Giuseppe Barile: Zétema
Carlo Gesualdo da Venosa. Per una biografia
Annibale Cogliano
Libro
editore: Giuseppe Barile
anno edizione: 2016
pagine: 460
"Nel 1960 Igor Stravinsky scrisse un omaggio intitolato Monumcntum pro Gesualdo ad CD annum, pensando che Carlo Gesualdo fosse nato nel 1560; il grande compositore si era sbagliato sulla data, ma a quel tempo nessuno sapeva quale fosse l'anno giusto: solo in seguito si è accertato che Gesualdo fosse nato nel 1566. La data della morte, invece, non era mai stata posta in dubbio, poiché Gesualdo morì l'8 settembre 1613, ed è per questo che ho compiuto il mio ultimo viaggio a Gesualdo, per il IV centenario, nel novembre del 2013. L'intera rinascita di interesse per Carlo Gesualdo è iniziata grazie a Igor Stravinsky (con l'assistenza di Robert Craft) e io fui pienamente coinvolto in quella riscoperta pionieristica agli inizi della mia carriera. Nel lontano 1953 ero studente all'Università di Oxford e a quei tempi non esisteva ancora una edizione completa della sua opera e solo pochissime notizie biografiche erano conosciute. Pochi anni più tardi comparvero le mie pubblicazioni sulla musica sacra di Gesualdo, che divennero parte della prima edizione completa delle sue opere, condotta con Wilhelm Weismann. La pubblicazione dei Responsoria nel 1959 mi mise in contatto con Stravinsky che conobbi a New York proprio nel 1960, l'anno del Monumentum, e subito dopo ebbe luogo il mio primo viaggio nella cittadina di Gesualdo, occasione per visitare il castello e per ammirare la celebre Pala del Perdono nella chiesa di Santa Maria delle Grazie..." (Dalla Prefazione di Glenn Watkins)
Matera. Forma et imago urbis
Rosalba Demetrio
Libro: Copertina morbida
editore: Giuseppe Barile
anno edizione: 2014
pagine: 162
"A lungo Matera ha simboleggiato, anche più di altri centri meridionali, il ridotto sviluppo urbano nel Mezzogiorno medievale e moderno. Quando si parla di ridotto sviluppo non è solo di una minore consistenza materiale o quantitativa che si vuole parlare, bensì anche, e più, di una minore e diversa qualità. La città dei Sassi era, infatti, ritenuta uno dei prototipi più eloquenti non solo di una debole presenza e di un corrispondente debole ruolo della città meridionale nel quadro del suo territorio, bensì anche di uno sviluppo civile conforme al deprecato basso livello della generale condizione del Mezzogiorno. A questa immagine corrente corrispondeva largamente lo stato degli studi. Si poteva ancora capire che la filiforme tradizione storiografica relativa alla città nell'età antica rispondesse non solo all'esiguità e all'incertezza delle testimonianze disponibili, bensì anche allo scarsissimo rilievo del suo profilo storico sia in epoca italica, magno-greca e romana, sia nella precedente epoca preistorica. Per il Medioevo, tuttavia, la questione era diversa. La 'civiltà rupestre' di quel periodo aveva assunto in molte zone del Mezzogiorno, e nella Basilicata fra le altre più interessanti da questo punto di vista, un'importanza fondamentale per la vita delle popolazioni locali nei tempi travagliati e tormentosi che seguirono all'eclissi imperiale romana in Occidente". Presentazione di Giuseppe Galasso. Postfazione di Cosimo Damiano Fonseca.
Andrea Mantegna e la donazione De Mabilia alla Cattedrale di Montepeloso
Clara Gelao
Libro: Copertina morbida
editore: Giuseppe Barile
anno edizione: 2003
pagine: 164
Nel 1996 la dottoressa Clara Gelao, direttrice della Pinacoteca Civica di Bari, dopo anni di ricerche scoprì che una scultura dipinta, conservata nella Cattedrale di Irsina, un piccolo borgo della Murgia lucana, era attribuibile al Mantenga, il grande maestro del Rinascimento. Le conclusioni dei suoi studi sono raccolte in questo libro.
L'officina dei segni. Sussidiario di immagini e manufatti
Mario Cresci
Libro: Copertina morbida
editore: Giuseppe Barile
anno edizione: 2003
pagine: 223
Questo testo è il compendio di un "lungo percorso culturale e di autocoscienza, che parte dall'elitario marchio del pane per raggiungere la preziosità del manufatto del contemporaneo 'fabbro d'arte'. Un percorso guidato sempre da alcune coordinate, quella del linguaggio identificativo dell'uomo, quella della scuola e dello studio, quella dell'applicazione della ricerca, con al di sopra la stella polare della fecondità materna di Matera: Mater Materia." (Raffaello de Ruggieri, Presidente Fondazione Zétema).