Edizioni Palumbi

Caterina Daghero diventa superiora generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) a 25 anni, alla morte della confrondatrice, santa Maria D. Mazzarello. Rimane al governo per 43 anni (1881-1924) in un tempo di transizione, pieno di sfide e di nuove opportunità per l'inserimento delle ragazze nella vita sociale. I cambiamenti riguardavano l'istruzione, il lavoro extradomestico, l'associazionismo, come anche l'attività delle religiose dinanzi a emergenze e a frontiere ecclesiali nuove. Nelle sue linee di animazione, testimonia la passione educativa coltivata con operosità nello stile salesiano, l'amore per le giovani povere di cultura e di mezzi. Uno dei suoi principali criteri di governo è: «Bisogna vedere con i nostri occhi, toccare noi con mano», e per questo viaggia senza sosta, incontra, scrive, tutelando l'unità dell'Istituto e lo slancio educativo dello spirito salesiano.

Quest'anno, il Rapporto giunge in un contesto di particolare rilevanza, nel tempo di preparazione al Giubileo della Speranza. Eppure, ci interroga su una Roma ancora segnata dalla povertà, una città nella quale molte persone vivono in condizioni di estremo disagio e in cui le disuguaglianze non soltanto persistono, ma tendono a crescere. Ci troviamo di fronte a un "paradosso della bellezza": da una parte una città simbolo della fede e della fraternità universale, che accoglierà milioni di pellegrini; dall'altra, una città ferita, dove molti non riescono a costruirsi una vita dignitosa, dove aumenta la distanza tra chi possiede e chi è senza mezzi, dove i poveri rischiano di essere invisibili, che fatica ad accogliere chi soffre ed è nel bisogno. (Dalla prefazione)

Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia 2024

La memoria storica è una parte fondamentale della vita di una nazione, è come un filo conduttore degli eventi quotidiani: ci colloca nello sviluppo della tradizione nazionale, ci posiziona nel presente del nostro Paese e ci apre al futuro della Patria; la dinamica della memoria storica dà senso allo scorrere del tempo e ci invita ad essere grati a chi ci ha preceduto, a vivere il nostro tempo con passione e ad essere responsabili nei confronti delle nuove generazioni. In questa prospettiva, insieme ai membri della missione diplomatica, ho voluto celebrare con questa pubblicazione il Centenario delle relazioni diplomatiche tra la Repubblica di Panama e la Santa Sede.