Lampi di Stampa

E se la Bella e la Bestia, Cenerentola, Biancaneve e i sette nani vivessero nel nostro secolo? Se fossero degli adolescenti che vanno a scuola, suonano in una band, lavorano in una radio? Le fiabe conservano immutato il loro fascino antico, perché narrano verità profonde e sentimenti che scorrono immutati nel tempo. In questi tre romanzi ritroviamo la forza di personaggi veri, principi e principesse senza tempo.

Il romanzo è ambientato ai giorni nostri, durante una calda estate. Francesco, una sera, si addormenta dopo aver cenato. Le finestre erano spalancate per via del caldo. La mattina dopo, quando si sveglia, trova sul tavolino del cucinino il cartoccio del prosciutto vuoto. Egli pensa che qualcuno si sia introdotto in casa sua, magari passando per una finestra. Dopo aver valutato diverse ipotesi, immagina che possa essere un extraterrestre. Chiama un suo amico che scrive sul quotidiano locale. Egli viene a casa sua e consiglia a Francesco di tenere abbassate le tapparelle quando si sarebbe coricato. La mattina seguente Francesco trova sul solito tavolino il cartoccio del formaggio vuoto. Il giornalista gli consiglia allora di installare delle telecamere. Non vado oltre.

"Ciò che si percepisce dal profondo del cuore, unito ad una continua e intensa ricerca spirituale è fonte di ispirazione, connubio di pensieri e meditazioni che legano come archetipi cielo e terra" . Conoscere sé stessi ci dà l'opportunità di condividere ciò che si impara. L'altruismo e la sensibilità sono parte integrante del nostro essere, attraverso la consapevolezza possiamo scoprire nuovi orizzonti. Rinnovare i nostri talenti, sentire il nostro valore intrinseco, immergerci nello spazio che tutto contiene in modo che la nostra "pienezza" possa mescolarsi con la pienezza stessa. (Pia Paloschi)

La storia si svolge ai giorni nostri. Un sommergibile nucleare russo si avvicina alle acque dell'Ucraina per una missione dove avrebbe dovuto lanciare due missili con testate nucleari sul territorio ucraino. Davanti al porto di Odessa incoccia in una mina che esplode. Nel frattempo, dal Cremlino arriva l'ordine di annullare l'operazione. Il sommergibile era già in immersione e non lo riceve. Il Capitano del sottomarino, prima di far abbandonare la nave all'equipaggio, fa armare i missili ed iniziare il conto alla rovescia. Non vado oltre.

«Non saprei quale connotazione dare a quest’opera. Come anticipato nella prefazione – che consiglio caldamente di leggere – non si tratta del solito romanzo "tascabile" da divorare d’un fiato, magari sotto l’ombrellone, bensì di una complessa analisi introspettiva, scaturita per caso da un insieme di riflessioni insolite, episodi di vita e situazioni bizzarre di cui sono stato spettatore, riemerse da un passato apparentemente dimenticato; una sorta di confessione nata da un anomalo desiderio di penitenza. In ogni novella è presente un elemento autobiografico, a volte nascosto dietro chiacchiere superficiali e passeggere, che non sfuggirà al lettore attento, anche se in fondo si tratta solo di ricordi, istantanee fugaci e sbiadite dal tempo, l’autentica testimonianza di come abbiamo vissuto.»

Il romanzo di una vita in cui il protagonista ha superato molte prove e ha raggiunto dei risultati che in giovane età erano da lui ritenuti “sogni impossibili a realizzarsi”. 247 note di gusto è una storia vera di un ragazzo, Davide, ultimo di quattro figli, nato a Castiglione Olona da genitori di origine siciliana, che, dopo i primi anni di vita in famiglia vissuti molto bene, ma con un forte spirito ribelle, giunge, negli anni della scuola media, a collezionare vari provvedimenti disciplinari e una bocciatura. Ma per Davide la linea di confine tra la ribellione e il riscatto lo porta ad una scelta che determina un percorso duro ma ricco di soddisfazioni. Dopo anni di lavoro e sacrifici e anche a momenti tristi, come la perdita della giovane moglie, raggiunge un notevole successo internazionale.

Questo è il racconto di una donna che subisce le violenze psicologiche le umiliazioni da parte di un compagno padrone, geloso possessivo e manipolatore e di sua madre manipolatrice a sua volta. Deve sopravvivere ai comportamenti malsani di queste due persone. Credendo fosse l'uomo della sua vita, affida se stessa e il proprio figlio, avuto da una precedente relazione. Le costanti offese la costringono a prendere la decisione di lasciarlo. Con l'amarezza di aver donato amore e fiducia ad un uomo e ad una famiglia che l'ha tradita

Ci ho pensato troppo! è la storia dell'amore adolescenziale tra Massimo e Maristella. Fin dalle prime pagine si avverte l'eco delle abitudini del vivere quotidiano degli italiani nei primi Anni Settanta. Un tuffo nel passato, una realtà che i giovani di allora hanno conosciuto e che non hanno vissuto appieno. Massimo è il giovane protagonista delle vicende, sempre al centro della narrazione. Racconta l'esperienza del primo amore, quando a quattordici anni è una bomba pronta ad esplodere. Tutto si amplifica e si modifica, nulla è più come prima. All'interno del racconto Massimo vive l'amore con i suoi occhi di adolescente, attraverso le fantasie che lo invadono e le paure che gli impediscono di parlare. Questo è forse l'aspetto più interessante del romanzo. Lo sguardo con cui il protagonista ama è sorprendente e mai banale, egli vive le acrobazie che solo gli adolescenti sanno compiere e che rappresentano l'essenza della vita di un giovanissimo ragazzo.

«Il coraggio viene dalla paura, paura di scalare la montagna, paura di amare. Ma lo spingersi oltre alla ricerca di una conquista, qualunque ne sia l'esito, ci renderà più forti perché saremo stati coraggiosi. In questo testo le poesie sono l'espressione di questo cammino verso la vetta, verso l'amore. Un cammino che attraversa tutto l'arco di una vita, le parole sono come i sassi che si incontrano nei sentieri di montagna, li sfiori, li calpesti, li superi, ma restano la traccia di un percorso che hai affrontato e che ritroverai al ritorno. Allo stesso modo i miei versi lasceranno una traccia da ritrovare nel tempo affinché nel tempo … "nulla di noi sia perduto"…» (l'autrice)

«La storia è ambientata a Voghera e Milano nel 1980. Mario Calvignani era un impiegato di Banca di 44 anni. La moglie si chiamava Luisa. Una sera di fine agosto, dopo la cena, Mario si sente poco bene. S'infila il pigiama e si corica a letto. Le sue condizioni peggiorano e ad un certo punto sviene. La moglie lo crede morto e chiama il medico. Il Dottore, che era mezzo ubriaco, lo crede morto e redige il certificato di morte. Il sig. Daprati, delle pompe funebri dice alla signora Luisa che avrebbero dovuto fare il funerale il giorno seguente, per motivi tecnici. Chiudono l'uomo nella bara e lo portano al cimitero, in un loculo. Il povero Mario, poi, si risveglia nella bara. Non vado oltre, ma c'è il lieto fine. Sconsigliato a chi soffre di claustrofobia.»

L'illusione gioca con i nostri sensi. E noi partecipiamo, in maniera più o meno cosciente, al gioco. Illusione non è solo ciò che non esiste, ma anche ciò che noi percepiamo. I giochi dell'illusione si basano su cose certe, però non durature; sono verità che vivono il tempo di una bolla... Il tempo di una illusione. Tuttavia, nella nostra ignoranza, pensiamo che queste verità momentanee siano tutto.

Il volume illustra alcuni importanti principi, veicolati attraverso le lezioni di movimento ideate da Moshé Feldenkrais ed elaborati dalla scuola di Mia Segal e Leora Gaster. Tali principi sono concepiti come integrazione e accompagnamento delle lezioni di movimento. In questa versione italiana, curata da Francesca Bullo, è lasciato anche uno spazio per eventuali annotazioni individuali degli studenti.