Kalós: La scena invisibile
Giugurta
Michele D'Anna
Libro: Libro in brossura
editore: Kalós
anno edizione: 2012
pagine: 122
La tragedia "Giugurta" (1808) di Michele D'Anna (Cefalù, 1760 circa - Palermo, 1810), ispirata al "Bellum Iugurthinum" di Sallustio, verte sul tema della corruzione politica. Il personaggio eponimo, ormai incontrastato re di Numidia dopo l'uccisione del rivale Aderbale, viene infatti convocato a Roma per svelare i nomi degli oligarchi da lui comprati con l'oro negli anni precedenti, ma, nella speranza di tornare illeso in patria, non cessa di ricoprire di danaro consoli e senatori. Solo il tribuno Caio Memmio sembra opporsi a tale mercimonio pronunciando nel foro un'infuocata orazione che rappresenta non solo uno spietato atto d'accusa contro il degrado morale della nobiltà, ma anche un incitamento alla plebe a prendere coscienza delle insidie e dei tradimenti orditi contro la patria e a reagire alle malversazioni e ai soprusi compiuti ai suoi stessi danni. Manifesto delle istanze liberali e riformatrici di ascendenza francese del poeta siciliano, l'opera non sposa tuttavia una prospettiva autenticamente rivoluzionaria, professando piuttosto un liberalismo moderato di stampo girondino aperto alla speranza di un riscatto delle classi popolari e di un loro coinvolgimento in un processo politico di rinnovamento sociale.
Sull'orme degli eroi. Silvio Pellico e il teatro romantico
Ignazio Castiglia
Libro: Libro in brossura
editore: Kalós
anno edizione: 2015
pagine: 168
Il successo indiscusso delle "Mie prigioni" ha finito per mettere in ombra la significativa produzione teatrale di Silvio Pellico, che invece appare come un riuscito esempio di traduzione sulle scene dei motivi principali della spiritualità romantica e risorgimentale. Accolta positivamente dal pubblico ottocentesco, la tragedia del Pellico merita oggi una nuova considerazione alla luce del suo valore storico ma soprattutto in quanto veicolo di trasmissione di quei contenuti politico-ideologici, istanze umanitarie, ideali libertari, sentimenti di fratellanza universale, esempi di sacrificio personale che ne illuminano ancora l'alto fine pedagogico.
Il teatro smascherato. La morale cattolica nella tragedia italiano barocca
Ignazio Castiglia
Libro: Libro in brossura
editore: Kalós
anno edizione: 2012
pagine: 158
Sulle scene italiane trionfano in Età barocca, spesso ad opera di membri della Compagnia di Gesù, delle tragedie di carattere devozionale i cui soggetti sono tratti dalle Sacre Scritture, dalle agiografie o dal martirologio cristiano, e nelle quali eroi della fede e tiranni perversi, angeli e demoni vengono chiamati a dar corpo a vicende dalla chiara finalità pedagogica. Non per questo, tuttavia, si rifiutano argomenti profani o si tagliano drasticamente i ponti con la drammaturgia classica: non meno rilevante è infatti la contestuale presenza di tragedie "morali" nelle quali la ripresa di temi, forme e modelli appartenenti al teatro greco-latino o alla tradizione letteraria italiana, dal Decameron all'Orlando Furioso, è condizionata a una profonda rilettura coerente coi principî etici ed estetici della Controriforma. Questo saggio intende fornire un quadro generale dei rapporti tra il genere tragico e la morale cattolica nel corso del Seicento, prendendo in esame in special modo l'opera di quattro fra i migliori drammaturghi del tempo: Pietro Sforza Pallavicino, Tommaso Aversa, Francesco Bracciolini e Giovanni Delfino.

