Sport e vita all'aperto

I due libri sono un tributo fotografico alla squadra, ai protagonisti e ai momenti decisivi che hanno scritto una nuova pagina di storia. Due libri da sfogliare con orgoglio, per rivivere ogni gol, ogni esultanza, ogni abbraccio. Con centinaia di fotografie esclusive, dettagli curati e una narrazione avvincente, questo cofanetto rappresenta un vero oggetto da collezione. Un doppio omaggio che nessun tifoso napoletano può lasciarsi sfuggire. Perfetti da regalare o custodire nella propria libreria, per rivivere - ogni volta che si vuole - la magia di due stagioni indimenticabili.

Educare o far apprendere a giocare a calcio? Molti adulti pensano che alla Scuola Calcio sia importante curare la crescita socio-educativa dei bambini, al contrario molti altri pensano che sia importante dare la precedenza alla crescita calcistica. Il comune denominatore di queste due opposte visioni è che proprio in questa fascia di età i bambini gettano le basi per il loro sviluppo umano e calcistico. Purtroppo però pochi pensano che queste due sfere di sviluppo, umano-educativa e sportivo-calcistica, possano coesistere e anzi rinforzarsi l'un l'altra. Troppo spesso l'una è vista come ostacolo all'altra: sembra che se si cura troppo l'aspetto di crescita socio-educativa in qualche modo si tolgano energie e possibilità per la crescita calcistica, allo stesso modo molti adulti pensano che praticare il gioco del calcio con abnegazione rischi di portare i bambini e le bambine su una strada educativa poco virtuosa se non addirittura pericolosa. Con questo manuale cercheremo di portarvi a ragionare sul fatto che invece una sinergia tra queste due prospettive di sviluppo non solo è possibile, ma si rivela vincente sia dal punto di vista della crescita umana che sportiva.

La chiusura di una trilogia. L’inizio di una trasformazione necessaria. Dopo IdeAzioni (2019) e IdeAzioni Innovative (2023), questo terzo capitolo completa un viaggio. Ma non è una conclusione: è una soglia da attraversare. Una chiamata urgente e radicale a ripensare l’allenamento, a superare schemi fossilizzati, a lasciare andare ciò che “si è sempre fatto così”. Per decenni, il mondo sportivo ha perpetuato approcci didattici e organizzativi legati più alla tradizione che alla scienza, spesso in contrasto con la natura del gioco, del movimento e dell’apprendimento umano. In questo testo, ci liberiamo da quella zavorra. Non inseguiamo più la performance come atto tecnico isolato, ma l’abilità come relazione viva tra percezione, cognizione e azione. Non è solo tecnica. È sensibilità ecologica. Non è solo controllo. È danza adattiva con il contesto. Non è solo insegnamento. È emersione di possibilità. In IdeAzioni TECNICHE Innovative, il cuore dell’indagine si sposta sul concetto di abilità: non come gesto esecutivo, ma come soluzione emergente, radicata nell’interazione dinamica tra atleta e ambiente. [...]

Igabuè è una città di mare ricca di storia, leggende e misteri. Un palcoscenico sul quale si muovono personaggi colorati e diversi tra loro che si ritrovano ad abitare un luogo sospeso nel tempo. Il 21 giugno 1954 tutto si ferma: la squadra di calcio di Igabuè dovrà disputare la partita più importante della sua storia e tutti, nessuno escluso, finiscono con l’essere consumati dall’attesa. Al centro di tutto c’è Don Leandro, allenatore della squadra e maestro di vita, l’uomo su cui l’intera città riversa le proprie speranze. A distanza di ottant’anni una giovane giornalista, Blanca, incontra uno dei pochi protagonisti di quella sfida ancora in vita e improvvisamente la cronaca di una giornata sportiva diventa un viaggio nella memoria della città. “Lei parli, io l’ascolto” gli dice Blanca “Credo che niente nella vita possa essere più bello del sentirsi raccontare una storia.”

Un campionato emozionante, con la partita più esaltante degli ultimi anni. Fu epica per tanti motivi: per la giornata clamorosamente piovosa, per come il San Donà dimostrò tutta la sua forza nel primo tempo prima di commettere un grave errore, pensare di aver già vinto. Peccato di presunzione, perché il Montevarchi non era secondo a nessuno per carattere. La partita decisiva si disputò il 14 maggio 1995, con il San Donà di Piave, il Montevarchi distanziato di 2 punti in classifica. Si giocò sotto una fitta pioggia per tutto l'incontro e dopo una rocambolesca gara, vinse l'Aquila per 4-2, con il goal definitivo di Arcadio al 90°. Dopo la storica partita vinta in casa con il San Donà, l'Aquila Montevarchi è al primo posto in classifica. È il 21 maggio 1995, e come ultima partita stagionale il calendario prevede la sfida a Lugo di Romagna, contro il Baracca Lugo. L'atto finale della stagione, si concluderà con la vittoria dei rossoblù per 2-1, sostenuti da oltre tremila tifosi, ed il Montevarchi ritornerà in C1.