226

Poeta simposiale, tragediografo, sofista, poligrafo e sperimentatore di svariati generi letterari, dai discorsi politici ai trattati sulle politeiai; ma anche uomo d'azione, in prima linea nella sovversione delle istituzioni democratiche di Atene. Il letterato e il politico, spesso la personalità di Crizia è stata ricondotta a queste due opposte fisionomie, così in aperto contrasto tra loro da suggerire, a taluni, l'esistenza di due diversi personaggi, confusi e equivocati nel medesimo nome. Un'antica e radicale damnatio memoriae ne aveva già da tempo colpito l'opera, letteraria e politica. Di Crizia si conservano così solo pochi, episodici frammenti di poesia e prosa, e spesso anche di incerta attribuzione. Ma frammentaria è anche l'immagine sul personaggio storico, l'uomo politico legato all'entourage socratico e caro a Platone, eppure relegato a cliché negativi, a ritratti talora inadeguati, se non fuorvianti. Il marchio infamante impresso dalla spregiudicata condotta politica ha indotto molti tra i moderni, come già tra gli antichi, a trascurare l'opera letteraria di Crizia o ancora a equivocarla. La poesia per simposio, in particolare, è stata considerata e valutata in chiave di decadenza rispetto alla vitale pragmaticità e al vigore caratteristico dell'"impegnata" poesia arcaica, ispirata da una sterile e frigida musa, anticipatrice dei modi alessandrini e priva di continuità rispetto all'azione politica.
22,00

Il banchetto dei sapienti. Libro 13°: Sulle donne

Il banchetto dei sapienti. Libro 13°: Sulle donne

Ateneo Naucratita

Libro

editore: Dupress

anno edizione: 2001

pagine: 236

Nativo di Naucrati, antico emporio greco in Egitto, ed attivo verso la fine del II secolo dopo Cristo, Ateneo è un caratteristico esponente di quel movimento culturale che prende il nome di "Seconda Sofistica", e che si era sviluppato già nel primo secolo dell'Impero. Sul piano linguistico, rilevante è il recupero, da parte dei neo-sofisti, del puro attico impiegato dai grandi prosatori del V e IV secolo avanti Cristo: un'operazione di portata notevolissima, se si considera che all'epoca era ormai universalmente diffuso quell'attico 'imbastardito' che è la koiné. Un attico facile e comprensibile è anche la lingua usata da Ateneo nella sua monumentale opera intitolata 'Il Banchetto dei Sapienti', che fu pubblicata dopo la morte dell'imperatore Commodo (192 d. C.). Sulle orme di un illustre precedente, il 'Simposio' platonico, lo scritto di Ateneo è strutturato in forma di dialogo ambientato in un immaginario banchetto, offerto a Roma da un ricco ed influente cittadino. Nella forma che conosciamo, l'opera di Ateneo risulta suddivisa in quindici libri: di questi, l'unico a recare un titolo è il tredicesimo, 'Sulle donne'. Esso vede impegnati in un'accesa gara di erudizione vari personaggi, nel complesso piuttosto modesti quanto a capacità di riflessione critica, ma inclini a corroborare i loro discorsi per mezzo di una ricca messe di citazioni testuali da grandi poeti, prosatori e filosofi del passato.
22,00

La «Musa nascosta»: mito e letteratura greca nell'opera di Cesare Pavese

La «Musa nascosta»: mito e letteratura greca nell'opera di Cesare Pavese

Libro: Copertina morbida

editore: Dupress

anno edizione: 2014

pagine: 228

"Qualcuno a leggere i Dialoghi con Leucò (Einaudi, 1947) ci rimarrà disorientato: questa da Pavese non se l'aspettava. Chi lo conosce, no". Così, nell'incipit della sua presentazione dei Dialoghi con Leucò (Bollettino di Informazioni Culturali di Einaudi n. 10, 10 novembre 1947, 2), Italo Calvino, che poco oltre scrive: "Questo nuovo libro può servire a capire quanta fatica, quanta ricerca anche erudita costi la sua tecnica creativa: scopre cioè il Pavese umanista; perché là dove qualcuno crederebbe di trovare uno scrittore il più spregiudicatamente moderno, i cui interessi si fermano ai Vittoriani e a Melville, c'è invece un filologo che si traduce e annota il suo pezzo d'Omero ogni giorno, e uno scienziato che ha sviscerato tutta la più avanzata cultura mondiale in fatto d'interpretazione delle religioni primitive". L'esigenza di approfondire, ed eventualmente ridefinire, il rapporto di Pavese con il mito e con i classici greci, ha dato origine al convegno "La Musa nascosta: mito e letteratura greca nell'opera di Cesare Pavese", tenutosi a Ravenna, presso il Dipartimento di Beni Culturali, il 19 e 20 marzo 2013, e ora al presente volume, che raccoglie, in forma rimeditata e talora ampliata, i contributi dei partecipanti al convegno stesso. Studiosi di varia provenienza ed estrazione, di Università italiane e straniere, si sono riuniti per indagare quella che Pavese stesso definiva la sua "Musa nascosta" e per tracciare insieme il profilo di Pavese "filologo".
23,00

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