Maimone: Studi e ricerche sulla Sicilia e il Mediterraneo
Un'altra Sicilia. Immagini e rappresentazioni tra storia e storiografia (XV-XXI secolo)
Paolo Militello
Libro: Libro in brossura
editore: Maimone
anno edizione: 2020
pagine: 84
Il libro intende fornire di una ricostruzione nuova e filologicamente più corretta della storia della Sicilia d’età moderna, con un approccio metodologico libero da stereotipi e pregiudizi e con obiettivi scientifici veri e non corrotti da un uso politico della storia. Nel primo capitolo (Rappresentazioni, pratiche e governo del territorio) si delineano in maniera schematica le caratteristiche peculiari delle rappresentazioni, delle pratiche e del governo del territorio siciliano tra XVI e XIX secolo, cercando di mostrare come le elaborazioni culturali, le articolazioni socio-economiche e le suddivisioni politico-amministrative abbiano determinato il sovrapporsi di logiche e identità differenti. Il secondo capitolo (L’isola delle carte) ricostruisce e contestualizza il processo di realizzazione di alcune rappresentazioni cartografiche miliari per la storia della cartografia siciliana. Il terzo ed ultimo capitolo (Una nuova storiografia. XX-XXI secolo) ricostruisce i principali percorsi di ricerca sulla storia della Sicilia d’età moderna sviluppati tra gli anni Cinquanta del Novecento e il primo decennio del nostro secolo.
Le università degli studi in Sicilia. Il monopolio di Catania e la sfida con Messina e Palermo (XV-XIX secolo)
Giuseppe Baldacci
Libro: Libro in brossura
editore: Maimone
anno edizione: 2020
pagine: 158
Questo libro ripercorre la storia delle Università degli studi in Sicilia dalla metà del ‘400 fino all’inizio dell’Ottocento. La trattazione prende avvio dal 1434-1444, decennio durante il quale venne istituito a Catania il Siculorum Gymnasium (o anche Siciliae Studium Generale). Le due denominazioni sottintendevano una realtà per cui l’Università etnea rappresentava, di fatto e poi anche di diritto, l’unica del Regno di Sicilia. Si trattò però di un monopolio avversato, limitato e non rispettato, soprattutto per tutta una serie di dinamiche che videro le principali città siciliane interessate a diventare anch’esse sede di ateneo. È il caso di Palermo, che invano più volte nel corso dei secoli si adoperò per ottenere un’università. È il caso di Messina, che tra Cinque e Seicento riuscì a diventare sede del secondo Ateneo presente in Sicilia, almeno fino allo scontro con la monarchia spagnola (1674-1678) e alla conseguente chiusura del Messanense Studium Generale. Ne seguì per l’Università di Catania un lungo periodo di sostanziale crescita che avrebbe toccato l’apice nei decenni finali del Settecento.

