Lithos
Una fiducia che guarda al futuro. Le cellule staminali del cordone ombelicale tra scienza, bioetica e società
Gianluca Attademo
Libro: Libro in brossura
editore: Lithos
anno edizione: 2017
pagine: 172
Il sangue del cordone ombelicale rappresenta una valida fonte (alternativa al midollo osseo) per il reperimento di cellule staminali necessarie alla cura di diverse condizioni patologiche. In Italia la cultura della donazione del cordone, sostenuta e promossa dallo Stato, stenta a conseguire risultati quantitativamente apprezzabili. Il cordone ombelicale è infatti l'oggetto di confliggenti politiche della vita che esprimono differenti percorsi di bio-oggettivazione e conseguentemente delineano diverse immagini del cittadino (della cittadina, propriamente; è infatti la madre che porta la responsabilità della scelta della destinazione del cordone). Alla radice della scelta tra donazione e conservazione c'è uno sguardo al futuro, segnato dalla fiducia nella reciprocità instaurata dalla solidarietà o dalla fiducia nel progresso della scienza e della medicina. Intorno al conflitto e le possibili interazioni tra questi sistemi si muovono le ricerche interdisciplinari di questo saggio all'intersezione tra bioetica, biodiritto e sociologia.
Il gladiatore e la rusalka. Roma nella poesia russa dell'800. Antologia. Testo russo a fronte
Libro: Copertina morbida
editore: Lithos
anno edizione: 2015
pagine: 504
Prima antologia di poesia russa su Roma, frutto di una lunga ricerca, il volume costituisce una novità assoluta per i lettori italiani e russi. Raccoglie testi poetici dell'800, secolo in cui nella cultura russa l'idea di Roma si esprime in tutta la sua ambivalenza e poliedricità, caratteristiche che vengono illustrate nei due saggi introduttivi. L'antologia, con testo russo a fronte, comprende 27 autori, di cui alcuni mai tradotti in italiano, e 76 liriche, organizzate nelle sezioni tematiche: I grandi uomini e le rovine dell'antichità classica; Il mortale veleno di Roma; Le impressioni di viaggio e il paesaggio; Roma speculum russicum; La Roma dell'anima, capitale delle arti. Le schede biografiche sugli Autori danno anche conto delle traduzioni italiane esistenti, nell'intento di creare una base di dati per una futura bibliografia delle traduzioni italiane di poesia russa.
Cinema russo da oggi a ieri
Claudia Olivieri
Libro: Copertina morbida
editore: Lithos
anno edizione: 2015
pagine: 304
Cinema russo da oggi a ieri scaturisce da esperienze e riflessioni maturate negli ultimi anni durante più di un soggiorno a Mosca, ed è uno sguardo attraverso il cinema, sul cinema e sul retaggio sovietico nella società russa odierna.
Letture dell'informe. Rosalind Krauss e Georges Didi-Huberman
Andrea D'Ammando, Matteo Spadoni
Libro: Copertina morbida
editore: Lithos
anno edizione: 2014
pagine: 388
Da poco più di trentacinque anni la nozione di informe, così com'è stata proposta da Georges Bataille - nella voce ad essa dedicata nel Dictionnaire critique della rivista "Documents" nel 1929 - si è fatta strada nei testi di teoria, critica e storia dell'arte. L'informe è per Bataille ciò che non è riducibile a forma, "come uno sputo, un ragno, un lombrico"; serve non a costruire, ma a "declassare", individuando una zona dove gli aspetti pulsionali operano senza spinte sublimatorie, nella loro materialità bruta e nella loro bassezza. Nell'accezione batailleana l'informe non designa essenze, ma processi, è un termine che ha più una funzione che un significato. Nelle mani di Rosalind Krauss e Georges Didi-Huberman - entrati in conflitto a metà degli anni Novanta su importanti questioni relative all'interpretazione dell'informe - esso diviene uno strumento critico utile a reinterpretare la storia dell'arte del XX secolo nonché a riflettere sull'esperienza delle immagini.
Implicanza degli opposti, aporia dell'identico Luigi Pareyson interprete di Karl Barth
Andrea Bellocci
Libro: Copertina morbida
editore: Lithos
anno edizione: 2012
pagine: 496
Già all'inizio, ben prima dell'incontro con Schelling, e della presunta "svolta" verso il pensiero tragico, Pareyson s'imbatte nel "Römerbrief" di Karl Barth, l'opera che, come si tenterà di mostrare, costituisce il vero legato speculativo, nonché l'emergenza schiettamente tragica ed aporetica, del suo intero "iter". Pareyson interpreta il Dio barthiano tramite l'implicanza dialettica con il male, di cui è dichiarato fondamento e origine prima. E, tuttavia, non conduce alle sue conseguenze ultime l'aporia che pure ha intuito giacere al fondo della "necessaria connessione tra positivo e negativo": l'un opposto si pone in base alla negazione dell'altro, sì che, se il male non può essere senza Dio, egli stesso, a rigore, non è senza il male (...) Il "vincolo implicativo" tra opposti non riesce ad opporre, e la lotta configurata dal pensiero tragico non si costituisce quale reale lotta: in base all'aporia implicativa, positivo e negativo, Dio e il male, fondamento e fondato si rivelano "indiscernibilmente essenti, fondanti e fondati", e si contraggono nell'identità.
Necessità e poetica. Profilo della traduttologia polacca contemporanea
Lorenzo Costantino
Libro: Copertina morbida
editore: Lithos
anno edizione: 2012
pagine: 238
Necessità e poetica potrebbero essere presi come termini di riferimento per definire il campo entro cui opera la traduttologia contemporanea. Quali sono le strutture cerebrali che presiedono all'attività traduttiva? Esistono nel nostro cervello circuiti differenti che si attivano quando l'individuo traduce? Qual è il rapporto fra traduzione, memoria ed emozioni? Questo libro presenta le risposte che ad alcune di queste domande hanno dato i traduttologi polacchi, attraverso la ricostruzione del dibattito teorico sulla traduzione in Polonia dai suoi inizi ai nostri giorni.
Genealogia della russofobia. Custine, Donosco Cortés e il dispotismo russo
Roberto Valle
Libro: Libro in brossura
editore: Lithos
anno edizione: 2012
pagine: 175
Dalle opere di Astolphe de Custine e di Juan Donoso Cortés si può trarre la genealogia della russofobia, quale archeologia dell'etero-immagine della Russia considerata secondo le categorie dell'imagologia. Collocate nel contesto della prospettiva rovesciata dell'imagerie culturelle e politica del XIX secolo, tali opere fanno emergere, nel loro specchio deformante grottesco e caricaturale, immagini stereotipate, miraggi e spettri che hanno avuto un'esistenza durevole al di là dell'epoca nella quale sono stati forgiati. Custine e Donoso Cortés si trovarono, infatti, al centro di quel conflitto imagologico che, nella prima metà del XIX secolo, contrappose l'autocoscienza europea e quella russa. La "Russie en 1839" suscitò una controversia nella quale furono coinvolte personalità eminenti della cultura russa come Herzen e Dostoevskij. La visione apocalittica della rivoluzione del 1848 di Donoso Cortés suscitò la vis polemica di Herzen, che contrappose all'escatologia negativa del pensatore spagnolo il sogno di barbarie del socialismo russo.
La città deserta. Leggendo il sapere assoluto nella fenomenologia dello spirito di Hegel
Luciano De Fiore
Libro: Copertina morbida
editore: Lithos
anno edizione: 2012
pagine: 164
Luciano De Fiore lavora presso il Dipartimento di Filosofia della Sapienza, Roma. Si è occupato di autori classici (Leibniz, Hegel, Marx) e più recentemente di filosofia contemporanea (Kojève, Sloterdijk). Oggi è interessato soprattutto ai rapporti tra filosofia, arte e psicoanalisi.
Cine/Asia Africa e Oceania. Storia del cinema asiatico, africano e dell'Oceania
Libro: Copertina morbida
editore: Lithos
anno edizione: 2012
pagine: 598
La dettagliata e aggiornata esposizione del cinema asiatico, africano e dell'Oceania si presenta non separata dalla forte considerazione delle varie culture nazionali, implicate nella storia e nella politica, e della loro determinante incidenza su di esso. Da un cinema di riconosciuto valore espressivo come il giapponese, passando per i multiformi percorsi australiani, cinesi, indiani e di molti altri paesi, si va al complesso delle cinematografie arabe, nel bivio tra modernità e tradizione (bivio classico ma, in queste parti del mondo, conflittualmente decisivo) e alle cinematografie africane, che pur nel deficit produttivo costituiscono la più intensa testimonianza del dissesto come anche delle opzioni di progresso di questo continente.
Lo schermo della solitudine. Autobiografia di un mito
Bette Davis
Libro: Libro in brossura
editore: Lithos
anno edizione: 2011
pagine: 400
Bette Davis, una delle più grandi interpreti del cinema mondiale, traccia in questa autobiografia il bilancio della sua prodigiosa carriera di attrice a Hollywood ma anche della sostanziale solitudine della sua vita di donna. Il successo artistico-professionale e il fallimento privato, famigliare (quattro matrimoni "farse", con relativi divorzi, una figlia che le si rivolta contro e altri disastri) inquadrano non solo la fase classica del grande cinema americano con una miriade di dati storici e tecnici ma anche il profilo di un'esperienza personale problematica e scissa, avvilita e spiritosamente fiera. Il libro si rivela una testimonianza incisiva, spesso tagliente, di come il Novecento si è incarnato sullo schermo e fuori: nello scambio tra l'immaginario del pubblico e i risvolti in luce e ombra del genio di un'attrice.

