Il Formichiere: Collezione di poesia
Zanzare. Rime piccanti in libertà
Luciano Cicioni
Libro: Copertina morbida
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2016
pagine: 341
Una lettera nell'alfabeto del mondo
Gabriella De Angelis
Libro: Copertina morbida
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2016
pagine: 97
Prefazione di Francesco Pullia.
Una rosa è una rosa. I giorni delle rose. Premio nazionale di poesia 2014-2016. Antologia di poesie sul più bel fiore
Libro: Copertina morbida
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2016
pagine: 132
Il volume si divide in due parti. Nella prima parte sono riportate le poesie premiate del concorso nazionale legato all'evento "I giorni delle rose di tutti" e tre gli anni: 2016: il segreto della rosa; 2015: i sentieri delle rose; 2014: i giorni delle rose. Il volume è presentato dalle due presidentesse del Garde Club di Perugia, Giuseppina Mantucci Massi Benedetti e di quello di Terni, Laura Chiari Bartolocci. La prefazione è di Manuela Mignini Moriconi, curatrice del concorso di poesia. L'introduzione, "Rosa fresca aulentissima... " I poeti e le rose è di Isabella Nardi Mannocchi. Nella seconda parte è presente un'antologia di poesie dedicate alle rose.
Puisia de Beagne. Versi nel dialetto materno 1995-2015
Anton Carlo Ponti
Libro: Copertina morbida
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2015
pagine: 151
Urla di vita... Bagliori di poesia. Tutte le opere composte dal 1922 al 1989
Francesco Spellucci
Libro: Copertina morbida
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2015
pagine: 483
Beagne è Beagne... dò ghirémo a finì? Testo umbro
Cesira Nardi
Libro
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2015
pagine: 115
Passeggeri. Fogli di transito. 40 anni di poesia
Piero Lai
Libro: Copertina morbida
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2015
pagine: 449
La poesia di Piero Lai pare inserirsi in una tradizione intellettuale che costituisce una storia diagonale, per dirla con Jean Michel Rey, che afferisce alla cultura popolare, alla commedia, costantemente in filigrana rispetto alla storia ufficiale. Questa tradizione è ben visibile nella lirica umbra sin da Metastasio, per dispiegarsi pienamente nel Novecento con Sandro Penna. È poesia votata ai lampi epigrammatici, a composizioni che dosano la tensione vitale in spazi stretti e soliti. Stilisticamente in Lai questo filo rosso si evidenzia per una scarnificazione dell'eloquio poetico, dove l'elemento ritmico è condizionato da una calibrata clownerie. Ecco perché si parla qui di stile conversazionale e allo stesso tempo di minuetti, di epigrafi. Ciò che preme rilevare è che il tono colloquiale e dimesso è una sorta di trappola che attira il lettore in una situazione che pare priva di interesse, cioè completamente controllabile, ma che Lai riesce ad illuminare d'improvviso di luce nuova e spaesante. Si tratta del meccanismo che destituisce la lettura di una legittimità puramente ricettiva, stimolando ad un ruolo in qualche misura attivo, come già auspicato da Roland Barthes.
Fulignu mia
Tullio Maggiolini
Libro: Copertina morbida
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2015
pagine: 199
Con una nota di Massimo Maggiolini e un contributo di Piero Lai. Tullio Maggiolini ha dedicato l'intera sua esistenza a lenire, con parole, con azioni, con uno sguardo di solidarietà le persone bisognose di tali cure, anche nello spirito, e questo fin dall'età di tredici anni, garzoncello nella farmacia ospedaliera, in seguito infermiere nel nosocomio folignate. Le sue poesie in lingua natìa, cioè folignate della prima metà del Novecento, rivelano lo spirito scherzoso e generoso nell'elargire finanche un sorriso a chi amava ascoltarlo o leggerlo; numerosi i componimenti indirizzati a persone, note in città, note all'interno dell'ospedale dove egli prestava servizio, e che oggi non ci sono più, ma che tuttora, oltre alla propria cerchia familiare ove verranno ricordate con affetto, sono vive grazie alla musa di Tullio. La sostanza del messaggio poetico è: sensibilità, calore, ironia, affetti espressi col caldo lessico natìo. Questa pubblicazione è un atto d'amore per un folignate genuino, che amava la sua città, anche quando ne rilevava i difetti, le manchevolezze, che amava la sua gente, persino quando ne metteva in ridicolo certe caratteristiche non esattamente positive.

