GDE Edizioni Musicali

Lo scopo di questo metodo è quello di fornire ai docenti e ai discenti un percorso lineare, essenziale e semplice per impartire ed imparare le nozioni di base, utili per costruire un percorso di studi piacevole ma senza tralasciare le cognizioni musicali fondamentali. La musica, come la matematica ed altre discipline, pur trattandosi delle stesse regole e nozioni, si può insegnare in vari modi. Questo metodo, intende rendere facili e pratici gli argomenti nell’intento di avvicinare i giovani a questa meravigliosa arte. Si spera pertanto che con questo lavoro, frutto di anni di esperienza, si contribuisca alla diffusione della musica e costituisca un primo tassello per appassionare i giovani avviandoli ad un lieto percorso di studi musicali.

Dopo aver acquisito una certa padronanza nella lettura delle note e dell’andamento ritmico grazie ai basilari testi precedenti, con questo libro gli allievi dimostreranno di aver raggiunto un buon livello nel solfeggio in chiave di violino, essenziale per procedere gli studi musicali e affrontare repertori difficili.

Le esercitazioni proposte in questo volume inglobano le problematiche più impegnative: infatti non sono state risparmiate sincopi articolate, controtempi stretti, multimetrie e, più in generale, combinazioni ai limiti delle possibilità umane di divisione e di lettura. A tal proposito questi solfeggi non presentano, volutamente, indicazioni metronomiche o di suddivisione, lasciando piena libertà all'esecutore di interpretare, nel modo che gli è più congeniale, i vari tempi (usuali o inconsueti) che si susseguono. Questa raccolta, utile per chi si appresta ad affrontare con una preparazione completa gli esami di teoria e solfeggio, prepara anche tutti coloro che si vogliono addentrare nei tortuosi meccanismi della musica contemporanea.

Questo lavoro nasce con lo scopo di fornire sia alle scuole di musica che all'autodidatta un metodo per organetto con la lettura delle note allo scopo di raggiunge un’ottima padronanza dello strumento. Al fine di aiutare lo studente abbiamo pensato sia utile raccogliere l’eredità dell’uso della direzione del gambo della nota, inventato dal M° Giuliano Cameli vero pioniere della didattica moderna per organetto, per esprimere il movimento del mantice, cioè gambo all'insù: mantice ad aprire, gambo all'ingiù: mantice a chiudere. Il presente testo è di livello “Basic” ed è suddiviso in una prima parte teorica di base delle note e della struttura dello strumento, e successivamente in una parte di esercizi e brani di difficoltà crescente che pone all'attenzione dello studente sia l’esecuzione con il giusto fraseggio che un’approfondita conoscenza della tecnica strumentale. Certi di aver arricchito la scelta della metodologia didattica dello studente che vuole imparare a suonare conoscendo la musica ed in maniera professionale, auguriamo un buono studio.

I vari modi di suonare il Contrabbasso: Impostazione in Piedi, impostazione seduta a diverse altezze, impostazioni ďarco "Alla Tedesca", impostazioni d'Arco "Alla Francese", diteggiatura a quattro dita, approccio psicologico ai concorsi d'orchestra e metodo di studio.

Gennaro Ruffolo presenta 5 brani in stile Jazz varieteè per fisarmonica a bassi standard. Composizioni adatte per i corsi in conservatorio per le competizioni internazionali.

Ho scritto questi capricci come culminazione del mio metodo per violino. Pur mancando ancora tutta la parte intermedia ho deciso di pubblicarli in quanto mi sono reso conto che essi possono essere usati come preparazione ai Capricci di Dont e Wieniawski. In essi ho impiegato i principali aspetti della tecnica superiore del violino: pizzicati con mano sinistra e destra, armonici semplici e doppi sia naturali che artificiali, doppie corde in terze, seste, ottave, ottave diteggiate e decime; poi ricochet su una corda e su 4 corde, gettati anche difficili con 3 note spiccate in giù e una in su, picchettati e spiccati. Alcuni capricci sono prettamente didattici altri come ad esempio “Introspezione” , ”La danza dell’anima” , La Zampogna”, “Gli arpeggi” possono essere usati come pezzi da concerto.

Quest’opera nel richiamare dirette e concrete esperienze vissute nella scuola dell’obbligo, si ripropone, in versione riveduta, per confermare la tematica di fondo della sua prima stesura di trenta abbondanti anni fa; toglie dall’oblio e dalla polvere del tempo criteri educativi ispirati a condotte pedagogiche antiche in eterno ritorno; restituisce alla pedagogia quelle primarie funzioni di guida e di appropriata operatività lontano dalle tradizionali vesti teoricolibresche.

Gli esercizi del seguente volume dovranno essere eseguiti lentamente ed utilizzando tutti i crini, facendo attenzione alla precisione ritmica e alla qualità del suono prodotto. Le arcate verranno scelte di volta in volta e saranno indicate prima dall’alunno e poi eventualmente cambiate dall’insegnate. Una volta presa dimestichezza con le varie ritmiche è consigliabile aggiungere dinamiche, sforzati, accenti al fine di modificare le arcate in base alle esigenze.

Il vissuto negli ambienti scolastici per l’infanzia dà vita a questo scritto, a seguito di esperienze dirette dell’autore, in occasione delle attività di tirocinio per aspiranti insegnanti, svolte presso scuole romane. Il tema portante è quello del più naturale e sereno incontro tra la musica e le altre sollecitazioni di scuola. Le conoscenze e soprattutto le abilità verbali possedute dal bambino sono punti di partenza e di confronto continuo a sostegno delle line metodologiche esposte. Musica primo incontro,- inquadra e accompagna l’evoluzione infantile dalla fase egocentrica alla senso-percettiva; utilizza della parola tutte le risorse, formali, accentuative, ritmiche, coloristiche, articolatorie per vivacizzarle di luce musicale; propone sistemi di notazione (scrittura segnica e numerica) per leggere, scrivere e cantare a prima vista; programma giochi musicali in linea con il ludico tradizionale e familiare; comprende grafici e riferimenti visivi per agevolare la recitazione e la intonazione, il gioco cantilenato e quello ritornellato, il ludico spontaneo e quello programmato...

Oggetto del presente studio è l’antico e sempre attuale rapporto delle due generazioni conseguenti educatori/educandi (padri-figli; insegnati-alunni; esperienze compiute-da compiere;….). Per un verso tutte le argomentazioni trattate rispecchiano la posizione del giovane nel pieno delle sue necessità evolutive e formative. Per altro verso, in rapida panoramica osservativa, si contemplano talune condizioni e competenze che, se possedute, dovrebbero poter rendere meno difficile e più appropriatamente opportuno il lavoro del “insegnare/educando”. Tra le tematiche degne di particolare ed ampio sviluppo si contano le pagine su: educazione, presenza mentale, interdisciplina, fonti psicopedagogiche,… : obiettivi che accompagnano l’educatore nella sua difficile quotidianità. A sostegno delle proposte pedagogiche richiamate, viene invocata la cenerentola degli insegnamenti (Educazione musicale) e con essa tutto il consesso disciplinare per dimostrare la realizzabilità di un autentico atto educativo. Solo a questo titolo la musica per la scuola legittima il proprio spazio nell’atto di contribuire allo svolgimento di programmi degni di una scuola produttiva.

Imparare a suonare la chitarra non significa soltanto imparare degli accordi o delle scale musicali ma significa anche relazionare questi elementi con altri. Questa prima parte del corso vuole proprio aiutare l'allievo a gettare le basi della conoscenza dello strumento, partendo dallo studio della chitarra polifonica con gli accordi essenziali (maggiori, minori, settima) e relazionando questi ad altri elementi fondamentali del linguaggio musicale come il ritmo e il tempo. L'allievo troverà in questo metodo dei consigli utili per imparare velocemente a suonare gli accordi essenziali, imparando gradatamente prima alcune parti di essi e poi l'accordo intero. Successivamente suonerà delle canzoni, proposte come verifica degli esercizi studiati, e personalizzerà il suo studio suonando i brani scelti da lui stesso.