Officina di Studi Medievali: Libridine. Studi ricerche libro documento
«Signa» notarili a confronto in area mediterranea. (Secoli XIII-XV). Ediz. italiana e spagnola
Libro: Libro in brossura
editore: Officina di Studi Medievali
anno edizione: 2024
pagine: 324
Tra il XIII e il XV secolo i signa notarili non erano semplici strumenti di autenticazione ma veri e propri simboli di identità professionale e culturale. Il volume, frutto di studi approfonditi, esplora le forme, i significati e le evoluzioni di questi segni distintivi, collocandoli nel più ampio contesto sociale e storico del Mediterraneo. Attraverso un approccio interdisciplinare, che unisce storia, filologia, antropologia e arte, vengono analizzati i signa di notai siciliani, sardi e catalani. Ogni contributo svela come questi segni distintivi dei notai riflettano le specificità locali e, al contempo, mostrino connessioni tra culture diverse, in un’epoca caratterizzata da intensi scambi commerciali, culturali e religiosi. Il libro offre una visione dettagliata sul ruolo dei notai, che non erano solo figure tecniche, ma anche protagonisti di una rete culturale complessa, capaci di adattarsi alle esigenze dei loro tempi. Dai monogrammi semplici alle elaborazioni più artistiche, i segni notarili diventano una chiave per comprendere i rapporti tra individui, comunità e istituzioni. Un’opera che getta luce su un aspetto fondamentale della documentazione storica.
Modo di legare i libri. Un inedito manuale manoscritto del XVIII secolo
Fabio Cusimano
Libro: Libro rilegato
editore: Officina di Studi Medievali
anno edizione: 2014
pagine: 145
L'inedito manoscritto sulla legatura libraria Modo di legare i libri, custodito in un volume miscellaneo presso l'Archivio Storico dell'Abbazia di San Martino delle Scale (Palermo), si inserisce nell'alveo della tradizione libraria martiniana, contribuendo ad arricchirne la già celebre e secolare storia. Nella sua semplicità formale e tematica questo manoscritto condensa in se i molteplici aspetti tipici del secolo in cui è stato redatto, il XVIII, storiograficamente noto ai più come il "secolo dei Lumi". Tra le sue righe vergate quasi di getto, senza troppa attenzione alla forma e alla calligrafia, ma solo alla possibilità di fissare nero su bianco appunti e riflessioni di un anonimo maestro legatore, ritroviamo vivido e attualissimo tutto il fermento culturale di quegli anni, a testimonianza (peraltro non del tutto scontata) del fatto che le influenze culturali ed "enciclopedistiche" del XVIII secolo hanno avuto modo di varcare anche la soglia del monastero di San Martino, fino ad addentrarsi all'interno del laboratorio del nostro anonimo legatore.