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Pensa e arricchisci te stesso è un libro di Napoleon Hill, pubblicato per la prima volta nel 1937. Scritto durante la Grande Depressione, questo influente lavoro distilla le filosofie e le abitudini di successo di alcuni dei più prosperi industriali e imprenditori dell'inizio del XX secolo, tra cui Andrew Carnegie, Henry Ford e Thomas Edison. Hill ha trascorso oltre vent'anni a ricercare e intervistare questi personaggi, intrecciando le loro intuizioni in una guida pratica per il successo personale e la creazione di ricchezza che ha trovato riscontro in una generazione alla ricerca di speranza e direzione in tempi incerti. Più che un semplice manuale per accumulare ricchezze finanziarie, il libro approfondisce la psicologia del successo, sottolineando il potere dei pensieri, delle convinzioni e dell'azione persistente. Hill delinea tredici principi, come il desiderio, la fede e la pianificazione organizzata, sostenendo che padroneggiare la propria mentalità è fondamentale quanto lo sforzo esterno. Il suo tono diretto e le sue massime memorabili lo hanno reso una pietra miliare nella letteratura di auto-aiuto e nei circoli motivazionali, ispirando innumerevoli lettori a perseguire i propri obiettivi con rinnovata fiducia e chiarezza. Anche a distanza di decenni dalla sua prima pubblicazione, Pensa e arricchisci te stesso rimane un libro molto letto e spesso citato da imprenditori, leader aziendali e relatori motivazionali. La sua idea centrale, secondo cui i pensieri possono diventare realtà se accompagnati da una determinazione incrollabile, continua a influenzare la letteratura moderna sul successo e i programmi di sviluppo personale in tutto il mondo. Per i lettori interessati a comprendere le radici del pensiero positivo e della cultura della definizione degli obiettivi, questo libro rimane un classico essenziale e stimolante.

Silvia Ammavuta raccoglie le sue poesie come uno spazio di carità; quel pregare incosciente che è tra il sé e gli altri, ma senza mai dimenticare la voce delle parole. Silvia è una scrittrice, scrive romanzi, racconti e vive le immagini come una pittura senza soggetto. La poesia, la sua poesia, è un tratteggio primario che si confonde con un segno deciso, per poi pennellarlo di colori senza riflessi. La poetessa macchia le superfici con decantazione di ogni significato, fino a ragionare con metafore e pensieri esistenti che si vedono e si ascoltano in una continua rimembranza. Presentazione di Massimo Innocenti e Claudio Roghi.

La poesia di Anna Anita Sassu è parola che si trasforma in emozione e in immagine, lasciando al lettore l'idea di spazi, vento, mare, natura, come possibili rifugi da una realtà difficile da affrontare. Resta sempre uno spazio, a cui l'autrice sente di poter ritornare, dove trovare conforto, dove ritrovare un po' di respiro. Un cassetto, un bagliore di luce, un dettaglio si traducono in una nuova possibilità.

Quando la giustizia vacilla, è il coraggio a fare la differenza. Paige Johnson non è una donna qualunque. Figlia di un profiler dell'FBI assassinato da un serial killer, orfana in un'età troppo fragile per sopravvivere senza cicatrici, ha conosciuto il dolore nella sua forma più crudele. Eppure, ha scelto di non arrendersi. Sorretta dalla guida di Jeremy, il migliore amico del padre, Paige ha trasformato la sofferenza in forza, diventando vice direttrice della sede dell'FBI di Boston. Ma le prove non sono finite. Una battaglia vinta contro la leucemia. Un passato che continua a bruciare sotto la pelle. E l'arrivo di un collega giovane e sfuggente, capace di rimettere in discussione ogni certezza. Tra indagini, segreti e un cuore che ricomincia a battere, Paige dovrà decidere di chi fidarsi… e fino a che punto è disposta a spingersi per scoprire la verità. Boston. Pioggia. Silenzi. Un'indagine che diventa ossessione. Un cuore ferito. Un segreto impossibile da seppellire. Perché la verità… non muore mai.

“La preghiera è la linfa vitale del credente, il suo legame con il Padre celeste, che va coltivata ogni giorno”. Ho incontrato Tessa quando mi trovavo negli USA. Una mattina in chiesa mi porse questo suo libro che in inglese si intitola “It is Time to Pray.” Quel giorno cominciai a leggerlo senza riuscire a smettere. Presi matite e penna come faccio di solito quando trovo un libro interessante e cominciai ad evidenziare i brani più significativi e prendere appunti. Si tratta di un libro frutto della personale esperienza di preghiera e della notevole preparazione biblica di Tessa: un lavoro pregevole in ogni senso, dal punto di vista letterario e spirituale. Dovevo tradurre questo libro per renderlo disponibile anche ai cristiani di lingua italiana! Tessa è stata subito entusiasta di questa iniziativa. Ed ecco che presentiamo questo libro alla Chiesa italiana perché possa utilizzarlo come potente mezzo di crescita personale e benedizione. (Giuseppe Guarino)

I continui aggiornamenti sul testo dei rotoli, digitalizzati e resi sempre più disponibili agli studiosi a livello globale, e gli approfondimenti sulla natura della Comunità di Qumran rendono questo mio libro, che scrissi originariamente nel 2014, un testo anch'esso in continuo bisogno di revisione e aggiornamento. Sono particolarmente soddisfatto perché alcune conclusioni che avevo espresso sono state ulteriormente confermate da nuove riflessioni e studi. Ripropongo l'identificazione di 7Q5 con il Vangelo di Marco, perché non è stata concretamente dimostrata impossibile e perché nessun'altra identificazione altrettanto convincente è stata proposta. Sento come un dovere non permettere che le voci di studiosi del calibro di José O'Callaghan e Carsten Thiede vengano messe a tacere con la semplice arma dell'indifferenza. Finché potrò, darò eco al loro prezioso contributo per una migliore comprensione delle origini dei Vangeli e – perché no! – in difesa della storicità del cristianesimo.

Questo volume della collana I Padri Apostolici contiene la lettera scritta da Clemente, vescovo di Roma, alla comunità di Corinto sul finire del I secolo, intorno al 95/96 d.C. L'ho chiamata “L'Epistola di Clemente di Roma”, ma alcuni manoscritti che la tramandano la intitolano “La Lettera dei Romani ai Corinzi”, il che descrive esattamente ciò che essa è, considerando che il nome dell'autore non è effettivamente menzionato. Questo scritto rivaleggia con il Didaché per il titolo di più antico libro cristiano al di fuori dei testi canonici del Nuovo Testamento.