Neri Pozza: Biblioteca
Italiani. Citazioni, aforismi, pensieri sugli abitanti del Belpaese
Livio Frittella
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2011
pagine: 288
Questo libro è un breviario delle citazioni sull'Italia e sugli italiani e, a un tempo, una inconfutabile conferma dell'esistenza di uno stereotipo dell'Italia e degli italiani. Il luogo comune che vuole il nostro Paese, visto dall'estero, tutto pizza, spaghetti, mandolino, mafia, mammismo, inaffidabilità, e visto dal di dentro, da noi stessi che lo abitiamo, tutto furbizia, menefreghismo, individualismo, familismo amorale, disamore per le istituzioni, e chi più ne ha più ne metta, trova bizzarre, affascinanti e fulminee formulazioni in queste pagine. "Si va - com'è scritto nell'introduzione - dalla "marmaglia miserabile" (Paul Klee) e dal "popolo senza sensibilità o immaginazione" (Shelley), dagli italiani che "passano il loro tempo a deridersi scambievolmente, a pungersi fino al sangue" (Leopardi) e per i quali è normale "il cambiar facilmente bandiera, la servilità verso i grandi, la mendicità di pensioni e premi" (Prezzolini), al "popolo impressionante", "primogenitura dell'Europa" (Burckhardt), di cui si deve "lodare la naturalezza, l'animo schietto, le belle maniere" (Goethe), con il "numero di geni, innovatori, santi, eroi" sempre "notoriamente superiore alle nostre necessità nazionali" (Barzini) e dotato dell'"allegria di passeggiare sullo spettacolo dell'esistenza come primi attori o trionfali comparse" (Citati).
L'uccello beffardo
Gerald Durrell
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2011
pagine: 285
Nominato funzionario dell'impero britannico sull'isola di Zenkali, Peter Foxglove non vede l'ora di raggiungere quello che tutti a Londra definiscono un autentico paradiso tropicale. Avvolta nella luce solare e sorvegliata dai coni di due vulcani, l'isola ha i colori di un arazzo variopinto cinto da un mare blu intenso e da una meravigliosa barriera corallina. La popolazione vive pacifica, nonostante l'atavica rivalità tra le due tribù dei Fangoua e dei Ginka. La flora e la fauna sono rigogliose e fonte di benessere: un'unica specie vegetale, l'albero Amela, regge l'intera economia dell'isola e dà lavoro a tutti i suoi abitanti, i quali non conoscono né tasse né catastrofi naturali. L'unico cruccio per i tranquilli isolani è l'estinzione di un uccello, l'uccello beffardo, venerato per secoli come un dio dalla tribù dei Fangoua e chiamato così per il suo richiamo simile a una risata sfrenata. Foxglove, dunque, ha di che rallegrarsi sbarcando a Zenkali con un incarico delicato, ma all'apparenza non troppo gravoso: costruire nell'isola, giudicata d'importanza strategica dai capi di stato maggiore britannici, una pista d'atterraggio. Quando, tuttavia, in un'amena valle vengono scoperti quattrocento alberi Ombu e quindici coppie di Uccelli Beffardi, accade l'irreparabile per gli irreprensibili funzionari britannici. Il re Kingy sconfessa il suo ministro furfante e si oppone alla costruzione della pista di atterraggio che prevede l'inondazione della sacra valle del volatile.
L'ultimo settembre
Elizabeth Bowen
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2011
pagine: 304
Irlanda, Contea di Cork, 1920. Seria e composta come si conviene a una diciottenne dell'aristocrazia anglo-irlandese, Lois accoglie insieme con Sir Richard e Lady Naylor, gli zii coi quali vive dopo la prematura scomparsa dei suoi genitori, i coniugi Montmorency, ospiti attesi da tempo nella grande dimora di Danielstown. L'ampia facciata della casa fissa fredda il declivio dei prati, i cani trotterellano nell'atrio, quando Francie Montmorency, la mano a proteggere la veletta viola agitata dal vento, e suo marito Hugo oltrepassano la soglia della villa in cui hanno vissuto, dodici anni prima, gli spensierati anni della giovinezza. Ma non li rivivranno. Danielstown è, infatti, la stessa soltanto per occhi distratti ed estranei. I davanzali bianchi mostrano bolle di vernice, come se la casa abbia trascorso un giorno ai tropici. Sui campi di tennis, nei giorni di pioggia, si riversa il bestiame. E tra un tè e l'altro, una partita di tennis e l'altra, gli aristocratici ospiti discorrono smarriti della guerra che già insanguina le strade della Contea. Romanzo sul tramonto dell'aristocrazia anglo-irlandese al tempo dell'efferato conflitto tra l'IRA, l'esercito repubblicano irlandese, e i Black and Tans inglesi, "L'ultimo settembre" apparve per la prima volta nel 1929 e incontrò subito il favore della critica. Nel decennio successivo, l'opera di Elizabeth Bowen fu unanimemente accostata agli scritti di Virginia Woolf, E. M. Forster e Henry James.
L'assedio di Krishnapur
James Gordon Farrell
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2011
pagine: 442
Nel 1857 a Krishnapur, uno dei centri più importanti dell'Amministrazione civile dell'Impero britannico in India, la vita scorre serena e secondo il più rigoroso decoro e stile europei. La quiete di questa esistenza svanisce, però, di colpo il giorno in cui nella borsa dei dispacci, anziché i documenti attesi, vengono trovate quattro chapati, quattro piccole focacce di pasta non lievitata. Basato su un episodio storico reale, la celebre e sanguinosa rivolta dei sepoy (i soldati nativi dell'esercito imperiale), "L'assedio di Krishnapur" narra dell'incombere cupo di un nemico impalpabile e inaspettato. Sorpresa e confusa dagli eventi, la comunità britannica si ritira nella Residency, dove viene sottoposta a un lungo e snervante assedio.
Il libro di zaffiro
Gilbert Sinoué
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2011
pagine: 571
Toledo 1487: un anziano rabbino, uno sceicco di mezza età e un giovane monaco francescano, affratellati dal giuramento fatto a un comune amico ebreo finito sul rogo, decidono di intraprendere un avventuroso viaggio alla ricerca di una misteriosa tavoletta di zaffiro, dove, a detta di chi l'ha avuta tra le mani, sono impresse le risposte di Dio agli interrogativi fondamentali che da sempre l'uomo si pone sulla propria esistenza. Nel corso del rocambolesco pellegrinaggio attraverso la Spagna di Ferdinando e Isabella i tre scamperanno per un pelo agli agguati degli eserciti cristiano e musulmano, si apriranno un varco tra le fitte maglie tese dell'Inquisizione, e troveranno il tempo di fare la conoscenza di uno stravagante marinaio genovese.
Gridano i gufi
Janet Frame
Libro: Copertina morbida
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2011
pagine: 250
Amy e Bob Withers vivono in una baracca fatiscente nella piccola città neozelandese di Weimaru e, nella grave depressione economica degli anni Trenta, riescono a malapena a sfamare i loro quattro bambini. Francie, la maggiore, a dodici anni è costretta a lasciare la scuola con la prospettiva di un misero impiego nel locale lanificio. Teresa, detta Chicks, Pulcino, è la più piccola e trotterella sporca dietro i fratelli, in perenne ricerca di una caramella o di un gesto d'affetto. Toby, l'unico maschio, soffre di epilessia e attende spaventato quei momenti in cui Dio gli butta sulla testa "un mantello scuro", e lui lotta per liberarsi "agitando in aria le braccia e le gambe". Daphne, infine, la fragile e introversa Daphne, fa suo ogni pensiero, ogni palpito del cuore, ogni gioia e dolore dei suoi fratelli. Il luogo preferito dai piccoli Withers è la discarica dei rifiuti, il posto dove si cercano i tesori, dove Toby e Daphne trovano libri di fiabe mangiucchiati dai vermi e dove Francie può liberamente raccontare i suoi sogni di adolescente che si farà strada nel mondo, andrà a ballare con i ragazzi e i loro cuori batteranno insieme. Ma il futuro per chi nasce segnato non prevede alcuna realizzazione dei sogni... Opera prima di Janet Frame, "Gridano i gufi" è un romanzo corale che parla di amore, abnegazione, dolore e speranza, gioie e lutti con una scrittura ricca di pathos e commozione.
Mio sodalizio con De Pisis
Giovanni Comisso
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2010
pagine: 160
Testimonianza di una grande amicizia, "la più grande amicizia del secolo", "Mio sodalizio con De Pisis" è un libro di memorie, scritto con il tono e il ritmo disordinato della tenerezza. Comisso racconta la vita di un artista e amico, getta lo sguardo ai ricordi degli incontri quando insieme, "divini ragazzi", attraversavano Roma e Parigi alla ricerca di nuove ebbrezze e piaceri. Il racconto inizia con gli anni degli incontri a Roma, quando De Pisis comincia a dipingere per giustificare come studio l'alcova dove invita i ragazzi; e attraversa gli anni di Parigi, "le inaudite meraviglie" gustate insieme con il successo artistico e mondano. Sono gli anni migliori per De Pisis e per la loro amicizia. Con la sua incantevole scioltezza verbale, Comisso compone un racconto che ha lo stile della pittura di De Pisis, leggero, distratto e goloso, come ha scritto Parise, senza la minima tensione o forzatura, nello stesso italiano dolce e luminoso di Delfini, Penna e dello stesso Parise. E questa stessa dolcezza, che è poi tenerezza per la vita, lo assiste anche nel racconto degli ultimi tragici anni dell'amico, segnati dalla malattia e dalla reclusione in clinica: "nel corridoio i nostri passi andavano concordi come quando si andava prepotenti e felici per le strade di Parigi e Cortina"; e giunge ad accoglierci tutti nel pensiero finale: "noi siamo soltanto magnifiche onde in attesa sempre di disfarci nel crollo".
L'uomo che non poteva morire
Timothy Findley
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2010
pagine: 621
Il 17 aprile 1912 un uomo di nome Pilgrim tenta di suicidarsi impiccandosi ad un albero. Pochi istanti dopo il ritrovamento, però, il suo cuore ricomincia a battere. Accompagnato dalla sua amata amica, Lady Symbol Quartermaine, Pilgrim viene ricoverato nella clinica psichiatrica di Zurigo diretta da Jung. Con il famoso analista, l'uomo ingaggia una vera e propria battaglia che porta Pilgrim a confessare la sua stupefacente storia: una vicenda che dura da 4000 anni e che include figure storiche come Leonardo da Vinci, Henry James, Oscar Wilde... Pilgrim è pazzo? I suoi ricordi sono il frutto di una mente malata o attestano veramente la sua immortalità?
La potenza del pensiero. Saggi e conferenze
Giorgio Agamben
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2010
pagine: 416
Giorgio Agamben ha raccolto in questo volume un'ampia scelta dei suoi saggi inediti o sparsi in riviste oggi introvabili, dal 1980 a oggi. Ordinati in tre sezioni distinte (linguaggio, storia, potenza), i diversi motivi del suo pensiero ruotano ostinatamente intorno a un unico centro: la potenza del pensiero. In ognuno di questi testi è, infatti, in corso un esperimento, in cui la posta in gioco è ogni volta l'uomo come essere di potenza, che nessun compito storico, nessuna opera e nessuna vocazione biologica possono esaurire.
Un angelo alla mia tavola
Janet Frame
Libro: Copertina morbida
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2010
pagine: 702
Di che cosa parla Un angelo alla mia tavola?. Si potrebbe dire che parla di schizofrenia, ma solo nel senso originario del termine: la mente scissa in due mondi, in questo caso il mondo della vita e quello dell'arte e dell'espressione. Il mondo della vita è descritto in queste pagine nei suoi capitoli salienti: l'infanzia trascorsa a Dunedin, in Nuova Zelanda, nella povertà degli anni della Depressione; il trasferimento al sud, al seguito del padre ferroviere; i primi colpi che lasciano il segno: l'obesità infantile, la sgraziata adolescenza, la fatalità della morte con la prematura scomparsa della sorella Myrtle, l'orrore dell'ospedale psichiatrico; e poi la fuga, il tentativo di suicidio, il ritorno alla casa paterna. Il mondo dell'arte e dell'espressione vive nella compagnia dei poeti - Shakespeare, Shelley, Keats, Dylan Thomas, T.S. Eliot, Auden - che come un teatro dell'immaginario subentra spesso alla triste scena del mondo reale e restituisce la felicità perduta. Vive, infine, nella prosa stessa di Janet Frame, nella sua mobilità nervosa, nella imprevedibilità delle immagini e dello stile che ne fa una delle più grandi scrittrici del Novecento.
Le linee d'ombra
Amitav Ghosh
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2010
pagine: 316
A intervalli regolari di qualche mese, Tridib compare alla porta di casa dei suoi zii e cugini. Le gambe incrociate strette, la fronte coperta di sudore, dopo i necessari convenevoli imposti dall'etichetta, si precipita direttamente nella stanza da bagno, spinto dai capricci del suo apparato digerente, rovinato dai fiumi di tè nero ingollati nei chioschi ai margini delle strade di Calcutta. Quando ne riemerge, mostra il consueto piglio disinvolto del figlio di un funzionario del Foreign Office abituato agli agi di una spaziosa casa avita. Sprofondato nel divano buono, inizia a dissertare sui più svariati argomenti: le stele mesopotamiche, il jazz dell'Est europeo, i costumi delle scimmie arboricole, il teatro di Garcia Lorca e, soprattutto, l'Inghilterra, abitata da compite fanciulle come la signorina Price. Incantato, il cugino più piccolo di nove anni non perde una parola delle sue storie fantastiche, delle sue mirabolanti descrizioni di un'Inghilterra leggendaria e lontana. Assorbe a tal punto l'arte di narrare di quel parente bizzarro dal volto magro e stizzoso, dai capelli arruffati e dagli occhi neri che scintillano dietro le lenti cerchiate d'oro, da essere capace lui stesso, crescendo, di dare voce ai ricordi della sua infanzia, alle vicende della sua famiglia e a quelle più grandi dell'India moderna.
Mio caro pitone
Romain Gary
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2010
pagine: 225
Cousin porta il cappello, un cravattino a farfalla giallo a pallini blu, sciarpa e soprabito. E vestito, insomma, come si conviene a uno che fa di mestiere lo statistico e passa la giornata a contare senza sosta. In ufficio, spasima per la signorina Dreyfus, una nera che viene dalla Guyana francese, bella con la sua minigonna e gli stivali di pelle a mezza coscia. Cousin, però, non ha mai tentato approcci diretti per una forma di delicatezza. Ogni tanto frequenta Marlyse, Iphigenie o Loretta, puttane di buon cuore che gli si appolipano addosso, lo guardano negli occhi e gli dicono: "Mio povero tesoro". Per non sentirsi, però, "un uomo con nessuno dentro", come dice il suo capufficio, Cousin ha escogitato qualcosa di meglio di fuggevoli abbracci a pagamento. Di ritorno da un viaggio organizzato in Africa si è portato a casa Gros-Câlin, un gigantesco pitone. Così, quando rientra inaridito dall'ufficio, trova finalmente sul letto, arrotolata, una creatura che dipende interamente da lui e per la quale lui rappresenta tutto. Ha acquistato anche una piccola topolina bianca per scaraventarla nelle fauci di Gros-Câlin. Poi quelle orecchie rosa, quel musino fresco hanno fatto breccia nel suo cuore. Biondina, così ha battezzato il piccolo animale, trascorre ora felice il suo tempo nel cavo della sua mano. Certo vi è un contrattempo di non poco conto nel convivere con Gros-Câlin. Quale donna si aggirerebbe in una casa con un pitone di due metri e venti?

