Officina Libraria: Carnets et albums. Dessins Musée Louvre
Album «Fra Bartolommeo»
Frank Angelucci, Louis Frank
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2024
pagine: 178
Nel 1922, Léon Bonnat lasciò in eredità al Louvre un meraviglioso album di quasi quaranta disegni di uno dei più famosi pittori del Rinascimento fiorentino: Fra Bartolomeo della Porta (1469-1517). La raccolta ripercorre la carriera dell’artista, formatosi a Firenze intorno al 1485 con Cosimo Rosselli, all’ombra della più brillante bottega dell’epoca, quella di Andrea del Verrocchio. Sensibile alle prodigiose innovazioni che emergevano da questo ambiente straordinario, Baccio, come era allora conosciuto, studiò soprattutto sotto la guida di Lorenzo di Credi, al quale Verrocchio aveva affidato le sorti della bottega. Baccio seguì con attenzione anche le opere dei forestieri che si trovavano a Firenze da diversi anni, su tutti Pietro Perugino, e quelle della bottega del Ghirlandaio, allora all’apice della popolarità. A parte un’unica sanguigna, la maggior parte dei fogli dell’album Bonnat presenta disegni a penna e inchiostro bruno su entrambi i lati. Le composizioni sono simili a molti studi del pittore conservati nelle collezioni dei musei di Firenze, Londra e Rotterdam e si riferiscono a progetti incompiuti e a importanti commissioni. Il primo volume affronta criticamente attraverso saggi e schede, redatti da specialisti del museo, l'intero carnet, riprodotto integralmente nel secondo.
Paysages hollandais de Barend Hendrik Thier
Olivia Savatier Sjöholm
Libro: Libro rilegato
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2023
pagine: 132
Paesaggista olandese della fine del XVIII secolo, Barend Hendrik Thier è stato quasi completamente dimenticato. Una recente scoperta, l'attribuzione di dodici quaderni di schizzi ancora intatti, lo ha riportato alla ribalta, rendendolo – di gran lunga – l'artista olandese di cui si possiedono più quaderni di schizzi per i secoli XVII e XVIII. Questa fortunata scoperta rivela un lato completamente nuovo del suo lavoro, un approccio alla natura più intimo e spontaneo rispetto ai suoi disegni finiti per il mercato, e questo album della collezione Rothschild è forse la più bella testimonianza della sua arte di pittore di paesaggi, che si distingue per la capacità di catturare e restituire le variazioni di luce nella campagna olandese. Le settanta pagine del carnet di formato verticale sono utilizzate anche in orizzontale, a pagine doppie, per ritrarre principlamente i dintorni di Leida, ma non mancano schizzi di uccelli e paesaggi naturali.
Le carnet Meuricoffre: portraits d'Antoine Jean Gros
Laura Angelucci
Libro: Libro rilegato
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2022
pagine: 190
La riproduzione in facsimile dell’album Meuricoffre, acquistata dal Louvre nel 2018, è l’occasione per sfogliare uno degli unici due libri di ritratti attribuiti ad Antoine Jean Gros (l’altro è in una collezione privata). È una preziosa testimonianza dell’attività di Gros come ritrattista in Italia (1793-1800) e illustra il rapporto privilegiato che il pittore aveva a Genova con la famiglia del banchiere franco-svizzero Jean-Georges Meuricoffre (1750-1807) e sua moglie, la famosa cantante d’opera Celeste Coltellini (1760-1828). Quest’ultima, a cui apparteneva l’album, è probabilmente l’autrice di molti disegni del quaderno, eseguiti sotto l’influenza del maestro. La bella galleria di ritratti, disegnata nell’intimità di questa famiglia, restituisce le fisionomie dei rappresentanti dell’alta società franco-svizzera che erano in contatto con la famiglia Meuricoffre e, attraverso loro, con Gros. Lo studio che accompagna la pubblicazione del quaderno rivela l’identità finora sconosciuta di questi personaggi. Una descrizione materiale dell’album, un supporto scientifico essenziale per la sua comprensione, completa il soggetto.
Girodet. «Imitations d'Anacréon»
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2022
pagine: 156
L’incantevole pittore del Sonno di Endimione, del Funerale di Atala e del Ritratto di Chateaubriand fu anche poeta. Grazie alla formazione classica della sua giovinezza, Girodet (1767-1824) fu autore di traduzioni libere di poeti antichi greci (Alceo, Saffo) e latini (Catullo, Marziale). Nel 1808 si cimentò nell’imitazione e al contempo illustrazione delle Odi di Anacreonte, la cui edizione uscì postuma. Il musée du Louvre conserva il prezioso manoscritto del primo stadio di questo lavoro, intenso e complesso, nel quale si intrecciano la ricerca poetica e l’invenzione grafica – composizioni o vignette – a fronte del testo. Solo un facsimile poteva restituire questo insieme organico nella sua integrità. Il volume di studio che lo accompagna ricostruisce la storia del manoscritto, le diverse tappe del progetto di edizione e delle versioni postume, e analizza le fonti estetiche dell’artista. La scrittura di Girodet è a volte difficile da decifrare ma la trascrizione completa fornita nello studio permette al lettore di apprezzane tutte le raffinatezze e di ritrovare il fascino della poesia anacreontica.
Projet de feu d'artifice tiré à Versailles, le 15 Mai 1777
Victor Hundsbuckler
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2020
pagine: 132
I fuochi d'artificio, sotto l'Antico Regime, facevano parte del mondo delle feste, per celebrazioni di nascite e matrimoni reali, incoronazioni, trattati di pace o visite diplomatiche. Gli apparati per le feste, effimeri per definizione, venivano smantellati appena dopo la loro realizzazione, e ci sono noti solo grazie alla conservazione di un'abbondante documentazione: incisioni e disegni, manoscritti e libri illustrati; ma non accade così per i fuochi d'artificio, dei quali sono rimasti rarissimi disegni. Nel 1770, 1771 e 1783 in Francia, e più precisamente a Versailles, tre matrimoni - quello del Delfino (il futuro re Luigi XVI) e dei suoi fratelli (il conte di Provenza e il conte di Artois) - segnarono il culmine di questa particolare forma artistica. Dei fuochi sparati in occasione del matrimonio del Conte di Provenza (nel 1771), il Louvre conserva una testimonianza eccezionale: un album di disegni eseguiti sotto la guida degli artificieri Morel, Torré e Seguin. Queste tavole offrono per la prima volta uno spettacolo pirotecnico in tutta la sua complessità di effetti e figure, tra cui due fuochi di assoluta novità: un grande palazzo realizzato solo in «fuoco blu», e un ritratto del re, che parve molto fedele, sebbene composto solo di luce! In questa occasione gli artificieri sfidano e superano i pittori. Usando la luce e il suo movimento, attraverso un complesso sistema di stoppini, fiamme e illuminazioni realizzano l'intero spettacolo, rendendo inutile per i cerimonieri del re commissionare le tradizionali decorazioni e gli apparati effimeri a pittori e architetti. Oggi, per la prima volta, l'intero carnet viene riprodotto in fac-simile, e studiato in modo approfondito, in modo da far brillare davanti agli occhi del lettore e dell'appassionato un poco dello splendore di queste feste e di questi fuochi d'artificio - che, peraltro, richiedevano spese tra le più alte dell'Ancien Régime; fuochi che sappiamo essere stati particolarmente amati da Luigi XV, dopo la morte del quale non si conobbero più simili incantesimi notturni.
Le «Livre a dessiner de P. Devalenciennes»
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2019
pagine: 284
Gilles Marie Oppenord. Carnet de dessins fait à Rome 1692-1699
Libro: Copertina rigida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2018
pagine: 328
Acquisito dal Louvre nel 1972, il taccuino dei disegni dell'architetto Gilles-Marie Oppenord (1672-1742) è stato studiato solo occasionalmente e viene ora pubblicato per la prima volta in fac-simile nella sua integralità. La sua fragilità (la rilegatura antica non ne permette un'agevole consultazione), il suo interesse storico (costituisce una testimonianza unica sui primi passi dell'artista durante il suo soggiorno romano) e la varietà dei disegni raccolti ne fanno uno dei più affascinanti carnets del département des Arts graphiques del Louvre. Dal 1692 al 1699 Oppenord soggiorna a Roma, dove approfondisce la sua formazione artistica disegnando architetture e decorazioni degli edifici - antichi e moderni - della città eterna e del Nord Italia. Realizza così numerosissimi disegni, la maggior parte raccolti in taccuini, oggi dispersi o talvolta smembrati, e conservati in diverse grandi collezioni europee e americane. Quello del Louvre, oltre alla grande varietà stilistica e tematica, permette di comprendere la maniera in cui il giovane artista disegna - in uno stesso insieme - ornati, altari, monumenti antichi, edifici e altri elementi architettonici che ha chiara- mente visto in situ. Questa fascinazione per la decorazione e l'architettura, percepibile attraverso le pagine di questo taccuino, fornirà a Oppenord un repertorio di forme antiche che l'artista svilupperà, una volta tornato a Parigi, in molte sue invenzioni che contribuiranno a fare di lui un grande artista nella prima metà del XVIII secolo. La pubblicazione è accompagnata da uno studio di approfondimento sul soggiorno romano dell'artista, che ricostruisce la maniera in cui questa raccolta di disegni si è costituita, e da una descrizione codicologica dettagliata del volume.
Le «Livre de croquis de Gabriel de Saint-Aubin». Ediz. francese
Libro: Copertina rigida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2017
pagine: 196
Nel 1783, tre anni dopo la morte del pittore, disegnatore e incisore Gabriel de Saint-Aubin (1724-1780), Pahin de la Blancherie ricordava che l'artista non era mai stato visto «senza una matita in mano, intento a disegnare tutto ciò che gli si presentava dinanzi agli occhi». Ciononostante, questo cronista della vita parigina fu ben presto dimenticato: bisogna attendere i Goncourt, alla fine del XIX secolo, per la sua riscoperta. Da allora, tutti apprezzano l'arte di Saint-Aubin e cercano le sue opere. Oggi, per la prima volta, un eccezionale carnet di più di cento pagine su cui il maestro aveva schizzato scene di vita quotidiana viene riprodotto in scala reale e studiato in modo esaustivo. L'artista ci invita a percorre le vie di Parigi, a scoprire alcuni dei suoi monumenti, a condividere con lui qualche avvenimento importante, oppure a vivere la quotidianità. Con la sua scrittura minuta, Saint-Aubin ha riempito queste pagine delle più svariate annotazioni. Per chi ama la Parigi del XVIII secolo o per chi vuole conoscere meglio l'arte di Saint-Aubin, il carnet del Louvre invita innegabilmente alla più appassionante delle scoperte.