Gattomerlino/Superstripes: Serie blu

«È corretto dire che Sylvia Plath rappresenta per noi una figura tragica coinvolta in un’azione tragica e che la sua tragedia ci viene offerta come un’opera d’arte pressoché perfetta nei suoi libri». Questo il giudizio con cui Joyce Carol Oates quasi liquida l’attualità della poesia di Sylvia Plath, considerandola espressione di un’epoca ormai conclusa, che tuttavia ha reso possibile la nostra. Poeta del passato, la chiama, e ultima dei romantici.

«Nell'orto di Robella i curnalìn / Rossi occhieggiavano / Segreti / Fra il verde stinto / Di foglie tremule / Al vento attente / Alberi antichi / Rami imploranti / Un dio assente.»

Testi di poesia e prosa di Marija Stepanova che abbracciano un arco di tempo che va dal 2001 ai nostri giorni.

Un'antologia dove convergono poesie da cinque differenti libri e altre recenti o ancora inedite, che finiscono per comporre una sorta di autobiografia in cui il dolore, e i riflessi di eventi politici sul destino individuale, la malattia e l'angoscia, sono spesso raccontati con ritmo musicale, nei toni di una coscienza notturna insieme vigile e sognante. Una coscienza e una sensibilità che anche nelle ore diurne sceglie di preferenza immagini fantastiche e toni ironici e autoironici.

Dopo aver celato la sua identità sotto il nome di Anonimo scienziato, in occasione di questa ristampa delle sue poesie Franco Ferrarotti, padre della sociologia italiana, accetta ora di buon grado di riconoscere la piena paternità anche di queste poesie. Questo disvelamento dovrebbe aggiungere un ulteriore imprevisto tratto alla poliedrica personalità dell'autore.

Dopo aver celato la sua identità sotto il nome di Anonimo scienziato, in occasione di questa ristampa delle sue poesie Franco Ferrarotti, padre della sociologia italiana, accetta ora di buon grado di riconoscere la piena paternità anche di queste poesie. Questo disvelamento dovrebbe aggiungere un ulteriore imprevisto tratto alla poliedrica personalità dell'autore.

Il testo chiave per introdurre alla poetica di Eleanor Wilner: suo fulcro è il riconoscimento dell'andamento ciclico della vita, la celebrazione dell'eterno ritorno. Caratterizzano la scrittura di Wilner l'importanza dello sguardo (anche del pensiero-guardo, perché la sua poesia si genera spesso per immagini mentali che esplodono come fiori) e lo spaziare con nitore descrittivo tra gli aspetti dell'universo - lirici e antilirici - percepiti tutti come vivi e pulsanti, in una prospettiva proiettata sempre fuori dal "sé".

Erik Lindner ovvero dello scrivere come seguendo con l'occhio nella cinepresa i movimenti delle persone e degli oggetti - o la loro immobilità - senza apparente partecipazione emotiva. Basta questo a de-scrivere ciò che è, ciò che veramente scorre davanti allo sguardo?: "È questa parola che mente, non io, sai / cosa - che cosa c'entro io?"

Il secondo volume dedicato ai poeti della Fondazione Brodskij presenta alcuni poemi e poesie di Elena Fanajlova la quale offre al lettore le molte facce della sua personalità e mette insieme nelle sue opere e nel suo lavoro, politica, storia, traumi sociali, eventi privati della sua biografia.

Il poeta lettone rivive e affronta attraverso Lupo, sua creatura di finzione, la tragica esperienza di una parziale cecità.