LIM: Quaderni del Centro Studi canzone napoletana
Saggi sulla canzone napoletana classica. Il plagio di «’O sole mio» e altri studi
Giorgio Ruberti
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2021
pagine: 164
Vedi Napule e po’ mori! Lo spettacolo popolare partenopeo tra canzone napoletana, cinema muto e identità culturali
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2020
pagine: 165
Giuseppe Sergi “Creare la canzonetta”. La macchietta per Nicola Maldacea Massimo Privitera La Divette in Partenope: La prima esibizione napoletana di Yvette Guilbert Pasquale Iaccio Roberto Bracco Canzoniere Gina Annunziata Una scrittrice al cinematografo. Matilde Serao, una spettatrice critica Mario Franco Cinema napoletano e canzone Maria Rossetti All’alba di un nuovo secolo. La Napoli del primo ’900 tra industria culturale e seconda generazione Lucia Di Girolamo Costellazioni di identità Simona Frasca La canzone e la pellicola: riflessioni sul film sceneggiata a Napoli Giuliana Muscio Enrico Caruso: la prima star mediatica moderna Davide Montella Enrico Caruso e il cinema nel centenario di My Cousin Enrico Careri Caruso, il canto lirico e la canzone napoletana
Passione e malizia nella canzone napoletana della Belle Époque
Giuseppe Sergi
Libro
editore: LIM
anno edizione: 2018
pagine: 172
Passione e malizia nella canzone napoletana della Belle Époque di Giuseppe Sergi è un contributo importante ad una conoscenza più approfondita della canzone napoletana, perché mette in relazione la componente musicale delle canzoni e i discorsi su di esse, e perché entra nello specifico tecnico di un repertorio sul quale tantissimo è stato detto relativamente alle poesie che intona, alla sua fortuna locale e internazionale, al suo significato sociale e antropologico, ai suoi legami con la storia e con le altre arti, ma ancora troppo poco su come funziona in quanto musica. Ma è anche un contributo significativo all’analisi musicale come disciplina, perché conferma che un’analisi ben fatta non ci fa solo capire come funziona la musica stessa, ma è capace di farci entrare in contatto profondo con quanto sentivano e pensavano coloro che l’hanno scritta e coloro che l’hanno goduta — oltre che con quanto sentiamo noi stessi.
Forme e stili della canzone napoletana classica
Giorgio Ruberti
Libro
editore: LIM
anno edizione: 2016
pagine: XXX-115
Questa non è una storia della canzone napoletana ma uno studio sistematico degli ingredienti utilizzati nel suo periodo aureo, tra gli ultimi decenni del diciannovesimo secolo e la prima metà del ventesimo, l’unico di cui esistono testi scritti dopo secoli di tradizione orale di cui sono pervenute solo poche trascrizioni ottocentesche (di Cottrau, Florimo e dei fratelli Ricci) e oltre mezzo secolo di progressivo decadimento (salvo rare straordinarie eccezioni che hanno però un sapore antico) dal secondo dopoguerra ai nostri giorni quando ormai la sala d’incisione e il disco avevano reso obsoleti gli spartiti. Che il periodo aureo o classico della canzone napoletana coincida con la sua fase scritta non può non far riflettere, dal momento che la scrittura è di per sé uno strumento compositivo che influisce in profondità sulle scelte dell’artista, che si tratti di un romanzo o di una composizione musicale. Sappiamo che alcuni protagonisti di quegli anni — Costa innanzitutto — avevano un’ottima preparazione musicale, e che altri — Gambardella e E. A. Mario tra i più noti — non ne avevano affatto e si affidavano a trascrittori retribuiti dagli editori, ma sempre la notazione scritta serviva da filtro alle idee musicali e ne condizionava la forma, oltre naturalmente a offrire agli autori la possibilità di dire di più di quanto la memoria riesce a conservare: non c’è dubbio che le forme più semplici del periodo preclassico, per non parlare di quelle precedenti di cui peraltro sappiamo ancora pochissimo, siano tali anche perché il veicolo attraverso cui si tramandavano non consentiva forme, melodie e armonie complesse, pena l’oblio o appunto la semplificazione.
Studiare la canzone napoletana. Le tesi di laurea della «Federico II»
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2015
pagine: XI-124
Gli spazi della canzone. Luoghi e forme della canzone napoletana
Giovanni Vacca
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2013
pagine: XVIII-129
Questo libro racconta la genesi e lo sviluppo della canzone napoletana a partire dalla mutazione urbanistica e culturale che investì Napoli a fine Ottocento, trasformando la capitale borbonica in moderna metropoli e reinventando l'immagine della città dopo il declassamento derivato dall'Unità d'Italia e le difficoltà a trovare un ruolo nella modernità capitalistica. In costante confronto con altri generi urbani, e adottando una griglia interpretativa interdisciplinare, il volume mostra come la canzone napoletana abbia sostituito i linguaggi della tradizione popolare con una 'grande narrazione' della città e dei suoi spazi e attraverso un vero e proprio canone poetico e compositivo che ha poi profondamente influenzato tutta la canzone italiana successiva. Il racconto arriva fino ai nostri giorni, con il prepotente avvento della canzone di malavita negli anni '60 e '70 e il ruolo che ha la canzone classica oggi insieme alle nuove musiche che a essa si richiamano.