Odoya: Odoya library. I classici pop
Profugus. Misteri, migrazioni e popoli del mare nell'Eneide di Virgilio
Franco Pezzini
Libro: Copertina morbida
editore: Odoya
anno edizione: 2019
pagine: 639
21 settembre 19 a.C.: Publio Virgilio Marone muore a Brindisi lasciando incompiuta la sua opera più importante, l'Eneide. Incompiuta non per pochi versi da rifinire (come a volte si sente dire), ma per una quantità di nodi non sciolti, mancate armonizzazioni, contraddizioni di un testo ancora magmatico: aspetti che certo non penalizzano la straordinaria ricchezza poetica e umana del poema e anzi offrono la preziosa possibilità di intravederne le stratificazioni, lo sviluppo del pensiero dell'autore, una sorta di making of. Destino strano, quello dell'Eneide: tra strumentalizzazioni imperial-fasciste, deprezzamenti su Virgilio "servo del potere" e incomprensioni sul profilo di Enea non si contano le letture che tradiscono un senso globale del testo. Scritto su commissione di un principe ambizioso per celebrare una nuova età dell'oro, grazie a una pace raggiunta dopo decenni di guerre, il poema svela una realtà complessa, dove la ricerca interiore di Virgilio si specchia nelle vicende e nelle fatiche interiori del protagonista. Cioè un profugus allo sbando coi suoi compagni nella più grave crisi del mondo antico, quella che travolge l'età del bronzo (circa 1200-1150 a.C.). Una crisi - climatica, politica, economica, culturale, religiosa - che dai Balcani al Caucaso, dall'Egeo al Nord Africa, dall'Anatolia per tutto il Levante vede migrazioni coatte, crolli d'imperi, ibridazioni culturali. Se troppe volte ci lamentiamo, di fronte alla nostra crisi odierna, di non disporre di categorie adeguate per interpretarla, grandi storie come l'Eneide offrono senz'altro qualche preziosa provocazione.
Tutto Dracula. Volume Vol. 1
Franco Pezzini
Libro: Libro in brossura
editore: Odoya
anno edizione: 2019
pagine: 535
1897: Londra è il centro del mondo, ed esce un libro che dell'orizzonte vittoriano resterà uno degli affreschi fondamentali, labirintico e torbido come Londra stessa; un libro tanto noto da far favoleggiare che si tratti di quello più stampato al mondo dopo la Bibbia. Frutto di anni di ricerche e scrittura, Dracu-la rappresenta un prodigioso precipitato di miti, sogni e angosce del moderno Occidente, che dà voce a speranze, timori e desideri; una sorta di "manifesto" di istanze sociali, morali, religiose, economiche, politiChe del proprio tempo che, in qualche modo, già prefigura il Novecento. Il rapporto Occidente-Oriente, il tema del sesso e il ruolo della donna, le paure dello straniero, dell'epidemia, della follia, la riflessione sul potere, l'ossessione dell'identità e del non riconoscersi allo specchio... Un romanzo strano, in apparenza fin troppo chiaro (fino ai particolari sugli orari ferroviari e gli ultimi ritrovati della tecnica) e che invece gronda ambiguità: non solo in dettagli — come le ombre lasciate da materiali eliminati delle primissime versioni — ma nel rapporto generale con voci narranti sempre in dubbio sulla propria sanità mentale, nelle infinite allusioni che oggi rischiano di sfuggirci. L'evocazione del tiranno non-morto da un predatorio Oriente deciso a infettare la nostra modernità non si consuma nell'Halloween delle facili mascherate, o nella favoletta dei vampiri modaioli: e val la pena cercare di rivivere a fianco dei primi lettori, idealmente coi loro occhi, lo shock culturale recato da quest'opera incredibile.
Edgar Allan Poe. La camera pentagonale. Tutto Poe. Volume 1
Franco Pezzini
Libro: Copertina morbida
editore: Odoya
anno edizione: 2018
pagine: 477
Edgar Allan Poe è un autore notissimo, continuamente ristampato e letto persino nelle scuole. Eppure questa conoscenza sfuma spesso nel luogo comune: le sue raccolte sono in genere ordinate secondo i gusti dei curatori ed è quasi impossibile per il lettore cogliere il senso di un'evoluzione. Le sue donne spettrali e il suo orizzonte dolente vengono spesso ricondotti a struggimenti per la morte di tisi della moglie bambina (idea che un semplice controllo delle date basterebbe a confutare) e spesso si ignora che la pubblicazione dei racconti su riviste li ha visti trasformarsi anche profondamente. Per non parlare della caricatura di Poe in caso clinico, quando invece le sue opere presentano un controllatissimo, lucido lavoro letterario. In più, gran parte di ammiccamenti e sottotesti (spesso all'attualità del suo tempo) resta sfuggente al lettore odierno. Di qui la scelta di presentare un itinerario nel corpus dei suoi scritti: a partire, in questo volume, dalle prove giovanili che, attraverso gioielli di poesia e di prosa e l'esperienza dell'unico romanzo Gordon Pym, culminano nel primo dei suoi capolavori, "Ligeia" (1838).
L'odissea di Encolpio. Sesso, licantropi & labirinti nel Satyricon di Petronio
Franco Pezzini
Libro: Copertina morbida
editore: Odoya
anno edizione: 2017
pagine: 319
66 d.C: 1950 anni fa moriva Petronio Arbitro, maestro di buon gusto alla corte di Nerone, travolto dalla repressione di una congiura alla quale sembra non avesse partecipato. Tradizionalmente si attribuisce a lui il romanzo noto come Satyricon, pervenutoci in forma frammentaria e noto al grande pubblico soprattutto per la geniale (e libera) rilettura di Fellini. Ma cosa narra davvero - e narrava, nelle parti perdute - questo mix di sorprendenti brandelli narrativi, tra i quali spicca qualche porzione più ampia come la celeberrima, scintillante Cena di Trimalchione? Il volume costituisce un rinvio commentato, guidato, alla lettura di quest'opera straordinaria, visionaria e maliziosa, pastiche letterario e satira di costume, in qualche modo antesignana del romanzo moderno. Tra sesso, strani riti, naufragi, risse, speculazioni d'arte, truffe ben congegnate e licantropi, tra ossessivi richiami alla morte e alla forma-labirinto, seguiremo le avventure del protagonista tra una lacuna e l'altra, cercando di cogliere anche in quel silenzio tracce di voci. Come nel caso dell'Asino d'oro e con le stesse parole, il mago Aleister Crowley consiglia il Satyricon ai discepoli come «prezioso per quelli che hanno intelligenza per capirlo»: in spirito necessariamente diverso, il nostro tentativo sarà proprio quello.
L'importanza di essere Lucio. Eros, magia e mistero ne «L'Asino d'oro» di Apuleio
Franco Pezzini
Libro: Libro in brossura
editore: Odoya
anno edizione: 2017
pagine: 332
Caposaldo del fantastico antico ma in realtà di ogni tempo, l'opera di Apuleio nota come Le metamorfosi o più comunemente “L'asino d'oro” è l'unico romanzo latino a oggi pervenuto intero. Il volume che si propone costituisce un rinvio commentato, guidato, alla lettura di quest'opera bizzarra. Un'opera giocata sullo spiazzamento del lettore (e degli stessi critici, che ne dibattono il senso autentico), tra divertita ironia, fiaba erotica, orrore onirico e sapienza iniziatica, dipanata come viaggio nella terra delle Madri: di qui la scelta anche nella nostra lettura di un itinerario “in progress”. Nelle pagine del romanzo tutto cambia continuamente, metamorfizza in continui colpi di scena: in un teatro di personaggi e fantasie idealmente tra Fellini e David Lynch, per bocca del povero protagonista Lucio trasformato (per errore) in asino, l'autore avvocato, conferenziere, forse mago e di sicuro un po' istrione gioca a tutto campo per tenere inchiodati i lettori/spettatori attraverso laboratori di streghe, caverne di briganti, alcove di signore birichine e santuari di Iside. Una scatenata, vertiginosa contaminazione di generi dal sentore - diceva Flaubert - d'incenso e d'orina, ma insieme una grande avventura di rinnovamento interiore; un'opera da rileggere - tale la funzione del volume proposto - continuando a farsi domande.