Kalós
Antonello e la pittura figurativa del Quattrocento nell'Europa mediterranea
Libro: Libro in brossura
editore: Kalós
anno edizione: 2006
pagine: 160
Giuseppe Bonaviri. Le forme del racconto tra memoria e utopia fantastica
Ambra Carta
Libro: Libro in brossura
editore: Kalós
anno edizione: 2006
pagine: 112
Palermo 1860. Stereoscopie di Eugène Sevaistre
Carmelo Bajamonte, Dario Lo Dico, Sergio Troisi
Libro: Libro rilegato
editore: Kalós
anno edizione: 2006
pagine: 144
Prigionieri, deportati o internati? Solo schiavi. Memorie di uno di loro
Domenico Saputo
Libro: Libro in brossura
editore: Kalós
anno edizione: 2005
pagine: 128
La ceramica siciliana. Autori e opere dal XV al XX secolo
Rosario Daidone
Libro: Libro con legatura in pelle o di pregio
editore: Kalós
anno edizione: 2005
pagine: 316
Mio padre era un emigrante. Aspetti e vicende dell'emigrazione in Sicilia
Francesco Pillitteri
Libro: Libro in brossura
editore: Kalós
anno edizione: 2005
pagine: 144
Nella speranza del ritorno. Esperienza di un prigioniero di guerra
Vincenzo Martorana
Libro: Libro in brossura
editore: Kalós
anno edizione: 2005
pagine: 160
Sicilia. L'isola del vino. Ediz. italiana e inglese
Antonino Buttitta, Girolamo Cusimano
Libro: Libro rilegato
editore: Kalós
anno edizione: 2005
pagine: 144
Sei colori siciliani
Vanessa Ambrosecchio, Maria Attanasio, Alessandra Lavagnino
Libro: Libro in brossura
editore: Kalós
anno edizione: 2005
pagine: 160
Sciascia. Il romanzo quotidiano
Libro: Libro in brossura
editore: Kalós
anno edizione: 2005
pagine: 174
Di Leonardo Sciascia, ha scritto Gesualdo Bufalino, restano i libri. E sono un grande conforto ma non bastano. Non bastano, vorrei aggiungere, a definire il percorso, la vastità, la complessità della produzione di un uomo e di uno scrittore impegnato nell'osservazione acuta dell'attualità e della realtà. Sciascia era e resta, a quindici anni dalla morte, una firma nota soprattutto per quel pubblico che non si ferma al consumo di un'informazione effimera. È a questi lettori che Sciascia parlava sia quando consegnava le sue note al piccolo giornale del suo paese, sia quando scriveva sul grande prestigioso quotidiano nazionale. E lo faceva con il suo inconfondibile stile asciutto, il linguaggio semplice quasi scarno, sobrio, essenziale, con la forza di una sofferta visione etica e razionale. Una combinazione di toni e di stili che, come ci ha ricordato il "Corriere della Sera", faceva dire a Italo Calvino: "Sai fare qualcosa che nessuno sa fare in Italia".

