Planet Book

"Storie d'amore, d'odio e di metà" è più che una raccolta di racconti; si configura come un viaggio introspettivo nell'animo umano che esplora le sfumature più complesse delle emozioni e le esperienze che caratterizzano la vita. Alcuni racconti, come "Il cappellaio", sfidano la logica con la loro natura surreale, trasportando il lettore in atmosfere suggestive e oniriche. Altre narrazioni offrono profonde riflessioni sul senso della vita e sulle relazioni umane, con una delicatezza e un'intensità che non lasciano indifferenti.

Il racconto è la storia di un viaggio all'inseguimento di eventi storici che tanti dubbi hanno smosso e hanno messo in crisi una scelta ideale di vita di due amici. Motore di questo viaggio sono l'incoscienza e l'ingenuità giovanile che portano i due protagonisti ad avvicinarsi, senza rendersene conto, a fatti e situazioni particolari. Li accompagnano in questo viaggio la voglia di conoscere, la fiducia nelle persone che incontrano e un'amicizia che permette loro di esprimersi in modo vivace e divertente. Il pensiero costante, soprattutto nei momenti di difficoltà, è a una 'presenza' impalpabile, ma potente, che pensano viaggi in moto con loro.

"4 Storie da un Maledetto Futuro" esplora gli oscuri angoli del progresso tecnologico e scientifico attraverso quattro avvincenti racconti. In un mondo dove la biologia sintetica permette la creazione di nuove forme di vita, le storie di Rocco Votta ci guidano in un viaggio tra le meraviglie e gli orrori di un futuro allegorico ed inquietante. Dai laboratori segreti dove si forgiano creature straordinarie alle conseguenze imprevedibili delle ambizioni umane, questa raccolta ci invita a riflettere sui confini della scienza e dell'etica. Allegoria, mistero, suspense e un tocco di terrore si intrecciano per offrire una lettura che lascia il segno.

Abbandonatevi spensieratamente alla lettura della biografia più incredibile e ignota che ci sia di un coraggioso uomo del sud. Il silenzio e il tempo non potranno mai cancellare le gesta degli eroi. Una pittura fresca e leggiadra che ne disegna il valore del lavoro, il sacrificio, la resilienza, la coerenza e la piena fede. Un viaggio nel cuore, nello spirito e nell'anima di un personaggio silenzioso e umile, ma che tanto ha fatto e continua a fare col suo esempio per la sua amata terra! La vita, che per lui è bellezza e amore, diventa ricordo indimenticabile, solchi da percorrere e opere da imitare sino a farsi romanzo.

"… la vera conoscenza non ama il distacco, richiede la fusione…" È forse per questo che Ludovico, a metà del quattordicesimo secolo, si trova in una sperduta locanda della marca di Fermo, in procinto di partire per un cammino che non sa dove lo porterà. È per ritrovare quella fusione con il mondo che aveva perduto tanti anni prima. Solo così potrà tornare a godere della vita e amare di nuovo. Il suo viaggio lo porterà a riscoprire lo scorrere del tempo, l'intreccio delle storie che compongono la grande storia della vita, dimenticando a volte il suo obiettivo, o non avendolo mai realmente avuto, perché "… l'obiettivo finale, il nostro scopo, a volte è oscuro anche a noi stessi… a volte è ingombrante, ma quasi mai è determinante. Ciò che conta è la direzione che prendiamo…" E sarà quella direzione che porterà Ludovico a ritrovare il con-tatto profondo con sé stesso, a tuffarsi nelle acque agitate del suo passato, delle emozioni soffocate dal dolore e a ricordare finalmente cosa significa amare.

Alys, Lutius e Ombra sono tre promettenti giovani agli albori della loro carriera militare all'interno delle gilde dei cavalieri, dei maghi e degli assassini, le tre istituzioni più importanti dell'Impero di cui fanno parte. Freschi di addestramento assumeranno i loro primi incarichi alla guida di un distaccamento dell'esercito e marceranno nella guerra che è appena scoppiata, usando i loro talenti e il loro ingegno per conseguire alcune rapide vittorie. La situazione prenderà tuttavia una piega per il peggio, quando si ritroveranno isolati in territorio nemico, accerchiati da un soverchiante numero di nemici da cui a stento riusciranno a fuggire. Soli, sconfitti e disonorati nel bel mezzo di una terra ostile dovranno cercare una via per ritornare a casa e riabilitare i loro nomi. Il loro cammino verso la patria e la redenzione subirà però un drastico cambiamento quando si imbatteranno in alcune antiche rovine, nella loro guardiana e nei segreti che ella custodisce.

Il romanzo ripropone i temi delle atrocità della guerra in una chiave dove l'amore conferisce bagliori di speranza nel futuro. Il racconto vuole ripercorrere la realtà disumana che hanno dovuto subire gli ebrei deportati, ma non solo. L'elemento principale del libro dimora nella crisi di coscienza di due tedeschi costretti a fare i conti con la realtà politico-sociale del nazismo. Volutamente sottolineato è il contrasto che viene a crearsi intorno alle reazioni dei due giovani che saranno comunemente dominati dal sentimento per le rispettive amate, intorno al quale ruoterà il pathos del romanzo che, nel bene e nel male, avrà comunque il sopravvento sull'odio scatenato dalla guerra.

È un saggio che cerca di rispondere alla domanda su chi è Gesù e di offrire un'interpretazione razionale sul mistero della Trinità. La risposta viene data da tre prospettive diverse, quella del Padre, quella degli uomini - i contemporanei di Gesù e gli uomini di oggi - quella di Gesù. Quest'ultima si basa sulle definizioni, potenti e suggestive, che Gesù dà di se stesso: io sono la luce del mondo, io sono la via, la verità e la vita, io e il Padre siamo una cosa sola… fino alla più essenziale: Io sono. Capire chi è Gesù ci aiuta a comprendere il mistero di Dio e della Trinità. Il saggio si muove fra spiritualità, filosofia e poesia, perché il sentimento religioso e lo slancio mistico non possono prescindere dall'approfondimento razionale e filosofico, che ne costituisce il presupposto. Le poesie inserite fra un capitolo e l'altro sciolgono la tensione intellettuale che del saggio è l'anima nel linguaggio poetico, colorando il freddo e matematico sviluppo del discorso con le tinte dolci della poesia e del sentimento.

Catabiano è una piccola città immaginaria siciliana dall'aspetto tranquillo. Ma dietro le facciate delle case, si consumano drammi. Qui tutti si conoscono, ognuno ha il suo posto e ci si conforma alle buone vecchie tradizioni: il notaio Eugenio Galante che non parla mai di sua moglie Elisa; il farmacista Giuseppe Lambusta che è innamorato di Candida ma rifiuta di dirle la verità circa il suo divorzio; Luigi Segreto che tesse una tela di ragno attorno ai nobili e ai latifondisti per nutrire le proprie ambizioni personali; Fiora Scanduro in possesso del dono di parlare ai morti che sogna la poesia mentre sua madre le nasconde le circostanze tragiche della morte di suo padre; Caterinedda e Placido Ardilio che sono i terribili pettegoli del Circolo di Conversazione dove la borghesia si scontra con la superbia della nobiltà; il brigadiere Giuliano Russo, un uomo integro tormentato dalla morte di suo figlio, che indaga sugli omicidi di diversi carusi (ragazzi), anime vaganti che infestano ancora i dintorni. Gli abitanti di Catabiano obbediscono senza fiatare alle leggi feudali imposte dal barone di Zuppello e dal marchese delle Favara, i famosi Signori dello zolfo che mandano i carusi nelle profondità della terra. Ma questo ordine pacifico è destinato a cambiare a partire dal giorno in cui fa la sua comparsa Branwell, il nipote del barone di Zuppello. Questo giovane dandy dal fascino innegabile, raffinato, educato e colto, arriva a Catabiano. Cosa nasconde a suo zio e a sua cugina Cristina? Questa fiction, a metà strada tra il thriller e il romanzo storico, è un testo sensibile sulle relazioni umane, sulla perdita di identità dei poveri carusi venduti come bestiame, e sulla paura di chi ha poco o nulla, che li porta a una forma sconcertante di servitù. E, in ultima analisi, pone al lettore la domanda essenziale ma angosciante: fino a dove, esattamente, si può spingere per godere del potere?

Crisalide è la storia di una crescita, di una maturazione e di una faticosa trasformazione tutta giocata al femminile da una ragazza, Ginetta Forlani, che vive in un piccolo paese della Bassa bergamasca, a ridosso degli anni '60 del secolo scorso, gli anni del boom economico, della caotica e speculativa espansione edilizia, della grande migrazione verso il Nord di milioni di braccianti provenienti dal Sud Italia, delle tumultuose contestazioni politiche e sociali, della nascita del neo-femminismo. In questo vivace e contraddittorio contesto storico, Ginetta, a cui viene impedito di proseguire gli studi, cresce segregata in casa, accanto alla madre che le insegna il mestiere di sarta. Ginetta è una ragazza sola, di umili origini e con pochi strumenti culturali, una ragazza qualsiasi, appunto, che dovrà affrontare non pochi ostacoli per arrivare a cogliere il messaggio rivoluzionario contro ogni forma di oppressione e di violenza di cui le neo-femministe - con cui si troverà a contatto - si fanno portatrici e di cui lei stessa, in un qualche modo, né è l'emblema. Storia di una donna, certo, "Crisalide", ma anche storia di milioni di donne costrette a vivere fuori dalla Storia e relegate in un protagonismo negativo di cui, a dispetto delle lotte e delle incontestabili conquiste, ancora oggi è necessario prendere coscienza per riappropriarsi fino in fondo della vita. "Crisalide", tuttavia, è un romanzo che non può essere circoscritto a una chiave di lettura esclusivamente femminista, ma sottintende un messaggio più profondo, rivolto a tutti gli esseri umani. L'autrice, attraverso Olga - un personaggio significativo del romanzo - è convinta, infatti, che solo un processo di maturazione individuale, vissuto nella solitudine, possa realmente aiutare gli esseri umani, tutti, a crescere e realizzarsi al di là di ogni conformismo intellettuale e morale, per prendere piena consapevolezza della propria persona e delle proprie potenzialità espressive.

Si dice che gli occhi non mentano mai, e che esprimano ciò che l'anima non dice. Ma a volte all'essere umano questi non bastano, e ricorre alla poesia. Così nasce questo libro: una raccolta di poesie, di pensieri notturni, di sogni. Uno squarcio nella mente e nell'anima di una sedicenne che descrive con profondità e sensibilità la propria visione del mondo e dei suoi sentimenti, che siano positivi di coraggio e determinazione, o negativi e repressi, con cui ogni adolescente si scontra prima o poi.

La scuola è finita e Martina, una bambina di dieci anni, trascorrerà alcune settimane di vacanza in campagna a casa della nonna. La bambina ne è molto contenta, non solo perché passerà del tempo con l'amata nonna e gli animali della fattoria, ma anche perché in quella casa c'è una soffitta piena di vecchi oggetti strani, spesso carichi di mistero. La fantasia della bambina, già piuttosto sviluppata, varca i confini di altri mondi quando scopre l'esistenza di un libro magico che può catapultarla in un'altra realtà. Da dove viene quel libro? Perché è magico e chi era il misterioso archeologo che l'ha donato alla nonna molti anni prima? La curiosità di Martina non si arresterà fino a che non avrà trovato la risposta a queste domande, coinvolgendo non solo l'intera famiglia, ma anche i nuovi amici incontrati durante la vacanza in campagna. Età di lettura: da 7 anni.