Libellula Edizioni: Narrativa

"Di solito si pensa che coloro che scrivono lo facciano per sublimare un prorompente amore dell'Io... Di solito si pensa che chi scrive abbia difficoltà relazionali e preferisca parlare con una pagina bianca per riempire il proprio vuoto esistenziale... Di solito si pensa che lo scrittore sia narcisista, folle o quanto meno strano... Mi sono interrogata per capire se io appartengo a queste categorie e, cercando di essere onesta con me stessa, ho concluso che, in parte, queste tre motivazioni, in misura più o meno preponderante, mi connotano... ma, ritengo, che ciò che maggiormente mi spinge a scrivere sia il piacere di comunicare riflettendo. Sembrerà banale, ma per me non lo è... Infatti caratterialmente io sono estroversa e logorroica e spesso la mia modalità di comunicazione è più veloce dei miei pensieri... Scrivendo trovo, finalmente, serenità e tempo per fermarmi a riflettere... Ecco, attraverso questo mio brevissimo racconto, apparentemente slegato e frammentario, ho voluto riflettere ed invitare a riflettere, tentando di uscire fuori dal mio ingombrante Io e privilegiando il Noi. Ho cercato, inoltre, anche attraverso le mie più recenti produzioni pittoriche di incorniciare e raccontare la mia estate del 2014."

"Agente speciale CIA 466" è una spystory ricca di pathos e dinamismo che narra le operazioni di un agente della CIA in missione speciale.

La mia seconda pelle, prende spunto da una storia realmente accaduta. È una storia di amicizia, di sfide, di scelte non scelte. È quello che può succedere ad ognuno di noi. Vi ritroverete a sorridere, ad emozionarvi, a parlare coi personaggi che popolano questo libro. Provare, credere di essere più forte della droga, sfidare se stessi è il leit motiv di questo racconto; la "caduta" nel mondo della droga viene paragonato ad un volo dal 50° piano, nel quale il problema non è il volo, ma l'atterraggio. E lo scrittore è molto bravo nel descrivere questo percorso, rovinoso ma non privo di una luce.

"A volte può sembrare che le parole non siano sempre sufficienti a descrivere una sensazione, una fantasia, un sentimento e questo porta tanti scrittori e poeti a sovrabbondare le proprie opere di ridondanze ed eccessi che inevitabilmente nascondono la vera bellezza di una poesia o di un racconto o romanzo che sia. Gustave Flaubert diceva che il vero problema dello scrivere non è tanto di sapere ciò che dobbiamo mettere nella pagina, ma ciò che da questa dobbiamo togliere. La vera capacità di uno scrittore, infatti, risiede nel saper oculatamente instillare nel lettore poche dosi di 'parole' che possano però scatenare emozioni e sensazioni traboccanti."

Un tempo dell'attesa e dell'incanto, un tempo meraviglioso ed unico della conoscenza e della scoperta e per finire un tempo della costruzione. Una scala interminabile di passi calibrati, di slanci emotivi, di passioni che ti prendono e ti scuotono. Alla ricerca di uno sguardo, di una sensazione sottile, tattile, di un odore, di una nuova creatura che diviene così magicamente te stesso, che ti penetra e ti scuote.

Pochi giorni dopo il bombardamento del quartier generale della Sicurezza Nazionale siriana, un decreto regio datato 19 luglio 2012, avvicendava il principe Muqrin (Mogren) bin Abdulaziz al-Saud con il principe Bandar bin Sultan al-Saud nella carica di direttore generale dell'Agenzia di intelligence esterna del Regno di Arabia Saudita, al-Istikhbarat al-Amah (Intelligence Generale).

Durante il campeggio per giovani fascisti, Paolo conosce una ragazza italoistriana, che stava pascolando le pecore della zia... Le circostanze portano i due giovani a divertirsi un po'... La guerra scoppiata da poco, coinvolge Paolo che, dopo inenarrabili peripezie, fa ritorno a casa. Completa gli studi in medicina interrotti per la chiamata alle armi. Diventato dottore, specializzato in pediatria, emigra per portare aiuto ai bambini dell'isola di Cuba. Al suo ritorno in patria, troverà una sorpresa che condizionerà tutta la sua vita.

Questa è la storia di un ragazzo, di uno studente, di un disoccupato come tanti. Racconta e si racconta attraverso ricordi ed episodi avvenuti, quando, ancora studente in architettura, passava le sue giornate tra amici, viaggi e studio. Sullo sfondo di una Napoli descritta attraverso gli occhi di un amante dell'arte, si snodano avvenimenti che raccontano di serate universitarie, di esami, di lezioni, di gite fuori porta, di amori e di passioni, fino al fatidico giorno della discussione della tesi, che segna un giorno memorabile, ma allo stesso tempo velato di malinconia. Ciò si evidenzia in una conclusione riflessiva che l'autore fa sull'attuale crisi, che descrive in modo più ampio un Italia in ginocchio di cui egli stesso si sente parte.

"A conclusione del mandato assegnato quattro anni fa dall'Assemblea dei soci al Consiglio direttivo tuttora vigente, in vista ormai del rinnovo degli organi statutari, esce questo numero delle Memorie, comprendente gli anni 2010-2011, testimonianza di un lavoro che, pur tra innumerevoli difficoltà, dimostra di voler tenere alto il ruolo dell'Ateneo salodiano nel panorama culturale benacense e valsabbino. Peraltro, mi è spesso accaduto di ripetere che, nella secolare storia di questa Accademia, raramente si è visto un periodo lungo diversi decenni, come i nostri ultimi, dare vita, con la medesima intensità e perseveranza, a tanto fervore di ricerca, a una così sistematica promozione di iniziative editoriali, alla tutela premurosa del proprio patrimonio, alla divulgazione didattica indirizzata con particolare sensibilità al mondo della scuola: tutto questo, nel contesto di una complessa gestione del proprio patrimonio edilizio, croce e delizia degli amministratori che mai, come negli ultimi anni, si sono dovuti cimentare con il difficile problema del reperimento di risorse." (Dalla presentazione di Pino Mongiello)