Elèuthera: Caienna
Né vendetta né perdono. Giustizia moderna e crimini contro l'umanità
Raoul Vaneigem
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2010
pagine: 116
"Mai più questo orrore!" è l'indignata invocazione che ha ispirato la definizione di crimine contro l'umanità adottata nel 1945 per punire i criminali nazisti. Ma da allora massacri e genocidi non sono cessati. Anzi. Viviamo in un mondo nel quale il potere esige sempre più disordine per imporre la sua protezione mafiosa, maggiore disumanità per dare smalto alla menzogna umanitaria. Che cosa può voler dire "giustizia" in un mondo simile? Vaneigem affronta questo paradosso, rivisitando i fondamenti della giustizia moderna e ricostruendo i presupposti che hanno portato a stabilire, nell'ambito di un umanesimo di facciata, che cosa sia un "crimine contro l'umanità" e quali le pene adeguate. E mette a nudo la logica di un potere giudiziario transnazionale che può giudicare e condannare il singolo atto criminale ma volutamente ignora il contesto economico, sociale e culturale che lo ha istigato. La giustizia moderna è una giustizia "in libertà condizionata" che riesce solo a smussare "gli eccessi di un sistema disumano". Le istituzioni giudiziarie, al contempo necessarie e insufficienti, dice Vaneigem, non possono essere altro che un punto di partenza per una lotta più ampia contro la barbarie universale.
Un grosso sbaglio. L'idea occidentale di natura umana
Marshall Sahlins
Libro: Copertina morbida
editore: Elèuthera
anno edizione: 2009
pagine: 127
Homo homini lupus. Molto prima di Hobbes e fino ai nostri giorni, fra miti, religioni, filosofia e scienza, la civiltà occidentale è stata ossessionata dallo spettro di una natura umana così avida e litigiosa, cosi "bestialmente" egoista, che deve essere tenuta a bada da un pugno di ferro istituzionale da cui traggono la loro giustificazione gerarchie e diseguaglianze sociali. Questa visione presuppone una contrapposizione fondante tra natura e cultura che antropologia e paleontologia invece contraddicono. La natura dell'Homo sapiens è la sua cultura, anzi le sue culture. E la stessa idea che siamo schiavi delle nostre inclinazioni animali non è altro che una creazione socio-storica, cioè culturale. Un'idea non proprio felice, visti i risultati.
Mi rivolto dunque siamo. Scritti politici
Albert Camus
Libro: Copertina morbida
editore: Elèuthera
anno edizione: 2008
pagine: 114
In quest'era di acquiescenza mansueta gli scritti di Camus sono un breviario (laico) indispensabile per chi non intende piegarsi al presente e cerca negli altri e dentro di sé - le ragioni di una rivolta necessaria, i "no" che bisogna inventarsi. Anche dopo il mesto congedo dal grande sogno di una Rivoluzione salvifica, Camus non voleva rassegnarsi a lasciar cadere l'istinto di una ribellione immaginifica. I suoi testi politici libertari sono ancora un modello limpidissimo, persino in un mondo tramortito dal conformismo. Nemico di ogni ideologia, allergico a tutte le religioni, Camus parlava al singolo sapendo che ogni forma di azione collettiva andava (e va) ripensata ed esortandolo a non arrendersi all'individualismo. "Mi rivolto, dunque siamo", per l'appunto.
Disinventare la modernità. Conversazioni con François Ewald
Bruno Latour, François Ewald
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2007
pagine: 71
I politici snocciolano sempre più spesso presunti "dati scientifici" nei loro discorsi. Conservatori o progressisti che siano, tutti si affannano ad assicurarsi il sostegno di qualche "dato certo", fornito da "esperti", per le loro opinioni e per le loro decisioni. Come se vi fossero certezze sui fatti e univocità di interpretazioni. Le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche hanno contribuito a creare il mondo moderno. L'hanno reso più vivibile e confortevole. Ma nessun esperto, nessuno scienziato può controllare e prevedere ogni cosa. E gli "effetti collaterali" dello sviluppo si moltiplicano e amplificano. Che fare? Che fare se l'intreccio di fatti e valori sembra destinato a riproporsi, a dispetto del progresso e della modernità, e diversi sistemi di valori si affrontano? In queste brevi conversazioni Latour delinea una risposta forte. Bisogna "disinventare" la modernità e costruire spazi di mediazione, di negoziazione fra diverse culture, saperi e tradizioni. Solo attraverso l'idea di un mondo comune è possibile comprenderne la pluralità.
L'anarchia. Un approccio essenziale
Colin Ward
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2007
pagine: 125
La parola anarchia tende a evocare, negli anni recenti, immagini di protesta aggressiva e di rabbiose manifestazioni contro la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale. Ma l'anarchia è ben più che protesta e rabbia. In questa sua brevissima introduzione all'argomento, Colin Ward traccia gli elementi essenziali del pensiero e della pratica anarchica, dai suoi "padri" ottocenteschi fino ai nostri giorni. E, soprattutto, delinea i tratti costruttivi dell'approccio libertario, egualitario e solidale, che ne fanno un riferimento costante e vitale per una molteplicità di azioni tese alla riappropriazione dal basso del controllo sociale. Un anarchismo che sfida incessantemente, con pratiche di autonomia, ogni forma di dominio.
Discorso sull'orrore dell'arte
Enrico Baj, Paul Virilio
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2007
pagine: 78
L'orrore dell'arte è l'orrore che l'arte contemporanea prova per se stessa oppure è l'orrore che produce nel pubblico? Baj, pittore, e Virilio, urbanista, si interrogano reciprocamente sullo statuto e la percezione dell'arte e dei luoghi che la ospitano e la espongono. Il destino attuale dell'arte, la sua evoluzione, sembrano essere una delle dimensioni privilegiate per cogliere l'atmosfera dei tempi, anzi il mercato dell'arte ha preannunciato la new economy e molte altre virtualità. Nella maniera di rapportarsi all'arte si è prodotto una sorta di plusvalore che è divenuto talmente importante da rendere impossibile una critica seria. La critica diventa pettegolezzo e celebrazione, mentre l'opera d'arte diventa un'icona di se stessa, priva di un significato intrinseco in quanto ridotta a macchina per produrre pseudo-filosofie, pseudo-estetiche, pseudo-problematiche.
Frammenti di antropologia anarchica
David Graeber
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2006
pagine: 103
L'anarchismo, come filosofia politica, è sulla cresta dell'onda un po' dovunque, tranne che nell'accademia. Accademia antropologica compresa. Eppure anarchismo e antropologia (antropologia culturale, beninteso) hanno feconde potenzialità di arricchimento reciproco. Ad esempio nella questione - centrale per entrambi - del potere, dell'autorità, della gerarchia. Questi "frammenti" sono un puzzle di appunti e spunti di riflessione che, pur nella loro deliberata incompiutezza, delineano i tratti essenziali del possibile incontro tra una filosofia politica estrema, che con estrema lucidità decostruisce i meccanismi del dominio sociale, e una disciplina scientifica che ha le molteplici società umane come oggetto di studio.
Vivere senza padroni. Antropologia della sovversione quotidiana
Stefano Boni
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2006
pagine: 137
È nel vissuto che si costruisce l'antagonismo, sostiene l'autore, non nei grandi eventi mediatici del movimento. Perciò questa narrazione "antropologica" si sofferma sulle prassi di vita di un frammento di umanità ribelle, al di là degli stereotipi mediatici. Il movimento è la sua cultura, una cultura che e fatta di valori specifici, di un immaginario comune e comunitario, di emozioni e idiosincrasie condivise, ma anche del loro tradursi e manifestarsi in uno stile di vita. In queste modalità peculiari e distintive di fare le cose e di pensare il mondo si genera l'identità comune, il "noi" descritto in questo libro. Un "noi" non delimitabile ma identificabile e identificante. È un ritratto dall'interno di un circuito conviviale in cui si colloca anche l'autore, antropologo e libertario, osservatore e partecipe insieme, in uno sforzo di oggettività empatica.

